venerdì 6 maggio 2011

Le risposte di Marco Gradassi - Italia dei Valori



Marco Gradassi
33 anni
Avvocato
Italia dei Valori



“Non è vero che vi sia una così grande richiesta di candidature, a volte esse sono forzate, esclusivamente formali (per far numero); altre volte sono serie e credibili, sono preparate e vengono da lontano. A volte vincono i personaggi più strani…” (Renzo Interlenghi – PdCI)

DOMANDA 1
La vostra che tipo di candidatura è?

Io milito da un paio d’anni nell’Italia dei Valori del Fermano e per me è stato un onore potermi candidare a Fermo. Vivo a Fermo da diversi anni, penso sia giunto il momento di fare qualche cosa per la mia città ed ho deciso di candidarmi per dare il mio contributo.


 “Spesso però succede che ci si candida per avere una visibilità per le proprie professioni anche con la speranza di ottenere un domani dei benefici sul proprio lavoro grazie alle conoscenze ed alla possibilità di allargare il proprio pacchetto clienti.” (Mirko Steca – FLI)

DOMANDA 2
Oltre la spinta ideologica perché ci si butta nell’arena pur sapendo, anche, di non poter essere eletti? Chi e/o che cosa ve lo ha fatto fare? Lo si fa solo per spirito di sacrificio e per poter dare il proprio contributo di idee ad un livello più alto?
Che cosa crede o spera di guadagnarci e quanto ci perderà?

Intorno a me vedo ragazzi completamente disillusi che non hanno più speranza nella politica. Questo è il motivo per cui ho voluto fare questo tentativo di candidarmi. Moltissimi pensano “… ma tanto le cose funzionano così, tanto va tutto così” e quindi davanti ad un problema che può essere risolto utilizzando dei valori seri e delle idee nuove si pensa sempre sia impossibile cambiare il sistema. È questo il motivo per cui io sono qui, perché voglio dare una speranza alle persone che mi stanno vicino e che conosco ... mi riferisco alla politica fatta dal PDL e dalla LEGA NORD, una la politica che si basa sulla sottomissione e sulla paura. Io mi voglio battere contro questo sistema. Quello che ho da guadagnarci e da perdere? Poco, è poco sia quello che ci si potrebbe guadagnare sia quello che si potrebbe perdere…ci potrei perdere in popolarità con tutte quelle persone che non la pensano come me come ci potrei guadagnare con tutti quelli che sono della mia stessa idea, ma è un guadagno relativo visto che stiamo parlano di elezioni locali.


 “..la scelta dei candidati deve avvenire soprattutto attraverso il grado di radicamento che le persone hanno nella loro comunità, quindi nel territorio.” (Giuseppe Buondonno – PD)

DOMANDA 3
A voi come vi hanno scelto, oppure vi siete proposti da soli? Hanno messo dentro solo quelli che voleva il partito in base ad una attenta selezione,  in base alle vostre capacità, in base hai voti che portereste portare, oppure si sono accontentati dei primi trentadue nomi che hanno trovato? L’attenta selezione tanto vantata nelle interviste del dossier sui candidati è rimasta soltanto un buon proposito perché si sono accorti che le belle intenzioni non bastavano …????

Perché dovremmo votarvi? Quali sono le caratteristiche che più vi contraddistinguono? Definitevi con tre aggettivi …

La mia candidatura è stata una scelta che non è venuta subito, io sono un indipendente, non sono tesserato con l’Italia dei Valori ma milito nel partito da due anni. Ho un ottimo rapporto con tutte le persone che fanno parte dell’IDV e condivido con loro moltissime cose che vanno dall’energia al NON nucleare, dalla trasparenza e dalla legalità nelle pubbliche amministrazioni. È questo quello che mi lega a loro oltre al rapporto di amicizia che si è creato in questi anni e quindi la candidatura è stata una scelta fatta insieme, fatta in concerto. Io sono una persona molto disponibile con gli altri, se uno mi chiede una cosa cerco di ascoltarlo e seguirlo ed il lavoro che faccio ne è la prova, e poi ho moltissime idee…forse a volte anche troppe ed ho molta voglia di realizzarle, do tutto me stesso per metterle in pratica…poi farsi i complimenti da solo non è bello…


 “Molte volte, ed è questo il bello della democrazia, vince chi ha i consensi e non chi ha le idee. …
La democrazia è questo. Qualcuno mi vorrebbe far credere che questa è un po’ la degenerazione della democrazia, cioè che quando la democrazia degenera valgono solo i numeri e poco le idee. Rispetto i bombardamenti dei media, rispetto a certe armi “scorrette” che vengono utilizzate in politica questo dà da riflettere, ma alla fine contano solo i numeri. Se noi accettiamo questo dato la democrazia è il 50+1% dei voti favorevoli e quindi dobbiamo inchinarci agli elettori. Non vince il più bravo, quello che ha più idee e che farà sicuramente più cose con impegno e capacità. Vince quello più mediatico. Vince quello che è più conosciuto, quello che ha più voti. Ma avere più voti non significa necessariamente avere più capacità: non farei mai l’equazione voti uguale capacità. (Adolfo Marinangeli – IDV)

DOMANDA 4
Se visibilità è uguale a possibilità di voto, a prescindere dalle capacità individuali,
quanto conta essere popolari?
Essere candidato significa farsi vedere, dimostrarsi visibile, voi che cosa vi siete inventati per esserlo sempre di più? Quante cene e quanti pranzi organizzate? Partecipate a comizi, dibattiti e incontri pubblici? Vi aiuta qualcuno a contattare la gente?


Per contattare la gente mi aiutano gli amici e le persone vicine … io non ho una macchiana politica che lavora per me. Internet sinceramente non lo uso anche perché per le campagne comunali alla fine l’elettore vuole parlare fisicamente con te, ti vuole vedere personalmente. La rete potrebbe darmi ulteriore visibilità ma alla fine ho fatto solo i santini e tra l’altro ce li ho ancora tutti in macchina. Per il momento ho solamente parlato con le persone cercando di capire quelle che sono le esigenze della gente e quello che può fare un Comune per loro perché se sono candidato per le comunali non posso risolvere i problemi dell’economia nazionale. Spesso arriva gente che ti chiede cose che non c’entrano nulla ma tu le stai a sentire ugualmente. La cosa che più mi ha colpito in questa mia prima campagna elettorale è che le persone hanno bisogno di essere ascoltate, ti raccontano le loro vicende, quello che succede ai figli e questa è la parte più umana, poi c’è la parte tecnica per cui finito di ascoltare si cerca di rispondere  spiegando che per certi problemi  il comune potrebbe fare questo e quest’altro. Che cos’è che non ha fatto per te fino ad oggi? Nono ha fatto questo e questo. E perché non lo ha fatto? Perché ci sono molte persone incompetenti, perché non ci hanno pensato e così via. Dopo aver ascoltato i problemi cerco di spiegare quello che il comune potrebbe fare per il cittadino. Un po’ si smontano perché effettivamente sperano che gli possa risolvere molte più cose però poi uno cerca sempre di essere concreto e onesto …”guarda questo è quello che possiamo fare noi poi per il resto c’è lo psicologo … questo è il numero!”.  Bisogna essere molti disponibili e cercare di capire… io non ambisco a tantissimi voti …


DOMANDA 5
Per Fermo c’è un alto numero di pretendenti (quasi 600 candidati)  e sarà una lotta senza esclusione di colpi. Come in tutte le competizioni, anche in quella elettorale è previsto che alla fine della gara ci saranno concorrenti che saliranno sul podio e altri no.
Quanti voti vi servono per diventare un Consigliere Comunale e quanti voti in più sperate di ricevere?


Di voti ne servono sicuramente più di cento…figuriamoci poi, io punto all’assessorato quindi spero di riceverne molti ma molti di più. Anzi, ci spero proprio, ne abbiamo parlato…


DOMANDA 6
Come si supera la ritrosia di chiedere i voti agli amici, ai parenti, agli amici degli amici ed ai conoscenti? Sicuramente vi sarà capitato di restare infastiditi da persone che avevate perso di vista e che poi in prossimità della scadenza elettorale si sono fatti di nuovo vivi per chiedervi il voto ma ora che dall’altra parte ci siete voi come vi sentite? E chissà quanti di voi avranno buttato via i santini e cestinato immediatamente i volantini elettorali, ma ora che siete voi che li avete pagati vi dispiacerebbe vederli gettati via, come ci rimanete, che effetto vi fa?

Consegnare il santino a me mette un po’ in imbarazzo, sembra quasi che uno debba andare a promuovere qualcosa, io penso sia meglio una chiacchierata in modo che la persona si avvicini all’argomento con frasi del tipo….” visto che ci stanno le elezioni…sai che sono candidato?” non glielo dici prima, ma lo fai dire alla persona in modo tale da aggirare il problema, faccio in modo da far cascare in discorso l’argomento con frasi del tipo “ …giustappunto volevo dirti che mi sono candidato …”. A parte gli scherzi, la ritrosia si supera con la volontà di diventare Consigliere oppure Assessore, anche Vice Sindaco se vuoi … insomma, uno che ha questi desideri la supera logicamente con la determinazione e poi credo che i santini debbano essere dati all’ultimo momento perché se li consegni troppo presto corri il rischio che li buttino via mentre se vengono consegnati all’ultimo momento l’elettore potrebbe trovarseli in tasca proprio per usarlo mentre vota. Il santino deve essere usato proprio come ultima spiaggia ….


DOMANDA 7
Quando finisce la “gavetta” in politica?

Quando la finisco te lo dico, non lo so!


