Di Laura Gioventù
Arrivo di Baldini alle Olimpiadi |
Ieri sera parlando con mio marito, specialista di pallone praticato seduti sul divano, mi veniva in mente una buffa riflessione…come, dopo appena qualche gara di campionato, si inizi a licenziare allenatori poco o per nulla vincenti, anche se in teoria praticano un buon calcio spettacolo...ma la cosa veramente curiosa è che per trovarne il sostituto si cerchi di placare gli animi dei tifosi e nello stesso tempo eccitarne il desiderio di rivalsa, auspicando o facendo finta di essere già in accordo con un nuovo e più stimato tecnico del precedente, mentre nella realtà non ci sono accordi e chi verrà candidato per sostituirlo spesso non diventerà mai il nuovo allenatore, e questa cosa si riassume, mutuandola dal gergo ciclistico, con la frase…lanciare la volata al campione bruciando i gregari…ed è propriamente quello che sta accadendo in questi giorni fra i partiti per le prossime elezioni per la carica di Sindaco a Fermo.
Abbiamo di recente intervistato gli esponenti dei partiti e delle liste civiche cercando di farci spiegare le regole che si usano per la scelta dei candidati nelle liste elettorali e, chi più chi meno, hanno sottolineato tutti i soliti buoni propositi, salvo dimenticarsi, tutti, di dire che le regole che valgono per i candidati gregari non valgono per il candidato campione, per costui si operano altre strategie, altre dinamiche vengono elaborate, e sono logiche di opportunità politica, strategie e dinamiche spesso astruse insite nel sistema partitico stesso, nelle quali i cittadini elettori non possono, anche volendo, più intromettersi, fino ad arrivare al punto che lo scoraggiamento per non poter essere quelli che decidono delle candidature stesse genera l’astensionismo dilagante a cui tutti i sondaggi prestano la massima attenzione. Chi saranno i due o tre o cento candidati finali per la carica di sindaco è cosa che i partiti stessi rivendicano come privilegio acquisito tramite accordi a volte sotterranei e non come risultanza elettorale, ormai noi elettori siamo chiamati a confermare e non più a scegliere, e questa cosa invece di avvicinare alla politica sta allontanando sempre di più i cittadini dalla politica stessa, i giovani specialmente. Se una risultante dal dossier sui candidati doveva emergere è emersa, per quanto nomine pulite e in molti casi anche condivisibili, sono cosa interna ai partiti e non più dibattito o dialogo con gli elettori, e chiunque venga candidato e poi eletto non sarà mai completamente libero di svolgere il suo incarico senza che le segreterie dei tanti partiti e delle tante liste non ne condizioni le decisioni.
Triste declino per chi ha creduto nella fede politica come impegno elettorale, ma di sicuro un modo meno astioso e più edulcorato per affermare sempre di più la predominanza degli apparati organizzativi sul carisma personale e sulla preparazione culturale dei potenziali candidati…forse la sola cosa che in questo andazzo va vista in maniera positiva è proprio il non sentire più nessuno dire che la ragione è solo da una parte visto che il torto è dappertutto…
Pubblicato su ... Informazione.tv
Hai espresso un concetto che noi piccoli e stragrande maggioranza di cittadini condividiamo,ma che magari lo potremmo esprimere in modi molto più inc……………… Siamo veramente stufi.
RispondiEliminaIl torto è dappertutto, come dici tu.
Ciao Pio
Suggerisco di modificare il termine "partitico" con il termine "politico" tout court.
RispondiEliminaQuesto sistema politico non è più rappresentativo. È pura *rappresentanza*.
Ciao, Laura,
maspi'10