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venerdì 6 marzo 2015

Sai dov'è Porto San Giorgio?


Ho letto la polemica relativa alla pubblicazione di uno spazio pubblicitario di Porto San Giorgio sulla rivista Bell'Italia e vorrei fare alcune considerazioni:

1) Dietro una iniziativa come questa c'è una strategia di promozione turistica relativa all'acquisto di spazi pubblicitari sui periodici italiani oppure si va a comprare pubblicità sulla rivista che leggiamo dal parrucchiere nell'attesa che qualcuno ci ravvivi la capigliatura? 

2) La pubblicità che si è comprata (perché se non è chiaro sono stati spesi dei soldi e nessuno ha pubblicizzato gratis questa cosa) lo si è fatto utilizzando soldi relativi alla promozione editoriale o utilizzando altre risorse? Quanto è costata? Per quante uscite è stata considerata? La scelta del mese rientra in una strategia oppure era perché c’era un posto libero? Il bacino di lettori di quella rivista è sufficiente per coprire l'eventuale investimento pubblicitario oppure no?

3) Visto che in passato l'Assessorato al Turismo non è mai stato in grado di fornire i numeri esatti delle manifestazioni che si svolgevano in città, questa volta sarà in grado di dare i numeri relativi al ritorno turistico dell'investimento fatto per l'acquisizione di quella pagina, con tanto di aumento di prenotazioni derivanti da quella particolare promozione oppure si dirà come al solito "ci stiamo lavorando", salvo poi non fornire mai coperture numeriche?

Chiedo queste cose perché non si fa pubblicità tanto per farla, specialmente se poi in molte persone crea il dubbio che non sia neppure fatta bene, ma lo chiedo per capire qual è l’ effettiva strategia turistica di Porto San Giorgio, se risponde a criteri logici e strategici, oppure se risponde soltanto alle paturnie di qualche amministratore locale alla ricerca di sempre maggiore visibilità elettorale.

Amministratori locali talmente compresi nel ruolo di salvatori della Patria, al punto da non voler neppure riconoscere che solo la legge non ammette ignoranza e non la geografia per cui non bisogna dare per scontato che chiunque sappia dove si trovi Porto San Giorgio, perché altrimenti potremmo anche sentire delle risposte come ne ho ricevuta personalmente una da Milano, a domanda risponde: 
Sai dove è Porto San Giorgio? Sì, è quel villaggio che sta in Provincia di casa Brignocchi.

Laura Gioventù

giovedì 4 dicembre 2014

Limite delle Rivoluzioni e Paranoie dei Movimenti



Le idee e le strategie politiche hanno una paternità e in genere si combatte molto per farsela riconoscere, se ne ricava pubblicità e visibilità, ed è una delle carte migliori da giocarsi in campagna elettorale, per cui vedersi “scippare” la paternità di una idea provoca alterazioni e paranoie notevoli, specialmente se poi a manifestarle è un Movimento che ha come traguardo ipotetico una sorta di rivoluzione sociale.

Spieghiamo i fatti altrimenti non si capiranno certe assurdità: un ex Grillino, Marco Costi, si è auto nominato padre di una proposta che aveva la targa del Movimento 5 Stelle e in una riunione del Consiglio Comunale di Porto San Giorgio ha provato a proporla ma, non avendo ufficialmente voce in capitolo la proposta che diceva di aver partorito non è stata neppure presa in considerazione. A quel punto sono accaduti due fatti umoristici, il primo è che la stessa proposta se l’è “rubata” un consigliere di destra, Vitali Rosati che, asserendo di doverla modificare un pochino, la ripresenterà a suo nome, e sottraendola al Costi ne vanterà la paternità alla faccia sua, la seconda conseguenza è che ora il Movimento 5 Stelle chiede per se stessa la paternità di tale idea, disconoscendo il Costi e sperando che il Vitali per gratitudine citi anche loro nel ripresentarla.

La stessa struttura politica del Movimento 5 Stelle si è autoesclusa dal poter essere parte attiva del Consiglio Comunale per un masochistico desiderio di non fare alleanze con chiunque somigli ad un partito o ad una lista civica, con il bel risultato che a Porto San Giorgio i voti raccolti dal Movimento 5 Stelle, un bel 7%, non hanno partorito neppure un consigliere. Questo, se da una parte ha galvanizzato i Grillini ebri di una originalità sterile, dall'altra ha impedito agli stessi di poter avere voce in capitolo nello stesso Consiglio Comunale, e di conseguenza li ha “costretti” a regalare le loro idee agli altri sperando che le possano realizzare.

Ovviamente non è così che si otterranno i voti derivanti  dal dimostrarsi propositivi se poi sono altri a poterli vantare nei loro curriculum politici, ma a questo i Grillini non pensano, poiché credono che basti la parola per ottenere i voti e non i fatti conseguenti.

Da questa strampalata storia si ricava una morale ovvia, chi ha votato per i Grillini, e non sono stati pochi, non ha rappresentanti in Consiglio Comunale, ma di contro ha tante voci che accampano paternità di difficile riconoscimento, e chi una volta ha votato per il Movimento 5 Stelle forse non lo rivolterà più vedendo che anche con il 7% di voti questi non riescono ad entrare in Consiglio per dire la loro.

Comprendiamo che è fuori dalla logica grillina lo stringere alleanze, ma allora dovrebbero avere il coraggio di spiegare ai loro elettori locali il perché continuano, come Tafazzi, a darsi le racchettate nel basso ventre pur di restare casti e puri lasciando agli altri furbacchioni il piacere di rubarsi le loro idee e stravolgerle per come gli conviene.

Limiti e paranoie non dovrebbero appartenere alla politica men che meno a Movimenti che della intelligenza umana fanno vanto.

Gioventù per San Giorgio

mercoledì 3 dicembre 2014

L’identità negata

CA Marche - 2 dicembre 2014 p.2

In tutto l’articolo si da per scontato che non esista la Provincia di Fermo, non la si cita neppure in un passaggio o per includerla, come appendice scomoda e urticante,  nella Provincia di Ascoli Piceno, come è stato per tanti anni, e per confermare che per tante situazioni la Provincia di Fermo non è mai esistita e continua a non esistere nonostante abbia un Presidente, un Vice Presidente ed altre cariche politico amministrative.

Che lo affermi il Sole 24 ore è una cosa, ma che lo sostenga, senza provarne nessuna vergogna o irritazione il giornale del territorio, ossia anche del Fermano con tanto di redazione e di edizione giornaliera  - quello stesso Fermano che viene decisamente negato nei fatti ma non quando si deve consumare giornalismo di bassa lega - fa pensare che non esista l’identità Fermana. E chi la volesse affermare è solo per parlarne in termini di poltrone e di incarichi politici, per il resto, tutto il resto, esiste un problema di identità negata che non sarà mai affermata se gli stessi Fermani lasciano che la cosa sia scontata e il vero problema siano le buche nella strada e semmai qualche granello di sabbia che il mare si è portato via con l’ultima mareggiata.

La gravità della situazione viene ingigantita, accresciuta, aumentata e svilita dalla assoluta mancanza di politici all’altezza, anche di un solo centimetro, che sappiano imporre alle fonti di informazione la presenza della Provincia Fermana non come un fatto incidentale, ma sostanziale. Questa mancanza di strateghi e di politici autorevoli si evidenzia ogni volta che nelle Marche si devono decidere le sorti della Regione, o anche solo che tipo di ricetta scegliere per un brodetto veramente Regionale e non solo territoriale, ovviamente compreso il Fermano.

Ci piacerebbe una trasversalità di intenti riguardo l’identità territoriale, ma sappiamo benissimo che tanti sono i paesi e tanti sono i campanili, e se non si arriva neppure a definire la costa Adriatica che bagna il Fermano - noi avevamo anche proposto un nome - oltre ad una necessità aziendale, immaginiamoci se si riuscirà ad avere l’orgoglio di sentirsi Fermani, di sentirsi parte del territorio e non solo gente anonima che passeggia stancamente sulla spiaggia senza neppure sentire il sapore di sale della famosa canzone.

Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com

domenica 30 novembre 2014

Propaganda elettorale al sapore di Brodetto



La recente crisi turistica di Porto San Giorgio portò nei mesi scorsi il Sindaco e l’Assessorato al Turismo alla conclusione che, per dare un segnale di solidarietà verso gli albergatori e i gestori degli stabilimenti balneari - come se fossero solo loro le vittime colpite dalla crisi - occorresse aprire i cordoni della borsa ed elargire un sostanzioso obolo per risollevare le sorti nefaste di questo settore del turismo cittadino colpito dal maltempo.