 “I partiti non ti vogliono perché se uno come me entra in un qualunque partito fa primo. I partiti ti mandano via, così come nella tua stessa coalizione, quando prendi molti voti e non rispondi a nessuno ti debbono far fuori. Sei scomodo, è normale. Qui c’è la caccia ... come per il prato inglese, a tagliarlo come uno va su … il problema grosso è questo. Più voti si hanno e più si prendono le bastonate. Chiunque vuole gestire il potere, destra e sinistra è indifferente. Gli altri sono solo soldati.” …. ”Se avrei voluto fare il soldatino lo avrei potuto anche fare, bastava che mi mettevo lì e stavo buono e zitto.” (Luciano Romanella Movimento Civico Pro Territorio Romanella e C.)

DOMANDA 8
Cosa ne pensate di questa dichiarazione?

Io credo che il lavoro del politico si sviluppi su due fronti, il primo è quello della ricerca dei voti, il secondo  è quello del’attività politica che deve svolgere la persona votata all’interno delle istituzioni. Se una persona che ha molti voti non ha l’autorevolezza per poter rappresentare le persone che l’hanno votata è un problema suo e non delle istituzioni. Il politico deve avere due capacità, quella di prendere i voti e quella di riuscire a rappresentare le persone che lo hanno votato…


"Per restare sempre dello stesso partito bisogna cambiare spesso opinione."
(Jean-Francois Paul Retz)

DOMANDA 9
Durante la campagna elettorale avrete degli input suggeriti dalla coalizione o dal partito…qual è la cosa che stona passando dall’ideologia ai fatti concreti? Un cavallo di battaglia della propaganda elettorale è il lavoro, come anche la questione sanità anche se in realtà né il lavoro né la sanità sono materie di competenza comunale…ma serve spesso solo per ingraziarsi gli elettori…

Il nostro programma che poi è condiviso con il PD e con il SEL è frutto di un’analisi e di uno studio che viene da lontano. Logicamente tutte le idee devono essere messe in relazione con le singole problematiche perché possono essere previste tante cose in un programma poi capita un problema e il programma viene stravolge. Mi sento di condividere la frase della domanda, logicamente i nuovi problemi e le nuove esigenze devono essere messe in relazione con le proposte che uno ha in una sorta di sinergia tra le idee e le problematiche da risolvere.


“La donna…la donna…io sono un cultore delle donne….si dice…si sa...Romanella, le donne e quantaltro…ma in politica ci vuole la testa. Le belle donne non servono. Purtroppo io contesto questo fatto anche a livello nazionale. Capisco che una bella donna può essere più appetibile, ma in politica bisogna guardare la testa delle persone. Per quel che mi riguarda, nel mio movimento ho già tre quattro donne con grandi teste ma di aspetto normale. Non mi fido della bella donna….le belle donne servono in altri settori.” (Luciano Romanella – Movimento Civico PRO TERRITORIO Luciano Romanella e C.)

DOMANDA 10
Le donne e la politica, cosa ne pensate di questa dichiarazione?

… devo riflettere sulla risposta che sto per dare altrimenti non mi votano le donne … (soride) …allora, a livello di propaganda elettorale bisogna per forza dire che la donna deve essere presene nella politica perché è importante e così via … quello che penso invece è che il ruolo della donna è stato completamente distorto. Io sono contro il femminismo anni settanta, credo abbia fatto solo danni perché il ruolo della donna è stato completamente travisato a danno della donna stessa e della società. E per quanto riguarda le donne in politica penso sia giusto che le donne facciano parte della vita politica perché la donna ha gli stessi diritti dell’uomo ma ha diverse attitudini per cui logicamente la donna si deve occupare delle questioni che rientrano nelle predisposizioni che non appartengono all’uomo e l’uomo si deve occupare delle questioni che rientrano nelle attitudini che non ha la donna. Poi penso anche che ci siano donne belle e stupide, donne belle ed intelligenti, donne brutte e stupide e donne brutte ed intelligenti.

DOMANDA 11
Prima della fine di questa campagna elettorale che cosa potrebbe stravolgere, oltre ogni previsione, in maniera determinante il risultato elettorale, l’arrivo di un marziano, l’arrivo del Presidente della Repubblica oppure del nostro Presidente del Consiglio?

Se dovesse venire Berlusconi basta che non si porti Gheddafi … e siamo tutti contenti! (sorride)

Le risposte di Lucia Interlenghi - Sinistra Ecologia Libertà


Lucia Interlenghi
48 anni
Insegnante di L2 (Italiano per stranieri)
Sinistra Ecologia Libertà



“Non è vero che vi sia una così grande richiesta di candidature, a volte esse sono forzate, esclusivamente formali (per far numero); altre volte sono serie e credibili, sono preparate e vengono da lontano. A volte vincono i personaggi più strani…” (Renzo Interlenghi – PdCI)

DOMANDA 1
La vostra che tipo di candidatura è?

Quest’anno con 20 liste e quasi 600 candidati penso che la composizione delle liste sia stata difficile un po’ per tutti e quindi il ruolo del riempi lista o il ruolo del capolista è relativo perché comunque quella che va apprezzata è la grande disponibilità e la grande generosità di tutti i candidati in un momento in cui la disaffezione per la politica è ai massimi livelli. Insomma, Fermo rappresenta comunque un’oasi felice perché entrambe le coalizioni (di centro sinistra e di centro destra) sono riuscite a coinvolgere tantissimi cittadini e speriamo di arginare da entrambe le parti il non voto. L’astensionismo è il fenomeno che dovremmo contrastare tutti quanti. Per quello che mi riguarda io ho una lunga militanza politica, un po’ per l’età, un po’ perché la politica è la mia passione da sempre. Sono cresciuta politicamente nel PC, sono rimasta iscritta fino al 1984 ma poi non ho aderito ai partiti successivi che si sono susseguiti. Dal ‘98 al 2008 sono stata iscritta la Partito dei Comunisti Italiani e da due anni sono approdata al SEL che è il partito di Nichi Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, perché penso possa rappresentare una novità e un’occasione di crescita per tutta la Sinistra Italiana e Fermana. Questa non è la mia prima candidatura, ne ho avute altre candidature, sei anni fa sono stata candidata per le regionali, e sono stata candidata alle provinciale e alle comunali diverse volte però devo dire che questa  è la prima campagna elettorale che  faccio veramente convinta al fianco di una candidata sindaco in cui credo moltissimo.


“Spesso però succede che ci si candida per avere una visibilità per le proprie professioni anche con la speranza di ottenere un domani dei benefici sul proprio lavoro grazie alle conoscenze ed alla possibilità di allargare il proprio pacchetto clienti.” (Mirko Steca – FLI)

DOMANDA 2
Oltre la spinta ideologica perché ci si butta nell’arena pur sapendo, anche, di non poter essere eletti? Chi e/o che cosa ve lo ha fatto fare? Lo si fa solo per spirito di sacrificio e per poter dare il proprio contributo di idee ad un livello più alto?
Che cosa crede o spera di guadagnarci e quanto ci perderà?


Io sono candidata con SEL intanto per spirito di servizio perché il partito l’ha chiesto agli iscritti e nessun candidato si è offerto e questa è già una procedura che io ritengo corretta, siamo tutti alla pari.  E per quanto mi riguarda ho accettato molto volentieri perché intanto penso che la presenza delle donne nelle liste sia un fattore determinante di grande apertura, di grande civiltà e di grande trasparenza e dovremmo essere più numerose anche se nel territorio questo è uno sforzo che richiede ancora un ulteriore impegno. La mia motivazione è quella di poter portare un contributo, quella di poter essere presente al di là del risultato. Comunque una lista formata è sempre una squadra che parte al di là di quanti saranno i candidati eletti. Abbiamo gettato le basi, contattato persone che generosamente sono entrate a far parte e quindi si costruisce giorno per giorno e questo è un grande valore aggiunto in un partito. Si accetta di partecipare ad una campagna elettorale perché c’è una competizione, comunque ci si mette alla prova, perché comunque quando si ha la possibilità di confronti anche come questa sera è sempre positivo. Sottrarsi ad un confronto è un limite e quindi è qualcosa che ci preclude la conoscenza di altri punti di vista. Si cresce sempre, a qualsiasi età. Che cosa ci si guadagna? Io ho sempre militato in partiti poco popolari e non ci ho mai guadagnato nulla, però mi sono candidata sempre e soltanto quando ero assolutamente convita di quello che facevo come in questo caso. Ci ho guadagnato sempre molto in soddisfazione personale e non c’ho rimesso mai niente, assolutamente, e poi è la passione che ti spinge a fare questo e più gente partecipa e più la democrazia è al sicuro, secondo me. I partiti dovrebbero aprirsi, dovrebbero, al di là delle campagne elettorali, essere dei luoghi aperti di incontro, di scontro e di confronto, sempre. Non siamo comitati elettorali anche se in due anni abbiamo già fatto tre campagne elettorali e ogni campagna ci porta ad affrontare nuove questioni. Ben venga, se c’è gente ancora disposta non per motivi personali riferiti in queste dichiarazioni, cioè non ci si candida per se stessi, ci si candida per la cittadinanza, ci si candida per un territorio, ci si candida per un ideale, ci si candida per migliorare una situazione, per apportare un contributo dall’opposizione o dalla maggioranza. Comunque ben venga aggregare gente che porta risorse ad un territorio.


