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venerdì 5 giugno 2015

Poche elette. Di chi la colpa?




Quando la statistica si racconta senza citare i colpevoli diventa solo un esercizio dialettico che non serve a nulla, eppure per dire le cose come stanno servirebbe avere il coraggio della realtà e la voglia di correre anche il rischio di  non risultare tanto simpatici dicendo le cose per come stanno.

In Italia abbiamo circa la stessa ripartizione di elettori, tanti sono donne e tanti sono uomini, e siamo alla parità, ma poi ci si accorge - guarda caso sempre dopo aver sottolineato le solite riflessioni elettorali - che se ci sono 50 uomini che votano, ce ne sono 80 che vengono eletti, mentre se ci sono 50 donne che votano,  le elette sono solo 20, e per spiegare questo si dicono sempre le stesse amenità senza mai arrivare al nucleo principale del dramma, ovvero che, se ci sono poche donne che vengono elette è principalmente perché le donne non votano per le altre donne.

E le ragioni di questa sfiducia sono ataviche, strutturali, umane, antropologiche e anche politiche, ma non sempre, solo qualche volta, per il resto il voto femminile è sempre più un voto viscerale, e quando votiamo, noi donne, pensiamo a tante cose, usando per ultima la solidarietà femminile. Il caso delle dimensioni forzate imposte all’ex Sindaco di Fermo, Nella Brambatti, ne sono la dimostrazione, infatti non ottennero quella solidarietà femminile che ci si sarebbe aspettata specialmente dalle donne del suo stesso partito.

Ogni tanto si sentono certe citazioni che sconcertano, per esempio una dice che come si odiano le donne fra loro neppure i maschi riescono a farlo con i loro simili, ma quella che più mi fece ridere la disse un tale riguardo le operazioni di chirurgia estetica femminile, mi disse che le donne si rifanno le tette non per attirare i maschi, ma per fare un dispetto alle altre donne, e ripensandoci trovai giustissima la frase, anche se a lui non dissi altro che fosse il solito luogo comune.

E se partiamo dalla pochissima voglia delle donne di far emergere altre donne che non siano loro stesse, e se ci aggiungiamo la cronica mancanza di grandi stimoli politici diversi dal diventare come i maschi, e ci aggiungiamo ancora la totale mancanza di una forma e di una sostanza politica coniugata al femminile, il quadro sarebbe più chiaro e dovremmo ammettere che tra i tanti partiti o movimenti, l’unico in grado di dare almeno la parvenza di parità dovremmo dire che sia il Movimento 5 Stelle.

Per citare il colpevole non bisognerebbe ricorrere all’ipocrisia di dare la colpa ad altre situazioni perché le prime ad essere colpevoli di non mandare tante donne, per quanti sono gli elettori, in amministrazioni o Parlamenti vari sono in prima istanza le donne stesse.
Infatti ai maschi si tende a scusare tutto, del resto l’istinto materno questo ci comanda, ma verso le donne non perdoniamo niente, che siano le chiacchiere da bar o solo le ingiuste considerazioni maschili circa certi lati B delle giovani politiche. Noi donne scusiamo ai maschi pance prominenti e villanerie degne del peggiore postribolo, mentre verso le altre donne siamo sempre pronte a sparare le solite invidie represse o le infamie che raccontiamo alle amiche con il piacere sottile dell’ingiuria fine a se stessa.

Ricordiamoci alle prossime elezioni di votare le altre donne per smentire il luogo comune, ma sono quasi certa che le mie saranno parole al vento. La prossima volta, magari, le elette saranno ancora meno del previsto, ma a quel punto il vero colpevole lo conosceremo prima che commetta il reato.

Laura Gioventù


venerdì 6 marzo 2015

Sai dov'è Porto San Giorgio?


Ho letto la polemica relativa alla pubblicazione di uno spazio pubblicitario di Porto San Giorgio sulla rivista Bell'Italia e vorrei fare alcune considerazioni:

1) Dietro una iniziativa come questa c'è una strategia di promozione turistica relativa all'acquisto di spazi pubblicitari sui periodici italiani oppure si va a comprare pubblicità sulla rivista che leggiamo dal parrucchiere nell'attesa che qualcuno ci ravvivi la capigliatura? 

2) La pubblicità che si è comprata (perché se non è chiaro sono stati spesi dei soldi e nessuno ha pubblicizzato gratis questa cosa) lo si è fatto utilizzando soldi relativi alla promozione editoriale o utilizzando altre risorse? Quanto è costata? Per quante uscite è stata considerata? La scelta del mese rientra in una strategia oppure era perché c’era un posto libero? Il bacino di lettori di quella rivista è sufficiente per coprire l'eventuale investimento pubblicitario oppure no?

3) Visto che in passato l'Assessorato al Turismo non è mai stato in grado di fornire i numeri esatti delle manifestazioni che si svolgevano in città, questa volta sarà in grado di dare i numeri relativi al ritorno turistico dell'investimento fatto per l'acquisizione di quella pagina, con tanto di aumento di prenotazioni derivanti da quella particolare promozione oppure si dirà come al solito "ci stiamo lavorando", salvo poi non fornire mai coperture numeriche?

Chiedo queste cose perché non si fa pubblicità tanto per farla, specialmente se poi in molte persone crea il dubbio che non sia neppure fatta bene, ma lo chiedo per capire qual è l’ effettiva strategia turistica di Porto San Giorgio, se risponde a criteri logici e strategici, oppure se risponde soltanto alle paturnie di qualche amministratore locale alla ricerca di sempre maggiore visibilità elettorale.

Amministratori locali talmente compresi nel ruolo di salvatori della Patria, al punto da non voler neppure riconoscere che solo la legge non ammette ignoranza e non la geografia per cui non bisogna dare per scontato che chiunque sappia dove si trovi Porto San Giorgio, perché altrimenti potremmo anche sentire delle risposte come ne ho ricevuta personalmente una da Milano, a domanda risponde: 
Sai dove è Porto San Giorgio? Sì, è quel villaggio che sta in Provincia di casa Brignocchi.

Laura Gioventù

venerdì 20 febbraio 2015

Nella, e le Altre?