Si decise, non si sa bene con quali calcoli specifici, di offrire soldi per un totale di 30 mila euro da dividersi fra tutti gli operatori di quello specifico settore. Una cifra che da subito generò il sospetto che fosse solo una mossa propagandistica per fini elettorali da parte della Giunta Comunale, ma ora il Presidente dei balneari di Confcommercio, Romano Montagnoli, tramite un commento pieno di ironica delusione per la scelta diversa operata dal Comune, ossia di deviare questi soldi verso necessità diverse dall’aiutare gli albergatori, esprime il suo autorevole parere sull’inutilità di certe decisioni dell’amministrazione comunale.

Pur riconoscendo al Montagnoli l’onestà di sospettare per  l’assoluta inutilità della somma promessa, dovremmo anche dire che solo ora sembra esprimere il suo autorevole parere e non da subito, per cui alla fine anche lui nutriva una certa speranza che questi soldi potessero arrivare agli albergatori. Ma la cosa più assurda che Montagnoli esprime è proprio l’inutilità di certe decisioni, poi non mantenute. 

Vorremmo ricordare al Montagnoli che nulla di quello che i politici promettono e poi non mantengono sia inutile, ma che ogni promessa che esprimono serve loro per far credere di avere le idee chiare su come si debba amministrare una città in crisi, e che ogni promessa che blandiscono ai quattro venti si traduce sempre in articoli sui giornali e in effetti propagandistici per sostenere i loro partiti e le loro personali candidature, e sappiamo bene che alla base di ogni elezione politica c’è la visibilità popolare, mica l’onestà intellettuale ideologica, e se poi le promesse non si mantengono ci saranno sempre mille scuse da accampare e tante colpe da usare per incolpare altri, sempre gli altri e mai loro stessi, per la presunta inutilità di certe promesse.

Insomma, Montagnoli sembra non sapere che è anche attraverso le promesse non mantenute che ci si fa eleggere dagli stessi che vogliono credere alle promesse dei politici come a cose serie e sincere.
La cosa umoristica dell’inutile promessa, la racconta però lo stesso Montagnoli, ossia che la cifra promessa dal Sindaco e dall’Assessore al Turismo, divisa fra tutti gli albergatori scelti sarebbe stata di ben 80 euro a testa…praticamente gli stessi con cui Renzi si è comprato il voto degli Italiani alle recenti elezioni Europee.

Si tratta di una semplice casualità oppure di un calcolo al centesimo per le solite promesse, mai mantenute, per incassare voti anche se in genere non si dovrebbe dare credito a chi non mantenga le promesse?

Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com

martedì 25 novembre 2014

Piazze o Piazzate?



C’è a Porto San Giorgio un alto tasso di litigiosità in questo fine novembre di crisi economica, si litiga fra vicini politici ma anche fra amministratori e funzionari comunali, fra indigeni e stranieri, come pure fra chi ha ruolo e chi non lo tiene, insomma si cerca di non annoiare la popolazione già annoiata di suo  per come vanno certe cose pubbliche.

Litigano Antonello Cossiri. capogruppo del PD al Comune di Porto San Giorgio, con Maurizio Di Cosmo, segretario generale della CGIL di Fermo, sulla presunta vendita di una parte cospicua della San Giorgio Energie srl.

Litigano Andrea Agostini, ex sindaco della stessa Porto San Giorgio, e Gualberto Vitali Rosati consigliere autonomo di non si sa più quale frangia politica, una volta sodali nella stessa Giunta, ma ora come "cani" in cerca di un osso da spolpare intravedendo all'orizzonte succulenti elezioni verso le quali buttarsi a capofitto.

Litigano Valerio Vesprini, assessore a non si sa bene cosa, con il comandante della polizia municipale Giovanni Paris per certe telecamere che a volte funzionano quando serve di fare propaganda politica, e non funzionano quando servono ghiotte occasioni per dare ai giornali informazioni riservate sulla in-sicurezza cittadina.

Litigano anche le categorie degli ambulanti con l’assessorato al commercio, per essersi sentiti chiedere tanti soldi per lo spazio da occupare mentre ai  "Vù Cumprà" è stato dato in forma gratuita, al massimo con qualche pseudo allontanamento coatto e inutile visto il loro alto numero.

Insomma a Porto San Giorgio si litiga che è un piacere e in mancanza di una vera piazza cittadina, abbiamo in alternativa una serie di piazzate umoristiche e pericolose, visto che a volte trattano di frattaglie dialettiche fra ex amici di cordata, ma altre volte trattano la sicurezza che manca e che i cittadini invece credono ci sia. E se a teatro le piazzate fanno spettacolo, in piazza, le stesse piazzate, sono il segnale di malumori e di inadeguatezze che non si sa chi possa risolvere.
Sempre però tenendo presente che “fra ca' non ce se muccica”.

Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com


lunedì 20 ottobre 2014

Cessione o Vendita? Maggioranza o Opposizione?



La cessione, proposta dal Comune di Porto San Giorgio, della San Giorgio Energie Srl  fa emergere un panorama politico che più deludente di così non si potrebbe.

Senza numeri e parametri ufficiali che non sembrano esistere o, peggio ancora, non vengono divulgati, non siamo in grado di poter giudicare la possibile vendita o cessione della partecipata comunale per cui ne sospendiamo il giudizio, ma sul rapporto maggioranza-opposizione non servono troppi numeri per avere una opinione sull'assurdità di certe dinamiche.

Partiamo dalla presunta minoranza in Consiglio Comunale, che nei fatti si traduce in un uomo solo che tenta di sostenerla, mentre gli altri presunti oppositori sono andati in vacanza praticamente il giorno dopo i risultati elettorali, facendo mancare al dibattito politico e amministrativo la loro voce, e a questo punto ci si chiede che senso ci possa essere nell'avere dei consiglieri spesso assenti fisicamente ma spessissimo assenti anche mentalmente, e che valore possa esserci nell'economia generale che ci sia una sola persona, Andrea Agostini, che tenga solo sulle sue spalle la baracca oppositoria. Una possibile soluzione sarebbe magari quella di mandare in Consiglio Comunale solo quelli che hanno voglia di creare una vera opposizione e non solo figure folkloristiche delle quali si perdono le tracce per mesi, o per anni.

La seconda considerazione riguarda la maggioranza la quale, per pareggiare l’irruenza del solitario oppositore, deve usare tutti gli assessori di Giunta e tutti i Consiglieri di maggioranza e tutti insieme contemporaneamente, perché se presi singolarmente non sembrano attrezzati per sostenere mansioni e ruoli superiori alle loro scarse risorse ideologiche e forze politiche, e che solo nello stare uniti traggono l’energia, non troppa però, per tenere testa all'unico oppositore, ed è nostra convinzione che singolarmente nessuno di questi saprebbe vincere lo scontro “uno contro uno” contro Andrea Agostini, come del resto lo stesso Andrea Agostini avrebbe molte difficoltà se lo scontro si spostasse su argomenti, tipo Cultura e Strategie turistiche, diversi dal codice civile, o dalle delibere di Giunta delle quali è ferratissimo. Del resto, poi, il basso livello di questi Assessori e Consiglieri, dal punto di vista politico, lo si evince considerando che senza un partito alle spalle non saprebbero come venir rieletti, oppure di non saper gestire una rielezione tramite lista civica da loro stessi creata e gestita, per cui la sensazione che Andrea Agostini da solo valga tutta la Giunta sta diventando forte.

Ma anche questo non basta per cambiare la situazione, e vedendo come i cittadini di Porto San Giorgio stiano diventando molto più critici del solito verso l’ Amministrazione Comunale in carica - molto di più che non al suo insediamento - ci fa capire che la luna di miele fra elettori ed eletti è finita e le “smancerie” e le finte trasparenze usate da certi Assessori non danno più i risultati di una volta. Ecco allora che, il tanto vantato “avere tutto sotto controllo” o il divertente “ci stiamo lavorando” è solo un modo umoristico per non confessare le carenze strutturali che vogliono nascondere, e questo ci fa pensare che, se le varie opposizioni si decidessero veramente a fare massa comune, intendiamo liste civiche e movimenti vari, forse per la Giunta Comunale eletta in epoca Bersaniana, ed ora inadeguata nell'era Renziana, ci potrebbero essere brutte novità, e forse decisive, per il suo destino, ma finché le opposizioni continueranno a far felice la Giunta viaggiando separate non cambierà nulla, e continueremo a tenere sulle loro poltrone assessori inadeguati e un sindaco che di politico ha ben poco tanto è interessato a fare a testate con l’unico l’oppositore presente in Consiglio Comunale.

È nostra convinzione che una opposizione seria migliorerebbe di molto la qualità della vita politica cittadina, e forse renderebbe meno avvilente vedere come piano piano si stia scivolando verso il basso della classifica mentre in tutti ci sarebbe la voglia di primeggiare.