“..la scelta dei candidati deve avvenire soprattutto attraverso il grado di radicamento che le persone hanno nella loro comunità, quindi nel territorio.” (Giuseppe Buondonno – PD)

DOMANDA 3
A voi come vi hanno scelto, oppure vi siete proposti da soli? Hanno messo dentro solo quelli che voleva il partito in base ad una attenta selezione,  in base alle vostre capacità, in base hai voti che portereste portare, oppure si sono accontentati dei primi trentadue nomi che hanno trovato? L’attenta selezione tanto vantata nelle interviste del dossier sui candidati è rimasta soltanto un buon proposito perché si sono accorti che le belle intenzioni non bastavano …????
Perché dovremmo votarvi? Quali sono le caratteristiche che più vi contraddistinguono? Definitevi con tre aggettivi …

Sinistra Ecologia e Libertà ha fatto le candidatura rispettando dei criteri che ci siamo dati ed i criteri erano prevalentemente qualitativi e non quantitativi. Non abbiamo fatto il discorso di chi porterà più voti a prescindere dalla storia personale ma abbiamo privilegiato le qualità delle singole persone ed abbiamo aggregato le persone in base al criterio territoriale, quindi alla rappresentanza del territorio, in base alla professione, in base al genere e in base all’età ed abbiamo cercato di rappresentare la composizione della cittadinanza e mi pare che ci siamo riusciti. La cosa bella nella composizione della lista è che spesso siamo stati noi del partito a chiedere la candidatura ma qualche volta qualcuno ha manifestato il piacere di mettersi a disposizione e lo abbiamo apprezzato,  questo ci gratifica molto. Per quanto mi riguarda ho partecipato a questa lista con molto entusiasmo e molta convinzione. Mi sento molto coinvolta. Posso dire che sono una persona leale, una persona abituata a pensare con la propria testa al di là dei propri convincimenti, nessun confronto mi mette in difficoltà, anzi, qualsiasi confronto con chiunque per me è un’occasione di crescita. Quindi la lealtà, la coerenza e l’onesta, assolutamente, l’onesta prima di qualsiasi altra cosa.


“Molte volte, ed è questo il bello della democrazia, vince chi ha i consensi e non chi ha le idee. …
La democrazia è questo. Qualcuno mi vorrebbe far credere che questa è un po’ la degenerazione della democrazia, cioè che quando la democrazia degenera valgono solo i numeri e poco le idee. Rispetto i bombardamenti dei media, rispetto a certe armi “scorrette” che vengono utilizzate in politica questo dà da riflettere, ma alla fine contano solo i numeri. Se noi accettiamo questo dato la democrazia è il 50+1% dei voti favorevoli e quindi dobbiamo inchinarci agli elettori. Non vince il più bravo, quello che ha più idee e che farà sicuramente più cose con impegno e capacità. Vince quello più mediatico. Vince quello che è più conosciuto, quello che ha più voti. Ma avere più voti non significa necessariamente avere più capacità: non farei mai l’equazione voti uguale capacità. (Adolfo Marinangeli – IDV)

DOMANDA 4
Se visibilità è uguale a possibilità di voto, a prescindere dalle capacità individuali,
quanto conta essere popolari?
Essere candidato significa farsi vedere, dimostrarsi visibile, voi che cosa vi siete inventati per esserlo sempre di più? Quante cene e quanti pranzi organizzate? Partecipate a comizi, dibattiti e incontri pubblici? Vi aiuta qualcuno a contattare la gente?


La campagna elettorale è la sintesi di quello che uno fa durante la propria vita, sempre, ed è quindi un po’ il riscontro dei rapporti personali che si  sono costruiti durante la giornata anche fuori dalle campagne elettorali. Io, per quanto mi riguarda, sono assolutamente minimal, santini quanto basta, face book e qualche sms anche se la metà dei miei amici sono candidati. Quest’anno sarà una prova della prova e quindi sarà molto difficile… il riscontro c’è perché c’è molta aspettativa nei confronti di questa lista e personalmente nel mio piccolo darò il mio contributo e mi spenderò per quello che posso fare contattando le persone che conosco, che ho incontrato e che ho incrociato in vari ambienti ma assolutamente senza strafare perché non mi piace apparire diversa da come sono. Per quanto riguarda i pranzi e le cene, quelli sì, certo, anche le colazioni e le merende, tutti i giorni a casa mia per la mia famiglia!


DOMANDA 5
Per Fermo c’è un alto numero di pretendenti (quasi 600 candidati)  e sarà una lotta senza esclusione di colpi. Come in tutte le competizioni, anche in quella elettorale è previsto che alla fine della gara ci saranno concorrenti che saliranno sul podio e altri no.
Quanti voti vi servono per diventare un Consigliere Comunale e quanti voti in più sperate di ricevere?


Noi non abbiamo riscontri precedenti, siamo un partito nuovo e come partito nuovo non possiamo fare una previsione…è chiaro che noi ci auguriamo di ottenere a Fermo un buon risultato complessivamente come lista e molto dipenderà da come andranno le elezioni in generale ed è per questo che ognuno si impegna al massimo perché l’obiettivo è quello di far raggiungere un buon risultato alla lista e se la lista fa un buon risultato ogni candidato avrà contribuito e far bella figura anche lui. Quanti voti spero di avere? Spero di averne più di uno…perché non sono sicura di riprenderli in famiglia visto che anche mio nipote è candidato; ci stiamo riproducendo e la tradizione continua e questa è una grande soddisfazione. Io sono molto felice di questo, perché comunque lo schieramento è lo stesso… per cui anzi, in bocca al lupo a Francesco!


DOMANDA 6
Come si supera la ritrosia di chiedere i voti agli amici, ai parenti, agli amici degli amici ed ai conoscenti? Sicuramente vi sarà capitato di restare infastiditi da persone che avevate perso di vista e che poi in prossimità della scadenza elettorale si sono fatti di nuovo vivi per chiedervi il voto ma ora che dall’altra parte ci siete voi come vi sentite? E chissà quanti di voi avranno buttato via i santini e cestinato immediatamente i volantini elettorali, ma ora che siete voi che li avete pagati vi dispiacerebbe vederli gettati via, come ci rimanete, che effetto vi fa?

La ritrosia da parte mia ce n’è molta perché io personalmente non amo l’invadenza non amo le persone che ti vengono addosso con la propaganda e quindi adesso che mi trovo dall’altra parte faccio veramente quello che posso con i santini. Li distribuisco con molta discrezione e poi sono soprattutto le amiche e gli amici che mi dicono…”ma forza, ma datti da fare, ma non stai facendo niente, ancora stai a casa, ancora sei con le ciabatte mentre dovresti correre porta porta”. Mi dicono …”sai, dovresti fare i condomini” … i condomini??? Non è per me, per carità, va benissimo chi lo fa, ma non è nella mia natura perché mi infastidisce, perché non lo sopporto, capisco che è una modalità che da risultati e quindi poi in genere le persone che vengono elette sono proprio quelle che magari si sono date più da fare in questo senso e non sempre sono le persone più capaci però è più forte di me, non ce la faccio… quindi l’aiuto delle amiche e delle persone vicine è una bella risorsa. La cosa bella è non chiedo voti agli amici però ultimamente alcuni di loro sono venuti da me e mi hanno detto  “non ti preoccupare perché c’è sempre il voto disgiunto” e questa è una cosa che a me allarga il cuore perché avere l’apprezzamento e la stima i persone che io so essere dello schieramento opposto è un bel riconoscimento. Farò del mio meglio in questi ultimi giorni e comunque i santini io li butto, anche i miei!
E comunque i santini io li butto, anche i miei!


DOMANDA 7
Quando finisce la “gavetta” in politica?

La gavetta come gli esami non finisce mai e chi pensa di essere arrivato perché ha fatto delle cose è solo un presuntuoso che probabilmente non riuscirà nemmeno a fare il bene comune. Rappresentare gli altri pensando di essere già arrivati è un segno di debolezza che non mi attira per niente.


 “I partiti non ti vogliono perché se uno come me entra in un qualunque partito fa primo. I partiti ti mandano via, così come nella tua stessa coalizione, quando prendi molti voti e non rispondi a nessuno ti debbono far fuori. Sei scomodo, è normale. Qui c’è la caccia ... come per il prato inglese, a tagliarlo come uno va su … il problema grosso è questo. Più voti si hanno e più si prendono le bastonate. Chiunque vuole gestire il potere, destra e sinistra è indifferente. Gli altri sono solo soldati.” …. ”Se avrei voluto fare il soldatino lo avrei potuto anche fare, bastava che mi mettevo lì e stavo buono e zitto.” (Luciano Romanella Movimento Civico Pro Territorio Romanella e C.)

DOMANDA 8
Cosa ne pensate di questa dichiarazione?

Io sono preoccupata perché sono quasi sempre d’accordo con Properzi … sarà per via della sua origine partigiana, forse qualche gene …niente, che dire, non condivido questa impostazione del partito e della partecipazione nel partito perché appunto la sindrome della prima donna è proprio questo, il personalismo, il fatto che il candidato che prende più voti riesca a condizionare un partito, poi come li prende li prende. Questa impostazione è esattamente sbagliata come è sbagliata l’impostazione grammaticale, penso che l’analisi logica sia una cosa importante perché saper parlare e scrivere bene aiuta anche a pensare bene e pensare bene aiuta anche a fare bene. 


