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venerdì 22 aprile 2011

NELLA BRAMBATTI VS ESTER RUTILI

Prof. Nella Brambatti
Ing. Ester Maria Rutili


UNA FASCIA PER DUE







La prima intervista in comune con le due canditate per la carica di Sindaco a Fermo. Abbiamo proposto le stesse domande e loro si sono prestate volentieri per un confronto a distanza. Il risultato è la prima occasione per valutarne differenze e personalità.


La città di Fermo probabilmente avrà uno scontro fra donne per la poltrona di sindaco. Potrebbero esserci ripercussioni, diciamo maschiliste, circa il governo della città, o secondo lei questa sarà una situazione di crescita per tutto il territorio? Lei sarà arbitro proponendo regole di ingaggio diverse dalle solite, oppure si limiterà a controllare che siano rispettate le regole del gioco politico?

Rutili 
Speriamo sia uno sconto tra donne! Gli uomini si ribellano sempre quando gli viene tolto un posto, è una prerogativa maschile, però credo oramai si siano abituati all’idea di questo “scontro tra donne” o per lo meno si siano abituati all’idea che il nuovo sindaco di Fermo molto probabilmente sarà una donna. Per il resto io le regole del gioco politico ancora non le ho imparate. Per fare l’arbitro si deve conoscere perfettamente le regole del gioco ed io non conoscendole perché non sono un politico non saprei farle rispettare ma saprò essere sicuramente un giudice di gara non politico, nel senso che riuscirò a mediare ed a portare avanti le istanze di tutti i cittadini con regole diverse dalle solite.

Brambatti

Per prima cosa toglierei la parola “scontro” perché ritengo che in democrazia ci sia una libera scelta da parte dei cittadini per cui qualora si verificasse l’eventualità di arrivare al ballottaggio tra due figure femminili la scelta si calerà sulle persone e sui programmi che loro hanno. E ritengo poi sia naturale l’avvicendamento femminile rispetto alla componente maschile poiché questo sta già avvenendo anche in altri ambiti. Le potenzialità possono essere espresse sia dalla figura femminile sia da quella maschile, quindi, sarà un’alternanza che non è mortificazione,  sarà un’alternanza giusta.
Le regole poi sono quelle, nel momento in cui si deve pensare ad una squadra di lavoro bisogna tenere presente da un lato quelle che sono le esigenze del programma,  dall’altro quali sono le necessità della città e scegliere tutte quelle persone che possono svolgere al meglio il ruolo per le quali sono chiamate.

Chi è il Sindaco, il rappresentante dello Stato Italiano presso un Comune, oppure rappresenta le istanze di un intero territorio geografico verso lo Stato Italiano. Lei preferisce la parola Comune oppure Territorio?

Rutili
Per me il sindaco rappresenta le istante dei cittadini verso lo Stato Italiano. Tra i due termini preferisco la parola Comune in riferimento anche al ruolo che andrò a ricoprire. Altrimenti, se dovessi esprimere un giudizio alla parola senza tener conto del suo significato, sceglierei territorio perché è più lunga e perche ha la doppia “r” … (dicendolo sorride).

Brambatti

Io direi che il Sindaco rappresenta le istanze dei cittadini di un territorio e lo deve fare difendendo le Istituzioni dello Stato. Il Sindaco deve coniugare le due cose. La parola Comune lascia intender una terminologia che può essere meglio usata, da un punto di vista formale, per indicare una suddivisione territoriale. Quando si parla di territorio invece si parla delle persone che ci vivono. Se per chiarezza di intenti nella lettura può essere utilizzata la parola Comune, quando si parla dei cittadini userei il territorio. Territorio ha una sua valenza….

Spesso si sente dire… ”alla presenza delle Autorità, civili, militari, ecclesiastiche…ecct…ecct..” Lei potrebbe rappresentare l’Autorità con la A maiuscola…come si sente in questi panni, come di chi deve trovare sempre la mediazione giusta tramite una politica equilibrata, o come chi, guardando dentro il vocabolario, cerchi sempre l’ultima parola che metta fine ad ogni polemica?

Rutili
Ti posso rispondere solo la seconda? Vuoi che io ti articoli le risposte ma … Laura, non ti sembra di fare come Marzullo che si fa le domande e si da le risposte da solo?
No, allora, cercherò sicuramente di trovare sempre l’ultima parola che metta fine ad ogni polemica. Non ci interessa la polemica, anche se la stanno già facendo io non voglio assolutamente entrarci perché sono bagarre politiche che si trascinano da molto tempo ma che non mi riguardano affatto. Io non c’entro nulla.

Brambatti
No, l’ultima parola no, io direi la mediazione. Sempre. Laddove ci sono da difendere gli interessi di una comunità e ci sono le ragioni per poterlo fare l’ultima parola deve essere di chi rappresenta la comunità, quindi del Sindaco. Ma solo in quel caso, solamente se ci sono delle ragioni oggettive che vanno difese e per le quali si difendono dei principi.

Il cinema, la letteratura e la televisione privilegiano sempre l’Onorevole, il Ministro, il Presidente, mentre la figura del Sindaco è relegata in ruoli secondari. Questo dipende da una scarsa conoscenza delle Vostre mansioni, oppure dal fatto che il potere lo incarnano i primi mentre ai sindaci si pensa solo come a dei fanti sempre in prima linea, senza moschetto e senza cartucce, ma con una fascia messa di traverso che sembra un bersaglio su cui sparare?