L’invito a fare opposizione comune è lanciato, non certo verso chi si crede maggioranza, ma verso chi resta a guardare le stelle al Circo Massimo e lo scontro a Porto San Giorgio senza intervenire rimanendo nella propria fetta elettorale orgogliosa di non avere alleanze, e verso chi interviene sempre e comunque in solitaria per non perdere l’esclusiva di restare l’unico oppositore per mero calcolo, più che politico … mentale.


Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com


sabato 11 ottobre 2014

Turismo e trend che cambiano



Aprendo il guardaroba mi sono accorta che negli anni avevo riempito l’armadio di abiti e accessori frutto più di scelte modaiole che di vera necessità vestiaria, ed ora moltissimi di quei vestiti sono ormai fuori moda, ma allo stesso tempo mi sono accorta che a volte gli acquisti erano frutto di un impulso condizionato dalle tendenze che la moda, anno dopo anno, imponeva e impone ancora oggi.
Per cui troppe volte seguiamo con più attenzione il trend piuttosto che la necessità, mentre altre volte ci vogliamo accontentare di ciò che abbiamo, e per pigrizia mentale, non vogliamo aggiornare, e così corriamo il rischio di apparire “datati” oppure solo non attuali e questo condiziona il giudizio che hanno di noi le altre persone, fino al punto da influenzare valutazioni umane ma anche professionali perché, se nel caso dell’abbigliamento, una certa mancanza di aggiornamento potrebbe essere causato della crisi economica, per quello che riguarda l’aspetto professionale, non aggiornarsi o non percepire il cambio epocale o solo non cogliere il trend del momento, potrebbe escluderci da possibili avanzamenti di carriera oppure solo non aumentare il fatturato per avere la possibilità di continuare ad essere presenti con nuove quote sul mercato.

E questo ragionamento calza a pennello per ciò che riguarda il Turismo di Porto San Giorgio e la sua crisi attuale.
Da certi numeri sembra che il settore del turismo sia meno colpito dalla crisi rispetto ad altri settori, ma a leggere meglio le cifre ci si accorge che il settore turistico è cambiato moltissimo negli ultimi anni e il trend parla di un notevole interesse verso zone geografiche intermedie piuttosto che solo costiere o solo montane, ma parla anche di un diverso modo di consumare il tempo delle vacanze, non più tempi lunghi e una volta l’anno, bensì tempi corti ma molte più volte l’anno, e le ragioni di questo cambiamento sono diverse.

A cambiare sono state anche le mete turistiche, o forse sono aumentate negli ultimi decenni le proposte turistiche che prima erano appannaggio solo di ristrette categorie di persone, facoltose principalmente, e parlo di zone una volta elitarie oppure di viaggi una volta troppo costosi per gli stipendi medi, località una volta sogno proibito dei vacanzieri ora, invece, molto più abbordabili per la massa, e questo contribuisce a cambiare i parametri della scelta turistica, offrendo una maggiore possibilità di confrontare e paragonare  fra loro località e offerte turistiche solo pochi anni fa impensabili, al punto da creare vere e proprie classifiche, classifiche dalle quali molte località nostrane hanno perso posizioni di vetta per scivolare verso il basso della classifica in maniera indecorosa e questo è ciò che riguarda la clientela Italiana.

Per quello che riguarda la clientela straniera, assistiamo alla richiesta di località e di sistemazioni che premiano strutture come B&B, Country House ed Agriturismi, soluzioni turistiche molto più gradite al pubblico straniero, che non sceglie più il mare, specialmente il nostro, se con cifre molto minori può accomodarsi su litorali molto meno costosi e spesso molto più belli, mentre ha scoperto che per la parte collinare l’Italia, e le Marche, hanno moltissimo da offrire e spesso di primissima qualità, e con l’aggiunta di maneggi, piscine e Spa, le location che offrono vacanze rurali sopra citate sono ai primi posti delle richieste straniere.

Da ciò si comprende la crisi turistica di Porto San Giorgio, che non è dovuta solo per la mancanza di richieste balneari, ma anche alla mancanza di aggiornamento e di attenzione al trend turistico che è ormai decisamente cambiato, e che sta penalizzando molto la città nel suo insieme, perché abbiamo alberghi vecchi con proprietari che non hanno investito quando dovevano farlo, hotel senza parcheggi privati per i clienti e spesso costosi per i servizi che offrono, strutture vetuste e obsolete che vedono solo nel cambio di destinazione d’uso la speranza per sopravvivere alla crisi, modificandosi da alberghi ad appartamentini "alveare" da vendere o stra-vendere a caro prezzo ai limitati amanti delle seconde o terze case.

Unitamente alla mancanza di aggiornamento privato, esiste una mancanza cronica di aggiornamento pubblico, argomento scabroso che farà rizzare i peli agli addetti al settore e da trattare senza false ipocrisie o soluzioni usa e getta, perché l’avere un litorale che non sa più attrarre per mancanza di bellezza e di divertimenti organizzati, lascia campo libero solo alle famiglie monoreddito una volta numerose mentre ora lo sono sempre meno - altro trend poco considerato quello del calo dei componenti le famiglie Italiane - e si continua a permettere di affittare al nero le seconde case a Porto San Giorgio senza creare una lista o una gestione meno caotica di questo patrimonio immobiliare non all’altezza del costo esoso dell’affitto stesso.

La città non ha parcheggi sufficienti e neppure piste ciclabili adeguate, è la città con il più alto tasso di popolazione per kq delle Marche e in alcuni scorci tale è il degrado che sembra una città in abbandono dando ai turisti la brutta sensazione di essere capitati nel posto sbagliato e non, in quella che una volta si definiva la Perla dell'Adriatico , la vita sociale e culturale è sempre meno creativa e le iniziative pubbliche contano molto solo sui mercatini ormai di scarso valore commerciale, non ci sono grandi locali notturni nè spazi collettivi per il consumo intelligente del tempo libero, non c’è nessuna iniziativa che la faccia ricordare o solo citare nelle cronache turistiche o culturali nazionali relegandola fra le curiosità piuttosto che fra le mete preferite, insomma Porto San Giorgio dal punto di vista turistico ha moltissimo da migliorare e da cambiare, iniziando con l’atteggiamento meno altezzoso dei suoi cittadini verso il turista e lo sviluppo di una vocazione al turismo che ora come ora è inesistente, anche fra gli addetti al settore.

Date queste premesse la cosa da chiedersi è come incrementare il flusso turistico con queste poche cose che rimangono, come e quando iniziare l’ormai irrinunciabile aggiornamento strategico per non rischiare di scivolare in classifica oltre la linea negativa di non ritorno, come è accaduto a tutte quelle località turistiche che credevano sufficiente ed eterno il solo essere sulla cartina geografica, non volendo comprendere per tempo che nulla resta tale per sempre, anche il più bel vestito del mondo dopo qualche anno perde di fascino e va cambiato, anche se ne siamo molto affezionati.

Laura Gioventù

martedì 22 ottobre 2013

I numeri vanno bene, ma i criteri per giudicarli?

"Guerra di numeri a PSG", olio su tela, 2013. by Petrax Puntoit















Si sta combattendo una spaventosa tempesta in un bicchiere d’acqua fra amministrazione comunale e opposizione, ma sarebbe molto meglio dire fra tre personaggi della Giunta Comunale di Porto San Giorgio e l’unico oppositore interessato ad opporsi, ed i nomi sono pubblici, da una parte Loira, Ciabattoni e Bisonni, e dall’altra il solo Agostini, e fra loro si contendono cifre, numeri e bilanci. 

L’opposizione chiede di sapere come si sono distribuiti i soldi dei contribuenti, perché a suo dire, ci sono conti che non tornano, la Giunta parla solo attraverso l’assessore Bisonni e ribatte con altri numeri presi fra i molti a disposizione ma che evidentemente non bastano per far terminare la disputa. 

Nella diatriba si è infilata la consigliera Daniela Minnetti, la quale, da commercialista quale è, risponde con altri numeri e con statistiche abbastanza opinabili, ma dice anche altro, e ciò che dice è molto importante:
"…gli eventi, le manifestazioni i tentativi di rendere attrattiva Porto San Giorgio sono apprezzati o no dai commercianti? in questi mesi ho avuto la sensazione che ci sia stata una continua richiesta da parte di questi affinché il comune si attivasse per "animare" la città e richiamare gente .... Ora sembra che questo non vada più bene!!"
La consigliera apre un altro filone di polemica, che non sono solo i numeri ma il rapporto fra numeri e risultati la cosa importante, ma guarda caso è proprio la stessa cosa che sembra invece non interessare nessuno degli altri contendenti. 