"Per restare sempre dello stesso partito bisogna cambiare spesso opinione."
(Jean-Francois Paul Retz)

DOMANDA 9
Durante la campagna elettorale avrete degli input suggeriti dalla coalizione o dal partito…qual è la cosa che stona passando dall’ideologia ai fatti concreti? Un cavallo di battaglia della propaganda elettorale è il lavoro, come anche la questione sanità anche se in realtà né il lavoro né la sanità sono materie di competenza comunale…ma serve spesso solo per ingraziarsi gli elettori…

Per quanto riguarda questa citazione, se uno è coerente non deve per forza cambiare opinione, se il partito non rispetta più certi principi si esce dal partito, si cambia. E nei partiti dove c’è una democrazia partecipata, dove si discute, dove le decisioni sono prese nei congressi, il partito cambia dopo che c’è stato un congresso e chi vuole rimanere rimane e chi vuole andarsene se ne va, per cui non necessariamente bisogna adeguarsi sempre al vento che cambia. Questo per un fatto di coerenza, e per quanto riguarda la  mia esperienza personale, io, nel momento in cui non ho più condiviso la linea ufficiale del partito sono uscita senza troppi drammi. Quando potevo mediare e quando potevo contribuire l’ho fatto, questa è una legge nei partiti dove funziona la democrazia. Dove invece non si fanno congressi, dove le decisioni sono prese solo nelle segreterie e nei vertici chi vuole rimanere nel partito segue la corrente e si adatta, ma non è il mio caso. Come conciliare i principi generali alla pratica, faccio riferimento al fatto che uno dei nostri principi è “Think Global, Act Local” ovvero pensare globalmente ed agire localmente. Questa è una regola che dovrebbe essere presa in considerazione per una buona amministrazione perché è vero che noi non abbiamo competenze per quanto riguarda il lavoro, la sanità o altre questioni però qualcosa possiamo fare anche noi. Per la salute, se noi ci facciamo carico di mantenere un ambiente pulito e migliore, controlliamo il livello delle polveri sottili e limitiamo le fonti di avvelenamento e di inquinamento, se manteniamo un territorio pulito ed in ordine facciamo del bene alla salute perchè facciamo opera di prevenzione. Per quanto riguarda il lavoro è chiaro che non possiamo incidere sulle grandi questioni dell’economia perché non possiamo cambiare il sistema economico, però un comune si può far carico di mettere in relazione vari ambienti con le varie agenzie lavorative per risolvere i problemi dell’occupazione e fare la sua parte in tutti i settori.
Il programma della coalizione del centro sinistra è stato condiviso sin da subito ed è stata fata la scelta di non fare subito un programma precotto, preconfezionato e statico ma è stato volutamente lasciato aperto per presentarlo alla cittadinanza durante tutti gli incontri che si sono svolti in tutti i quartieri di Fermo per poterlo poi integrare con i contributi che venivano dai cittadini. È stato un buon lavoro che abbiamo svolto nelle migliori condizioni perché si è creata subito la situazione favorevole di essere stati tutti immediatamente d’accordo sul nome della candidata. Abbiamo guadagnato tempo per cui il programma è stato elaborato, ricamato, rifinito, metabolizzato e quindi lo sentiamo veramente nostro .


“La donna…la donna…io sono un cultore delle donne….si dice…si sa...Romanella, le donne e quantaltro…ma in politica ci vuole la testa. Le belle donne non servono. Purtroppo io contesto questo fatto anche a livello nazionale. Capisco che una bella donna può essere più appetibile, ma in politica bisogna guardare la testa delle persone. Per quel che mi riguarda, nel mio movimento ho già tre quattro donne con grandi teste ma di aspetto normale. Non mi fido della bella donna….le belle donne servono in altri settori.” (Luciano Romanella – Movimento Civico PRO TERRITORIO Luciano Romanella e C.)

DOMANDA 10
Le donne e la politica, cosa ne pensate di questa dichiarazione?

Quanto tempo ho per rispondere? Intanto le donne nel paese rappresentano più del cinquanta per cento e le istituzioni invece non rispettano questa proporzione quindi c’abbiamo un deficit di rappresentanza spaventoso perché i partiti stessi sono molto maschilisti, non sono includenti ma sono escludenti.  E non è vero che le donne non si interessano di meno.
Le donne comunque hanno il diritto il voto, non ce lo dimentichiamo questo e dovrebbero essere rappresentate in maniera proporzionale. Le donne sono capaci, sono brave, sono competenti, hanno grinta e da millenni stanno dimostrando di resistere nonostante il maschilismo che impera, si ripropone e che ritorna. Un maschilismo che proviamo a contrastare ma non è facile tant’è vero che spesso le donne si adeguano ad un modello maschile per poter fare politica mentre la politica non va incontro alle donne perché ha dei tempi, delle modalità e dei contenuti che veramente sono respingenti. Una donna è abituata a fare più cose contemporaneamente e quindi i tempi della politica o le cenette, le sedute che non finiscono mai, gli appuntamenti mancati, la scarsa puntualità, tutte queste cose sono penalizzanti ed una donna ha altro e di meglio da fare  ed in politica abbiamo lasciato il posto a tanti uomini che spesso sono meno competenti di noi. In questo momento a Fermo c’è un’oasi felice, perché entrambe le coalizioni  hanno messo in campo due donne e questo risveglio al femminile di Fermo diventa un valore aggiunto per entrambi gli schieramenti.
Le istituzioni devono aprirsi alle donne, dobbiamo sanare questo deficit di rappresentanza. Il problema  è che le donne sono presenti nelle liste ma quante verranno votate? È questo il problema. Se una donna non ha un partito che la sostiene difficilmente riuscirà da sola a farcela. È questo lo scatto che devono fare tutti i partiti, tutti quanti, non parlo solo per la mia coalizione. Certo mi farebbe molto piacere se i partiti della mia coalizione prendessero atto del fatto che le donne vanno sostenute non perché soggetto debole ma perché c’è una resistenza della società a votare per le donne e quindi le donne sono penalizzate…quindi ben vengano i confronti, ben vengano le occasioni in cui le donne possano dimostrare di essere capaci di parlare non solo di argomenti che sono loro più vicini per natura ma anche di tutte le altre questioni. Portare le modalità delle donne nelle istituzioni, nel fare politica, nel discutere è sicuramente una risorsa della politica e se la politica italiana si trova in impasse, perché questa è la situazione, è  perché ci sono poche donne e quelle che ci sono si sono stupidamente adeguate ad un sistema maschilista. Quindi io auguro per Fermo una grande rappresentanza di donne invitando a votare per le donne.
Proprio ieri c’è stata una manifestazione organizzata con il Movimento delle donne in rete per la rivoluzione gentile ed è venuta a Fermo la responsabile nazionale del movimento delle donne che hanno sostenuto la candidatura di Nichi Vendola in Puglia. L’esperienza pugliese che cosa ha dimostrato? Che di donne nelle liste ce n’erano tantissime ma ne sono state elette solo due su settanta consiglieri. Vendola, nel momento in cui ha composto la Giunta regionale ha scelto la parità di genere nominando sette assessori donne e sette assessori uomini. Il governatore, per sua coerenza, ha fatto questa forzatura. Noi ci troviamo a Fermo, capoluogo di Provincia, in una Provincia dove non c’è neanche un assessore donna, in una Provincia di centro sinistra dove le donne non sono rappresentate!!! E questo io lo denuncio e lo dichiaro e me ne vergogno e mi imbarazza moltissimo perché io sono una elettrice del centro sinistra. Spero che l’amministrazione comunale di Fermo tenga conto della parità di genere perché, come dice Vendola, è un principio che si enuncia la domenica ma si dimentica il lunedì.


DOMANDA 11
Prima della fine di questa campagna elettorale che cosa potrebbe stravolgere, oltre ogni previsione, in maniera determinante il risultato elettorale, l’arrivo di un marziano, l’arrivo del Presidente della Repubblica oppure del nostro Presidente del Consiglio?

Sono abituata a pensare che a ogni azione segue una conseguenza ed un risultato e noi avendo fatto le cose abbastanza bene, in maniera corretta, trasparente e lineare ci aspettiamo un risultato al di là delle suggestioni che potrebbe suscitare un personaggio che arriva a Fermo e magari scompiglia la situazione. Come penso abbia fatto anche l’altra coalizione, noi abbiamo lavorato su territorio e noi che lo conosciamo bene sappiamo cosa abbiamo davanti … forse qualche indeciso che ancora non sa bene chi votare sicuramente c’è …ma non credo che un evento possa veramente sconvolgere un esito elettorale che potrebbe già profilarsi in qualche modo. Per quanto ci riguarda noi siamo tranquilli perché abbiamo veramente fatto un buon lavoro. Se viene un marziano ben venga, se viene il Presidente della Repubblica ci farebbe un grande piacere e se viene Berlusconi … ben vena anche lui, per noi del centro sinistra non cambia nulla.

Le risposte di Luca Petruzzelli - Futuro e Libertà


Luca Petruzzelli
31 anni
Impiegato
Futuro e Libertà



“Non è vero che vi sia una così grande richiesta di candidature, a volte esse sono forzate, esclusivamente formali (per far numero); altre volte sono serie e credibili, sono preparate e vengono da lontano. A volte vincono i personaggi più strani…” (Renzo Interlenghi – PdCI)

DOMANDA 1
La vostra che tipo di candidatura è?

La mia non è una candidatura come riempi lista, sono stato tra i primi a mettermi in contatto con Franca Romagnoli quando è nato Futuro e Libertà anche se come nuovo movimento non abbiamo un grandissimo numero di iscritti ma io ho aderito sin da subito. C’è una grande voglia di proporre persone di Fermo,  soprattutto giovani, per gettare le basi per creare poi il circolo e fare politica a Fermo. Questa è la mia prima candidatura ma non è la mia prima esperienza politica, ho già fatto politica a livello giovanile, provengo dal gruppo Azione Giovani. Non ho mai aderito né ad An né al Pdl e di fatto questa è anche la mia prima presenza in un partito nazionale.


“Spesso però succede che ci si candida per avere una visibilità per le proprie professioni anche con la speranza di ottenere un domani dei benefici sul proprio lavoro grazie alle conoscenze ed alla possibilità di allargare il proprio pacchetto clienti.” (Mirko Steca – FLI)

DOMANDA 2
Oltre la spinta ideologica perché ci si butta nell’arena pur sapendo, anche, di non poter essere eletti? Chi e/o che cosa ve lo ha fatto fare? Lo si fa solo per spirito di sacrificio e per poter dare il proprio contributo di idee ad un livello più alto?
Che cosa crede o spera di guadagnarci e quanto ci perderà?