Rutili
È vero, il Sindaco è meno importante dell’Onorevole, del Ministro  e del Presidente ed è sempre quello più “bacchettato” e criticato dai cittadini perché è quello più vicino ai cittadini ed è quindi la figura cui tutti i cittadini fanno sempre riferimento. Se un cittadino ha un problema non va certo a bussare alla porta dell’Onorevole, ma si rivolge alla porta del Sindaco. Il parlamentare è distante, mentre il Sindaco è sempre in prima linea. Questo però non significa che il Sindaco debba essere il capro espiatorio di tutto…

Brambatti
A mio avviso questo nasce dal fatto che, indipendentemente dalle competenze specifiche di un Sindaco e di un’amministrazione comunale, i cittadini comunque si rivolgono al Sindaco anche per problematiche che non sono direttamente di sua competenza. C’è anche la normale familiarità del vissuto quotidiano della persona che viene eletta, il Sindaco resta normalmente inserito nel contesto comunale, il Sindaco rimane un collega di lavoro, il Sindaco rimane comunque un cittadino. Tutto questo ha naturalmente degli elementi positivi, ma è chiaro che, essendo il Sindaco la persona più vicina al cittadino è anche quello che più facilmente può essere bersagliato ed oserei direi anche “impallinato”… per restare in tema con la domanda.  Mentre un Onorevole o un Ministro resta lontano dal vissuto quotidiano. Una distanza sostanziale  determinata dalla non conoscenza della persona stessa, ma spesso anche dalla non conoscenza del lavoro svolto per cui percepita dal cittadino come inarrivabile.

 Il candidato eletto giura sulla Costituzione, alcuni da come si comportano dopo l’elezione sembra abbiano giurato su Pinocchio…Lei, a parte la Bibbia, su quale libro giurerebbe in alternativa?

Rutili
…su Topolino! Non sceglierei mai Pinocchio, preferisco scegliere Topolino. Non è che con questa risposta voglio rendermi ridicola, ma è chiaro, se diventerò Sindaco ovviamente giurerò fedelmente sulla Costituzione e non sarò certo Pinocchio. Poi sotto alla Costituzione metto Topolino, anche il Manuale delle Giovani Marmotte è un libro formativo… (sorride)

Brambatti
Giuro sulla Costituzione perché ci si deve sempre rivolgere ai suoi principi fondamentali di guida. Ad essi però non si deve ispirare solo il politico, ma anche ogni singolo cittadino.
Comunque “giurare” è una parola che io non uso mai. Io non giurerei mai su niente perché quello che dico è quello che sento ed avere conferme su qualcos’altro mi metterebbe già nella condizione di dire che la cosa non la sento proprio mia!

Se l’Avv. Fabrizio Cesetti è Alì Babà, i comuni della provincia di Fermo(40) sono i ladroni...da sindaco di Fermo lei si sentirebbe come il genio della lampada o come il tappeto volante?

Rutili
Non saprei…dunque, io volo in alto per cui ... mi sentirei come il tappeto volante! Così sto sopra a tutti….

Brambatti
Sinceramente mi resta difficile vedere il Presidente Cesetti come Alì Babà e i colleghi sindaci come i ladroni. Tutti quanti dovremmo avere una lampada per realizzare le cose e non un tappeto volante. Anche perché  il tappeto volante potrebbe significare che si ha voglia di andarsene….mentre invece ci farebbe molto piacere avere un genio della lampada che ci aiuti soprattutto in questi momenti di disagio economico, compreso anche l’avere il tesoro della caverna! Per cui direi genio, genio ma con una condivisione da parte di tutti! Ognuno deve fare la propria parte, sentiamoci tutti geni o, quantomeno, sarebbe bello avere tutti insieme un genio che ci protegga! In questo senso mi metterei nel gruppo per poter contare su qualcuno che ci dia una mano!

Orario è maschile, puntualità è femminile, come mai le due cose non vanno mai d’accordo? Lei è molto puntuale, ma le donne in genere si fanno attendere, lei quanti uomini nella sua vita ha fatto aspettare?

Rutili
Professionalmente non ho mai fatto aspettare nessuna persona, personalmente invece ti puoi rivolgere alle mie amiche per avere la lista completa… A parte gli scherzi, io sono una persona molto puntuale. Quando non lo sono è perché non dipende da me, e comunque in caso di ritardo avviso sempre …

Brambatti
Mai nessuno! La mancanza di puntualità negli impegni è una cosa che proprio non sopporto perché non è solo una mancanza di rispetto ma diventa anche una dispersione del tempo che viene sottratta a chi deve aspettare.  Il mio lavoro mi ha portata spesso ad insegnare in paesi di montagna molto distanti ma non per questo sono mai arrivata tardi. Il fatto di arrivare in ritardo mi avrebbe messa in imbarazzo oltretutto perché avendo degli alunni minori questo avrebbe significato una mia mancanza di responsabilità nei confronti di coloro che andavano tutelati.
Nei rapporti di lavoro come in quelli personali non ho mai fatto aspettare nessuno. Qualora facessi attendere qualcuno potrebbero pure pensare liberamente che mi sia successo qualcosa e questa è una cosa che mi innervosisce molto, non mi piace! Preferisco partire con tanto anticipo per fare le cose quando debbo farle. Ho bisogno di una pianificazione.
Purtroppo invece negli incontri politici, specialmente se si svolgono dopo cena, si accumula sempre ritardo con il conseguente spostamento in avanti dell’orario di inizio ecco perché poi in queste occasioni si cerca volutamente di dare sempre mezz’ora di anticipo.
Io ricordo che molti anni fa, durante una vacanza a Londra andai a vedere Rudolf Nureyev - a quei tempi era ancora vivo - che ballava con Margot Fonteyn in un teatro vicino Trafalgar Square e rimasi colpita dall’orario di inizio dello spettacolo. Lo spettacolo cominciava alle 19.30 proprio per consentire alla gente di una grande città come Londra, specie nei giorni feriali, di rientrare a casa in un orario dignitoso che permettesse poi al mattino seguente di riprendere il normale lavoro. Oggi invece anche l’orario di inizio degli spettacoli non viene più rispettato e c’è sempre quello dell’ultimo minuto che nei concerti arriva con mezz’ora di ritardo, fa alzare le persone già sedute e disturba.
Dovremmo cercare di essere tutti più puntuali e per esserlo basterebbe solo organizzarsi meglio.

Una campagna elettorale è anche pranzi e cene, cose pericolosissime per la linea, dovendola proseguire sempre più intensamente, la sua preoccupazione è per la tenuta della linea fisica o per la tenuta della linea politica del suo schieramento?

