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giovedì 9 settembre 2010

CRONACHE ACQUATICHE

Difendiamo l’acqua.
Di Laura Gioventù




Stirare, pulire, lavare, cucinare.

“C'è da fare, c'è da fare.
C'è sempre qualcosa da fare e da rifare
C'è da far da mangiare
C'è da mandare avanti la baracca
Aggiustare qualcosa che si spacca
La mattina c'è da riordinare il letto
E rimetter molti sogni nel cassetto
C'è da fare il bucato dove abbiamo sporcato
C'è sempre qualcosa da fare e tu lo sai …”

Lo so bene, lo so bene!
La canzone che mi ronza per la testa si sostituisce ad un pensiero fisso che mi disturba alquanto: c’è da fare che devo ancora lavare il mio piumone invernale!!!

È già, il piumone dell’Ikea è rimasto lì per tutta l’estate, in garage, chiuso in un grande sacco.Temo pure possa aver fatto la muffa. Non oso guardare dentro, magari esce fuori un pipistrello!
Ogni giorno ci sbatto davanti, ogni giorno mi dico “domani lo porterò a lavare”.
Domani.
È sempre domani che lo farò.
Domani che non è mai oggi.
Domani.

Ma oggi basta con questa storia, è giunta l’ora di farla finita con i rimandi all’infinito.
Oggi è domani cioè domani è oggi.
Vabbè, comunque sia, sta di fatto che mi decido, lo carico in macchina, e lo porto a lavare.
Ma non ho voglia di spendere molto e parlando con una mia amica sono venuta a sapere dell’esistenza di una lavanderia self service che lava e asciuga a basso prezzo dove spesso si serve anche lei.
Decido di provare.
Arrivo in un negozietto anonimo, lungo la Statale, con un’insegna ancora più sconosciuta.
È impressionante come io ci sia passata davanti migliaia di volte e non ci abbia mai fatto caso.

Entro trascinando dietro me il grande sacco con la speranza di trovare qualcuno che possa aiutarmi.  
Dalle grandi vetrate sembrava non ci fosse nessuno, invece trovo un uomo che legge il giornale.
Saluto cordialmente e comincio a guardarmi intorno.
La lavanderia è molto semplice per non dire spartana. Da un lato ci sono tre enormi cubi di lamiera con un oblò sul davanti mentre nella parete opposta ci sono delle sedie in plastica bianche per sedersi durante l’attesa ed un tavolo, anch’esso in plastica bianca.
Mi avvicino alle macchine e cerco di capire come funzionano.

-Scusi, ho questo piumone da lavare. Non so proprio da che parte cominciare! Non sono molto pratica, come devo fare?-

Rivolgendomi al signore, che smette subito di leggere, si alza e si avvicina guardandomi con aria interrogativa.

-È molto semplice, non si preoccupi, le faccio vedere io. Innanzitutto servono delle monete … -

Comincia a spiegarmi ed è tutto talmente elementare che anche un bambino di sette anni saprebbe come cavarsela e mentre rifletto sulla mia imbranataggine il piumone è già nella macchina a lavare.

-Ha capito tutto? Come vede è facilissimo, pratico ed ecologico...-

-Perché ecologico? Non capisco, si spieghi … - Domando perplessa.

-Perché questi tipi di macchine non solo utilizzano detersivi totalmente biocompatibili ma consentono al tempo stesso un risparmio di acqua di oltre il 20% rispetto alle lavatrici tradizionali. Vede, l’acqua è un è un bene preziosissimo di vitale importanza. E’ un bene essenziale ed insostituibile per la vita di ogni essere vivente. Non va sprecata! Dopo averne sperperato  per decenni abbiamo il dovere morale e civile di non abusarne!-

L’ardore di quelle parole, urgenti e forti mi prendono un po’ alla sprovvista ed improvvisamente domando:

-E’ molto che ha aperto questa lavanderia?-

-Guardi che io non sono il proprietario-  risponde lui sorridendo.

-Mi scusi, sembra molto preparato su queste cose e l’avevo scambiata per il proprietario!-

Nel momento in cui lo dico non posso fare a meno di notare che è pure un bell’uomo. Alto, capelli sale e pepe ed aria da intellettuale.

-Sono solo un cliente abituale che viene sempre qui a lavare i suoi panni. Sono separato da cinque anni e come tutti gli uomini che vivono soli ho imparato anche a stirare le camice!-

Il sorriso scompare, torna a farsi serio e con voce preoccupata continua a parlare.