Da guadagnarci penso di avere ben poco, anche perché facendo l’impiegato in un’azienda che tra l’altro non è di Fermo e non ha neanche clienti a Fermo…per cui da questo punto di vista non ho proprio niente da guadagnare. Ma ho comunque da guadagnarci sotto un altro profilo perché questa è la prima esperienza diretta di campagna elettorale e da cittadino anche l’aver visto in moto la macchina comunale è stata un’esperienza che mi è piaciuta. Da perderci, lo stesso, lavorativamente parlando nulla, casomai da quello personale…anche io avendo una bambina piccola è dura, durante la campagna elettorale le sere sono tutte impegnate, le mogli sono a casa che ti spettano, è stressante! Il mio motivo della candidatura? … sicuramente la passione, erano diversi anni che non partecipando leggevo i giornali e mi arrabbiavo perché non vedevo e non vedo delle proposte nuove. Io ho visto che in Consiglio Comunale ci sono dei consiglieri che stanno là da 15-20 anni e qualcuno anche da 21…e da che ricordo mi sembra che i problemi siano rimasti sempre gli stessi quindi penso sia anche il caso che questa gente si metta da parte e faccia largo a chi qualche motivo in più per fare politica ce l’ha.


“..la scelta dei candidati deve avvenire soprattutto attraverso il grado di radicamento che le persone hanno nella loro comunità, quindi nel territorio.” (Giuseppe Buondonno – PD)

DOMANDA 3
A voi come vi hanno scelto, oppure vi siete proposti da soli? Hanno messo dentro solo quelli che voleva il partito in base ad una attenta selezione,  in base alle vostre capacità, in base hai voti che portereste portare, oppure si sono accontentati dei primi trentadue nomi che hanno trovato? L’attenta selezione tanto vantata nelle interviste del dossier sui candidati è rimasta soltanto un buon proposito perché si sono accorti che le belle intenzioni non bastavano …????

Perché dovremmo votarvi? Quali sono le caratteristiche che più vi contraddistinguono? Definitevi con tre aggettivi …

Inizialmente ero abbastanza titubante per la mia candidatura, poi parlando con Franca Romagnoli, dopo un po’ m’ha convinto. Ero titubante per i motivi di cui parlavo prima, per non togliere tempo alla mia famiglia…per cui la mia è stata una candidatura concertata con Franca. Il nostro è comunque un partito nato a Febbraio, stiamo muovendo i primi passi e non abbiamo ancora un grandissimo numero di iscritti. Le motivazioni combaciano per quelle per cui dovrei entrare in Consiglio ed è la serietà, l’attaccamento alla città, per portare avanti il progetto di Futuro e Libertà e tutti i progetti che possano migliorare Fermo.


“Molte volte, ed è questo il bello della democrazia, vince chi ha i consensi e non chi ha le idee. …
La democrazia è questo. Qualcuno mi vorrebbe far credere che questa è un po’ la degenerazione della democrazia, cioè che quando la democrazia degenera valgono solo i numeri e poco le idee. Rispetto i bombardamenti dei media, rispetto a certe armi “scorrette” che vengono utilizzate in politica questo dà da riflettere, ma alla fine contano solo i numeri. Se noi accettiamo questo dato la democrazia è il 50+1% dei voti favorevoli e quindi dobbiamo inchinarci agli elettori. Non vince il più bravo, quello che ha più idee e che farà sicuramente più cose con impegno e capacità. Vince quello più mediatico. Vince quello che è più conosciuto, quello che ha più voti. Ma avere più voti non significa necessariamente avere più capacità: non farei mai l’equazione voti uguale capacità. (Adolfo Marinangeli – IDV)

DOMANDA 4
Se visibilità è uguale a possibilità di voto, a prescindere dalle capacità individuali,
quanto conta essere popolari?
Essere candidato significa farsi vedere, dimostrarsi visibile, voi che cosa vi siete inventati per esserlo sempre di più? Quante cene e quanti pranzi organizzate? Partecipate a comizi, dibattiti e incontri pubblici? Vi aiuta qualcuno a contattare la gente?


A livello personale  ho fatto solo i santini poi cerco di utilizzare face book e partecipo a tutti gli incontri organizzati dalla coalizione di centro destra ed a quelli organizzati da Futuro e Libertà. Cerco anche di far spargere la voce tra le amicizie personali con il tam tam però ecco manifesti o passaggi radiofonici e altri mezzi di comunicazione no.


DOMANDA 5
Per Fermo c’è un alto numero di pretendenti (quasi 600 candidati)  e sarà una lotta senza esclusione di colpi. Come in tutte le competizioni, anche in quella elettorale è previsto che alla fine della gara ci saranno concorrenti che saliranno sul podio e altri no.
Quanti voti vi servono per diventare un Consigliere Comunale e quanti voti in più sperate di ricevere?


Quanti voti servano non lo so, FLI è nato due mesi fa e per noi un voto in più è comunque un successo, non abbiamo l’ossessione della prestazione. In lista c’è un candidato uscente e cerchiamo di farlo rientrare però lavoriamo molto per la lista più che per far eleggere il candidato. Comunque non so quanti voti servano, non ho fatto conteggi…ma è ovvio che partecipando alla competizione spero di ottenere il minimo indispensabile per entrare in Consiglio anche se è difficile, con seicento candidati incontri pure degli amici che ti darebbero anche il voto ma poi ti dicono “…ho mio cugino candidato, mio fratello, il vicino di casa”, praticamente a Fermo ogni famiglia ha un parente o un amico stretto candidato…


DOMANDA 6
Come si supera la ritrosia di chiedere i voti agli amici, ai parenti, agli amici degli amici ed ai conoscenti? Sicuramente vi sarà capitato di restare infastiditi da persone che avevate perso di vista e che poi in prossimità della scadenza elettorale si sono fatti di nuovo vivi per chiedervi il voto ma ora che dall’altra parte ci siete voi come vi sentite? E chissà quanti di voi avranno buttato via i santini e cestinato immediatamente i volantini elettorali, ma ora che siete voi che li avete pagati vi dispiacerebbe vederli gettati via, come ci rimanete, che effetto vi fa?

In precedenza, da non candidato i santini non li prendevo proprio per non buttarli via, ora invece non li prendo però me li guardo e me li leggo soprattutto quando vedo ragazzi giovani, e ce ne sono parecchi ….


DOMANDA 7
Quando finisce la “gavetta” in politica?

Gavetta intesa come voglia di imparare non deve finire mai anche perché entrando in Consiglio si rappresentano i cittadini che periodicamente hanno esigenze e problemi diversi e se non sei pronto ad ascoltarli è inutile proprio cominciare a fare politica.


 “I partiti non ti vogliono perché se uno come me entra in un qualunque partito fa primo. I partiti ti mandano via, così come nella tua stessa coalizione, quando prendi molti voti e non rispondi a nessuno ti debbono far fuori. Sei scomodo, è normale. Qui c’è la caccia ... come per il prato inglese, a tagliarlo come uno va su … il problema grosso è questo. Più voti si hanno e più si prendono le bastonate. Chiunque vuole gestire il potere, destra e sinistra è indifferente. Gli altri sono solo soldati.” …. ”Se avrei voluto fare il soldatino lo avrei potuto anche fare, bastava che mi mettevo lì e stavo buono e zitto.” (Luciano Romanella -Movimento Civico Pro Territorio Romanella e C.)

DOMANDA 8
Cosa ne pensate di questa dichiarazione?

Non mi trovo d’accordo…se tu hai parecchi voti i partiti ti cercano e non ti mandavo via e poi bisogna essere in grado anche di gestire i voti che si hanno. Chi si candida e ci mette la faccia  dovrà poi rispendere ai cittadini di quello che si fa. La rispettabilità è la prima cosa poi, personalmente, per quello che riguarda il peso dei voti all’interno dei partiti io preferisco stare in un partito piccolo ma dire quello che penso piuttosto che stare in un grande partito ed essere comandato a distanza.


"Per restare sempre dello stesso partito bisogna cambiare spesso opinione."
(Jean-Francois Paul Retz)

DOMANDA 9
Durante la campagna elettorale avrete degli input suggeriti dalla coalizione o dal partito…qual è la cosa che stona passando dall’ideologia ai fatti concreti? Un cavallo di battaglia della propaganda elettorale è il lavoro, come anche la questione sanità anche se in realtà né il lavoro né la sanità sono materie di competenza comunale…ma serve spesso solo per ingraziarsi gli elettori…

Il programma del centro destra è stato stilato da tutta la coalizione poi ogni partito e ogni persona pone l’accento su un diverso punto ma sostanzialmente è condiviso da tutti. Per la citazione, fatti salvi i principi più importanti credo sia logico accettare opinioni diverse dalle proprie. Un partito governato secondo democrazia sceglie a maggioranza una linea programmatica piuttosto che un’altra ed anche se non pienamente condivisa può anche essere accettata, sempre se non contrasti con i principi basilari.


“La donna…la donna…io sono un cultore delle donne….si dice…si sa...Romanella, le donne e quantaltro…ma in politica ci vuole la testa. Le belle donne non servono. Purtroppo io contesto questo fatto anche a livello nazionale. Capisco che una bella donna può essere più appetibile, ma in politica bisogna guardare la testa delle persone. Per quel che mi riguarda, nel mio movimento ho già tre quattro donne con grandi teste ma di aspetto normale. Non mi fido della bella donna….le belle donne servono in altri settori.” (Luciano Romanella – Movimento Civico PRO TERRITORIO Luciano Romanella e C.)