Rutili
Mi preoccupo per la tenuta della mia linea fisica perché nel giro di dieci giorni ho già messo su tre chili!!!  Comincio ad essere seriamente preoccupata perché la mia forma fisica già risente degli effetti negativi di questa campagna elettorale e quando mi hanno detto che Nino Di Ruscio durante l’ultima campagna è ingrassato diciotto chili sono rimasta davvero sconvolta!

Brambatti

Io lavoro per lo schieramento anche perché sotto il profilo della dieta non ho nessuno problema, quando ho impegni dopo cena non mi concedo più di uno jogurt e non mangio alle cene. Ho bisogno di restare leggera per cui evito proprio, sono presente ma non mangio a meno che dopo la cena non abbia degli incontri da fare. Diciamo che preferisco più la mente che lo stomaco, cerco di limitarmi molto.
Il rischio di ingrassare c’è sempre, per me però gli impegni politici sono un buon motivo per fare più attenzione, per non stare a tavola oppure per alzarsi prima… nella speranza che tutto questo possa funzionare!

È tempo di sacrifici, Lei che cosa sarebbe disposta a sacrificare del suo mondo attuale per riuscire a diventare Sindaco?…ovvio che se fosse eletta dovrà metterlo in atto!

Rutili
Sto già sacrificando la mia professione di ingegnere edile. Non uso il condizionale perché lo sto già facendo da due mesi e sicuramente qualora diventassi il Sindaco della città la mia professione sarà accantonata e non solo per ovvi motivi di tempo ma anche per un chiaro conflitto di interessi…

Brambatti
Sono disposta a sacrificare qualche impegno casalingo. Oltretutto in casa sono abbastanza esigente ma è comunque quello che mi riesce più facile delegare, ma già sto rinunciando a molto del mio tempo libero ed anche alla cura del giardino. Chiaro che quello cui non vorrei mai rinunciare, ma che inevitabilmente dovrà essere sacrificato, oltre al tempo per la lettura, sarà il tempo per qualche viaggio. Mi pensavo pensionata per cui nella condizione di poter partire come e quando volevo ed invece le cose stanno andando da tutt’altra parte….(sorride)  

In un recentissimo film si narra di un uomo che, eletto per un compito unico nel suo genere, nel momento di accettare l’incarico viene preso dalla paura di non essere all’altezza…..è vero che quello è solo un incarico da maschi, ma lei sente di poter avere la stessa paura oppure è certissima di saperla vincere con un semplice sorriso? (riferimento al film di Moretti)

Rutili
Ho avuto il timore di non essere all’altezza nel momento in cui mi sono venuti a cercare per candidarmi, ma nel momento in cui ho deciso di accettare ho pensato di essere all’altezza! Sì, anche con un sorriso so già di essere all’altezza del ruolo altrimenti non avrei mai accettato. Non si può arrivare dopo, bisogna pensarci prima. Non si può arrivare e poi dire …”oh, mi sono sbagliata, non sono valida, me ne torno a casa”!
È come fare una maratona, sarebbe impensabile cominciare a “correre” senza avere la certezza di arrivare alla fine perché si è troppo stanchi…so benissimo quello che mi attenderà, so bene quello che andrò a fare. Indubbiamente incontrerò delle difficoltà iniziali perché per me è un’esperienza del tutto nuova, ma come ripeto sempre io non sarò sola. Al mio fianco avrò una squadra composta da persone valide e competenti che faranno il lavoro insieme a me. Il sorriso ci vuole sempre,  è indispensabile per sdrammatizzare le situazioni difficili…

Brambatti
Non dico di non essere all’altezza ma dire di non avere timore, se si ha la piena consapevolezza di quelle che sono le responsabilità future, significa veramente essere degli incoscienti senza testa.
Non si può partire con l’idea di andare a fare una gita in barca, no, questa è una cosa seria!
Penso però che questa paura possa essere tranquillamente superata dal momento che come Sindaco non sarò sola, avrò un contesto di supporto formato da personale qualificato, ci sarà uno staff costituito dalla giunta che coniugando la progettualità politica e l’esecutività darà a me la sicurezza di lavorare bene.

Le Marche sembrano una lunga città che parte da Gabicce Mare e finisce a San Benedetto del Tronto, Fermo in questo contesto sembra un’area di sosta ancora tutta da costruire, oppure sarà il casello più transitato grazie ad un futuro ancora tutto da realizzare?

Rutili
Secondo me fino ad oggi Fermo è stata un’area di sosta ed è giunto il momento che diventi un casello molto transitato. Proprio l’altro ieri mi è capitato di leggere su facebook un commento della parte opposta che diceva “Fermo per andare avanti paradossalmente ha bisogno di fermarsi”. Mi si è accapponata la pelle leggendo quelle parole. Se non ricordo male le ha pure scritte un ragazzo, quindi una persona giovane. Non è possibile, non esiste che Fermo per andare avanti debba fermarsi. Secondo me questa città è già stata ferma per troppo tempo. Fermo e, con il nuovo casello autostradale anche Fermo Nord, dovrà essere super transitata, transitatissima, osservata, visibile e anche chiacchierata!!!

Brambatti
Io sono sicura più che propensa per la seconda ipotesi. Fermo, per quanto riguarda la zona costiera può aver avuto dei ritardi e deve ancora risolvere molte problematiche. L’accoglienza turistica si configura in maniera diversa da quella attuale per una migliore qualità di servizi, per parcheggi, per aree verdi. Ma abbiamo anche una grande potenzialità costituita dalla zona di Marina Palmense, rimasta in sonno troppo a lungo ma che consente la possibilità di un intervento di ampio respiro. Se vogliamo partire da Gabicce Mare fino a San Benedetto del Tronto, escludendo il Conero, quello di Marina Palmense è infatti l’unico territorio che ha mantenuto e conservato intatto il suo aspetto naturale. Questa à un’area che ha anche una sua continuità con il bosco del Cugnolo e con la zona di Torre di Palme e lavorare per farsi che ci sia una profonda valorizzazione di questa zona  significa creare in quell’area un’oasi speciale rispetto alla configurazione della costa Adriatica. Un progetto questo che permetterebbe di pensare a questa città come una città del turismo. Fermo potrebbe offrire al turista la possibilità di fruire di due tipologie di spiaggia molto diverse fra loro a poca distanza l’una dall’altra se messe in comunicazione con una serie di infrastrutture semplici come una pista pedonale e una pista ciclabile. Considerando poi che c’è anche la città monumento che è Fermo. Fermo non ha dei monumenti, Fermo è monumento, nella sua interezza. Per cui, se ben valorizzata, questa città potrebbe intercettare diverse tipologie di turismo. È troppo riduttivo puntare solamente al turismo balneare perché troppo circoscritto al solo periodo estivo!

