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giovedì 26 agosto 2010

CRONACHE MATRIMONIALI

Nulla è più vero delle bugie …
Di Laura Gioventù





Il mare di fine agosto ha un fascino tutto particolare.
I villeggianti cominciano ad andarsene, le spiagge sono meno affollate. L’aria inizia ad essere più leggera, non si vede una nuvoletta all’orizzonte ed il mare è una tavola blu, come cantava Baglioni.
È sempre il solito paradosso, quando cominciano le vacanze piove sempre e quando si deve rientrare a lavoro fa bel tempo e, per chi può, si va al mare fino al cinque di ottobre, come è successo l’anno scorso.
Per mia sorella è l’ultimo giorno di ferie e la tristezza è quella tipica del primo giorno di scuola. (molta gente è felice il primo giorno di scuola però)
I mariti non ci sono mai, con la scusa del lavoro o degli amici trovano sempre qualcosa di meglio per scappare via, io non ho voglia di cucinare per i fuggiaschi, e lei non vuole perdersi l’ultimo raggio di sole, quindi decidiamo di prendercela comoda e fermarci a pranzo allo chalet, il solito chalet.
Ci sediamo approfittando di un piccolo tavolino sotto la veranda, e mentre stiamo aspettando di pranzare, vado in bagno.
Il tempo di lavarmi le mani che già sono arrivati i miei spaghetti allo scoglio. Ma oltre alla mia pasta trovo al tavolo anche Serena, una nostra amica.

-Ciao Sere, dove stai andando?-

le chiedo mentre mi metto subito seduta perché sto letteralmente svenendo dalla fame e non vedo l’ora di mangiare.

-Sono appena arrivata, vado in spiaggia a fare quattro passi. Ho bisogno di pensare un po’ e di chiarirmi le idee ...- 

Perfetto, penso io, così forse ce la farò a mangiare in santa pace.
Serena è sempre lei, la solita invadente appiccicosa, è davvero una brava ragazza, ci mancherebbe, ma quando comincia a parlare è la fine. Tra poco si piazzerà qua e chi la sposta più!

-…ma hai già fatto pranzo? Una passeggiata a quest’ora del giorno non è proprio il massimo.-

le dico.
È un po’ che non la vedo, osservandola meglio la trovo molto dimagrita ma abbronzatissima. Indossa un top a fascia molto sexy e dei pantaloncini bianchi cortissimi. Decisamente troppo audaci per lei che in genere veste in maniera molto più sobria. Sta molto bene così anche se ha l’aria stanca. Anche i capelli hanno qualcosa di strano, e non riesco a capire se li ha solamente stirati oppure anche colorati. Naturalmente non le chiedo nulla altrimenti il suo ego si gonfia come una mongolfiera.

-No, come potrei sono troppo sconvolta e mangiare è l’ultimo dei miei pensieri … -

Inutile che la inviti a sedere perché, come avevo previsto, si è già accomodata tranquillamente da sola e senza nemmeno farsi pregare inizia subito a raccontare. Non ha fame ma la prima forchettata ai miei spaghetti la da lei, alla faccia dei pensieri.

-Ieri mattina sono rientrata a lavoro dopo tre settimane di ferie. Tra la stanchezza accumulata tirando tardi tutte le sere e la fretta di partire per non arrivare in ritardo, prendi questo e prendi quello ho lasciato il cellulare a casa. Non me ne sono accorta  fino a quando alle undici mi chiama in ufficio mio marito per avvisarmi del telefonino dimenticato. Mi dice che siccome era arrivato un messaggino, si è permesso di aprirlo e di leggerlo e che si trattava delle solite pubblicità via sms. Mi colse subito un’inquietudine strana e mentre mi stava parlando di un errore su una bolletta elettrica e stronzate varie mi prende il panico! Sulle prime non avevo realizzato ma poi il dubbio atroce che prendendo in mano il telefonino abbia potuto sbirciare e leggere tutti i messaggi memorizzati si insinua prepotentemente nella mia mente. Comincio mentalmente a passare in rassegna tutti gli sms sforzandomi di ricordare che cosa avessi cancellato mentre continuavo ad annuire per inerzia, senza comprendere una sola parola, ai farfugli telefonici di mio marito. Ad un certo punto mi chiede come sia andato l’appuntamento e come era il caffè che ho preso la scorsa settimana con il mio amichetto. Amichetto?! Gelo. Quelle parole mi paralizzarono all’istante.
Se è vero come è vero che due più due fa quattro, ho immediatamente compreso di aver dimenticato di cancellare un paio di sms forse un po’ compromettenti e curiosando nel telefono li ha sicuramente letti. Me ne ero proprio scordata. Terrorizzata per non avere argomenti validi per giustificarmi, stavo pensando a come potergli spiegare ma improvvisamente, per mia fortuna, la conversazione è stata interrotta dall’arrivo di un fornitore.
In realtà non c’era scritto proprio niente di strano, era solo l’invito per un caffè e due chiacchiere di un mio amico che ho conosciuto in treno quando sono andata a trovare mia madre in ospedale l’anno scorso. Invito che tra l’altro non ho nemmeno accettato
.-