DOMANDA 10
Le donne e la politica, cosa ne pensate di questa dichiarazione?

La dichiarazione non la commento, passiamo oltre, parliamo di cose serie! Il ruolo delle donne in politica … che dire, io quando ho cominciato, soprattutto con FLi, ho cominciato a collaborare in modo stretto con Franca Romagnoli e le prime volte mi sono chiesto ..”ma Franca come fa?” Lei alle due di notte mi risponde alle email. Mentre io sto a letto lei è ancora lì che lavora, manda avanti lo studio e la casa. E soprattutto mi domando come ha fatto prima, con i figli piccoli… questo significa che per arrivare ad un certo livello una donna deve comunque dimostrare di valere di più rispetto ad un uomo. La politica è lo spaccato della società e in Italia c’è una disoccupazione femminile del cinquanta per cento perché la donna è relegata al ruolo casalingo perché mancano adeguate politiche per la famiglia. Fino a quanto la parità di genere rimarrà solo uno slogan e non sarà preso ed attuato la situazione non cambierà! Concordo con Bianca Maria (Brillantini – PDL) sul fatto che la donna ha una sensibilità maggiore ma aggiungo anche che ha una capacità spiccata anche dal punto di vista organizzativo, quindi sì alle pari opportunità e ai temi sociali ma la donna è anche perfettamente in grado di gestire qualsiasi altro settore…poi donne intelligenti, belle e brutte….ci sono donne bellissime che non sopporto e ci sono donne meno belle con cui ho un’amicizia stretta……dipende solo dalla personalità che si ha!


DOMANDA 11
Prima della fine di questa campagna elettorale che cosa potrebbe stravolgere, oltre ogni previsione, in maniera determinante il risultato elettorale, l’arrivo di un marziano, l’arrivo del Presidente della Repubblica oppure del nostro Presidente del Consiglio?

Non penso che se arrivasse uno dei tre cambierebbe qualcosa, anche perché sono convinto si andrà al ballottaggio e sono convinto che la Brambatti non vincerà. E poi per queste elezioni ho il timore che ci sarà un grande astensionismo soprattutto dei giovani e dei ragazzi quindi, se proprio devo scegliere uno dei tre  dico che se venisse a trovarci il Presidente della Repubblica potrebbe riuscire ad avvicinare un po’ di più la gente alle istituzioni. Solo questo.

Le risposte di Riccardo Properzi - Lega Nord


Riccardo Properzi
41 anni
Operaio
Lega Nord



“Non è vero che vi sia una così grande richiesta di candidature, a volte esse sono forzate, esclusivamente formali (per far numero); altre volte sono serie e credibili, sono preparate e vengono da lontano. A volte vincono i personaggi più strani…” (Renzo Interlenghi – PdCI)

DOMANDA 1
La vostra che tipo di candidatura è?

Io sono nella Lega Nord dal 1993, ho avuto un’esperienza in Umbria e in Piemonte poi essendo la mia famiglia Fermana, dieci anni fa sono rientrato a Fermo. La mia non è una candidatura da riempi lista ma all’interno della lista  del partito che rappresento sono quello fra tutti che ha più militanza politica nella Lega Nord per cui sono una specie di “guardiano dell’ortodossia” perché la Lega è un movimento nuovo soprattutto nel centro Italia e da noi vengono persone provenienti da altri partiti, dalla sinistra, dal centro e dalla destra. Il pensiero leghista non è pienamente conosciuto per cui io mi limito a verificare che siano i candidati più vicini al pensiero della Lega stessa perché è normale che chi ha militato in Forza Italia entra ed ha le idee di Forza Italia, chi proviene dalla sinistra ha le idee di sinistra. La Lega essendo un movimento al di sopra delle ideologie, e non a caso abbiamo al nostro interno persone che vanno dall’estrema sinistra all’estrema destra, non c’è possibilità di essere in disaccordo di fronte a concetti come il federalismo. Non ci sono divisioni sul 25 aprile o sul 1° maggio e questo è positivo. La nostra è una specie di lista che definisco in maniera scherzosa “medievale”perché durante il Medio Evo c’era il candidato dei bianchi e il candidato dei neri ma quando si trattava di difendere il bene della città le divisioni si mettevano da parte, si faceva forza comune e si combatteva tutti insieme per raggiungerlo.


“Spesso però succede che ci si candida per avere una visibilità per le proprie professioni anche con la speranza di ottenere un domani dei benefici sul proprio lavoro grazie alle conoscenze ed alla possibilità di allargare il proprio pacchetto clienti.” (Mirko Steca – FLI)

DOMANDA 2
Oltre la spinta ideologica perché ci si butta nell’arena pur sapendo, anche, di non poter essere eletti? Chi e/o che cosa ve lo ha fatto fare? Lo si fa solo per spirito di sacrificio e per poter dare il proprio contributo di idee ad un livello più alto?

Il motivo di base della mia candidatura è una scelta di libertà e di rivoluzione. Io sono figlio di un partigiano qui della zona perciò fin da piccolo sono stato educato a determinati valori. La LEGA sta portando avanti una rivoluzione radicale del sistema politico italiano. In Italia c’è bisogno di una rivoluzione totale e radicale di tutto il sistema politico. Noi ci troviamo di fronte a schieramenti che hanno alleati e non alleati bipartisan e li vediamo. Abbiamo partiti che per esempio militano con una casacca e poi passano dall’altra parte e questo non è più possibile perché stiamo facendo di tutto un gran calderone. L’unica voce che non ha padroni perché dice anche NO alla guerra è la LEGA. Gli altri stanno in posizioni diverse. La LEGA ha detto NO anche all’attacco alla Serbia nel ’99 mentre tutti gli altri hanno detto SI. Noi quando diciamo qualcosa facciamo anche tremare il Governo, ma è questa la nostra idea, non passiamo dall’altra parte. Non crediate che la LEGA sia tenuta sotto scacco da Berlusconi, perché potrebbe anche essere il contrario, che Berlusconi si appoggi alla LEGA. Azzardo un profezia, la LEGA al suo interno già ha visto il dopo Berlusconi e forse già lo sta costruendo. Il PDL litiga tra correnti interne, noi non andiamo al Mugello, non diventiamo senatori e poi facciamo il giro, prima andiamo da una parte poi ripassiamo dall’altra. Chi esce fuori dalla LEGA esce per sempre. È uscita fuori la Pivetti con la secessione, è uscito fuori anche Formentini. Chi esce dalla LEGA non ritorna e chi entra nella LEGA o è leghista oppure resta a casa per cui la mia scelta è soltanto una scelta di libertà e di rivoluzione. Da perdere ho tutto, da guadagnare lo stesso: un solo voto in più preso qui a Fermo per noi della LEGA è una vittoria, anche se abbiamo tre voti in tutto, il quarto voto ci da la possibilità di festeggiare perché non aspiriamo ai grandi livelli, ma a costruire pian piano tutti i giorni. Guardate che l’opinione pubblica si accorge di determinate cose. Io ne sono la prova, figlio di un partigiano, dal 1993 sto nella LEGA NORD tacciata di razzismo e nazismo ed ho amici che stavano in estrema destra ma non c’è nessun problema, io sto qui, questa è la prova che io ci sono.


“..la scelta dei candidati deve avvenire soprattutto attraverso il grado di radicamento che le persone hanno nella loro comunità, quindi nel territorio.” (Giuseppe Buondonno – PD)

DOMANDA 3
A voi come vi hanno scelto, oppure vi siete proposti da soli? Hanno messo dentro solo quelli che voleva il partito in base ad una attenta selezione,  in base alle vostre capacità, in base hai voti che portereste portare, oppure si sono accontentati dei primi trentadue nomi che hanno trovato? L’attenta selezione tanto vantata nelle interviste del dossier sui candidati è rimasta soltanto un buon proposito perché si sono accorti che le belle intenzioni non bastavano …????
Perché dovremmo votarvi? Quali sono le caratteristiche che più vi contraddistinguono? Definitevi con tre aggettivi …

Io sono stato scelto, sono il numero venti, non sono capolista e do il mio apporto in base alla mia esperienza. A Fermo c’è molto da fare, io lavoro benissimo e son contento. Tre aggettivi per definirmi? Sono uno del popolo, sono l’operaio, non ho titoli anche se potrei dire altre cose perché ho anche frequentato l’università; il mio amore per la città, perché essere educato fuori da questa Regione da una famiglia Fermana ed essere stato tirato su con l’idea che Fermo ed i marchigiani sono i migliori e gli altri sono i peggiori qualcosa ti lascia. Per lavoro la mia famiglia si è trasferita in Umbria ma io fin da piccolo sono  stato educato, forse loro lo hanno fatto in maniera bonaria, con l’idea che le Marche fossero la Terra promessa e gli altri non valevano nulla. Sono tornato  nelle Marche e sono felice di essere ritornato a Fermo dal Piemonte perché amo questa città. In ultimo, ma non meno importante, la competenza all’interno della politica perché io partecipo, come molti altri, alla scuola federale della LEGA NORD dal punto di vista amministrativo,  per cui dal Comune alla Provincia so quello che bisogna chiedere e dove bisogna andare a toccare…questo è il mio curriculum all’interno del partito stesso.