In centri locali, come Fermo, la politica nazionale è percepita come distante e la buca sul corso principale della città ha la stessa rilevanza di una guerra mondiale. Dipende dal nostro atavico provincialismo oppure perché nonostante internet il mondo esterno è sempre più esterno e ciò che veramente ci interessa è solo il nostro piccolo orticello quotidiano?

Rutili
Perché è quello che vivi. È la quotidianità. I cittadini notano quello che vedono dalla finestra. Infatti durante gli incontri che ho avuto con la cittadinanza posso confermare che la gente chiede le cose piccole, chiede il marciapiede davanti casa, che gli pulisci il fosso, che gli mantiene la strada perché la città deve essere mantenuta come la propria casa. A casa propria si fanno le pulizie e si tinteggiano le pareti, allo stesso modo anche per la città deve essere fatta la stessa identica cosa. Queste non sono piccolezze, ma necessità quotidiane…  certo, il Sindaco non si deve limitare solo a questo ma deve saper guardare anche oltre la manutenzione ordinaria della città.
Internet è tanto carino ma…Internet non ti porta il pane a casa. Devi uscire, attraversare la strada e schivare la buca per comprare il panino. Insomma, nella vita quotidiana c’è anche internet, la rete ti fa sentire vicina alla Cina, ma anche i cinesi al mattino devono attraversare la strada per andare a comprare il pane…

Brambatti
Non penso ci sia un sostanziale atteggiamento di provincialismo e non credo nemmeno si pensi solo al piccolo orticello. Certamente in una città ogni problema, pur piccolo che possa essere, rappresenta per un cittadino un ostacolo, un disagio ed una privazione perché lo si vive in prima persona. Per cui la difficoltà a camminare in maniera sicura per le vie di un centro storico come pure un ritardo in un servizio hanno una forte rilevanza per il cittadino anche se non possono essere certamente paragonate a questioni più importanti che accadono nel resto del paese e nel resto del mondo. Tuttavia i cittadini, anche se si lamentano per la buca nella strada, percepiscono le grandi questioni nazionali ed internazionali come la morte di un soldato italiano, sentono il problema dell’immigrazione  e sono sensibili ai temi della guerra…molti ci sono passati, in tanti ricordano bene cosa sia significato … non siamo poi così disinteressati!

“Nulla è più indispensabile del superfluo” Jean-Jaques Russeau
In una città come Fermo qual è l’indispensabile e qual è il superfluo?


Rutili
L’indispensabile per Fermo è la piccola manutenzione della città e tutte quelle piccole cose che un cittadino vede appena esce da casa. Tra le priorità rientra però anche il lavoro, ma questo non significa che il comune debba offrire posti di lavoro, significa invece che l’amministrazione comunale deve lavorare per creare le condizioni affinché si sviluppino nuove opportunità di lavoro ed è proprio in quest’ottica che noi diciamo “sì” al motodromo, “sì” al campo da golf, “sì” a tutte le varie infrastrutture perché creeranno indotto e  porteranno sicuramente lavoro. Non si può dire “no” a prescindere come fanno gli ambientalisti oppure solo perché ci sono interessi privati. Il motodromo non è solo la corsa settimanale, ma molto di più.
Il superfluo per Fermo sono senz’altro le chiacchiere e le polemiche. Se si abbassassero i toni e si pensasse solamente a risolvere i problemi sarebbe meglio per tutti!

Brambatti
Indispensabile per Fermo è ristabilire un dialogo tra l’istituzione Comune  e il territorio. Il dialogo è fondamentale e poi essere sempre presenti nella vita di tutti i cittadini. Essere vicini e dare sicurezza, dall’assicurare la vivibilità di un quartiere all’esserci laddove si verifichino situazioni problematiche verso i giovani e verso gli anziani… una vivibilità per tutti!
Per il superfluo non saprei….forse le sterili polemiche. Quelle sì che sono davvero superflue, Fermo non ne ha proprio bisogno.

Ci dia il suo pronostico sull’attuale crisi economica, vinceremo, pareggeremo, oppure ci stiamo avvicinando allegramente ad una sonora sconfitta? Qual è il sistema per uscire dalla crisi in modo innovativo, e soprattutto con quali ingredienti?

Rutili
Vinceremo! Nella vita bisogna essere sempre positivi. Da ingegnere posso dire che una soluzione potrebbe essere quella di inserire all’interno delle aziende del territorio un ingegnere gestionale che razionalizzi le minori risorse con il massimo risultato, in questo modo potrebbero essere gestite molte situazioni di crisi.
Se vogliamo poi prendere in considerazione la derivazione greca della parola e intendere la crisi come cambiamento, il modo migliore per farlo è cambiare le esigenze. Per cui non badare più al superfluo, piuttosto vediamo che cosa effettivamente si più fare con le poche risorse a disposizione, risparmiando e cercando di sviluppare fonti alternative di energie. La crisi non deve essere vista solamente in maniera negativa, ma come opportunità di cambiamento e di modifica delle proprie esigenze per andare avanti anche con i pochi mezzi che si hanno a disposizione.