Per cui si potrebbe concludere che nel Comune di Porto San Giorgio ci sono Sindaci che non rispondono, ex sindaci che si oppongono ma solo sui numeri, evidentemente non sapendo come giudicare il valore creativo e artistico di molte delle manifestazioni pagate con i soldi dei contribuenti, un assessore al bilancio che da i numeri non potendo dare nessun parametro oggettivo per giudicare il suo intervento come assessore alla cultura, visto che ha fatto decisamente pochissimo, un assessore al turismo e al commercio che tace aspettando evidentemente che i tempi maturino per spiegazioni diverse dai numeri, magari spiegazioni nel merito artistico o di ritorni economici per il turismo del suo operato estivo, e una consigliera di maggioranza che inizia a fare una analisi giusta ma poi si ferma a due passi dalla conclusione, che a nostro parere è la seguente:

si stanno facendo la guerra dei numeri non potendo fare la guerra dei meriti, perché o non sanno come giudicare cose a loro sconosciute come la cultura e il turismo, oppure a loro interessano solo i numeri perché è con quelli che poi faranno campagna elettorale, mentre con i parametri e con i ritorni economici poco ci si guadagna in fatto di voti. Insomma chiediamoci anche quanti soldi si spendono, ma principalmente chiediamoci se questi soldi sono spesi bene oppure sono stati spesi solo per le solite iniziative che non producono altro che altre polemiche, e chiediamoci anche se fra i protagonisti di questa tempesta ci siano quelli capaci di spiegare e giudicare le iniziative e non solo i numeri che le accompagnano, se esiste una classe politica in grado di giudicare non solo i bilanci ma anche la qualità della spesa pubblica…chiediamocelo ora e non solo in campagna elettorale! 

Laura Gioventù
Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com


Pubblicato su Corriere Adriatico del 24 ottobre 2013
Pubblicato su Informazione.tv

mercoledì 16 ottobre 2013

Gioventù per San Giorgio risponde al comunicato del Sindaco Nicola Loira

Signor Sindaco Nicola Loira,

il suo discorso sembra avere un solo interlocutore, ossia l’avvocato Agostini, ex sindaco di Porto San Giorgio, ed ora unico esponente di una opposizione altalenante, che vive nei soli interventi dello stesso Agostini, per cui le sue parole, signor Sindaco, si dovrebbero interpretare solo se si fosse a conoscenza della diatriba esistente fra avvocati, mentre a me preme sottolineare un passaggio del suo discorso che, per ovvi motivi personali, credo sia il solo che interessi altri oltre voi due.

Ed il passaggio tratta dei contributi creativi che lei richiede alla cittadinanza, a fronte del bisogno di dare alla città una riqualificazione forte per farle superare l’attuale momento di crisi. Mi scusi ma a me sembra lei stia facendo un clamoroso autogoal contro la sua parte politica ed alla sua Giunta Comunale. Affermare infatti di voler cercare idee e proposte da altri soggetti che non siano gli stessi suoi consiglieri comunali denuncia la mancanza di progettualità, e questo non è accettabile da chi ha chiesto il voto perché sapeva come risolvere la situazione, oppure siamo di fronte alla solita politica che prima chiede gli incarichi vantando soluzioni, ma allo stato dei fatti è costretta ad ammettere la mancanza dello stesso presupposto per cui fu eletta, mancanza di idee.

Noi come Gioventù per San Giorgio proprio sulle idee abbiamo basato la provocatoria campagna elettorale che ci vide “sorprendentemente” presenti in moltissime edizioni su molti organi di stampa, e molte delle nostre proposte, allora ritenute assurde, sono diventate oggetto di partecipazioni a gare regionali per l’innovativa proposta avanzata, e le cito a questo riguardo la nostra proposta denominata “Imballi d’Autore” che è stata presentata alla Regione Marche con la firma di appoggio di molti enti e amministrazioni comunali, una delle quali proprio quella da lei guidata che, con delibera di Giunta n° 126 del 9 luglio 2013, è diventata uno dei Comuni partner della nostra iniziativa.

Come vede le idee ci sono, e noi in quell’occasione ne abbiamo sfornate molte, da percorsi aromatici a illuminazioni spettacolari, da regate marinare al colorare la città, e per sua conoscenza alleghiamo l’indirizzo facebook nel quale si possono vedere..https://www.facebook.com/Gioventupersangiorgio

Ciò che le scriviamo non vuole essere polemica ma dialogo, non vuole stabilire uno steccato ma l’apertura al confronto che, non per colpa nostra, una politica antiquata e fatta solo di fronti contrapposti, nega alla popolazione ed impedisce proprio quello da lei richiesto, collaborazione e condivisione. Da parte nostra siamo disponibili per ogni confronto e aperti ad ogni dialogo, ma non potendo chiedere le idee senza farle confluire in un contesto cittadino trasparente, siamo qui anche a sostenere la necessità, ormai impellente, di una Conferenza dei servizi, onde evitare due pericoli, ovvero che ogni decisione circa il turismo, il commercio e la cultura sia rimandata ai soli assessorati senza partecipazione dei cittadini stessi e dei soggetti interessati ai tre temi in questione. Il secondo pericolo che vorremmo scongiurare è spedire idee e proposte in astratto e senza nessuna continuazione circa eventuali ricavi da parte di chi ha espresso una idea vincente, perché le idee, come molte merci, hanno un tariffario ben preciso e da rispettare, come sono da rispettare gli stipendi dei politici eletti così va rispettata la creatività dei cittadini.

Siamo certi di essere solo all’inizio di una nuova fase dialettica fra chi gestisce l’Amministrazione e chi la deve giudicare, e la strada non è affatto breve, ma oltre a chiedere la Conferenza dei Servizi siamo anche a disposizione per organizzarla, o a dare una mano senza impegno di spesa da parte comunale. Credo che per ora sia una prova di disponibilità notevole, salvo poi giudicare come negativo un vostro tentennare e alla fine mandare nel dimenticatoio tale consiglio, e a quel punto non vedrei più onorevole da parte sua richiedere ancora collaborazione se poi non si vuole accettare consigli.

Con immutata stima,

Laura Gioventù
Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com


Porto San Giorgio e il suo rilancio. Chiariamoci!!!

lunedì 21 maggio 2012

L’Infinita.

Senza Tutto. 
Imparare a vivere non avendo più nulla, neppure un paio di scarpe.  
Di Laura Gioventù



Sono migliaia la persone che nel sisma hanno salvato la vita, ma hanno perso la casa ed il resto.
Con i soli abiti che indossano vanno incontro ad una esistenza che non avrebbero mai creduto di conoscere. Dove le due parole chiave sono: niente e poco.

La recente e tragica scossa di terremoto in Emilia Romagna e quella che ha coinvolto la città de L’Aquila e la sua Provincia tre anni fa, oltre ai molti defunti, a causa dell’ora in cui si sono manifestate, hanno generato una particolare situazione per i sopravvissuti, l’ora notturna ha impedito alla maggior parte delle popolazioni interessate, di potersi allontanare dai luoghi del sisma senza poter organizzare nessuna particolare preparazione personale, con la singolare incongruenza di non poter neppure indossare le scarpe per scappare, sia per la situazione oraria sia perché per drammi come questi non basterebbe il primo paio di scarpe ma servirebbe una scarpa apposita con determinate caratteristiche di confort e di praticità.

Ed è proprio partendo da questa assurda drammaticità, che proponiamo un modo preciso per aiutare fattivamente queste popolazioni, sia per non disperdere in mille rivoli gli aiuti umanitari, sia per dare vita ad un nuovo modo di considerare il rapporto fra aiuti e capacità professionali.

La Regione Marche e il distretto Fermano in particolare, sono famosi nel mondo per le loro numerose e prestigiose aziende calzaturiere, che oltre ad un ottimo rapporto produzione-qualità, hanno la tradizione di essere aziende con una componente umana molto forte grazie alla quale si potrebbe dare vita ad una produzione specifica di un determinato tipo di calzatura.  Un tipo di calzatura progettata dai giovani stilisti Fermani, realizzata dalle aziende calzaturiere Fermane,  promossa e finanziata direttamente dalla Regione Marche, grazie agli aiuti economici che si verranno a raccogliere, in modo da dare vita ad una scarpa appositamente studiata per i casi di calamità naturali.

La calzatura diventerebbe sia un primo aiuto umanitario diretto e funzionale, sia patrimonio culturale e produttivo dell’intera Regione al punto da, per raccogliere ulteriori aiuti economici, poter eventualmente avviare una vendita comune al pubblico attraverso prezzi controllati e controllo dei rivenditori.