“Molte volte, ed è questo il bello della democrazia, vince chi ha i consensi e non chi ha le idee. …
La democrazia è questo. Qualcuno mi vorrebbe far credere che questa è un po’ la degenerazione della democrazia, cioè che quando la democrazia degenera valgono solo i numeri e poco le idee. Rispetto i bombardamenti dei media, rispetto a certe armi “scorrette” che vengono utilizzate in politica questo dà da riflettere, ma alla fine contano solo i numeri. Se noi accettiamo questo dato la democrazia è il 50+1% dei voti favorevoli e quindi dobbiamo inchinarci agli elettori. Non vince il più bravo, quello che ha più idee e che farà sicuramente più cose con impegno e capacità. Vince quello più mediatico. Vince quello che è più conosciuto, quello che ha più voti. Ma avere più voti non significa necessariamente avere più capacità: non farei mai l’equazione voti uguale capacità. (Adolfo Marinangeli – IDV)

DOMANDA 4
Se visibilità è uguale a possibilità di voto, a prescindere dalle capacità individuali,
quanto conta essere popolari?
Essere candidato significa farsi vedere, dimostrarsi visibile, voi che cosa vi siete inventati per esserlo sempre di più? Quante cene e quanti pranzi organizzate? Partecipate a comizi, dibattiti e incontri pubblici? Vi aiuta qualcuno a contattare la gente?


Personalmente io mi sono limitato al minimo sindacale, i santini e qualche manifesto. Non spendiamo tanti soldi, è inutile, io non sono per le campagne elettorali faraoniche, a me non piace tutto questo esibizionismo  a tempo. Fino al 16 maggio ce l’abbiamo fin sopra la testa, il 17 le persone si dimenticano  pure di quanti partiti hanno concorso. La gente è stufa e il 17 tutti rientrano nell’anonimato e  tutti tornano a farsi gli affari propri. Perciò noi facciamo il minimo sindacale e personalmente partecipo ai cosiddetti “gazebo” della LEGA. Nella zona di Fermo abbiamo fatti una ventina  ed abbiamo fatto una cernita di tutte le parolacce possibili e immaginabili, perché ce ne hanno dette di tutti i colori, oltre ai complimenti. Ma anche questo rientra nelle umane cose perché nel 1996 stavo con la bandiera della Padania in Umbria e prendevo gli sputi degli avversari politici bipartisan, da Alleanza Nazionale all’estrema sinistra, questa a Fermo in confronto è una passeggiata di salute. Di cene nessuna perché tolto io che ho un buon appetito gli altri mangiano molto poco…nel senso che siamo scesi solo tra la gente, la nostra sede è sempre aperta. Tutto l’anno ed è forse una delle poche sedi di un movimento politico che è sempre aperta, mattina e pomeriggio, il mercoledì sera c’è sempre la riunione ed anche oggi  (1° maggio) era aperta. Noi ci ritroviamo lì non per la campagna elettorale ma perché ci sentiamo appartenenti al partito perciò il 5 giugno se passate alla sede la troverete aperta perché, come dice Raffaele Giovannetti, noi siamo in campagna elettorale 365 giorni l’anno e durante la campagna elettorale facciamo sostanzialmente  quello che facciamo tutti gli altri giorni dell’anno. Poi i santini e qualche manifesto, il minimo sindacale giusto per…


DOMANDA 5
Per Fermo c’è un alto numero di pretendenti (quasi 600 candidati)  e sarà una lotta senza esclusione di colpi. Come in tutte le competizioni, anche in quella elettorale è previsto che alla fine della gara ci saranno concorrenti che saliranno sul podio e altri no.
Quanti voti vi servono per diventare un Consigliere Comunale e quanti voti in più sperate di ricevere?


Questo non ce lo siamo nemmeno chiesti perché francamente non abbiamo queste velleità. Nessuno di noi corre per lo scranno in Consiglio per cui le preferenze ci limitiamo a chiederle agli amici ed io personalmente dico  questo “fate la croce sul simbolo e basta” poi se qualcuno dice “…ma tu sei candidato?” rispondo “sì, se vuoi puoi altrimenti basta il voto al simbolo” perché  il senso è quello di correre per il simbolo, per l’idea e non per il singolo. Nei partiti può succede di pestarsi i piedi reciprocamente… “guarda tu sei andato a chiedere i voti dove non dovevi ” …e siccome ogn’uno ha il proprio orto da coltivare noi abbiamo deciso di utilizzare il simbolo del partito nella campagna diretta, in quella indiretta chi vuole fa i manifesti però non tutti sono interessati per cui ne staranno solo quattro o cinque di noi. Faremo il minimo sindacale  perché l’importante è il voto alla lista.


DOMANDA 6
Come si supera la ritrosia di chiedere i voti agli amici, ai parenti, agli amici degli amici ed ai conoscenti? Sicuramente vi sarà capitato di restare infastiditi da persone che avevate perso di vista e che poi in prossimità della scadenza elettorale si sono fatti di nuovo vivi per chiedervi il voto ma ora che dall’altra parte ci siete voi come vi sentite? E chissà quanti di voi avranno buttato via i santini e cestinato immediatamente i volantini elettorali, ma ora che siete voi che li avete pagati vi dispiacerebbe vederli gettati via, come ci rimanete, che effetto vi fa?

Io personalmente non rompo le scatole a nessuno perché a me dà fastidio. Un amico che non vedi da tempo, magari lo inviti a cena, esce fuori il discorso e ti fa “…ma che mi hai invitato a posta per questo motivo?” allora preferisco evitare, non dico nulla a nessuno e così magari non mi faccio nemici. I santini anche a me dispiace buttarli via perché capisco che la persona ci può rimanere male, allora li tengo tutti in macchina, poi finite le votazioni li butto via perché a quel punto nessuno mi può dir niente.


DOMANDA 7
Quando finisce la “gavetta” in politica?

 La gavetta in politica non finisce mai come l’esperienza non è mai abbastanza. . Mutamenti e rivoluzioni, può succedere di tutto. L’importante è essere sempre coerenti con se stessi, poi alla fine i risultati arrivano. Per esempio l’Italia fra cinquant’anni potrebbe diventare pure una monarchia, cosa ne sappiamo?


 “I partiti non ti vogliono perché se uno come me entra in un qualunque partito fa primo. I partiti ti mandano via, così come nella tua stessa coalizione, quando prendi molti voti e non rispondi a nessuno ti debbono far fuori. Sei scomodo, è normale. Qui c’è la caccia ... come per il prato inglese, a tagliarlo come uno va su … il problema grosso è questo. Più voti si hanno e più si prendono le bastonate. Chiunque vuole gestire il potere, destra e sinistra è indifferente. Gli altri sono solo soldati.” …. ”Se avrei voluto fare il soldatino lo avrei potuto anche fare, bastava che mi mettevo lì e stavo buono e zitto.” (Luciano Romanella Movimento Civico Pro Territorio Romanella e C.)

DOMANDA 8
Cosa ne pensate di questa dichiarazione?

Una parola semplicissima, questo è l’esempio di sindrome da prima donna di una lista condominiale.


"Per restare sempre dello stesso partito bisogna cambiare spesso opinione."
(Jean-Francois Paul Retz)
DOMANDA 9
Durante la campagna elettorale avrete degli input suggeriti dalla coalizione o dal partito…qual è la cosa che stona passando dall’ideologia ai fatti concreti? Un cavallo di battaglia della propaganda elettorale è il lavoro, come anche la questione sanità anche se in realtà né il lavoro né la sanità sono materie di competenza comunale…ma serve spesso solo per ingraziarsi gli elettori…

In questa frase io leggo un’altra cosa, la paura del compromesso. Se uno rimane nello stesso partito deve anche essere disposto a scendere a compromessi perciò questo è un rischio che definisco come “la solitudine del prete”.  Il sacerdote, parroco di montagna, molto spesso, quando è da solo, viene assalito dai dubbi, i più terribili, cosa che non ha di fronte ai fedeli. La Chiesa spesso dice “mai lasciare un prete da solo perché potrebbe cadere in dubbi o in tentazioni” . Il dubbio della fede è insito nella figura del prete così come nel politico. Il compromesso è sempre dietro l’angolo per cui quello che ci si deve chiedere  è “devo difendere una posizione che esclude ogni dubbio o devo essere dubbioso?  E se sono dubbioso in quale maniera, nella maniera sempre coerente o dubbioso alla “volemose bene?”, nel senso mi turo il naso e voto UDC? Io non me la sento di dare una risposta a questa domanda come non me la sento di dare una risposta sulla solitudine del prete. Sono cose che esisto, spero solo di non trovarsi mai in queste condizioni. Non posso fare nessuna affermazione perché non si può mai sapere cosa si nasconda dietro l’angolo. Questa per me è una paura terribile…
Per queste elezioni amministrative posso affermare che noi della LEGA avevamo una posizione un po’ sui generis, perché fino all’ultimo giorno il 90% delle persone che abbiamo incontrato ci ha detto “andate da soli” ed a 5 ore dalla presentazione delle liste noi avevamo un candidato sindaco da tirar fuori all’ultimo momento.  Questo non perché non abbiamo fiducia nel centro destra ma perché la gente qui a Fermo ci a detto espressamente “andata da soli”. Sono stati momenti davvero particolari e ci siamo riuniti, ma già da tempo che ne parlavamo, e ci siamo chiesti “Che cosa facciamo? Bastoniamo da fuori o da dentro?”. Abbiamo scelto la cosa più difficile perché da fuori puoi sparare su tutti, all’interno di una coalizione invece non spari, dai dei consigli. Le due posizioni sono molto differenti e restare uniti al centro destra ci ha anche danneggiato in qualche modo perché molta gente ci dice “vi facevamo un partito più serio , non così”. Questa è la realtà a Fermo ma non perché il centro destra non sia meritevole, tutt’altro, perché purtroppo il centro destra con dieci anni di Di Ruscio è stato un partito danneggiato dagli stessi componenti. Facciamo un’analisi di questi dieci anni di amministrazione comunale…c’è stata un’opposizione che non è stata una vera e propria opposizione, un Di Ruscio bipartisan, una Provincia che non fa nulla ed ora un PD che vuole ritornare al governo della città e che dice “noi faremo” ma “noi faremo cosa se siete al governo della Provincia ed in tre anni non si capisce che cosa avete fatto? L’alluvione del fiume Ete? Questo è un dato di fatto…se voi leggete su internet le dichiarazioni riguardanti i primi interventi per la messa in sicurezza del fiume Ete dopo la prima alluvione troverete frasi del tipo “abbiamo risolto tutto, abbiamo speso 200 mila euro per risolvere gli argini del fiume” e quest’anno che cosa è successo? Un assessore, per correttezza, il giorno dopo si dimette perché tutto quello che è stato detto per tre anni è stato solo fumo negli occhi. Adesso però pretendono di avere i soldi per coprire i danni dell’alluvione ma quando hanno sbandierato davanti a tutti che non c’era più nessun pericolo, come la mettiamo?