Brambatti
Io mi auguro che ci sia la possibilità di uscire prima possibile da questa situazione estremamente critica. Dobbiamo venirne fuori. Assolutamente, perché da questa situazione dipenderà la nostra vita, il lavoro, il futuro dei giovani. Bisogna soprattutto trovare delle modalità per tornare a dare valore al lavoro. Il lavoro è un diritto di tutti, e soprattutto bisogna dare una speranza ai giovani che in questo momento si vedono negate molte possibilità e chiuse troppe porte. Oltre ai giovani bisogna dare una speranza a tutte quelle famiglie che si trovano in difficoltà, a coloro che hanno perso il lavoro e a tutti quelli che per età temono di non poterlo più trovare. La sicurezza economica è fondamentale perché da prospettive di studio per i figli, il diritto ad avere una casa… Spero davvero che chi ha in mano le sorti di questo paese faccia del tutto per  mettere in atto ogni possibile strategia per risolvere questo problema importantissimo. È chiaro che gli investimenti possono aiutare a superare la crisi, se non si investe nella formazione e nella ricerca diventa tutto più difficile. Laddove non si è propositivi, innovativi e stimolanti si diventa anche meno competitivi ed è tutto più difficile… La ricerca è un elemento fondamentale, la ricerca è la base per l’innovazione.  Senza ricerca non c’è innovazione e senza innovazione non c’è sviluppo.

Ci dica, per concludere….nel caso vincesse potrebbe includere nella sua compagine anche la sua antagonista, con incarichi di responsabilità, riconoscendole le doti umane e professionali necessarie per superare i problemi della città, oppure è una situazione nuova ma che non verrebbe mai accettata dai suoi alleati?

Rutili
Mi dispiace ma se io devo essere il nuovo e il giovane purtroppo non c’è spazio per persone navigate. La volta scorsa se non sbaglio mi hai chiesto che opposizione farei qualora vincesse la mia avversaria … purtroppo in squadra con me non la vorrei…non me la posso prendere…. Se si parla del nuovo e del giovane purtroppo non posso portare con me una di sessantacinque anni che sta in pensione…
Ne riconosco comunque i meriti. Io non la conosco ma ho sentito parlare molto bene di lei. Avrà senz’altro doti umane e professionali altrimenti non sarebbe la candidata sindaco per la città e non si troverebbe dove sta …anche se poi a fare la direttrice del conservatorio ce l’ha messa Di Ruscio. Quello infatti non è un incarico che si ottiene per nomina, ma indubbiamente se ce l’ha messa il sindaco uscente sarà sicuramente per merito. Ma io purtroppo ho già in mente come sarà composta la mia squadra. Mi circonderò di persone tecniche che conosco e di cui mi fido. E lei non la conosco...

Brambatti
Io penso che creerebbe molta confusione nei cittadini.
Se ci sarà un ballottaggio la candidata o il candidato con il quale dovrò misurarmi sarà una persona che avrà una grande responsabilità nel momento in cui dovrà fare bene l’opposizione. Con l’opposizione non ci si litiga e non ci si prende a schiaffi, con l’opposizione si dialoga e non necessariamente l’opposizione è castrante e negativa per una amministrazione comunale. L’importante è che ci sia però un doveroso e giusto riconoscimento dell’opposizione.

Alla prova della fascia si sono dimostrate entrambe preparate, con i dovuti distunguo ma entrambe conscie dell'impegno che le attende, ed entrambe in cuor loro certe di vincere. Come sempre ne vincerà solo una, e noi, che facciamo sempre il tifo per le donne, ora ci asteniamo dall'esprimere un parere per non influenzare i lettori, ma di una cosa sono certa...stavolta per i maschietti sarà proprio dura.....

giovedì 24 marzo 2011

A Braccetto con Ester

Intervista all'Ing. Ester Maria Rutili,
candidata per lo schieramento di centro destra per la poltrona di Sindaco della città di Fermo.
di Laura Gioventù





Volevo cambiare abitudine, per cui non mi sono fatta anticipare dalla solita telefonata, mi sono presentata a sorpresa per valutare la sua capacità di reazione, e senza preavviso mi ha accolta subito, anche se ero per Lei una perfetta estranea.
Il risultato è stato vedere una donna schietta, disponibile, subito al gioco, e con una singolarità che mi ha molto incuriosito, Lei quando risponde al telefono dice “pronta” al femminile e non “pronto” al maschile, e questa cosa mi è piaciuta, e vi anticipo che è più bella dal vivo che nelle foto, per cui eccovi l’intervista con Ester Rutili, come fossimo a braccetto per il centro….a braccetto con Ester è un titolo molto aderente la realtà, in fondo anche se è la candidata del Centro Destra a Fermo, resta sempre una persona da scoprire…. buona lettura.


 “Il potere logora chi non ce l’ha” Giulio Andreotti.
Perché Lei si è candidata, per orgoglio personale, per miseri calcoli di sezione elettorale, per ottenere il potere per non logorarsi, oppure perché il centro destra le si è messo in ginocchio dicendo …”Ester salvaci tu”? 


Ma magari, è bellissima la scena del centro destra in ginocchio che dice “Ester, salvaci tutti!”.No, mi sono candidata fondamentalmente per amore di Fermo, la mia città, ma anche per un po’ di incoscienza chiamiamola pure pazzia o follia. Ho scelto di dire sì nel senso che non ho deciso io di propormi, ma mi sono venuti a cercare…poi con un po’ di incoscienza e di pazzia  ho detto subito “sì” e mi  sono buttata in questa avventura che credo sarà bellissima comunque vada.

Lei è espressione di una coalizione di centro destra, ma da chi è stata candidata veramente?
 

Sì, io sono espressione di una coalizione e poi come tutti sanno, perché è scritto su tutti i giornali, io ero nella rosa dei candidati proposti dal sindaco Di Ruscio. Il mio nome è stato fatto da lui ma ripeto, sono espressione di tutta la coalizione del centro destra.

Conosceva già Di Ruscio?

Lo conoscevo in quanto Sindaco di Fermo e io, come Presidente dell’ordine degli ingegneri, avevo con lui solo rapporti istituzionali, ma non lo conoscevo personalmente.
E comunque spero di farmi logorare dal potere!

