giovedì 9 maggio 2013

Ciak...nel vuoto!


L’iniziativa è interessante anche se non originale, libri e film sono da sempre un binomio collaudato, in questo caso alla gradevolezza del libro si accompagna una presentazione sincera da parte del Prof. Buondonno, e per quello che riguarda il film, un Mastroianni superlativo appaga il bisogno di recitazione e non solo di comparsate cinematografiche, ma nonostante le premesse ed il contesto,qualcosa di questa manifestazione non è riuscita come avrebbe dovuto.

Occorre però fare una premessa “Urbana”, continuiamo a considerare Fermo come una città con un territorio molto esteso, con quartieri periferici e piccole frazioni, ovviamente anche un centro storico, ma nella realtà non è così. Da troppo tempo ormai la città di Fermo è solo quello che chiamiamo Centro Storico, le periferie o le frazioni sono troppo distanti e disperse fra loro, hanno non facili collegamenti con il centro e questo ci sta  convincendo che ormai Fermo non sia quella città grande di cui si parla, ma solo un piccolo borgo sulla collina.

Altra premessa è l’orario e la location di certe iniziative, troppo tardi per chi ha figli piccoli, oppure per gli anziani, i giovani forse non sono interessati al binomio film-libro, e poi è evidente una sorta di rassegnazione culturale che non facilita le persone ad entusiasmarsi per certi eventi, con il risultato che le manifestazioni sono sempre meno affollate e anche se le si organizza nel modo migliore, non raccolgono i partecipanti che dovrebbero, e questo incide sia sulla continuità di certi eventi sia sul loro grado di attrattiva che possono avere per gli sponsor privati, ed alla fine ci viene il dubbio che qualunque cosa si proponga non raccoglierà mai il pubblico,distratto da altre mille cose, che meriterebbe.

Queste due considerazioni sono alla base della nostra riflessione mentre assistevamo stasera alla presentazione di “Ciak, si legge”, perché nonostante Mastoianni, Tabucchi, Faenza, solo dieci, e dico 10 persone erano presenti all’ evento.

Potremmo discutere fino ai titoli di coda di Sostiene Pereira, ma la situazione non cambierebbe, dieci persone sono niente in confronto a quelle che sarebbero dovute arrivare, e se non vogliamo mettere la testa nella sabbia, sarebbe bene riflettere tutti insieme sul rapporto numero-evento, e porci le domande vere e non darci solo le risposte di comodo. La situazione culturale nel Fermano, ma specialmente nella città di Fermo, è spaventosamente drammatica, e non è colpa di Tizio o di Caio, è solo figlia di un atteggiamento che va scalfito, che va demolito prima che lui demolisca tutti noi, e che alla prossima proiezione si arrivi con la sala totalmente vuota.

Soluzioni pronte non credo ci siano, ma manca anche la voglia di affrontare il problema per come si dovrebbe, perché se da una parte è vero che la crisi ci sta abbrutendo tutti, dall’altra per uscire dalla crisi culturale servono tutti e non solo poche persone, magari contente di non avere scocciature nel doversi inventare cose nuove e vincenti, per cui io lancio il sasso nello stagno, sperando che altri lo raccolgano per discuterne tutti insieme….speriamo sia così e non come al solito che dopo due giorni è come se  non fosse successo nulla!

Il link dell'iniziativa Ciak, si legge!
http://www.informazione.tv/index.php?action=index&p=305&art=42861#.UYrtgaJHAas


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LA LUCE E I SENTIERI
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lunedì 6 maggio 2013

venerdì 3 maggio 2013

La solidarietà, il punto di vista di Elisabetta Baldassarri


Abbiamo incontrato Elisabetta Baldassarri, consigliere comunale di Porto San Giorgio (FM) ed abbiamo parlato di volontariato e solidarietà umana. 
Qual è la differenza fra solidarietà ed elemosina?
Qual'è il limite, la linea di confine, fra l'essere dei volontari al 100%, per cui non retribuiti, e l'essere invece dei finti volontari pagati a prestazione?