Il primo tentativo di mettere una donna sulla poltrona di sindaco di Fermo è stato interrotto da cose che ognuno, nel silenzio della sua coscienza, deciderà se serie oppure solo artificiose, e di certo non mancheranno ripensamenti e nostalgie, ravvedimenti oppure altre ipocrisie, ma dal frastuono dei commenti espressi, con o senza ispirazione, manca una cosa molto importante e, a questo punto molto decisiva.

Va bene Nella, che è caduta restando ben salda sulle gambe, vanno bene i cospiratori che nel ruolo di Bruto sono stati perfetti, e le cause e le conseguenze delle loro azioni le dovranno spiegare agli elettori a cui andranno ad elemosinare il voto ma….ma le altre dove sono?

Per altre intendiamo le altre donne del PD Fermano, quelle che sono Consigliere Regionali e Provinciali, Sindaci o vice Sindaci di alcune città del territorio, Assessore o semplici Consigliere di quelle stesse città, quelle che avrebbero dovuto esprimere, non dico solidarietà, ma almeno vicinanza in nome di una appartenenza comune alle quote rosa, quelle stesse che sono bravissime a farsi fotografare in ogni circostanza ma poi incidono in nulla se si parla di politica o di strategie partitiche, le stesse che non uscendo allo scoperto stanno legittimando l’indiscusso potere maschile sulla politica Fermana, quelle che a questo punto sono da considerarsi solo tappezzeria o sorrisi pronti per la partenza del carnevale o della maratona.

Nella ha dimostrato di avere stoffa anche per tutte le altre, il fatto è che tutte le altre sembrano non capire che non è stato mandato via un sindaco, ma è stata negata ad una donna la soddisfazione di essere dimessa dopo un confronto, come se non la si considerasse degna di potersi difendere e questo se a molte piace per la solita storia per la quale sono le donne le peggiori nemiche delle donne, di contro fa capire come poco incidano le quote rosa se poi vengono elette persone che non sanno guardare i problemi nella loro essenza vera e non propagandistica.

Ora si andrà alle elezioni anche a Fermo, ma a questo punto mi chiedo a cosa servano le quote rosa se poi la prima donna sindaco di Fermo non riesce neppure ad avere la solidarietà femminile delle altre donne del suo stesso partito, o se le altre donne del suo stesso partito reputino più importante apparire sui giornali o alimentare sterili dibattiti sui social per testimoniare la loro scialba esistenza nella vita politica territoriale?

Nella tornerà alle sue cose private e siamo certi che in molti già la stiano rimpiangendo perché, come diceva qualcuno, si ha spesso la "nostalgia del presente", immaginiamoci di un presente senza le Altre!

Laura Gioventù

domenica 30 novembre 2014

Propaganda elettorale al sapore di Brodetto



La recente crisi turistica di Porto San Giorgio portò nei mesi scorsi il Sindaco e l’Assessorato al Turismo alla conclusione che, per dare un segnale di solidarietà verso gli albergatori e i gestori degli stabilimenti balneari - come se fossero solo loro le vittime colpite dalla crisi - occorresse aprire i cordoni della borsa ed elargire un sostanzioso obolo per risollevare le sorti nefaste di questo settore del turismo cittadino colpito dal maltempo.

Si decise, non si sa bene con quali calcoli specifici, di offrire soldi per un totale di 30 mila euro da dividersi fra tutti gli operatori di quello specifico settore. Una cifra che da subito generò il sospetto che fosse solo una mossa propagandistica per fini elettorali da parte della Giunta Comunale, ma ora il Presidente dei balneari di Confcommercio, Romano Montagnoli, tramite un commento pieno di ironica delusione per la scelta diversa operata dal Comune, ossia di deviare questi soldi verso necessità diverse dall’aiutare gli albergatori, esprime il suo autorevole parere sull’inutilità di certe decisioni dell’amministrazione comunale.

Pur riconoscendo al Montagnoli l’onestà di sospettare per  l’assoluta inutilità della somma promessa, dovremmo anche dire che solo ora sembra esprimere il suo autorevole parere e non da subito, per cui alla fine anche lui nutriva una certa speranza che questi soldi potessero arrivare agli albergatori. Ma la cosa più assurda che Montagnoli esprime è proprio l’inutilità di certe decisioni, poi non mantenute. 

Vorremmo ricordare al Montagnoli che nulla di quello che i politici promettono e poi non mantengono sia inutile, ma che ogni promessa che esprimono serve loro per far credere di avere le idee chiare su come si debba amministrare una città in crisi, e che ogni promessa che blandiscono ai quattro venti si traduce sempre in articoli sui giornali e in effetti propagandistici per sostenere i loro partiti e le loro personali candidature, e sappiamo bene che alla base di ogni elezione politica c’è la visibilità popolare, mica l’onestà intellettuale ideologica, e se poi le promesse non si mantengono ci saranno sempre mille scuse da accampare e tante colpe da usare per incolpare altri, sempre gli altri e mai loro stessi, per la presunta inutilità di certe promesse.

Insomma, Montagnoli sembra non sapere che è anche attraverso le promesse non mantenute che ci si fa eleggere dagli stessi che vogliono credere alle promesse dei politici come a cose serie e sincere.
La cosa umoristica dell’inutile promessa, la racconta però lo stesso Montagnoli, ossia che la cifra promessa dal Sindaco e dall’Assessore al Turismo, divisa fra tutti gli albergatori scelti sarebbe stata di ben 80 euro a testa…praticamente gli stessi con cui Renzi si è comprato il voto degli Italiani alle recenti elezioni Europee.

Si tratta di una semplice casualità oppure di un calcolo al centesimo per le solite promesse, mai mantenute, per incassare voti anche se in genere non si dovrebbe dare credito a chi non mantenga le promesse?

Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com

martedì 25 novembre 2014

Piazze o Piazzate?



C’è a Porto San Giorgio un alto tasso di litigiosità in questo fine novembre di crisi economica, si litiga fra vicini politici ma anche fra amministratori e funzionari comunali, fra indigeni e stranieri, come pure fra chi ha ruolo e chi non lo tiene, insomma si cerca di non annoiare la popolazione già annoiata di suo  per come vanno certe cose pubbliche.

Litigano Antonello Cossiri. capogruppo del PD al Comune di Porto San Giorgio, con Maurizio Di Cosmo, segretario generale della CGIL di Fermo, sulla presunta vendita di una parte cospicua della San Giorgio Energie srl.