…È ambiziosa..?

No, assolutamente, io la sedia dove mettermi seduta per fare progetti ce l’ho! Questo non significa che farò una campagna di basso profilo, senza metterci sangue, sudore e denti, anzi, ma so dove poi tornare, un lavoro ce l’ho!

Lei stessa ha dichiarato: “Mi spenderò tutta, anche se sono alle prime armi in politica, e vorrei l’appoggio di tutti.”…pensa di chiedere un ampio prestito in banca o ha tanto talento da spendere di suo???

Penso proprio che chiederò un ampio prestito in banca, nonostante ho tanto talento da spendere nel senso che… ho tanto talento da spendere ma pochi soldi in banca.

“Noi mettiamo in pista un volto nuovo, una Ferrari, e non un ferro vecchio come ha fatto qualcun altro…”, è la frase che ha sentenziato Remigio Ceroni durante la presentazione ufficiale della sua candidatura sabato 19 marzo. Ma a Lei lo hanno detto che la Ferrari per oltre 20 anni non vinse più il campionato piloti???

…ma poi lo ha vinto. L’importante è averlo vinto, c’è chi non vince mai!

Chi è il sindaco di una città? Secondo lei deve essere un diplomatico, un politico, un amministratore, un economista, un filosofo, oppure un pazzo incosciente votato al suicidio?

Un sindaco dovrebbe essere un po’ tutte le cose messe insieme. E non lo dovrebbe essere solo il sindaco, ma tutta la sua squadra! Per quanto mi riguarda invece, attualmente mi considero una quasi un’incosciente …

Crede anche lei che per conquistare una crescente fetta di disinteressati alla politica o di delusi, il candidato non deve apparire come espressione diretta del partito e dei retaggi ideologici, ma deve affermare l’immagine di una brava professionista, di una brava presidente, di una brava persona non direttamente legata agli schemi?

Non dovrebbe dare l’idea di essere una brava presidente, di una brava persona non direttamente legata agli schemi , dovrebbe solo esserlo ed io spero di essere proprio questo. Anche perché quello che già sono è l’unica cosa che posso promettere! Spero di non fare promesse che poi non potrò mantenere…metterò al servizio di tutti il mio talento e la mia professionalità!

Lei è un ingegnere e potrebbe presiedere all’esame di guida e rilasciare la patente. Ma l’esame con politica lo ha già fatto? Chi glielo ha fatto oppure se ancora non l’ha sostenuto, chi la sta preparando?

Però credo dopo aver preso un brevetto specifico...comunque l’esame della politica no, ancora lo devo sostenere, l’esito sarà il risultato elettorale. Mi stanno preparando tutte le persone della coalizione che mi affiancano…però è senz’altro un bell’esame!

I suoi studi e i suoi titoli la definiscono una donna di calcolo e di precisione, come sono del resto gli ingegneri, come pensa di riuscire a far convivere una caratteristica come la sua con la politica, arte del compromesso perenne?

Hum, non lo so…(sorride) forse ci metterò la mia intuizione di donna, la femminilità, il sesto senso a volte aiuta…
Io sono un tecnico, sono abituata alla sintesi…le mie risposte sono stringate…

Una figura come lei, estranea alla politica, garantirebbe una giunta pulita oppure permetterebbe i soliti giochi e calcoli di partito con maggiore fascino?

No, io spero in una giunta pulita. Io me lo auguro e spero di scegliere le persone giuste. Logico che in politica bisogna scendere a compromessi ma un conto sono i compromessi, un altro conto sono le cose sporche!

…vorrà dire che saranno i compromessi che farà con maggiore fascino!
 

Speriamo visto che la mia bellezza è quella a cui guardano subito tutti. Speriamo si guardi anche oltre, e poi non vedo comunque quale sia il peccato o la colpa dell’essere bella…

“La vita è un insieme di avvenimenti, di cui l’ultimo potrebbe cambiare il senso di tutto l’insieme” (Italo Calvino) …Lei è sicura che la candidatura potrebbe cambiare in meglio la sua vita?

Sì, comunque sì. La candidatura già me l’ha cambiata la vita, lo sto già vedendo e sono molto contenta di questo. Tutta la gente con cui entro in contatto, che conosco ed incontro ogni giorno è per me una cosa molto stimolante ed affascinante…in questo senso ho già vinto.
E poi anche perché non è da tutti i giorni vedere la propria faccia stampata su manifesti di sei metri per cinque …

Che effetto le ha fatto vedere i manifesti appesi?

Vedere la mia gigantografia appesa per la città mi ha lasciata un po’ così…ancora mi ci devo abituare…. (sorride)

Quando una donna si candida in politica, come Lei, le donne elettrici che cosa dovrebbero chiedere ad un'altra donna, di vincere per dimostrare la forza delle donne o di perdere per dimostrare che le donne non devono occuparsi di cose maschili?

Sono sempre stata contro le quote rosa perché in una società ormai civile, se una persona è valida, non si dovrebbe più guardare al sesso, se si è uomo oppure donna. Almeno spero sia così.
Io non mi sento un essere da privilegiare o da tutelare in quanto donna. Se si hanno le capacità si deve andare avanti indipendentemente dal sesso.
Le altre donne dovrebbero essere contente del fatto che finalmente una donna è arrivata ai piani alti perché in effetti i piani alti sono quasi tutti maschili, purtroppo.
Tra donne non dovremmo chiederci niente, dovremmo invece chiedere ai maschi di lasciarci più spazio. Il che è difficile…
Da donne a donne dovremmo forse chiedere di farci meno la guerra nel momento in cui facciamo poco gioco di squadra, non so se per invidia o altro…

Nel Rigoletto, la celeberrima opera di Giuseppe Verde, il Duca di Mantova, parlando delle donne dice “questa o quella per me pari sono”. A parte la battuta operistica, in politica per gli elettori le donne sono come gli uomini, pari sono, oppure hanno qualcosa di diverso che potrebbe diventare un vantaggio o un’opportunità e forse anche una novità per le amministrazioni locali?
 