Primo Maggio in fotocopia


In occasione del Primo Maggio abbiamo, come moltissime altre persone, frequentato le iniziative che i singoli comuni della costa Fermana avevano allestito, e ne abbiamo ricavato una sensazione abbastanza evidente che, se da una parte dimostra una certa “vitalità” in quanto a sforzi per iniziative di intrattenimento spettacolare, dall'altra evidenzia una totale mancanza di coordinamento locale, al punto che alla fine la situazione diventa paradossalmente disomogenea senza essere originale.

Ci sembra che le singole amministrazioni locali siano slegate fra loro e più interessate a riempire le loro piazze o le loro strade di folla, non tanto per offrire un servizio o una proposta culturale innovativa, ma solo per sperare che il numero elevato possa incidere nella vendita di beni materiali e gastronomici tali da diventare interessanti per i commercianti, generando uno sperato effetto volano, che possa dare vita ad altre sinergie, ma purtroppo le proposte fra comuni poco distanti fra loro, appaiono sempre più simili al punto da diventare identiche.

Si sta assistendo ad un brutto effetto fotocopia, e si pensa che basti qualche bancarella, oppure ripetere nel proprio paese ciò che gli altri allestiscono, per creare l’effetto “evento” che tutti stanno cercando, ma che nella realtà nessuno riesce a realizzare.

Oppure si assiste alla mancanza di pubblico perché in quello stesso momento in altre città limitrofe ci sono altre proposte similari, per cui alla fine le persone non ci partecipano anche se vorrebbero farlo.

Ci sembra che tutti questi sforzi organizzativi ed economici alla fine non raggiungono risultati apprezzabili, oppure bisognerebbe dire che tutti questi sforzi e tutti questi soldi potrebbero essere gestiti ed indirizzati molto meglio se solo le città del territorio non andassero all'appuntamento di Maggio ognuno per proprio conto, ognuno pensando al suo piccolo interesse, ognuno cercando di fare concorrenza agli altri, ben sapendo che poi non riuscirebbe a farla comunque, mentre la logica e la pratica dovrebbero suggerire agli amministratori locali di cooperare fra loro organizzando insieme appuntamenti e manifestazioni di livello superiore, tenendo presente le diverse caratteristiche cittadine, la logistica e l’accoglienza migliori in quanto a spazi e servizi, perché creare dei doppioni al solo scopo di confondere la gente non serve a nessuno, e non si arriverà mai ad offrire una proposta turistica che sia territoriale e non solo cittadina.

Noi abbiamo proposto di iniziare questo percorso mentale dando almeno un nome al territorio Fermano sulla costa, e proponemmo il nome di “Riviera dei Colli” sia per identificare la zona sia per dare un segno di appartenenza sociale, per poi proseguire con una conferenza dei servizi turistico-culturali, allargata ai sette comuni della costa Fermana, proprio per organizzare su scala territoriale iniziate spettacolari che possano diventare “Eventi” e non solo episodi, riproponiamo alla luce delle considerazioni fatte la proposta, perché pensiamo che sia la sola possibilità di realizzare iniziative di un certo respiro, viste le poche disponibilità economiche presenti e visto che poi alla fine la risposta alle necessità culturali è territoriale e mai solo cittadina.

LA LUCE E I SENTIERI
Associazione Culturale
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La Riviera dei Colli.
http://www.laprimapagina.it/2012/10/fermo-qui-la-riviera-dei-colli/




martedì 16 aprile 2013

Il futuro si cucina a tavola, due chiacchiere insieme a Matteo Perticari

Ospiti presso il suo negozio di degustazione e vendita di pasta fresca a Porto San Giorgio, abbiamo rivolto a Matteo Perticari - uno dei titolari - alcune domande circa la cultura per il cibo e le eccellenze alimentari Marchigiane. Se è vero che "siamo ciò che mangiamo" allora che cosa mangiano i Marchigiani per essere così laboriosi e pragmatici, ma allo stesso tempo così permalosi e cocciuti?...e poi, nel fare la spesa, qualità e prezzo sono due valori che hanno un comune denominatore oppure percorrono strade diverse?...