Litigano Andrea Agostini, ex sindaco della stessa Porto San Giorgio, e Gualberto Vitali Rosati consigliere autonomo di non si sa più quale frangia politica, una volta sodali nella stessa Giunta, ma ora come "cani" in cerca di un osso da spolpare intravedendo all'orizzonte succulenti elezioni verso le quali buttarsi a capofitto.

Litigano Valerio Vesprini, assessore a non si sa bene cosa, con il comandante della polizia municipale Giovanni Paris per certe telecamere che a volte funzionano quando serve di fare propaganda politica, e non funzionano quando servono ghiotte occasioni per dare ai giornali informazioni riservate sulla in-sicurezza cittadina.

Litigano anche le categorie degli ambulanti con l’assessorato al commercio, per essersi sentiti chiedere tanti soldi per lo spazio da occupare mentre ai  "Vù Cumprà" è stato dato in forma gratuita, al massimo con qualche pseudo allontanamento coatto e inutile visto il loro alto numero.

Insomma a Porto San Giorgio si litiga che è un piacere e in mancanza di una vera piazza cittadina, abbiamo in alternativa una serie di piazzate umoristiche e pericolose, visto che a volte trattano di frattaglie dialettiche fra ex amici di cordata, ma altre volte trattano la sicurezza che manca e che i cittadini invece credono ci sia. E se a teatro le piazzate fanno spettacolo, in piazza, le stesse piazzate, sono il segnale di malumori e di inadeguatezze che non si sa chi possa risolvere.
Sempre però tenendo presente che “fra ca' non ce se muccica”.

Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com


lunedì 20 ottobre 2014

Cessione o Vendita? Maggioranza o Opposizione?



La cessione, proposta dal Comune di Porto San Giorgio, della San Giorgio Energie Srl  fa emergere un panorama politico che più deludente di così non si potrebbe.

Senza numeri e parametri ufficiali che non sembrano esistere o, peggio ancora, non vengono divulgati, non siamo in grado di poter giudicare la possibile vendita o cessione della partecipata comunale per cui ne sospendiamo il giudizio, ma sul rapporto maggioranza-opposizione non servono troppi numeri per avere una opinione sull'assurdità di certe dinamiche.

Partiamo dalla presunta minoranza in Consiglio Comunale, che nei fatti si traduce in un uomo solo che tenta di sostenerla, mentre gli altri presunti oppositori sono andati in vacanza praticamente il giorno dopo i risultati elettorali, facendo mancare al dibattito politico e amministrativo la loro voce, e a questo punto ci si chiede che senso ci possa essere nell'avere dei consiglieri spesso assenti fisicamente ma spessissimo assenti anche mentalmente, e che valore possa esserci nell'economia generale che ci sia una sola persona, Andrea Agostini, che tenga solo sulle sue spalle la baracca oppositoria. Una possibile soluzione sarebbe magari quella di mandare in Consiglio Comunale solo quelli che hanno voglia di creare una vera opposizione e non solo figure folkloristiche delle quali si perdono le tracce per mesi, o per anni.

La seconda considerazione riguarda la maggioranza la quale, per pareggiare l’irruenza del solitario oppositore, deve usare tutti gli assessori di Giunta e tutti i Consiglieri di maggioranza e tutti insieme contemporaneamente, perché se presi singolarmente non sembrano attrezzati per sostenere mansioni e ruoli superiori alle loro scarse risorse ideologiche e forze politiche, e che solo nello stare uniti traggono l’energia, non troppa però, per tenere testa all'unico oppositore, ed è nostra convinzione che singolarmente nessuno di questi saprebbe vincere lo scontro “uno contro uno” contro Andrea Agostini, come del resto lo stesso Andrea Agostini avrebbe molte difficoltà se lo scontro si spostasse su argomenti, tipo Cultura e Strategie turistiche, diversi dal codice civile, o dalle delibere di Giunta delle quali è ferratissimo. Del resto, poi, il basso livello di questi Assessori e Consiglieri, dal punto di vista politico, lo si evince considerando che senza un partito alle spalle non saprebbero come venir rieletti, oppure di non saper gestire una rielezione tramite lista civica da loro stessi creata e gestita, per cui la sensazione che Andrea Agostini da solo valga tutta la Giunta sta diventando forte.

Ma anche questo non basta per cambiare la situazione, e vedendo come i cittadini di Porto San Giorgio stiano diventando molto più critici del solito verso l’ Amministrazione Comunale in carica - molto di più che non al suo insediamento - ci fa capire che la luna di miele fra elettori ed eletti è finita e le “smancerie” e le finte trasparenze usate da certi Assessori non danno più i risultati di una volta. Ecco allora che, il tanto vantato “avere tutto sotto controllo” o il divertente “ci stiamo lavorando” è solo un modo umoristico per non confessare le carenze strutturali che vogliono nascondere, e questo ci fa pensare che, se le varie opposizioni si decidessero veramente a fare massa comune, intendiamo liste civiche e movimenti vari, forse per la Giunta Comunale eletta in epoca Bersaniana, ed ora inadeguata nell'era Renziana, ci potrebbero essere brutte novità, e forse decisive, per il suo destino, ma finché le opposizioni continueranno a far felice la Giunta viaggiando separate non cambierà nulla, e continueremo a tenere sulle loro poltrone assessori inadeguati e un sindaco che di politico ha ben poco tanto è interessato a fare a testate con l’unico l’oppositore presente in Consiglio Comunale.

È nostra convinzione che una opposizione seria migliorerebbe di molto la qualità della vita politica cittadina, e forse renderebbe meno avvilente vedere come piano piano si stia scivolando verso il basso della classifica mentre in tutti ci sarebbe la voglia di primeggiare.

L’invito a fare opposizione comune è lanciato, non certo verso chi si crede maggioranza, ma verso chi resta a guardare le stelle al Circo Massimo e lo scontro a Porto San Giorgio senza intervenire rimanendo nella propria fetta elettorale orgogliosa di non avere alleanze, e verso chi interviene sempre e comunque in solitaria per non perdere l’esclusiva di restare l’unico oppositore per mero calcolo, più che politico … mentale.


Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com


sabato 11 ottobre 2014

Turismo e trend che cambiano



Aprendo il guardaroba mi sono accorta che negli anni avevo riempito l’armadio di abiti e accessori frutto più di scelte modaiole che di vera necessità vestiaria, ed ora moltissimi di quei vestiti sono ormai fuori moda, ma allo stesso tempo mi sono accorta che a volte gli acquisti erano frutto di un impulso condizionato dalle tendenze che la moda, anno dopo anno, imponeva e impone ancora oggi.
Per cui troppe volte seguiamo con più attenzione il trend piuttosto che la necessità, mentre altre volte ci vogliamo accontentare di ciò che abbiamo, e per pigrizia mentale, non vogliamo aggiornare, e così corriamo il rischio di apparire “datati” oppure solo non attuali e questo condiziona il giudizio che hanno di noi le altre persone, fino al punto da influenzare valutazioni umane ma anche professionali perché, se nel caso dell’abbigliamento, una certa mancanza di aggiornamento potrebbe essere causato della crisi economica, per quello che riguarda l’aspetto professionale, non aggiornarsi o non percepire il cambio epocale o solo non cogliere il trend del momento, potrebbe escluderci da possibili avanzamenti di carriera oppure solo non aumentare il fatturato per avere la possibilità di continuare ad essere presenti con nuove quote sul mercato.

E questo ragionamento calza a pennello per ciò che riguarda il Turismo di Porto San Giorgio e la sua crisi attuale.
Da certi numeri sembra che il settore del turismo sia meno colpito dalla crisi rispetto ad altri settori, ma a leggere meglio le cifre ci si accorge che il settore turistico è cambiato moltissimo negli ultimi anni e il trend parla di un notevole interesse verso zone geografiche intermedie piuttosto che solo costiere o solo montane, ma parla anche di un diverso modo di consumare il tempo delle vacanze, non più tempi lunghi e una volta l’anno, bensì tempi corti ma molte più volte l’anno, e le ragioni di questo cambiamento sono diverse.

A cambiare sono state anche le mete turistiche, o forse sono aumentate negli ultimi decenni le proposte turistiche che prima erano appannaggio solo di ristrette categorie di persone, facoltose principalmente, e parlo di zone una volta elitarie oppure di viaggi una volta troppo costosi per gli stipendi medi, località una volta sogno proibito dei vacanzieri ora, invece, molto più abbordabili per la massa, e questo contribuisce a cambiare i parametri della scelta turistica, offrendo una maggiore possibilità di confrontare e paragonare  fra loro località e offerte turistiche solo pochi anni fa impensabili, al punto da creare vere e proprie classifiche, classifiche dalle quali molte località nostrane hanno perso posizioni di vetta per scivolare verso il basso della classifica in maniera indecorosa e questo è ciò che riguarda la clientela Italiana.

Per quello che riguarda la clientela straniera, assistiamo alla richiesta di località e di sistemazioni che premiano strutture come B&B, Country House ed Agriturismi, soluzioni turistiche molto più gradite al pubblico straniero, che non sceglie più il mare, specialmente il nostro, se con cifre molto minori può accomodarsi su litorali molto meno costosi e spesso molto più belli, mentre ha scoperto che per la parte collinare l’Italia, e le Marche, hanno moltissimo da offrire e spesso di primissima qualità, e con l’aggiunta di maneggi, piscine e Spa, le location che offrono vacanze rurali sopra citate sono ai primi posti delle richieste straniere.

Da ciò si comprende la crisi turistica di Porto San Giorgio, che non è dovuta solo per la mancanza di richieste balneari, ma anche alla mancanza di aggiornamento e di attenzione al trend turistico che è ormai decisamente cambiato, e che sta penalizzando molto la città nel suo insieme, perché abbiamo alberghi vecchi con proprietari che non hanno investito quando dovevano farlo, hotel senza parcheggi privati per i clienti e spesso costosi per i servizi che offrono, strutture vetuste e obsolete che vedono solo nel cambio di destinazione d’uso la speranza per sopravvivere alla crisi, modificandosi da alberghi ad appartamentini "alveare" da vendere o stra-vendere a caro prezzo ai limitati amanti delle seconde o terze case.

Unitamente alla mancanza di aggiornamento privato, esiste una mancanza cronica di aggiornamento pubblico, argomento scabroso che farà rizzare i peli agli addetti al settore e da trattare senza false ipocrisie o soluzioni usa e getta, perché l’avere un litorale che non sa più attrarre per mancanza di bellezza e di divertimenti organizzati, lascia campo libero solo alle famiglie monoreddito una volta numerose mentre ora lo sono sempre meno - altro trend poco considerato quello del calo dei componenti le famiglie Italiane - e si continua a permettere di affittare al nero le seconde case a Porto San Giorgio senza creare una lista o una gestione meno caotica di questo patrimonio immobiliare non all’altezza del costo esoso dell’affitto stesso.

La città non ha parcheggi sufficienti e neppure piste ciclabili adeguate, è la città con il più alto tasso di popolazione per kq delle Marche e in alcuni scorci tale è il degrado che sembra una città in abbandono dando ai turisti la brutta sensazione di essere capitati nel posto sbagliato e non, in quella che una volta si definiva la Perla dell'Adriatico , la vita sociale e culturale è sempre meno creativa e le iniziative pubbliche contano molto solo sui mercatini ormai di scarso valore commerciale, non ci sono grandi locali notturni nè spazi collettivi per il consumo intelligente del tempo libero, non c’è nessuna iniziativa che la faccia ricordare o solo citare nelle cronache turistiche o culturali nazionali relegandola fra le curiosità piuttosto che fra le mete preferite, insomma Porto San Giorgio dal punto di vista turistico ha moltissimo da migliorare e da cambiare, iniziando con l’atteggiamento meno altezzoso dei suoi cittadini verso il turista e lo sviluppo di una vocazione al turismo che ora come ora è inesistente, anche fra gli addetti al settore.

Date queste premesse la cosa da chiedersi è come incrementare il flusso turistico con queste poche cose che rimangono, come e quando iniziare l’ormai irrinunciabile aggiornamento strategico per non rischiare di scivolare in classifica oltre la linea negativa di non ritorno, come è accaduto a tutte quelle località turistiche che credevano sufficiente ed eterno il solo essere sulla cartina geografica, non volendo comprendere per tempo che nulla resta tale per sempre, anche il più bel vestito del mondo dopo qualche anno perde di fascino e va cambiato, anche se ne siamo molto affezionati.