Le donne in politica NON dovrebbero essere una novità, il guaio è che invece siamo viste ancora come delle rarità, delle mosche bianche. Le esclamazioni che si sentono sono ancora di stupore. Le donne “dovrebbero” essere viste come gli uomini. In teoria una società civile dovrebbe arrivare a questo, ma di fatto non sono ancora considerate al pari dell’altro sesso dal momento in cui si ha bisogno di una legge sulle quote rosa per essere tutelate.
Qualcosa di diverso poi ce l’hanno, e questo lo dicono pure gli uomini: le donne hanno una marcia in più perché sanno fare più cose contemporaneamente, è nel nostro Dna. Poi è anche vero che c’è ancora una certa reticenza delle donne a candidarsi…

Nei suoi comizi e nelle sue presentazione in campagna elettorale Lei sta pensando ad un messaggio elettorale comune oppure ad una divisione tra elettori maschili ed elettrici femminili perché è a conoscenza della stranezza per cui le donne non votano le altre donne.

Nooo, è vero? Non credo, non lo sapevo…
Io spero che le donne votino un’altra donna non perché dello stesso sesso, ma perché la reputano capace. Poi ci sono donne che hanno le capacità e donne che non ne hanno. Così come per le donne, ci sono uomini bravi e uomini meno bravi. Secondo me un elettore non fa differenza, l’elettore guarda alle capacità e non vota per solidarietà alla specie. Inoltre la politica è un mondo di uomini, per cui anche il fatto che si candidano meno donne incide moltissimo. Ma è perché la società vuole questo, lo sto vedendo adesso, in politica le decisioni si prendono tutte a cena oppure dopo cena, è logico che una donna che ha famiglia la sera deve tornare a casa per un uomo invece è diverso…abbiamo dodici ore a disposizione nell’arco della giornata, se le cose si facessero tra le  otto del mattino e le venti della sera, tutti tornerebbero a casa tranquilli, invece qua la politica la si fa dopo le venti di sera…

Infatti conosco gente che va a dormire alle 22.30 e per loro sarebbe impensabile la partecipazione a riunioni ed appuntamenti politici che si protraggono fino alle due di notte. Ma Lei è una nottambula per cui condivide questo modo di fare, oppure vorrebbe dare un taglio netto a questa abitudine?
 

Me ne sto accorgendo, fare politica significa fare la nottambula. Certo, il bicchiere di vino ed il piatto di pasta è la condizione più favorevole per discutere ma questo non vuol dire che ci si debba per forza incontrare a cena, ci si potrebbe riunire anche a pranzo…
Dovremmo dare un taglio netto a questa brutta abitudine, sarebbe giusto, ma è molto difficile riuscirci proprio perché il mondo politico è composto prevalentemente da uomini.

I nuovi mezzi di comunicazione, internet e i social network che ruolo avranno nella sua campagna elettorale? Come pensa di strutturare il team per le elezioni? Lo slogan è stato pensato all’interno della coalizione oppure avete ingaggiato un esperto in comunicazione?
 

Beh, io sono giovane e li uso, non avranno un ruolo esclusivo nel senso che non sostituiranno i canali tradizionali ma si affiancheranno ad essi in maniera molto importante.
Stiamo già preparando il sito e le foto da pubblicare…oggi con i cellulari di ultima generazione si è sempre connessi alla rete. Internet è un mezzo veloce, capillare ed economico, permette di essere aggiornati in tempo reale, permette di comunicare con immediatezza con un grande numero di utenti, soprattutto con le fasce più giovani dell’elettorato, e costa meno di altri mezzi, anche degli sms!
Per quanto riguarda il team per le elezioni lo stiamo predisponendo, avrò i miei amici e amiche fidate che mi appoggiano come segreteria personale, tre o quattro ragazze che seguiranno il sito, gestiranno gli appuntamenti e l’ufficio stampa. Poi ci  saranno due o tre persone che mi affiancheranno i partiti della coalizione che si relazioneranno con la mia segreteria, si occuperanno di gestire le varie sedi, faranno volantinaggio e così via.
Lo slogan non è ancora pronto. Ne abbiamo diversi suggeriti dalla coalizione, dagli amici e dai sostenitori e forse ne saranno più di uno, almeno sul sito. Via internet ne sono arrivati tanti e sono tutti bellissimi. Il bello dei social network è che ti mettono in contatto con tante persone, c’è un sacco di gente che ha idee e voglia di partecipare, ognuno dice la sua!
Attualmente, nei manifesti, è uscito “energie nuove”, poi vedremo. Naturalmente nei volantini, nelle stampe e nelle vele è più difficile cambiarlo per ovvie esigenze di stampa, nella rete è più facile …

Nessuno esperto in comunicazione…

No,  non abbiamo contattato nessuno, ma certo, sarebbe opportuno, ognuno deve fare il proprio mestiere e se ti affidi ad un professionista … perché no, è un’idea, ci penseremo … d'altronde siamo solo all’inizio.

Anche in politica è pericoloso far partecipare troppo l’elettorato per evitare inutili confusioni e discussioni, oppure è proprio la mancanza di partecipazione che ci lascia con politici alle prese con troppe discussioni e con evitabili confusioni?

Sono vere entrambe le affermazioni. C’è un detto che dice “quando ci sono troppi galli a cantare non si fa mai giorno” ma è anche vero che l’elettorato non se ne deve totalmente fregare perché è anche roba loro, la politica è il governo della loro casa “grande”. Amministrare il comune dovrebbe essere come amministrare casa propria, deve essere fatto con responsabilità. L’elettorato che non partecipa percepisce l’amministrazione e la politica come una cosa che non lo riguarda. Ci vorrebbe più partecipazione a partire dal voto. Il voto è lo strumento democratico per decidere chi mandare a casa e non certo il non andare a votare…

“Fra 30 anni l'Italia sarà non come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la televisione.”
(Ennio Flaiano).
In dieci anni di amministrazione Di Ruscio, Fermo che cosa è diventata e che cosa potrebbe diventare nel caso in cui verrà proclamata sindaco di Fermo? E nel caso in cui vinca la sua rivale, che cosa potrebbe diventare?


