di Laura Gioventù
Una campagna elettorale è come un bel viaggio con persone che prima di allora non si conoscevano, oppure si era frequentato poco.
Magari stavolta esse sono dall’altra parte della barricata, ma potrebbero essere i nostri futuri alleati la prossima volta che andremmo a votare, per cui da un possibile confronto aspro, si potrebbe passare ad un accordo morbido, ma solo se ci si è lasciati con educazione e cortesia, cosa che purtroppo non capita spesso.
E poi tutta l’energia, la voglia di partecipare che accomuna tutti, sia chi vince sia chi poi, malauguratamente, perderà, rende tutti i partecipanti orgogliosamente membri di uno stesso circolo sociale fatto di comizi e volantinaggio, di dibattiti e di esternazioni, per cui sarebbe un peccato se questa esperienza, per molti esaltante e irripetibile, finisse nel dimenticatoio oppure senza darle il saluto che merita.
Per questo abbiamo pensato di proporre una serata di addio da chiamare
“Il Gran Ballo dei Perdenti”
e non per sfottere chi non abbia vinto, ma per rendere omaggio a chi, nonostante si sia speso molto, non è riuscito ad ottenere la vittoria.
E per realizzare una serata-evento del genere si potrebbe usare il Palazzetto dello Sport, renderlo adatto per una grande cena e poi a seguire, dopo i discorsi di saluto e di ringraziamento dei candidati vincitori e perdenti, per il ballo finale di tutti i partecipanti alle elezioni, come fosse il terzo tempo di una partita di Rugby.
E la cena di regola, dovrebbe essere offerta da chi vince, come accade a chi ottenga una bella vincita al gioco, e magari rendendola ancora di più folkloristica facendo si che a servire a tavola siano i candidati eletti, in testa a tutti il futuro sindaco, e tutto ciò per dimostrare come a Porto San Giorgio le contese elettorali siano aspre e combattute, ma che alla fine non manca il giusto riconoscimento a chi ci ha partecipato, insomma un onore della tavola oltre che l’onore delle armi.
Durante la serata potrebbero essere raccolti dei fondi per la solidarietà umana, si potrebbe premiare il migliore manifesto o lo slogan politico di maggiore effetto, stabilire per le successive elezioni una nuova forma comunicativa oppure una location più variegata e meno soggetta alle poche risorse logistiche della città, oppure nominare il capo dell’opposizione che dirà che tipo di opposizione sia intenzionato a portare avanti, oppure promuovere eccellenze culinarie locali attraverso l’uso di prodotti di volta in volta scelti dai vincitori per onorare gli sconfitti, che si richiamino alla tradizione Fermana, così da far diventare la serata un momento di promozione umana e turistica ulteriore per la città di Porto San Giorgio.
Insomma perché non sfruttare al massimo l’emozione e la capacità di saper essere comunità anche in occasione delle elezioni comunali?
Sarebbe l’unico caso in Italia in cui i vincitori servirebbero a tavola ai vinti, ribaltando l’assurdo clima da ultima spiaggia a cui purtroppo le dispute elettorali ci hanno abituato.
(Proprietà letteraria riservata)
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