Laura Gioventù

lunedì 17 marzo 2014

Presentato alla stampa il progetto Imballi d'Autore

Presentato alla stampa il progetto Imballi d'Autore

In senso orario R. Vittori, L. Gioventù, G. Massucci e A. Marinangeli

La creatività chiama, la pubblica amministrazione risponde. Ma gli imprenditori? Dove sono, perché sono assenteisti quando si tratta di assumere un ruolo attivo per uscire dalla crisi?
È questo il preoccupante monito che ha lanciato ieri Laura Gioventù, presidente dell’associazione culturale no profit La Luce e i Sentieri, in una conferenza stampa all’interno della fiera fermana Tipicità 2014.

Nello scenario che più si presta per le Eccellenze e gli Imballi , la Gioventù presenta Imballi d’Autore, un progetto da lei ideato, capace di gareggiare con le altre proposte presentate per il bando regionale “I Giovani c’entrano. Officine della creatività” e di essere stata capace di ottenere il co-finanziamento della Regione Marche.

Un’iniziativa che mette insieme creatività, giovani, imprenditoria, formazione, occupazione, territorio e sue eccellenze. Ma se la Regione, i Comuni coinvolti (Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e Porto Sant’Elpidio a Mare) e la Provincia di Fermo hanno dato il proprio supporto, ora economico ora logistico, la classe imprenditrice pare latitare. Eppure il progetto è pensato proprio per l’imprenditoria del fermano.

Ma di cosa si tratta?

Imballi d’Autore affronta un tema inedito benché fondamentale: la questione del packaging come veicolo di promozione turistica, commerciale e, insieme, culturale e artistica. Le nostre Eccellenze del Manifatturiero come dell’Agroalimentare viaggiano per il mondo in involucri che non raccontano la poesia e la ricchezza della terra che li ha prodotti. Il turista che acquista un paio di scarpe o un vino torna a casa con un prodotto eccellente il cui contenitore non amplifica l’unicità del prodotto. Imballi d’Autore vuole ovviare a questa lacuna ideando involucri capaci di raccontare in un sol colpo il territorio, l’eccellenza del prodotto, l’emozione di un viaggio.

“Il contenitore –spiega la Gioventù- non è solo un involucro asettico, ma può e deve diventare un vero e proprio veicolo comunicativo “Ambasciatore” del Territorio e strumento di Promozione Turistica Territoriale”.

Imballi d’Autore ha molte anime. Anzitutto è un concorso, dove studenti, giovani designer e artisti marchigiani sotto i 35 anni di età possono presentare la propria idea rappresentando il territorio e conferendo ulteriore valore al prodotto cui l’imballo è destinato. Poi è una mostra che dà spazio alla creatività giovanile offrendole una vetrina prestigiosa e ufficiale. È formazione perché il progetto prevede quattro workshop che abbiano come obiettivo quello di coniugare tecniche commerciali, strategie di marketing, ricerca dei materiali e analisi socio culturale degli acquisti. È occupazione in quanto l’iniziativa fornirebbe una occasione di lavoro retribuito a più di 20 giovani professionalità marchigiane che saranno impegnate a promuovere e organizzare la manifestazione.

Accanto alla presidente Gioventù, ieri sul palco, erano presenti, Rosanna Vittori, Assessore al lavoro e alle attività produttive della Provincia di Fermo, entusiasta del progetto che vede nei giovani uno dei più forti veicoli di creatività e promozione del territorio, Guglielmo Massucci, Assessore all’Agricoltura e al Turismo della Provincia di Fermo e Presidente dell’ Associazione Marca Fermana, il quale ha sottolineato l’importanza turistica di imballi concepiti in tale modo, e l’Assessore Provinciale di Fermo per le Politiche Comunitarie, l’Ingegnere Adolfo Marinangeli che vede nel progetto Imballi d’Autore il prototipo perfetto per le richieste di finanziamenti europei  per il settennato 2014-2020.

Si attende ora la risposta degli imprenditori del distretto produttivo fermano, uno dei più importanti e fiorenti delle Marche con le loro eccellenze conosciute anche oltre confine.
La mancanza d’intraprendenza della classe imprenditrice Fermana rischia d’essere una zavorra allo sviluppo economico del territorio, aspetto questo che lascia ancora più basiti se si pensa che a fare da apripista questa volta sono stati proprio gli Enti  Pubblici e non le varie associazioni di categoria.

Che la politica abbia più capacità imprenditoriale della stessa classe imprenditrice?

Emanuela Sabbatini

mercoledì 16 ottobre 2013

Gioventù per San Giorgio risponde al comunicato del Sindaco Nicola Loira

Signor Sindaco Nicola Loira,

il suo discorso sembra avere un solo interlocutore, ossia l’avvocato Agostini, ex sindaco di Porto San Giorgio, ed ora unico esponente di una opposizione altalenante, che vive nei soli interventi dello stesso Agostini, per cui le sue parole, signor Sindaco, si dovrebbero interpretare solo se si fosse a conoscenza della diatriba esistente fra avvocati, mentre a me preme sottolineare un passaggio del suo discorso che, per ovvi motivi personali, credo sia il solo che interessi altri oltre voi due.

Ed il passaggio tratta dei contributi creativi che lei richiede alla cittadinanza, a fronte del bisogno di dare alla città una riqualificazione forte per farle superare l’attuale momento di crisi. Mi scusi ma a me sembra lei stia facendo un clamoroso autogoal contro la sua parte politica ed alla sua Giunta Comunale. Affermare infatti di voler cercare idee e proposte da altri soggetti che non siano gli stessi suoi consiglieri comunali denuncia la mancanza di progettualità, e questo non è accettabile da chi ha chiesto il voto perché sapeva come risolvere la situazione, oppure siamo di fronte alla solita politica che prima chiede gli incarichi vantando soluzioni, ma allo stato dei fatti è costretta ad ammettere la mancanza dello stesso presupposto per cui fu eletta, mancanza di idee.