La Regione Marche diventerebbe in questo modo, da un lato dispensatrice di commesse di lavoro, per le proprie aziende territoriali, dall’altra svilupperebbe nel comparto calzaturiero un concetto di solidarietà produttiva precisa e non generalizzata, proponendo uno dei prodotti per i quali la Regione stessa è famosa nel mondo.

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sabato 5 maggio 2012

“Gioventù per San Giorgio” diventa Associazione Culturale

“Gioventù per San Giorgio” diventa 
Associazione Culturale
di Laura Gioventù



Appena dopo la crisi istituzionale dello scorso autunno, nella quale assistemmo alle dimissioni della Giunta Comunale di Porto San Giorgio e alla conseguente necessità di nuove elezioni, sviluppammo e realizzammo l’idea di un nuovo soggetto elettorale che chiamammo “Gioventù per San Giorgio”.

 Nei nostri scopi doveva essere un onesto contributo per il dialogo ed il confronto di idee e di progetti da poter realizzare, per migliorare ed elevare la vita di tutta la città e dei suoi abitanti,  nei fatti divenne molto di più, perché partendo dall’essere un semplice elenco di possibili eventi cittadini, è arrivato perfino a diventare un elemento di riferimento, di paragone, sia dal punto di vista propositivo che provocatorio, per tutte quelle realtà cittadine in cerca di novità e di cambiamenti culturali necessari per migliorare la vita di tutti noi.

Ed ora che sta finendo questa campagna elettorale e che, contrariamente a ciò che in troppi avevano pensato, non ci ha visto diretti concorrenti, vorrebbe salire di livello e predisporci nel modo migliore e più adeguato, per poter passare dalla fase ideativa alla fase realizzativa di alcune delle proposte espresse nei numerosi comunicati, e per farlo abbiamo deciso di cambiare veste, per cui vorremmo passare da soggetto elettorale ad Associazione Culturale, per meglio dare il nostro contributo e per meglio incidere nel contesto sociale.

Abbiamo registrato molti attestati di stima verso le nostre proposte, ma anche e per fortuna molte critiche, che forse sono state fatte solo nel timore di vederci avversari elettorali, ma volendo ora raggruppare il maggior numero di persone e di esperienze umane possibili, speriamo che anche chi ci criticò voglia contribuire alla riuscita dell’Associazione dandoci il proprio contributo di idee e di controllo, per cui l’invito è per tutti quelli che vorranno partecipare.

Sappiamo che l’inizio di ogni avventura è sempre difficoltoso, ma la futura Associazione Culturale potrà partire contando sulle idee da realizzare, sulla stima e la simpatia dimostrate e anche sulle critiche come patrimonio indispensabile per potersi migliorare.

Per cui, ora che si stanno spegnendo le luci elettorali, inizieremo a dare corpo e anima alle idee, certi che, dopo i veleni elettorali, sia vincitori che vinti si trovino d’accordo con noi nel considerare  che, per migliorare la vita dei cittadini di PSG, non basta dirsi di dover fare qualcosa, ma fare qualcosa dopo che l’Associazione Culturale “Gioventù per San Giorgio” l’abbia proposta.

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sabato 28 aprile 2012

Il Gran Ballo dei Perdenti

Il Gran Ballo dei Perdenti
di Laura Gioventù





Una campagna elettorale è come un bel viaggio con persone che prima di allora non si conoscevano, oppure si era frequentato poco.
Magari stavolta esse sono dall’altra parte della barricata, ma potrebbero essere i nostri futuri alleati la prossima volta che andremmo a votare, per cui da un possibile confronto aspro, si potrebbe passare ad un accordo morbido, ma solo se ci si è lasciati con educazione e cortesia, cosa che purtroppo non capita spesso.

E poi tutta l’energia, la voglia di partecipare che accomuna tutti, sia chi vince sia chi poi, malauguratamente, perderà, rende tutti i partecipanti orgogliosamente membri di uno stesso circolo sociale fatto di comizi e volantinaggio, di dibattiti e di esternazioni, per cui sarebbe un peccato se questa esperienza, per molti esaltante e irripetibile,  finisse nel dimenticatoio oppure senza darle il saluto che merita.
Per questo abbiamo pensato di proporre una serata di addio da chiamare

“Il Gran Ballo dei Perdenti”

e non per sfottere chi non abbia vinto, ma per rendere omaggio a chi, nonostante si sia speso molto, non è riuscito ad ottenere la vittoria.

E per realizzare una serata-evento del genere si potrebbe usare il Palazzetto dello Sport, renderlo adatto per una grande cena e poi a seguire, dopo i discorsi di saluto e di ringraziamento dei candidati vincitori e perdenti,  per il ballo finale di tutti i partecipanti alle elezioni, come fosse il terzo tempo di una partita di Rugby.

E la cena di regola, dovrebbe essere offerta da chi vince, come accade a chi ottenga una bella vincita al gioco, e magari rendendola ancora di più folkloristica facendo si che a servire a tavola siano i candidati eletti, in testa a tutti il futuro sindaco, e tutto ciò per dimostrare come a Porto San Giorgio le contese elettorali siano aspre e combattute, ma che alla fine non manca il giusto riconoscimento a chi ci ha partecipato, insomma un onore della tavola oltre che l’onore delle armi.

Durante la serata potrebbero essere raccolti dei fondi per la solidarietà umana, si potrebbe premiare il migliore manifesto o lo slogan politico di maggiore effetto, stabilire per le successive elezioni una nuova forma comunicativa oppure una location più variegata e meno soggetta alle poche risorse logistiche della città, oppure nominare il capo dell’opposizione che dirà che tipo di opposizione sia intenzionato a portare avanti, oppure promuovere eccellenze culinarie locali attraverso l’uso di prodotti di volta in volta scelti dai vincitori per onorare gli sconfitti, che si richiamino alla tradizione Fermana, così da far diventare la serata un momento di promozione umana e turistica ulteriore per la città di Porto San Giorgio.

Insomma perché non sfruttare al massimo l’emozione e la capacità di saper essere comunità anche in occasione delle elezioni comunali?
Sarebbe l’unico caso in Italia in cui i vincitori servirebbero a tavola ai vinti, ribaltando l’assurdo clima da ultima spiaggia a cui purtroppo le dispute elettorali ci hanno abituato.

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sabato 14 aprile 2012

Imballi d'autore

Imballi d’autore
di Laura Gioventù


Si parla sempre di Porto San Giorgio come la città dei negozi e del commercio, ed in effetti la media dei negozi del centro abitato è decisamente alta.

Che siano gli stessi negozi, con il loro giro d’affari, a rendere Porto San Giorgio una città meno povera delle altre, potrebbe essere anche questo vero, del resto per fare ricco un paese tutti contribuiscono per quello che possono, ma se solo dessimo una occhiata agli imballi delle mercanzie vendute ci accorgeremo che non c’è un rapporto altrettanto stretto e diretto fra negozi/negozianti e promozione turista.

Scatole o scatoloni, buste o pacchi, in nessuno di questi imballi è presente la città ma solo la marca dell’oggetto, o il nome del negozio o negoziante, oppure ci troviamo di fronte anonime carte da imballo.

In altri luoghi o nazioni, oltre che dai prodotti caratteristici, anche dall’imballo si percepisce il senso di appartenenza che i negozianti, attraverso la vendita delle loro mercanzie, dimostrano di avere con le loro città o la loro nazione.

Un esempio su tutti l’Irlanda che, con le sue icone storiche o alimentari, è presente, a vario titolo, su ogni imballo o busta che nei negozi si consegna al cliente. L’immagine della nazione e del popolo Irlandese, e di tutte le sue città, è presente addirittura sui capi d’abbigliamento, facendo diventare gli imballi veri e propri mezzi di comunicazione o di informazione turistica allo scopo di promuovere sempre di più l’afflusso dei visitatori.

E visto che a Porto San Giorgio i negozianti si vantano di essere così importanti per i destini cittadini, si potrebbe prendere esempio dall’Irlanda e studiare una serie di iniziative legate ai pacchi o alle carte da imballo. Si potrebbe cominciare dall’ideazione di un imballo, o meglio ancora di una carta da imballo comune che contenga caratteristiche estetiche, artistiche e promozionali tali da risultare gradevole ma allo stesso tempo efficace per diventare mezzo di utilizzo turistico per tutta la città di Porto San Giorgio.

Per ottenere ciò si potrebbe indire, ogni anno, un concorso artistico e creativo fra tutti i ragazzi della città, per lo studio e la realizzazione di una carta da imballi in questo senso, allargando poi il concorso ai giovani di altre regioni e nazioni, e ripetendolo periodicamente si otterrebbe una collezione grafica da conservare negli anni per esporla in mostre o fiere del settore turistico o solo merceologico. Oltre al concorso si potrebbe sviluppare la ricerca sui contenitori utilizzando materiali nuovi o sperimentali compatibili con l’ambiente. Insomma, un concorso ideale per la creatività e per la funzionalità, dedicato ai giovani ma non solo. Il tutto da tenersi a Porto San Giorgio all’interno di una manifestazione pubblica, con tanto di giuria di esperti scelti fra le personalità dell’arte figurativa o della grafica nazionale e internazionale.

