«Il potere logora chi non ce l'ha.» Giulio Andreotti
E’ per questo che tutti vogliono candidarsi, per ottenere il potere per non logorarsi?
E voi come riuscite a capirlo?
Non amo Andreotti (reo di associazione esterna mafiosa con reato dichiarato prescritto) anche se è stato un inevitabile protagonista della storia repubblicana; la frase andava bene per la prima repubblica, oggi il potere logora chi ce l’ha (vedi Di Ruscio a Fermo). Il potere, secondo noi comunisti, può essere usato in due modi: per fare il bene della collettività oppure per inebriarsi e credere di poter entrare nella storia. Non è vero che vi sia una così grande richiesta di candidature, a volte esse sono forzate, esclusivamente formali (per far numero); altre volte sono serie e credibili, sono preparate e vengono da lontano. A volte vincono i personaggi più strani…
Domanda 2)
Il candidato ideale lo si riesce a trovare setacciando tra la sabbia sperando di trovare la pepita d'oro, oppure è un lento lavoro di cesello fra il cercare il migliore ma dovendosi alla fine accontentare del meno peggio?
Il candidato deve avere varie caratteristiche: deve essere un “cavallo da corsa” ovvero avere spirito agonistico e competitivo, deve dimostrare competenza, capacità di leggere la società che lo circonda ed avere le idee chiare sotto il profilo programmatico che, in genere, viene concordato con il proprio partito e con le altre forze politiche. Non esistono talents scout ma solo persone che, a volte, hanno una vision e la coltivano.
Domanda 3)
Ci sono stati molti casi in cui i candidati una volta eletti cambiassero casacca, per evitare ciò non sarebbe giusto farli decadere automaticamente oppure le elezioni sono cose diverse dalle scelte dei partiti?
I partiti formulano delle proposte programmatiche indicando le donne e gli uomini attraverso cui farle camminare. A volte le scelte risultano errate perché, ad esempio per “aprirsi” alla società si scelgono soggetti indipendenti che non hanno legami stretti coi partiti. Spesso accade che i voltagabbana provengano dalle stesse file del partito. Ricollegandomi al punto precedente, non sempre si ottiene l’optimum nella ricerca dei requisiti: c’è chi “corre” benissimo, ma non riesce ad interpretare appieno il programma, oppure chi decide per convenienza di cambiare casacca. La democrazia è anche questo, essa non è perfetta e le vicende umane spesso condizionano gli atteggiamenti politici dei protagonisti, a meno che non si tratti di persone realmente fidate e ferme nei principio. Non credo possa impedirsi che ciò accada. E’ una questione etica e di moralità individuale che non tutti hanno…
Domanda 4)
Quando iniziate a stilare la prima lista dei candidati e vedete in quanti vorrebbero concorrere per risultare eletti, il vostro pensiero è quello di orgoglio per l'entusiasmo che costoro emanano oppure vi chiedete attoniti come mai abbiano chiuso i manicomi visto l'alto numero di pazzi che circolano liberi di credersi statisti della politica???
Ritengo che si debba avere rispetto di tutti coloro che decidono di cimentarsi con una competizione elettorale; molti ci credono, altri meno, ma alla fine concorrono tutti al raggiungimento di obiettivi comuni (almeno sulla carta). Ovviamente fa piacere vedere gente che si propone poi, occorre, valutarne bene le aspettative e le capacità.
Domanda 5)
Una volta i candidati venivano scelti fra certe caste, oppure sorteggiati, altre volte era l'età o la professione che li faceva diventare eletti, al giorno d'oggi la democrazia impone una gara per consensi. Secondo lei, in un prossimo futuro che tipo di soluzioni si potrebbero adottare per cambiare il modello elettorale, un esame teorico-pratico in scienze politiche per chi volesse candidarsi oppure una specie di quiz televisivo per decretare il vincitore?...l'assurdo di eleggere candidati improponibili potrebbe ispirare certe degenerazioni?
La scelta la fanno gli elettori ed un sistema di comunicazione sempre più dirompente ed invadente. Molti vengono eletti grazie a campagne elettorali faraoniche. Il nostro partito riesce ad eleggere persone oneste e per bene, capaci di apportare un contributo forte allo sviluppo delle amministrazioni anche senza spendere molti soldi, segno di reale radicamento e di una serietà riconosciuta al momento del voto. Quanto ai candidati improponibili…basta vedere chi siede in parlamento nelle file del centro destra per averne una mezza idea…
Domanda 6)
Lei sente la responsabilità degli insuccessi dei candidati che ha incluso nelle liste elettorali oppure alla fine è come alle olimpiadi dove l'importante è partecipare?
Il nostro non è il partito degli “eletti”, anche chi non supera lo scoglio elettorale è consapevole di aver contribuito al risultato finale, quindi nessun senso di colpa.
Domanda 7)
Spesso il candidarsi è visto come la scorciatoia all'impegnarsi seriamente in un lavoro, ma per alcuni la politica è un vero e proprio lavoro. Lei consiglierebbe questo lavoro oppure indicherebbe altre occupazioni per essere più felici oppure meno oppressi dai problemi altrui?
La politica non deve essere vista come un lavoro anche se, in molti casi, qualcuno si ritrova per volontà o involontariamente a viverla in questa maniera. Certo è che così come è impostata oggi, appare sempre più appannaggio di ceti ricchi e lontana dalle esigenze del mondo femminile, mi riferisco alle risorse che occorrono per potersi candidare in certe forze politiche (vedi i grandi partiti di centro destra ed anche qualcuno di centro sinistra), oppure ai tempi che impediscono, di fatto, una autentica partecipazione da parte di tutti. Ritengo che l’impegno politico rappresenti uno dei punti più alti del senso civico.
Domanda 8)
Se una persona volesse provare l'ebbrezza di vedere il proprio nome nella sua lista elettorale, che cosa dovrebbe fare e voi nel caso si presentassero di loro spontanea volontà, cercate di dissuaderli proponendogli solo problemi oppure cercate di non farli scappare raccontandogli solo le mille soluzioni?...e per le donne, servono anche truccatore ed estetista o bastano tempo libero e disponibilità a fare tardi la sera?
Non credo si provi ebbrezza a vedere il proprio nome stampigliato su una lista elettorale e, comunque, dipende dalle forze politiche che si vuole rappresentare. Personalmente ho convinto molta gente a candidarsi, anche distanti dalle mie idee politiche, solamente cercando di spiegare con semplicità e onestà cosa vogliono i Comunisti Italiani. Mi stupisce che, una donna quale Lei è, mi faccia una domanda sull’impegno delle donne in politica nei termini sopra citati. Ho profondo rispetto per tutte le donne e disapprovo quanti ritengono che il loro successo in politica sia dovuto solamente ad attività extra… D’altro canto vi sono uomini che si prostituiscono (magari in senso figurato) per avere delle poltrone, e non mi sembra vi sia qualcuno che gridi mai allo scandalo.
Domanda 9)
Candidare è un potere sublime oppure è una rottura di scatole, è il massimo dell’orgasmo politico oppure la solita minestra riscaldata?
Nel nostro partito le candidature, alla fine, vengono decise da organismi collegiali e il potere è demandato a varie persone. La politica, però, non è rappresentata solo dalla fase elettorale, ma è fatta di costante impegno e dedizione per trovare pazientemente soluzioni, effettuare le scelte migliori, creare le condizioni per garantire, almeno per quanto riguarda i Comunisti, l’uguaglianza sociale, il lavoro, una scuola migliore, un reddito per la maggior parte delle persone.
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