Noi come Gioventù per San Giorgio proprio sulle idee abbiamo basato la provocatoria campagna elettorale che ci vide “sorprendentemente” presenti in moltissime edizioni su molti organi di stampa, e molte delle nostre proposte, allora ritenute assurde, sono diventate oggetto di partecipazioni a gare regionali per l’innovativa proposta avanzata, e le cito a questo riguardo la nostra proposta denominata “Imballi d’Autore” che è stata presentata alla Regione Marche con la firma di appoggio di molti enti e amministrazioni comunali, una delle quali proprio quella da lei guidata che, con delibera di Giunta n° 126 del 9 luglio 2013, è diventata uno dei Comuni partner della nostra iniziativa.

Come vede le idee ci sono, e noi in quell’occasione ne abbiamo sfornate molte, da percorsi aromatici a illuminazioni spettacolari, da regate marinare al colorare la città, e per sua conoscenza alleghiamo l’indirizzo facebook nel quale si possono vedere..https://www.facebook.com/Gioventupersangiorgio

Ciò che le scriviamo non vuole essere polemica ma dialogo, non vuole stabilire uno steccato ma l’apertura al confronto che, non per colpa nostra, una politica antiquata e fatta solo di fronti contrapposti, nega alla popolazione ed impedisce proprio quello da lei richiesto, collaborazione e condivisione. Da parte nostra siamo disponibili per ogni confronto e aperti ad ogni dialogo, ma non potendo chiedere le idee senza farle confluire in un contesto cittadino trasparente, siamo qui anche a sostenere la necessità, ormai impellente, di una Conferenza dei servizi, onde evitare due pericoli, ovvero che ogni decisione circa il turismo, il commercio e la cultura sia rimandata ai soli assessorati senza partecipazione dei cittadini stessi e dei soggetti interessati ai tre temi in questione. Il secondo pericolo che vorremmo scongiurare è spedire idee e proposte in astratto e senza nessuna continuazione circa eventuali ricavi da parte di chi ha espresso una idea vincente, perché le idee, come molte merci, hanno un tariffario ben preciso e da rispettare, come sono da rispettare gli stipendi dei politici eletti così va rispettata la creatività dei cittadini.

Siamo certi di essere solo all’inizio di una nuova fase dialettica fra chi gestisce l’Amministrazione e chi la deve giudicare, e la strada non è affatto breve, ma oltre a chiedere la Conferenza dei Servizi siamo anche a disposizione per organizzarla, o a dare una mano senza impegno di spesa da parte comunale. Credo che per ora sia una prova di disponibilità notevole, salvo poi giudicare come negativo un vostro tentennare e alla fine mandare nel dimenticatoio tale consiglio, e a quel punto non vedrei più onorevole da parte sua richiedere ancora collaborazione se poi non si vuole accettare consigli.

Con immutata stima,

Laura Gioventù
Gioventù per San Giorgio
gioventupersangiorgio@gmail.com


Porto San Giorgio e il suo rilancio. Chiariamoci!!!

giovedì 23 maggio 2013

Turismo congressuale, istruzioni per l’uso!




Ogni tanto, e per proporre qualcosa che sembri una cosa praticabile, si avanza l’ipotesi di un “turismo congressuale” come alternativa economica alla crisi che sta costringendo tutti a cercare sempre nuove possibilità di incassi e di mantenimenti occupazionali, ma purtroppo, almeno per il territorio Fermano, prima che il turismo congressuale possa diventare un settore da grandi numeri, di tempo ne dovrà passare, ma non è solo la disponibilità di tempo che serve, servono ben altre cose per poter iniziare a sperare in incassi economici ed occupazionali decenti.

Non basta avere una sala per proporsi come territorio congressualmente disponibile, anzi la sala, o per meglio dire le sale, sono forse la cosa meno determinante per i congressi, ovvio che abbiano la loro importanza ma se oltre le sale non si hanno i servizi collegati, se la città o il territorio non ha quel fascino necessario per convincere le aziende o le imprese, se oltre le sale non ci sono trasporti e strade necessarie, se oltre le sale non ci sono posti letto sufficienti o solo ristoranti aperti, se dopo le sale l’atmosfera non è gradevole e accogliente, si può sognare di tutto meno un turismo congressuale come panacea per tutti i mali, e non sarà il dilettantismo a risollevare le sorti di un territorio poco attrezzato allo scopo come il nostro. Per sviluppare un turismo congressuale degno di un minimo di rispettabilità serve professionismo e serietà di intenti, non bastano alcuni prodotti enogastronimici per diventare sedi richieste per convegnistica e congressistica regionale, nazionale o internazionale.

Di recente a Fermo, zona industriale Girola, si è inaugurato il nuovo “Fermo Forum”, struttura con destinazioni fieristico-congressuali ed ancora in rodaggio, ma ascoltando certe riflessioni degli operatori turistici del Fermano, non si ha la sensazione che possa da sola aprire la strada per un turismo congressuale di una certa ragion d’essere, non tanto per le sue ridotte dimensioni, ma perché intorno non ha le strutture ricettive all'altezza per poter ospitare avvenimenti o eventi superiori a certi numeri, che per ora sono veramente scarsi nel loro non essere interessanti per investimenti economici decisivi.
Per capire meglio si dovrebbe spiegare approfonditamente punto su punto, ma per semplificare stiamo parlando di una ricettività alberghiera risibile, che non ha quel numero di posti letto tali da potersi candidare per congressi che superino i 100/150 ospiti, oppure parliamo di mancanza di strutture operative di contorno che non ci sono proprio, come studi di promozioni aziendali, studi grafici specializzati, service scenotecnica audio-luci, società di interpretariato, accoglienza ospiti, trasporti e parcheggi oltre decine di strutture operative analoghe.

Non si creano le condizioni per un turismo congressuale in due giorni, non basta dire palazzo dei congressi per dare inizio ai convegni, e non è intellettualmente onesto parlarne solo per dire qualcosa che non sia mera propaganda elettorale, e questo vale per tutto il Fermano, Fermo e Porto San Giorgio compresi.