-Come molti, anche io non mi rendevo conto dell’importanza di questo bene fino a quando un giorno, causa lavori alle tubature comunali, sono rimasto quattro giorni senz’acqua.
Che cosa sono in fondo quattro giorni? Per me è stato come vivere in un incubo per il solo fatto di non potermi lavare. Avevo impegni di lavoro importanti, stavo fuori tutto il giorno, e la sera per farmi una doccia sono stato costretto a chiedere asilo presso parenti ed amici.
Senz’acqua non ci si può lavare, non si può fare il bucato, e non si possono annaffiare le piante. E la pasta? Nemmeno quella si può cucinare. Purtroppo però ci si rende conto della necessità e del valore dell’acqua solo nel momento in cui ci viene a mancare; quando la sua mancanza ti impedisce di fare anche le cose più elementari come bere oppure lavarsi i denti.
Dicono che la privatizzazione dell’acqua sia il futuro. Ma il resto del mondo sta tornando all’acqua pubblica.
Dicono che l’acqua privata è più economica di quella pubblica. Ma se guardiamo in Toscana, dove l’acqua è privata da 15 anni, le tariffe sono le più alte d’Italia.
Dicono che la privatizzazione dell’acqua migliorerà i servizi. Ma l’acqua pubblica va incontro ai bisogni dei cittadini mentre i privati inseguono solo profitti. Chi li obbligherà ad investire nelle infrastrutture?-


Il lavaggio sembra andare bene come il discorso che sta facendo.
Non oso interromperlo ma intanto mentre parla lo osservo attentamente. Dice tanto di saper stirare ma la camicia che indossa in effetti è tutta spiegazzata ... anche se pulitissima!

- Dicono che l’acqua rimarrà un bene fondamentale ed inalienabile. Ma che cosa impedirà ad un privato di togliere il servizio a chi non può pagare una bolletta? Si può restare una settimana senz’acqua?
Lei provi ad immaginare che cosa possa significare restare improvvisamente senz’acqua con un bambino piccolo in casa. Dobbiamo rifletterci. Dicono che con l’acqua privata non ci saranno discriminazioni. Ma un privato non avrà interesse a raggiungere zone isolate o difficili da collegare.
Dicono che aprendo al mercato privato la concorrenza migliorerà i servizi. Ma le grandi società francesi sono già pronte a spartirsi il bottino “Italia”. Altro che concorrenza!
Questo sarà il rischio che correremo se l’acqua verrà privatizzata.
Ti dicono di accettare tutto.  Ci stanno incastrando, ma la cosa più triste è che nemmeno ce ne rendiamo conto. Abbiamo la responsabilità di lasciare un mondo migliore ai nostri figli e alle future generazioni per cui, come molti, ho deciso di  firmare per il referendum contro la privatizzazione dell’acqua.-


Lui ha appena finito di lavare i suoi vestiti e se ne sta andando via.

Non ero certo preparata per discorsi di tale spessore e mai mi sarei immaginata di incontrare una persona così interessante e carina. Sono molto incuriosita. Forse per via dei suoi ragionamenti, oppure per la situazione in se e voglio assolutamente continuare a parlare con lui.

- Lei è stato molto gentile e trovo molto importante quello che dice. Poco più avanti ci dovrebbe essere un bar. Le posso offrire un caffè? Così potrò cambiare anche i soldi visto che  non ho più monete per far asciugare il piumone.-

Alla fine il tizio ha accettato il mio caffè, ho lavato il mio piumone cavandomela con soli 14€ e mi sono pure divertita!

Non pensavo che gli uomini si interessassero di queste cose dimostrando una grande sensibilità per temi importanti come l’acqua pubblica.
Non pensavo che esistessero uomini diversi dai soliti mariti. Credevo fossero solo dei superficiali disinteressati.
Ma soprattutto non pensavo di riuscire a “rimorchiare” in una lavanderia a gettoni!

Mi rimane difficile però spiegare come sia possibile che un uomo del genere si sia separato. È lui il rompiscatole oppure è la moglie che non capisce niente? Probabilmente si sarà svegliato solo dopo che lei lo ha mollato! Forse la separazione migliora la percezione dei problemi, viceversa la non separazione lascia i maschi nella completa ignoranza, sia dei problemi sia dei bisogni delle donne.

Non lo so.

Comunque sia, prima di salutarci, gli domando come mai un uomo affascinante come lui sia solo e mi risponde che “I matrimoni sono come il latte, hanno la scadenza già impressa sul tappo anche se sembrano ancora freschi....”.

Non gli ho nemmeno chiesto di che cosa si occupi esattamente, ma ho come l’impressione che la sappia lunga su parecchie cose.
Sarebbe bello poter approfondire altre discussioni...
E chissà, magari ci rivedremo al prossimo lavaggio. Ma ritornerò solo nel caso in cui il servizio resterà pubblico perché nell’ipotesi di privatizzazione il costo per pulire il mio piumone raddoppierebbe!