L’iniziativa promossa dal Comune dovrebbe essere supportata dall’interesse dei negozianti stessi, attraverso la loro disponibilità ad usare tutti lo stesso imballo vincente per quell’anno, e contribuire al finanziamento ed alla vendita, a prezzi controllati, di una serie di prodotti merceologici creati dagli stessi ragazzi del concorso, e simili a quelli che vengono usati per promuovere le squadre di calcio, sciarpe, magliette, manifesti e tantissime altri prodotti. Insomma, Porto San Giorgio come un squadra, ma vincente.

E tutti i partecipanti al concorso, attraverso l’esposizione delle loro creazioni, oltre ad avere la visibilità necessaria per farsi conoscere dal pubblico e dai loro possibili clienti, darebbero vita ad una mostra annuale da tenersi nella città dal titolo “Imballi d’autore” che potrebbe diventare l’unico evento in questo senso nel panorama nazionale e forse internazionale, facendo risaltare la vivacità artistico-commerciale dei negozianti e di tutta la cittadinanza di Porto San Giorgio.

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sabato 7 aprile 2012

La lista “Gioventù per San Giorgio” si candida… per il dopo elezioni.


La lista “Gioventù per San Giorgio” 
si candida… per il dopo elezioni.
di Laura Gioventù


Ora che le liste sono state depositate,
dopo che i partiti si sono definitivamente stabilizzati nelle loro tempeste nei vari bicchieri d’acqua,
alla fine di una estenuante e noiosa raccolta delle firme per le liste in gara, e delle candidature
sia di semplici cittadini, sia di appartenenti a chissà quale tribù dei Vip,
al termine di scaramucce tendenti solo verso il potere e mai verso la decenza di un governo cittadino che amministri in maniera meno settaria di come potrebbe essere,


                                 la lista “Gioventù per San Giorgio” si candida.


Immaginiamo già la vostra meraviglia ed il vostro stupore, direte che ora sia troppo tardi per candidarsi, che ora le iscrizioni al festival delle elezioni siano chiuse, che sia solo un arrivo dopo la fine della gara, ma noi invece siamo convinti che questa candidatura sia quanto meno opportuna e di certo necessaria alla luce della attuale situazione, in quanto non ci candidiamo per il potere delle poltrone, ma per far parte della prossima e auspicabile, futura opposizione.


Con le elezioni a Fermo abbiamo visto che, dopo la vittoria di una delle due principali compagini in gara, con la relativa sconfitta sia caduta addosso, a quella che sulla carta sarebbe dovuta essere l’opposizione, una sorta di paralisi da insuccesso. In pratica, chi si era scalmanato tanto per cercare di vincere, poi non è riuscito a gestire la sconfitta interpretando da subito il ruolo di una seria e degna opposizione. E non riuscendo a farlo, privando i cittadini di uno dei due attori principali per il contraddittorio politico, ha dimostrato l’importanza di creare, da subito, una rispettabile opposizione, e quanto sia importante tenere testa ai vincitori, sia per stimolare gli stessi vincitori, se pungolati a dovere, a fare sempre meglio gli interessi della collettività, sia per non arrecare un danno notevole per le sorti democratiche e amministrative della città.


Per cui, noi vorremmo collaborare con le liste o partiti sconfitti, qualunque essi siano, nel mettere in piedi da subito la migliore opposizione possibile, credendo di vantare un minimo di esperienza in fatto di proposte e di idee, potendo portare nella discussione equidistanza proprio in virtù di non aver partecipato alla sfida e la capacità di mantenere la sana obbiettività programmatica proprio in virtù di non aver maturato nessuna rabbia o invidia a causa di una sconfitta elettorale che noi non abbiamo subito.
In sintesi, chi meglio di noi potrebbe interpretare il ruolo di opposizione, senza venir accusata di volersi prendere la rivincita per la sconfitta, oppure senza venir accusata di faziosità dovuta alla sua appartenenza ad un diverso schieramento politico?


Mettiamoci anche il fatto che chi gareggia e non vince, non volendo mai prendere in considerazione l’ipotesi della possibile sconfitta, reputandola non giusta vista la propria capacità gestionale ed amministrativa, ritarda colpevolmente la stabilizzazione della situazione amministrativa, generando situazioni sociali spesso dannose per tutti i cittadini, specialmente per chi li aveva anche votati, per cui una partecipazione da parte nostra, almeno per i primi tempi di ambientamento per costoro nel girone degli sconfitti, ci sembra necessaria.
Ora la lista “Gioventù per San Giorgio” si è candidata per l’opposizione. Aspettiamo la disponibilità dei soggetti politici, che dovessero perdere le elezioni, per dare vita ad una seria e costruttiva opposizione comune. Di nostro, rinunciando a presentare la lista per le elezioni, abbiamo già dimostrato di non voler altro che il bene della città, e questa ulteriore candidatura lo dimostra inequivocabilmente.





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venerdì 30 marzo 2012

Sangiorgesi ad Honorem

Sangiorgesi ad Honorem
di Laura Gioventù




Non si scompare solo quando “Chi l’ha visto” ne decreta l’assenza, ma anche se in un paese non ci sono più persone che sulla carta d’identità possono scrivere “nati a ...Porto San Giorgio”.
Si fa tanto parlare di orgoglio Sangiorgese, ma fra pochi anni di nati a Porto San Giorgio ne resteranno ben pochi se non si pone rimedio adesso e non fra dieci anni.
Parlo della nascita delle persone e di come oggi, a parte quei bambini, rarissimi, che nascono in casa, tutti gli altri nascono a Fermo, oppure a Civitanova Marche o ad Ancona…oppure a Roma, per cui sulla loro carta d’identità la dicitura Porto San Giorgio non ci sarà più.
Eppure sono figli di Porto San Giorgio, ci vivranno e forse ci lavoreranno, ma il fatto che non vi siano nati, di fatto è come se si cancellasse la cittadina dai libri anagrafici per relegarla ai soli cartelli stradali.
Ci sono persone che pur di far nascere i loro figli in una grande città, oppure in una nazione particolare, si predispongono a sacrifici notevoli, poi ci sono luoghi che, solo per il fatto di avere un reparto ospedaliero apposito per le nascite, sembrano pieni di gente e comunque il loro nome gira e se ne mantiene memoria.

Porto San Giorgio non dispone di una struttura apposita per far nascere i suoi figli senza mandarli in trasferta, per cui sarà abitata solamente da “immigrati” e questo non sarà solo un dramma anagrafico ma anche una disfatta turistica. Non potendo più dire “nato a…” si dovrà per forza dire “nato…da un’altra parte” e lentamente si perderà una sorta di appartenenza per lasciare il posto ad una somiglianza, e cioè non poter nominare più la propria città quando ci si sente chiedere la cosa più naturale, e dover citare città diverse come fanno certi immigrati.
Per cui occorre porre rimedio costruendo una struttura dedicata solo alle nascite, con un edificio apposito e magari progettato da valenti architetti - scegliendoli tramite concorso internazionale - che diano vita ad un simbolo della vita che prosegue, (nulla di politico e pieno rispetto per le interruzioni di gravidanza necessarie). Un simbolo adatto sia alle madri ma anche ai figli, al decoro della città ma anche alla sua funzionalità e che sia ubicato a ridosso del mare per simboleggiare l’alba di una nuova vita. Insomma, il luogo ideale per una struttura simbolica e funzionale come questa è solo lo spazio dell’area Ex Grand Hotel.
Immaginiamo una struttura con laboratori di ricerca e ricercatori provenienti da tutto il mondo, un luogo che dopo poco tempo diventi famoso per le sue scoperte e le tante nascite, che sia utilizzabile da tutta la provincia e anzi sia progettato per essere il posto delle nascite di tutto il Fermano, così da poter sviluppare una evoluzione umana, ma anche che tutti questi nuovi cittadini riportino sulla loro carta d’identità la dicitura Porto San Giorgio.