Il turismo congressuale ha un fatturato notevole ma non per tutti, per le grandi città e per i territori di tradizione di certo, per la presenza di figure professionali adeguate o per possibilità di collegare i congressi ad altre tipologie di turismo, non bastano i soliti politici locali senza conoscenza specifica per parlare di turismo congressuale, e prima di poterne parlare sarebbe indispensabile dare vita all'ipotesi organizzando almeno una conferenza dei servizi territoriali, altrimenti sono e resteranno solo belle intenzioni ma senza altra finalità diversa dalla propaganda elettorale.

Laura Gioventù

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LA LUCE E I SENTIERI
Associazione Culturale
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martedì 14 maggio 2013

Per Paolo Calcinaro...si può dare di più, crisi permettendo...


La politica vista attraverso lo sport del calcio, vittorie e sconfitte, regole del gioco, calci di rigore, Inni Nazionali e tempi supplementari, ritiri, allenamenti e ingaggi. Ne abbiamo parlato con Paolo Calcinaro, assessore allo sport e alle politiche sociali del Comune di Fermo e grande appassionato di sport.




lunedì 13 maggio 2013

Donne & Lavoro. Orgoglio senza pregiudizi secondo Daniela Minnetti


Abbiamo incontrato Daniela Minnetti, consigliere comunale di Porto San Giorgio (FM) e con lei abbiamo affrontato il discorso sul rapporto tra donne e lavoro.






lunedì 6 maggio 2013

venerdì 3 maggio 2013

La solidarietà, il punto di vista di Elisabetta Baldassarri


Abbiamo incontrato Elisabetta Baldassarri, consigliere comunale di Porto San Giorgio (FM) ed abbiamo parlato di volontariato e solidarietà umana. 
Qual è la differenza fra solidarietà ed elemosina?
Qual'è il limite, la linea di confine, fra l'essere dei volontari al 100%, per cui non retribuiti, e l'essere invece dei finti volontari pagati a prestazione?





Primo Maggio in fotocopia


In occasione del Primo Maggio abbiamo, come moltissime altre persone, frequentato le iniziative che i singoli comuni della costa Fermana avevano allestito, e ne abbiamo ricavato una sensazione abbastanza evidente che, se da una parte dimostra una certa “vitalità” in quanto a sforzi per iniziative di intrattenimento spettacolare, dall'altra evidenzia una totale mancanza di coordinamento locale, al punto che alla fine la situazione diventa paradossalmente disomogenea senza essere originale.

Ci sembra che le singole amministrazioni locali siano slegate fra loro e più interessate a riempire le loro piazze o le loro strade di folla, non tanto per offrire un servizio o una proposta culturale innovativa, ma solo per sperare che il numero elevato possa incidere nella vendita di beni materiali e gastronomici tali da diventare interessanti per i commercianti, generando uno sperato effetto volano, che possa dare vita ad altre sinergie, ma purtroppo le proposte fra comuni poco distanti fra loro, appaiono sempre più simili al punto da diventare identiche.

Si sta assistendo ad un brutto effetto fotocopia, e si pensa che basti qualche bancarella, oppure ripetere nel proprio paese ciò che gli altri allestiscono, per creare l’effetto “evento” che tutti stanno cercando, ma che nella realtà nessuno riesce a realizzare.

Oppure si assiste alla mancanza di pubblico perché in quello stesso momento in altre città limitrofe ci sono altre proposte similari, per cui alla fine le persone non ci partecipano anche se vorrebbero farlo.

Ci sembra che tutti questi sforzi organizzativi ed economici alla fine non raggiungono risultati apprezzabili, oppure bisognerebbe dire che tutti questi sforzi e tutti questi soldi potrebbero essere gestiti ed indirizzati molto meglio se solo le città del territorio non andassero all'appuntamento di Maggio ognuno per proprio conto, ognuno pensando al suo piccolo interesse, ognuno cercando di fare concorrenza agli altri, ben sapendo che poi non riuscirebbe a farla comunque, mentre la logica e la pratica dovrebbero suggerire agli amministratori locali di cooperare fra loro organizzando insieme appuntamenti e manifestazioni di livello superiore, tenendo presente le diverse caratteristiche cittadine, la logistica e l’accoglienza migliori in quanto a spazi e servizi, perché creare dei doppioni al solo scopo di confondere la gente non serve a nessuno, e non si arriverà mai ad offrire una proposta turistica che sia territoriale e non solo cittadina.

Noi abbiamo proposto di iniziare questo percorso mentale dando almeno un nome al territorio Fermano sulla costa, e proponemmo il nome di “Riviera dei Colli” sia per identificare la zona sia per dare un segno di appartenenza sociale, per poi proseguire con una conferenza dei servizi turistico-culturali, allargata ai sette comuni della costa Fermana, proprio per organizzare su scala territoriale iniziate spettacolari che possano diventare “Eventi” e non solo episodi, riproponiamo alla luce delle considerazioni fatte la proposta, perché pensiamo che sia la sola possibilità di realizzare iniziative di un certo respiro, viste le poche disponibilità economiche presenti e visto che poi alla fine la risposta alle necessità culturali è territoriale e mai solo cittadina.

LA LUCE E I SENTIERI
Associazione Culturale
info@lucesentieri.com

La Riviera dei Colli.
http://www.laprimapagina.it/2012/10/fermo-qui-la-riviera-dei-colli/




martedì 16 aprile 2013

Il futuro si cucina a tavola, due chiacchiere insieme a Matteo Perticari

Ospiti presso il suo negozio di degustazione e vendita di pasta fresca a Porto San Giorgio, abbiamo rivolto a Matteo Perticari - uno dei titolari - alcune domande circa la cultura per il cibo e le eccellenze alimentari Marchigiane. Se è vero che "siamo ciò che mangiamo" allora che cosa mangiano i Marchigiani per essere così laboriosi e pragmatici, ma allo stesso tempo così permalosi e cocciuti?...e poi, nel fare la spesa, qualità e prezzo sono due valori che hanno un comune denominatore oppure percorrono strade diverse?...






mercoledì 3 aprile 2013

Metti una riunione a cena. Tutto fa "brodo" per fare turismo e commercio a Porto San Giorgio


Spesso si dice che tutto faccia "brodo" per fare turismo e commercio...ecco la "ricetta" di Catia Ciabattoni - assessore attività produttive del Comune di Porto San Giorgio - per risollevare le sorti turistico-commerciali della città.