All’amministrazione Di Ruscio va tutto il mio plauso perché in dieci anni ha fatto. L’importante è fare, poi è logico che nel fare la torta qualche volta può anche uscire male ma l’importante è farla, metterla in forno e farla lievitare. Fermo veniva da trenta/quaranta anni di governo di centro sinistra che non ha fatto nulla, e spero, se avrò l’onore di governare questa bellissima città, di renderla vivace, frizzante, giovane e vivibile e questo non significa doverla tenere sotto una campana di vetro…Fermo deve essere in movimento.

Fermo in movimento, ecco lo slogan!

Infatti, sul sito qualcuno mi ha scritto “Fermo, eppur si muove”, ora non mi ricordo il nome ma lo ringrazio, è molto bello.

E nel caso vinca la sua rivale…

Spero renda Fermo viva e vivace come la vorrei io. Le auguro di fare un buon lavoro. In quel caso sarò all’opposizione e mi batterò affinché questo avvenga.

“Il mondo è pieno di donne tradite e di uomini abbandonati” …ma anche di candidati “trombati”, nel caso lei suona qualche strumento oppure predilige dirigere l’orchestra?
 

Non suono nessuno strumento e prediligo dirigere l’orchestra. Naturalmente si corre per vincere e non per partecipare, chi è che non corre per vincere? Poi, se si perde non bisogna farne un dramma, ci mancherebbe, non si deve diventare astiosi o cattivi nei confronti dell’avversario, siamo persone educate e civili… 

“D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.” Italo Calvino.  Fermo a quale domanda potrebbe essere la risposta?
Non lo so…non saprei dire…ci dovrei riflettere con attenzione…

Quale è il vero tabù delle donne, il sesso, i soldi, i figli, la bellezza oppure la carta di identità?

 …sicuramente la carta d’identità. Per le donne il tabù più grande è l’età, anche se io non ho problemi in questo senso. Ed è stato molto buffo il grafico che, prima di mandare in stampa i manifesti, mi ha chiesto se volessi  farmi ritoccare qualche ruga, ma io sono così, se ce le ho me le tengo! Una correzione per la verità è stata fatta, ma perché avevo perso un orecchino e il fotografo non se n’era accorto per cui poi è stato tolto.

“Sentirsi speciali è la peggiore delle gabbie che uno possa costruirsi” (La solitudine dei numeri primi. – P. Giordano) Ci elenchi i suoi tre difetti più grandi.

Testarda come un ariete, da segno zodiacale! Testarda sia in negativo che in positivo nel senso di perseveranza nel perseguire gli obiettivi…e poi a volte sono troppo razionale ed a volte troppo istintiva e irrazionale. Passo da un eccesso ad un altro. Il terzo difetto non mi viene in mente … non saprei, ne ho tanti … ecco, dovrei imparare ad essere più diplomatica, a volte sono troppo categorica, per me è bianco o è nero.

Nei suoi sogni da bambina lei voleva diventare una maestra, una ballerina, un’attrice o magari un’ingegnere aspirante sindaco?

Volevo diventare un ingegnere. Già da bambina giocavo con le costruzioni…
Invece non ho mai pensato alla politica, ma è una bella avventura, c’è sempre da studiare nella vita, è sempre bello imparare cose nuove. Se mi appassionerò continuerò…

Quando la dott.ssa Ester deve comprarsi dei vestiti li scegli in base al colore, alla forma o all’etichetta, oppure in base all’immagine di gioventù o di autorevolezza che trasmettono? Quali sono i suoi parametri e com’è la donna Ester nell’abbigliamento?

Nell’abbigliamento sono spendacciona. Comprerei continuamente vestiti, scarpe e borse. Mi piace vestire bene! A volte scelgo in base alla marca ma se non c’è va bene lo stesso, l’importante è che nel momento in cui li indosso mi facciano sentire subito bene e mi facciano dire…”questo non ce lo posso proprio lasciare in negozio, lo devo comprare, me lo devo portare a casa”. Per il colore…principalmente vado sul nero e sui colori scuri. Non mi vedrei mai con indosso colori accesi del tipo verde, giallo o rosso anche se tutti mi dicono che sono molto solare.

Spesso le donne impazziscono per i diamanti. L’oggetto superfluo a cui non rinuncia la donna Ester?

Le borse! Che poi non sono superflue…la borsa per una donna è necessaria!
Borse, borse … ma anche scarpe! Poi dipende dalla quantità, c’è un numero oltre il quale potrebbero essere superflue…    

Doppiopetto, tubino o tailleur?

Doppiopetto no, mai, assolutamente. Tubino e tailleur dipende dalle occasioni, ma preferisco il tubino.

A sinistra ci si veste “scasciati” e a destra tutti “griffati”? …….esiste un etica che diventa estetica della politica…
 

Ovvio che non ci si può presentare a maniche corte a presiedere un consigo di amministrazione, ma è opportuno andare in giacca e cravatta! Un’etica nel vestire ci deve sempre stare, non solo in politica.
Un vestito adeguato all’occasione è forse il primo biglietto da visita per dare una buona immagine di se.


…e poi abbiamo continuato a parlare di vestiti, di maschi e pure di esperienze in comune, ma siccome sono argomenti che le donne vogliono condividere solo con le amiche, non vi dirò come sia proseguito il discorso, in fondo anche Ester ha diritto al suo tempo libero e, perché no, anche a stare a braccetto mentre passeggiando guarda le vetrine dei negozi nel centro storico della nostra bella città. Magari la prossima volta che ci incontreremo continueremo a parlare delle altre mille cose importanti per le quali Lei si candida, per risolverle o per discuterne, per ora lasciamola serena, di giornate campali ne avrà molte nel suo calendario elettorale. Grazie Ester, felice di averti presentata ai miei lettori, sono certa che apprezzeranno la tua sincerità.




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