- e questi, secondo te, sono sms compromettenti? Chissà che pensavo!-

Le dico mentre nel frattempo la mia pasta sta diminuendo a vista d’occhio.

-Questo ragazzo è solo un conoscente, ma mio marito non lo sa. Qualche volta mi manda dei messaggi e per errore ho dimenticato di cancellarli. Un saluto, un pensiero ogni tanto, niente di ché, ma che comunque ad una donna fa sempre piacere ricevere.
Magari  penserà che non ci siamo scambiati solo sms?
Difficili impedirglielo perché è vero che alla fine non ci siamo incontrati, ma nel cellulare non c’è traccia alcuna che lo possa confermare oppure smentire.
Per cui mi sembra normale che gli venga il dubbio e che cominci ad insospettirsi.
Del resto avrei potuto frequentarlo in molte altre occasioni ed averla sempre fatta franca. La situazione è ambigua, rischia di apparire per quella che non è e lascia spazio ad ampie e fin troppo scontate interpretazioni.
In realtà non è successo niente di niente ma questo è difficile da spiegare ad un marito. Come si fa? Per tutto il giorno sono entrata in una spirale perversa di ipotesi e tesi immaginando tutto l’interrogatorio e la scenata di gelosia che come minimo avrei dovuto subire tornata a casa. Urla e piatti rotti che si sarebbero sentiti fino all’ultimo piano. Ma uso il condizionale perché quando sono rientrata da lavoro ho trovato un indifferente silenzio. Mio marito non mi ha detto nulla di ciò che avevo immaginato per tutto il pomeriggio, ha semplicemente ignorato tutta la faccenda, e dopo aver cenato si è addormentato, come tutte le sere, sul divano.
Tutto quello che avevo immaginato, l’angoscia di essere giudicata male e nello stesso tempo la paura di non saper spiegare tutto l’equivoco, i mille aggettivi per potermi giustificare, tutte le mie acrobazie mentali si sono infrante come una bolla di sapone. Era una cosa che non avevo previsto, il silenzio mi ha destabilizzato! Rimasi sconcertata e stupita ed entrai in un vortice di certezze allarmanti.
-

-Questo significa che hai un marito intelligente, lui si fida di te, tu sei una donna seria e non ha motivo di preoccuparsi!-

interviene mia sorella che nel frattempo aveva finito di mangiare, mentre io presa dal racconto non avevo più appetito.

-Un marito che trova nel cellulare della moglie due sms di un tizio che non conosce e di cui la moglie non gli ha mai parlato e che la invita per un caffè e due chiacchiere, se non è compromettente è molto equivocabile. Qualsiasi marito di fronte ad una situazione di questo tipo si insospettisce e pensa al peggio, che il caffè è solo un messaggio in codice per un tuffo dove l’acqua è più blu, niente di più e andrà su tutte le furie. Se tu trovassi sms del genere nel cellulare di tuo marito scateneresti l’inferno, chi è questa, dove l’hai conosciuta, quando vi siete visti, come, dove e perché, è più bella di me, che ha lei che io non ho, è giovane, bionda, alta, magra e con gli occhi azzurri? …..altro che scenata di gelosia, non è vero?!?
Io sono davvero disperata, non so più che cosa inventarmi!
-

-Inventarti cosa? In che senso, non capisco …-

Le dico io.

-Non sono mica angosciata perché mio marito ha letto i messaggi, in fondo erano falsi. Ho cambiato gestore telefonico e insieme all’abbonamento mi hanno dato un nuovo telefonino con un nuovo numero dal quale ho spedito questi messaggi sul mio vecchio cellulare. Naturalmente questo ragazzo l’ho incontrato realmente in treno, abbiamo scambiato due chiacchiere. Ma chi lo conosce! Nemmeno ricordo il cognome, me ne sono inventato uno. L’ho usato solo come espediente. -

-Espediente?-

Continuo a chiederle.