lunedì 1 aprile 2013

Migrante-mente



Qual'è la cosa sui migranti che noi Italiani non abbiamo ancora capito?
In che percentuale, noi Italiani, ci dobbiamo sentire colpevoli dei molti morti nel Mediterraneo? Quesiti importanti sui quali probabilmente non si riflette mai abbastanza ed ai quali abbiamo tentato di dare alcune risposte insieme a Marcela Coman.



giovedì 4 ottobre 2012

“La Riviera dei Colli”

La Riviera dei Colli
Comunicato Stampa




Premesse e Scopi
  
La recente imposizione del Governo di ridurre le Province Italiane ha costretto gli amministratori delle tre Province delle Marche meridionali, Ascoli, Fermo e Macerata (rigorosamente in ordine alfabetico) a dover riconsiderare i tre territori come un solo territorio, molto più esteso, con l’accorpamento anche più numeroso in quanto al numero degli abitanti, ma decisamente diverso dal punto di vista degli agglomerati urbani che lo comporranno.
Nell’analizzare l’insieme della nuova mega Provincia, non si può non notare, come la percentuale maggiore dei suoi abitanti viva e produca principalmente a ridosso del litorale marino, sia per le migliori condizioni atmosferiche, sia per un sistema stradale che penalizza moltissimo tutta la parte a monte della Provincia, a causa di strade e collegamenti ferroviari poco funzionali per il movimento, sia delle merci sia delle persone.
La seconda considerazione è che, la grande densità abitativa del litorale, nei confronti di quella collinare - montana, determina un cambiamento degli equilibri urbani, fra i tre capoluoghi di provincia  esistenti, e le nuove realtà cittadine che ne stanno prendendo il posto. Nel prossimo futuro, e non tanto lontano, Ascoli verrà superata, sia per abitanti sia per capacità produttive e turistiche dall’accoppiata San Benedetto del Tronto-Grottammare, che già ora possono vantare insieme una popolazione di ben 63.914 abitanti, contro i soli 51.168 di Ascoli, con un saldo attivo di + 12.746 abitanti.
Stesso discorso vale per Macerata che, con i suoi 43.019 abitanti, è staccata dal duo Civitanova Marche – Porto Potenza Picena che, con i loro 56.897, la superano con un saldo attivo di +13.878.
Per quanto riguarda Fermo la situazione è, se possibile, ancora più squilibrata, perché con i suoi 37.834 abitanti, viene superata dal duo Elpidiense (Porto Sant’Elpidio - Sant’Elpidio a Mare) che insieme hanno 42.869 abitanti, per cui un +5.035. Se poi, a questi numeri, si volessero aggiungere quelli di Porto San Giorgio, il saldo attivo sarebbe ancora più evidente, in quanto Porto San Giorgio ha ben 16.384 abitanti.
Visti i numeri, non sarebbe difficile pronosticare un prepensionamento da capoluogo per le tre città storiche (Ascoli-Fermo-Macerata) e questo porrebbe però dei nuovi problemi di condivisione dei territori fra le nuove città emergenti. Problemi che, per quello che riguardano la costa “Fermana” potrebbero venir risolti da una proposta politico-territoriale nuova e realizzabile, a condizione che le diverse amministrazioni e i diversi “campanili” trovino gli accordi e le scelte comuni condivisibili e applicabili nel breve periodo.
La proposta potrebbe interessare i comuni seguenti: Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro, Monte Urano, Fermo, Porto San Giorgio e Pedaso, ossia i comuni che vanno dal Chienti all’Aso, un territorio così popolato che per l’insieme dei loro abitanti è da considerarsi una vera super città per quello che riguarda la Regione Marche, visto che stiamo parlando di ben 121.668 abitanti, molti di più della stessa Ancora.

La proposta è semplicemente quella di dare vita ad una “associazione fra comuni rivieraschi” che si potrebbe chiamare

“LA RIVIERA DEI COLLI”,

ossia una denominazione unica che sappia raccogliere, nel nome della migliore caratteristica ambientale delle Marche - i suoi meravigliosi colli - una sola struttura comune che raccolga al suo interno tutti gli attori principali del litorale Fermano. Una struttura comune per ideare, organizzare e realizzare iniziative culturali, turistiche, commerciali e promozionali allo scopo di ottimizzare e migliorare sia la logistica sia il calendario degli eventi, singoli ma anche comuni, fra le città stesse della Riviera dei Colli, usando una immagine collettiva, che possa permettere a tutto questo territorio - per ora unito anche con paesi della montagna che di certo non hanno i loro stessi problemi - di identificarsi attraverso una denominazione geografica significativa grazie alla quale proporsi in maniera più adeguata, più professionale ed innovativa, nel mercato del turismo mondiale, degli eventi fieristici e spettacolari, per i grandi eventi religiosi e sportivi, tramite sinergie e coordinamenti comuni e più adeguati per sfruttare al meglio tutte le risorse esistenti, e quelle che nel prossimo futuro si potrebbero realizzare.

Per cui una “Riviera dei Colli” con un'unica immagine, un’unica strategia turistica comune, un'unica centrale operativa per i grandi eventi o solo per la formazione del personale turistico necessario.
A questo scopo, l’Associazione Culturale “La Luce e i Sentieri” lancia la proposta, e si offre come strumento organizzativo, per una conferenza specifica fra amministratori, operatori culturali e turistici, aziende commerciali e industriali, per stabilire un percorso che porti alla fondazione della Riviera dei Colli.
Conferenza che, partendo proprio da quel nostro intento di andare oltre, possa raggiungere il risultato di associare i sette comuni sopra elencati, che possa essere la risposta migliore ad un accorpamento fra Province non da tutti auspicato, e che possa inoltre generare quelle sinergie economiche che i singoli comuni, agendo in proprio e sempre da soli, non potrebbero mai generare.

Proponiamo agli amministratori dei comuni interessati di farsi promotori in prima persona di questa conferenza programmatica, e non mancando né i luoghi né le buone intenzioni, possano dare vita da subito ad un tavolo di lavoro in quella direzione fornendo almeno un luogo fisico presso il quale svolgere la conferenza stessa.


La Luce e i Sentieri
Associazione Culturale
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Rassegna Stampa:
Pubblicato su ... laprimapagina.it e sul Corriere Adriatico Edizione di Fermo del 4/10/2012