Si potrebbe fare di più? Certo che si potrebbe. Si potrebbe per esempio fare in modo che il comune di Porto San Giorgio dia ospitalità ai genitori a titolo promozionale, che si possano celebrare dei battesimi e ospitare dei rinfreschi a cura del comune, e magari fare come si faceva una volta, regalare cento euro l’anno a questi bambini fino al compimento del 18esimo anno di età, sia come stimolo per migliorare il senso del denaro e del risparmio, sia come aiuto per gli studi superiori. Si potrebbero nominare Cittadini onorari quei bambini nati a Porto San Giorgio ma di altre città, una sorta di Sangiorgesi ad Honorem. Si potrebbe addirittura provare a far nascere a Porto San Giorgio bambini di genitori emigrati in altre parti del mondo, come continuità etnica e regionale. Insomma, si potrebbero fare tante cose basandosi sul fatto di avere tanta gente che possa nascere a Porto San Giorgio.

Cosa ci si guadagna, si chiederanno in tanti…ebbene un guadagno sarà di certo vedere tutte queste vite nascere, poi leggere il nome di una città non su un cartello ma sul documento di identità di tanti individui o sui testi di ricerca medica e sui trattati universitari, e poi vedere questo nome associato ad una struttura per la vita vera o magari a qualche scoperta fatta nei suoi laboratori di ricerca, vedere l’afflusso di tante persone per i controlli e le nascite, per le visite e per gli anniversari, insomma, una proposta viva e non solo ipotetica.

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mercoledì 21 marzo 2012

Alleviamo i nostri politici per garantirci un futuro istituzionale migliore

Alleviamo i nostri politici per 
garantirci un futuro istituzionale migliore
di Laura Gioventù





Questa campagna elettorale di Porto San Giorgio piena di candidati sta mostrando un fenomeno che fino ad ora sembrava minore, il grande numero di candidati ci convince della disponibilità verso la politica specialmente dei giovani, ma ci appare anche e soprattutto come una lotteria, con la speranza per l’eventuale incarico o nomina da conquistare, e questo per potersi garantire un posto di lavoro che altrimenti non avrebbero.
Però per vincere occorre partecipare e per partecipare serve tempo e disponibilità al sacrificio, ma entrambe le cose si possono dare a patto di avere alle spalle una rendita economica, pensione o stipendio, grazie alla quale si può avere il tempo per fare la politica.
Ma questo discorso, se va bene a chi ha una certa età, tempo disponibile e garanzie economiche tali da potersi permettere un impegno politico, per i giovani invece sembra una condanna. Essi per continuare a “fare politica” dovrebbero avere tempo e soldi per permetterselo, ma troppi di loro non avendo un posto di lavoro, ne parenti in grado di mantenerli, debbono lasciare la politica attiva ad altri più fortunati, ma anche meno talentuosi di loro.
Purtroppo per i giovani la sola passione politica non basta per “fare” politica, con l’andare degli anni le necessità umane conseguenti sono altre, famiglia, affetti, lavoro e tutte bisognose di risorse economiche, senza le quali si abbandonano gli incarichi e le disponibilità per la politica attiva. E poi ci lamentiamo che i giovani si allontanano dalla vita politica della città.
Questo pregiudica la nascita di una classe politica preparata e valida, costringendo tutta la società a sperare, per il futuro, che chi riuscirà a dedicarsi alla politica, grazie alle loro sostanze monetarie, non sia talmente scadente dal portare il Paese sempre più allo sbando.
A questo scopo, andando contro corrente, visti i troppi episodi di mala gestione che coinvolgono la politica con gli appalti governativi, e per fornirsi per il futuro di una sua classe politica seria e preparata, basata sui migliori e non sui meno peggio, e per premiare i giovani talentuosi in attività politica, vera e documentata, il Comune di Porto San Giorgio dovrebbe istituire delle borse di studio annuali - meglio ancora in quota parte con un Istituto di Credito locale - una per partito presente nelle liste elettorali, da destinare solo ed esclusivamente ai giovane sotto i 30 anni. Un modo per permettere ai partiti o liste civiche che non avessero le possibilità, di poter dare a questi giovani l’occasione per sviluppare le esperienze dovute, per divenire loro stessi patrimonio gestional-politico per il futuro di Porto San Giorgio e anche della Regione e del Paese.
Questi giovani dovrebbero essere scelti dai loro stessi partiti di appartenenza ed in base ad una seria e precisa selezione fatta in base alla età, al titolo di studio, alla propensione e alle capacità personali. A essi si potrebbero destinare risorse per ottocento/mille Euro al mese per le loro necessità giornaliere, costo che sarà considerato come un anticipo per le future mansioni direttive, e che i giovani selezionati si impegneranno a rifondere attraverso opere letterarie o sociali appena raggiunto un certo incarico o una certa mansione istituzionale. In cambio i partiti si impegneranno a investire a loro volta altre risorse, come la partecipazione a meeting o congressi, o risorse comunicative e ideologiche con la finalità di presentarli nelle loro liste come fossero i loro futuri leader.
Insomma, un investire sensato nella politica, senza regalie o partigianerie sospette, ma puntando sui giovani, dando loro fiducia ma con l’impegno da parte loro di ripagare per la fiducia prestata. Un bel modo di aiutare il futuro a non essere così male affollato, come spesso lo vediamo guardando la brutta presenza di certi impresentabili personaggi politici locali nelle liste elettorali.



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sabato 10 marzo 2012

Poche idee ma confuse

Elezioni a Porto San Giorgio, 
poche idee ma confuse
di Laura Gioventù




Nel panorama elettorale di Porto San Giorgio assistiamo al proliferare di liste civiche e partiti che continuano ad affollare l’elenco dei pretendenti per il comando della città. Non si tratta tanto di condividere le difficoltà ed i problemi di Porto San Giorgio, quanto di una vera e propria fiera delle vanità politiche perché, al numero delle liste, non segue un conseguente numero di idee o proposte diverse da quelle tre o quattro che in pratica tutti vorrebbero cavalcare, come se la cosa importante sia la loro candidatura e non l’effettivo servizio che potrebbero dare alla città.

Questa malattia di protagonismo collettivo elettorale sta facendo diventare patetica la contesa stessa, e l’alto numero dei candidati lo testimonia, praticamente una carica di sconosciuti allo sbaraglio.

Io al contrario degli altri, ho sempre cercato di fare proposte, di sviluppare idee, magari alternative, per creare i presupposti di una vivacità dialettica che potesse dare vita ad un nuovo fermento culturale e turistico. Non ho mai cercato lo scontro né la polemica, proprio per evitare che il teatrino della politica non riducesse per reazione le mie proposte a banali tentativi di propaganda elettorale sterile e provocatoria. Per questo motivo, e per non alimentare una inutile e ulteriore confusione fra gli elettori e le liste in gara, confermo quanto dissi già tempo fa, e cioè che “Gioventù per San Giorgio” non era nata per la conquista del potere ma solo come soggetto elettorale, come strumento per sviluppare il dialogo e non per ridurlo a barzelletta, per tanto non è mia intenzione partecipare a questa inutile gara di candidature a confronto o di liste in contrasto fra loro, e lo faccio per rispetto sia verso chi andrà a votare, sia per un personale senso etico della partecipazione politica.

Per cui rassicuro tutti quelli che se lo stavano chiedendo che, “Gioventù per San Giorgio”, NON parteciperà come lista autonoma alle prossime elezioni, ma continuerà con le sue idee e con le sue proposte a dare il suo contributo, perché siamo convinti che le idee non abbiamo né confini né colore politico e che per essere tali non debbano subire i ricatti di una politica spesso cieca alle novità e pericolosamente inadeguata ai cambiamenti. Per cui, sono sempre più convinta che l’importante sia mettersi a disposizione della città, e non concorrere solo per raggiungere un personale potere politico. Ci dichiariamo comunque disponibili, con chiunque dovesse vincere le prossime elezioni - specialmente se a vincere o a decidere fossero le donne - nel caso volessero chiedere il nostro contributo, per la realizzazione delle nostre idee, ma anche per la progettazione di altre e magari migliori proposte o nuove manifestazioni, ma sempre per migliorare la vita sociale e umana di Porto San Giorgio.

Allo stesso tempo formuliamo l’invito, alle centinaia di persone che si sono lanciate verso un improbabile incarico amministrativo, di ripensare bene se la loro candidatura sia vera collaborazione o solo il solito quarto d’ora di pubblicità personale verso cui tendono e del quale non possono fare a meno.


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mercoledì 7 marzo 2012

Profumiamo la città

Profumiamo la città, 
fiori e non solo opere di bene
di Laura Gioventù



Kew gardens palm house of London


Si parla e si sparla troppo spesso di rispetto urbano, di arredo urbano, di urbanizzazione selvaggia e di urbanistica, come se un paese, anche piccolo come Porto San Giorgio, sia fatto solo dalle strade che lo compongono, spesso dissestate e prigioniere della loro stessa rete topografica. Poco o nulla invece viene destinato alla componente floreale della città e alla presenza e dislocazione di piante o arbusti, come se la loro distribuzione sul territorio sia lasciata al caso o peggio alle alterazioni climatiche.