-Sì, volevo farlo ingelosire, e sono disperata perché non so che altro inventarmi per tenerlo vicino visto che non è più interessato a me. Volevo capire quanto ci tenesse e la reazione di indifferenza ne è la prova evidente: non gliene importa niente! Sono invisibile, non esisto per lui. È praticamente assente, sempre perso dentro i fatti suoi.
Voglio svegliarlo, voglio scuoterlo.
Ho provato di tutto. Ma nonostante non mangI più,  aver perso sette chili, cambiato parrucchiere e taglio di capelli mio marito non si accorge di nulla. Mi invento pretesti e vacanze con le colleghe di lavoro solo per ottenere una qualche reazione, perché intendiamoci, del viaggio con le amiche non mi importa proprio nulla. Io voglio sentirmi amata e desiderata da mio marito ed invece mi sento trascurata!
Le donne cambiano look o per sedurre il marito o perché hanno un amante e in entrambi i casi i consorti non si rendono conto di quello che sta succedendo. E con un uomo del genere, sempre addormentato, è ovvio che poi la moglie si fa l’amante …. naturalmente non è quello degli sms e soprattutto non lascio indizi in giro!  
Che ne dite se lo provocassi con il farmi vedere da tutti a passeggio per Porto San Giorgio con il cameriere del Tucano’s Beach, magari sentendosi dare del cornuto riesco a rianimarlo....??
-


Alla fine non sono riuscita a fare pranzo, una sola forchettata tolta al volo alla moglie delusa. 

È  avvilente e desolante vedere come le donne si inventino "casualità" per cercare di far rinascere l'interesse in mariti che non sono più attratti. È davvero patetico come si ingegnino a lanciare continui segnali ma questi maschietti non danno segni di vita. Mi sembrava la tragedia di una commedia degli intrighi mal riuscita.
Una storia che sempre si ripete.
Le donne fanno diete assurde, smettono di mangiare per attirare l’attenzione dei loro maschi. Massaggi dimagranti e parrucchieri, biancheria intima e vestitini sexy, minigonne e tacchi a spillo, telefonate, mail e messaggini non servono a niente! Si fingono emancipate, con il solo scopo di far ingelosire il marito perché quello che vogliono è comunque mantenere una condizione di dipendenza costante e continua verso il proprio uomo. Hanno sempre bisogno di una nuova interpretazione per non avanzare credendo che senza un paio di pantaloni in giro per casa siano perse.
Si ostinano inutilmente alla ricerca dell’uomo perfetto che non esiste, ma nel frattempo si sposano e fanno figli …. magari con l’amante!

La diversità non sta nell'ascoltare della sbadataggine presunta o vera della mia amica, ma nel decidere di far leggere al proprio marito ben altro tipo di messaggi e non per finta fatalità, lasciando il telefono dimenticato in qualche angolo della casa, ma leggendoglieli direttamente e di persona. La realtà è che certi mariti se non gli sbatti la verità in faccia credono sempre sia lo scherzo del primo aprile, ma altri, anche se gliela sbatti in faccia, riescono a schivarla facendo finta di non averla mai sentita!

Pubblicata su ... seratiamo.it

lunedì 16 agosto 2010

CRONACHE DOMESTICHE

Si deve smettere di tacere quando si ha qualcosa da dire che valga più del silenzio 
di Laura Gioventù



Al Sindaco di Porto San Giorgio, Avv. Andrea Agostini,
A tutte le donne,
A tutte le donne Sindaco e/o che ricoprono cariche amministrative pubbliche,
Al Presidente della Provincia di Fermo, ed a tutti i Sindaci della Provincia di Fermo,
All’Assessore alle politiche sociali, giovanili, per la famiglia e per la pace, cooperazione e sviluppo, pari opportunità e dello sport della Provincia di Fermo Dott. Gaetano Massucci.