Porto San Giorgio non brilla, né per luminarie stradali né per cromaticità edilizia, ma non possiede neppure un suo “profumo”, una sua “fragranza” aromatica che la distingua dal puzza delle macchine o dall’olezzo dei rifiuti, cioè non ha quella caratteristica olfattiva che ne determina un segno caratteriale e floreale sul quale poter sviluppare una promozione turistica, come invece avviene per altre località balneari o borghi antichi.
Ci sono piante che da sole riempiono l’aria circostante della loro fragranza, che addolciscono la visione dei palazzi con i loro meravigliosi colori, e ricordo a memoria il Gelsomino, oppure la Lavanda o la pianta di Mimosa, oltre tutto piante belle anche dal punto di vista estetico. Per non parlare della Salvia, del Rosmarino o delle Bouganville, belle e mediterranee.

Insomma, Porto San Giorgio non possiede questa ricchezza olfattiva, e neppure visiva, ma potrebbe averla, basterebbe solo dare spazio a questo tipo di piante per ingentilire l’aria e proporsi come meta turistica anche di percorsi olfattivi unici e meravigliosi. A questo scopo si potrebbe dare vita ad un concorso internazionale aperto a tutti i grandi architetti floreali e a tutti i più famosi esperti di profumi per la cosmesi per ridisegnare la mappa cittadina dei giardini o delle aiuole. E dare un nome agli spazi destinati alle piante profumate, per cui quartieri o solo strade della Lavanda, oppure del Gelsomino. E se poi proprio non sappiamo cosa farci con l’area Ex Grand’Hotel allora si potrebbe costruire una grande struttura in ferro battuto e vetro, simile ai bellissimi giardini d’inverno inglesi, per ricreare una serra con le più belle piante ornamentali del mondo. Un luogo di sicuro impatto architettonico e di nessuna controindicazione speculativa, oltre tutto la serra potrebbe diventare la sede di una scuola di alta specializzazione per arredatori floreali urbani, figura professionale sempre più ricercata sia dai privati sia da molte amministrazioni pubbliche.

Profumiamo la città usando le piante, e magari anche grazie a loro potremmo proporci meglio sul mercato del turismo moderno.

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venerdì 17 febbraio 2012

Il baratto fra comuni e comunità


Il baratto fra comuni e comunità
di Laura Gioventù



Di recente una notizia di cattiva gestione dei beni comuni ha destato molta perplessità: nel capoluogo della Provincia Fermana, furono comprate delle macchine elettriche che, per ragioni varie, non sono mai state usate. In questa sede non staremo ad accusare o elogiare nessuno, ne chi le ha comprate con soldi pubblici ne chi ha scoperto il danno, ma l’episodio si presta ad una riflessione: può capitare, per incapacità o per altri scopi meno nobili del servire la cittadinanza, che comuni o giunte amministrative si ritrovino dei prodotti che non usano, per i quali si sono spesi dei soldi e si continuerà a dilapidarne altri non riuscendo ad usufruire del bene acquistato, chi le macchine elettriche, chi altri oggetti, ma sembra che tutte le amministrazioni siano alle prese con questi prodotti o servizi inutilizzati. Ma se guardiamo bene, il loro non utilizzo è relativo magari solo a quella determinata città, probabilmente lo stesso prodotto andrebbe benissimo per altre città che, di contro, hanno altro tipo di prodotti inutilizzati, per cui non dovrebbe essere difficile, e sarebbe anche una grande forma di risparmio e di non spreco, ipotizzare una sorta di “mercato” del baratto fra comuni e comunità. Se Fermo ha un certo numero di macchine elettriche che non sa o non può utilizzare, forse perché non riescono a fare le salite, le stesse macchine potrebbero servire moltissimo a Porto San Giorgio oppure a Pedaso, così come certi servizi di cui Porto San Giorgio o Porto Sant’Elpidio hanno in esubero potrebbero andare benissimo per Amandola o Montegiorgio. Insomma, se tutti i comuni della Provincia di Fermo organizzassero una specie di mercato del baratto, dei loro prodotti in esubero, si potrebbe attivare sia un risparmio generale, sia dare lavoro ai giovani per l’organizzazione di questo particolare mercato, utilizzandoli per censire i beni, verificarne le condizioni strutturali, per documentare le necessità altrui e per fornire servizi di appoggio per i comuni bisognosi di scambiarsi tali prodotti. Qualora non tutti i comuni fossero in grado di pagare con moneta contante ciò che prenderebbero, il baratto si attuerebbe fornendo l’elenco di possibili beni di scambio. Se per esempio Porto San Giorgio non avesse il denaro necessario per tutta la spesa delle macchine elettriche, organizzandosi bene, e quindi facendo lavorare i suoi albergatori (servizio che il comune di San Giorgio pagherebbe attraverso sgravi fiscali di vario genere), potrebbe fornire dei soggiorni e dei servizi turistici per l’amministrazione Fermana la quale potrebbe darli ai propri cittadini oppure girarli agli abitanti di altre città limitrofe che avessero dato o daranno i loro beni in eccesso alla città di Fermo.
L’idea del mercato del baratto fra comuni si realizza però solo se esiste la volontà degli amministratori di far risparmiare ai loro cittadini spese inutili, ma anche volendo creare una catena di solidarietà territoriale, che potrebbe diventare una vera e propria possibilità di lavoro onesto e decente per tantissimi ragazzi e ragazze della nostra Provincia (immaginatevi con il recente problema del maltempo quanti scambi si sarebbero potuti generare).

Porto San Giorgio, sia per geografia sia per storia potrebbe essere il sito ideale per realizzare una proposta come questa, e diventerebbe un significativo esempio nazionale di solidarietà amministrativa, perché una volta istituito il baratto del Fermano nulla vieta di estenderlo a livello regionale oppure nazionale, creando una sorta di marchio di riferimento che non esiste in nessun paese in Italia.

Diventare i primi realizzando una ipotesi del genere sarebbe un ottimo motivo di vanto umano e sociale e non solo semplice mercatino dell'usato.



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mercoledì 8 febbraio 2012

La neve un tot a palata?

La neve un tot a palata?
Di Laura Gioventù




Porto San Giorgio - la neve al porto turistico - 4 febbraio 2012


Sta montando una polemica sull’utilizzo dell’Esercito per liberare dalla morsa della neve i paesi e le città Marchigiane. Utilizzo non gratuito, ed è questa la novità rilevante. Per ogni componente dell’Esercito e per ogni mezzo usato c’è, come al supermercato, il prezzo con tanto di specifica se ci sia da aggiungere vitto e alloggio oppure no, chissà se l’IVA sia compresa oppure no? A noi questa sorpresa appare stupefacente, ma tenendo presente che siamo in regime di crisi, e che anche l’Esercito Italiano si deve autofinanziare, come se non bastassero i miliardi di euro che diamo noi tutti per tenerli in vita, ci sono due considerazione da fare in merito.
La prima è che con questo prezziario si è dato corso legale alla liberalizzazione dei servizi, tanto voluta dal primo ministro Monti, per cui l’Esercito, che ha mezzi e personale, si mette sul mercato, ma arrecando una concorrenza scorretta e sleale nei confronti di quei privati che volessero offrire lo stesso servizio sperando in un incasso adeguato, ma non avendo i mezzi già pagati dal contribuente, concorrenza che l’Esercito invece pratica avendo i mezzi già pagati dai cittadini per ben altri scopi e personale che costa tanti soldi per specializzarlo e farlo finire a spalare neve non ci sembra un ritorno economico allo stesso livello. L’altra anomalia sta nell’uso delle proprie risorse, per cui se oggi l’Esercito mette il listino prezzi per i suoi servizi, allo stesso tempo anche un qualsiasi Comune Italiano un domani potrebbe fare la stessa cosa, per cui: per manifestare il costo sarà di tot euro, per sfilare magari lo stesso tot scontato, ma il bello sarebbe far pagare allo Stato - giustamente a questo punto - l’affitto delle scuole usate come seggi elettorali. Perché dare gratis e con la conseguente chiusura  delle attività didattiche se poi, arrivata la neve, per liberare le strade si dovrebbe pagare l’Esercito? Per cui rispetto per tutti ma se alla prossima sfilata degli Alpini la città ospitante chiedesse, in cambio dell’uso delle piazze, un ritorno in denaro nessuno del ministero della Difesa si deve offendere, ma semmai dovrebbero pensare che una sfilata è una festa, mentre una nevicata è una disgrazia che colpisce cittadini inerti e spesso privi dei mezzi per superare la catastrofe.
Liberalizziamo pure, ma che sia una liberalizzazione equa e non un tot a palata.


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