Porto San Giorgio/Fermo - “Sono questioni private” sono queste le parole di commento del primo cittadino Sangiorgese rilasciate alla stampa locale quando la notizia dell’arresto del dipendente comunale è diventata ufficiale.
L'uomo, 60enne, residente a Fermo e addetto al servizio anagrafe del comune di Porto San Giorgio, dopo la denuncia della moglie 66enne, è stato prelevato dal suo posto di lavoro lo scorso mercoledì (11 agosto), verso l'orario di chiusura, con l’accusa di percosse, lesioni, umiliazioni e vessazioni di ogni tipo nei confronti della moglie.
Solo dopo 30 anni di maltrattamenti, soprusi e violenze fisiche e psicologiche la signora, che si era rivolta al pronto soccorso per la cura delle ennesime lesioni procurategli dal marito,  ha detto basta, si è fatta coraggio e ha denunciato il coniuge.
Solo dopo trenta anni?
Trenta lunghissimi anni?
Come è possibile?
A Fermo, a Porto San Giorgio, nelle Marche, dove si vive tanto bene con le case tutte nane?
Sì, e probabilmente non sarà l’unico caso di violenza tra le mura di casa. Molti abusi infatti restano non denunciati.

Ma l’episodio, nei piccoli paesi della nostra Provincia, dove si fa sempre un gran chiacchiericcio e le notizie viaggiano più veloci della luce, sembra non aver scandalizzato più di tanto l’opinione pubblica! Come mai?
I cittadini, forse ancora reduci dagli eccessi della notte rosa sangiorgese, sembrano più preoccupati di godersi le vacanze al mare e più interessati ad assistere allo squallido “teatrino della politica” offertoci in questi giorni sui quotidiani online proprio dai politici locali.

In un clima omertoso ed indifferente tutti leggono e rimangono impassibili e nemmeno le donne esprimono solidarietà ed indignazione per le loro simili.
E allora, proprio al Sindaco Agostini, che da ignavo si è ben guardato dall’entrare nel merito di tutta la faccenda sia dal un punto di vista legale sia morale glissando superficialmente la questione, vorrei proporre, in qualità di datore di lavoro dell’uomo, un possibile intervento.

Se una moglie per tanti anni subisce violenza al punto da far arrestare il marito, non sarebbe giusto, come risarcimento danni da parte del marito –che dovrebbe essere licenziato-, cederle il suo posto di lavoro così da renderlo indigente e non poter imporre alla moglie una sudditanza che spesso è principalmente economica? Oppure, in alternativa al lavoro, vista l’età della donna nel caso specifico, non si potrebbe almeno passare alla signora l’intero stipendio del marito?

Sarebbe un’azione di aiuto emblematica e al tempo stesso concreta e potrebbe essere l’esempio che potrebbe convincere molte donne ad uscire dal silenzio. Un posto di lavoro (nei casi in cui sia possibile) e/o una garanzia economica le aiuterebbero ad avere più coraggio perché questi sono i dati attuali:

8 casi di violenza fisica e di molestia su 10 avvengono in casa, nel 70% per mano del partner.
Il 69% degli stupri è commesso da un partner.
Il 90% delle violenze non viene denunciato.


Purtroppo le violenze fisiche, sessuali, psicologiche ed economiche sono ancora un tabù, e le donne che denunciano sono ancora pochissime, anche se in crescita.

Perché?

Perché nel nostro paese le donne continuano a stare al chiodo. Non portiamo lo chador o chadar o burqa, ma un velo di altro tipo: mentale e ce l’hanno messo proprio le nostre madri, zie e nonne. È questa la cosa più triste!
Alla base del silenzio ci sono una serie di motivazioni legate alla cultura e alla psicologia che si innescano nelle vittime, ma anche e soprattutto ragioni economiche, perché una donna maltrattata, senza lavoro, con figli piccoli, senza un posto dove andare e senza una famiglia alle spalle, in Italia è perduta!

Le associazioni per i diritti delle donne maltrattate offrono gratuitamente il primo incontro legale e psicologico ma poi, con qualche sconto, è la donna che deve provvedere a pagare le spese legali.

Senza parlare delle leggi italiane che di fatto non tutelano le donne vittime di violenze.
In Italia le mogli che hanno un carattere ''forte'' e che non si lasciano ''intimorire'' possono vedere assolti i mariti che le maltrattano. Infatti, proprio lo scorso 2 luglio, l’ANSA ha diffuso la notizia che la Cassazione ha annullato la condanna a 8 mesi di reclusione nei confronti di un marito, perché l'uomo ha sostenuto con successo che non si trattava di maltrattamenti, in quanto la moglie ''non era per nulla intimorita'', ma solo ''scossa ed esasperata''.

Questo è vergognoso!