 “La donna…la donna…io sono un cultore delle donne….si dice…si sa...Romanella, le donne e quantaltro…ma in politica ci vuole la testa. Le belle donne non servono. Purtroppo io contesto questo fatto anche a livello nazionale. Capisco che una bella donna può essere più appetibile, ma in politica bisogna guardare la testa delle persone. Per quel che mi riguarda, nel mio movimento ho già tre quattro donne con grandi teste ma di aspetto normale. Non mi fido della bella donna….le belle donne servono in altri settori.” (Luciano Romanella – Moviemento Civico PRO TERRITORIO Luciano Romanella e C.)

DOMANDA 10
Le donne e la politica, cosa ne pensate di questa dichiarazione?

Personalmente parlare di donne in politica lo trovo sempre come la festa dell’otto marzo, ce le ricordiamo solo quel giorno. Adesso ci sono le elezioni e parliamo delle donne in politica, però la condizione della donna in Italia è terribile perché la convinzione dell’Italiano medio è che la donna debba stare zitta, bella o brutta che sia. È così, perché la donna non capisce, la donna rompe le scatole, l’operaia donna vale sempre meno di un operaio uomo, è vero. In politica ce ne ricordiamo con il “contentino”…” guarda adesso vi facciamo pure parlare”…ecco, queste regalie per grazia ricevuta a me non piacciono. Io ringrazio il cielo che ci stanno due candidate donne, ma non perché siano donne, ma perché la presenza femminile ingentilisce la politica stessa. Noi ci dimentichiamo sempre di chi è la donna, succede continuamente,  tutti i giorni, anche qua fuori. Perché c’è una barista e non c’è un ragazzo a fare il caffè? Perché la barista è carina! E questa mercificazione della donna porta ad un sistema totalmente disuguale e poi diciamo “adesso è giusto che la donna sia anche in politica” come a dire “ve lo concediamo”! Io sono dello stesso avviso di Daniele (Colò – PD),  per me se l’idea viene da un uomo o da una donna è uguale, io non faccio distinzioni perché le idee sono idee, chiaramente una donna ingentilisce, bella o brutta che sia, perché è sensibilità femminile è un passo avanti a quella maschile. Le donne dicono che si prendono per i capelli ma non è così, hanno un’intelligenza più sottile, l’uomo magari è più grossolano, ma la donna comunque viene considerata sempre quella che sta dietro l’uomo, giusto la Regina d’Inghilterra cammina davanti al marito.


DOMANDA 11
Prima della fine di questa campagna elettorale che cosa potrebbe stravolgere, oltre ogni previsione, in maniera determinante il risultato elettorale, l’arrivo di un marziano, l’arrivo del Presidente della Repubblica oppure del nostro Presidente del Consiglio?

Se viene Berlusconi le ricopre tutte e tre.
Secondo me cambierebbe, eccome! Il discorso è molto semplice ed è il risultato di un’equazione che è un filo conduttore che c’è stato in tutte le domande…”ma hai visto il tuo bacino di voti? quanti voti prendi?” Alla base c’è una considerazione…se io mi presento da un amico e dico “io ce la faccio, mi dai il tuo voto? Io ho duecento voti …” l’amico individua in me il vincente e mi voterà. Se viene qui Berlusconi tutti gli indecisi penseranno …”porca miseria Berlusconi è venuto a Fermo! Perché? Perché Fermo gli piace, io sono di Fermo allora pure io mi sento importante e gli do il voto.” La sinistra dice in giro.. “noi vinciamo” , perché lo dicono? Perché gli indecisi puntano sui vincenti. I romani in guerra, la sera prima della battaglia piazzavano fuori dall’accampamento tutti pupazzi facendo credere ai Galli che se c’erano duemila uomini fuori dalle tende ce n’erano diecimila che dormivano pronti ad attaccare per cui il giorno seguente il re Gallo firmava la resa senza nemmeno aver combattuto. Questo è un vecchio trucco, se viene Berlusconi il discorso cambia!!!

venerdì 22 aprile 2011

NELLA BRAMBATTI VS ESTER RUTILI

Prof. Nella Brambatti
Ing. Ester Maria Rutili


UNA FASCIA PER DUE







La prima intervista in comune con le due canditate per la carica di Sindaco a Fermo. Abbiamo proposto le stesse domande e loro si sono prestate volentieri per un confronto a distanza. Il risultato è la prima occasione per valutarne differenze e personalità.


La città di Fermo probabilmente avrà uno scontro fra donne per la poltrona di sindaco. Potrebbero esserci ripercussioni, diciamo maschiliste, circa il governo della città, o secondo lei questa sarà una situazione di crescita per tutto il territorio? Lei sarà arbitro proponendo regole di ingaggio diverse dalle solite, oppure si limiterà a controllare che siano rispettate le regole del gioco politico?

Rutili 
Speriamo sia uno sconto tra donne! Gli uomini si ribellano sempre quando gli viene tolto un posto, è una prerogativa maschile, però credo oramai si siano abituati all’idea di questo “scontro tra donne” o per lo meno si siano abituati all’idea che il nuovo sindaco di Fermo molto probabilmente sarà una donna. Per il resto io le regole del gioco politico ancora non le ho imparate. Per fare l’arbitro si deve conoscere perfettamente le regole del gioco ed io non conoscendole perché non sono un politico non saprei farle rispettare ma saprò essere sicuramente un giudice di gara non politico, nel senso che riuscirò a mediare ed a portare avanti le istanze di tutti i cittadini con regole diverse dalle solite.

Brambatti

Per prima cosa toglierei la parola “scontro” perché ritengo che in democrazia ci sia una libera scelta da parte dei cittadini per cui qualora si verificasse l’eventualità di arrivare al ballottaggio tra due figure femminili la scelta si calerà sulle persone e sui programmi che loro hanno. E ritengo poi sia naturale l’avvicendamento femminile rispetto alla componente maschile poiché questo sta già avvenendo anche in altri ambiti. Le potenzialità possono essere espresse sia dalla figura femminile sia da quella maschile, quindi, sarà un’alternanza che non è mortificazione,  sarà un’alternanza giusta.
Le regole poi sono quelle, nel momento in cui si deve pensare ad una squadra di lavoro bisogna tenere presente da un lato quelle che sono le esigenze del programma,  dall’altro quali sono le necessità della città e scegliere tutte quelle persone che possono svolgere al meglio il ruolo per le quali sono chiamate.

Chi è il Sindaco, il rappresentante dello Stato Italiano presso un Comune, oppure rappresenta le istanze di un intero territorio geografico verso lo Stato Italiano. Lei preferisce la parola Comune oppure Territorio?

Rutili
Per me il sindaco rappresenta le istante dei cittadini verso lo Stato Italiano. Tra i due termini preferisco la parola Comune in riferimento anche al ruolo che andrò a ricoprire. Altrimenti, se dovessi esprimere un giudizio alla parola senza tener conto del suo significato, sceglierei territorio perché è più lunga e perche ha la doppia “r” … (dicendolo sorride).

Brambatti

Io direi che il Sindaco rappresenta le istanze dei cittadini di un territorio e lo deve fare difendendo le Istituzioni dello Stato. Il Sindaco deve coniugare le due cose. La parola Comune lascia intender una terminologia che può essere meglio usata, da un punto di vista formale, per indicare una suddivisione territoriale. Quando si parla di territorio invece si parla delle persone che ci vivono. Se per chiarezza di intenti nella lettura può essere utilizzata la parola Comune, quando si parla dei cittadini userei il territorio. Territorio ha una sua valenza….

Spesso si sente dire… ”alla presenza delle Autorità, civili, militari, ecclesiastiche…ecct…ecct..” Lei potrebbe rappresentare l’Autorità con la A maiuscola…come si sente in questi panni, come di chi deve trovare sempre la mediazione giusta tramite una politica equilibrata, o come chi, guardando dentro il vocabolario, cerchi sempre l’ultima parola che metta fine ad ogni polemica?

Rutili
Ti posso rispondere solo la seconda? Vuoi che io ti articoli le risposte ma … Laura, non ti sembra di fare come Marzullo che si fa le domande e si da le risposte da solo?
No, allora, cercherò sicuramente di trovare sempre l’ultima parola che metta fine ad ogni polemica. Non ci interessa la polemica, anche se la stanno già facendo io non voglio assolutamente entrarci perché sono bagarre politiche che si trascinano da molto tempo ma che non mi riguardano affatto. Io non c’entro nulla.

Brambatti
No, l’ultima parola no, io direi la mediazione. Sempre. Laddove ci sono da difendere gli interessi di una comunità e ci sono le ragioni per poterlo fare l’ultima parola deve essere di chi rappresenta la comunità, quindi del Sindaco. Ma solo in quel caso, solamente se ci sono delle ragioni oggettive che vanno difese e per le quali si difendono dei principi.

Il cinema, la letteratura e la televisione privilegiano sempre l’Onorevole, il Ministro, il Presidente, mentre la figura del Sindaco è relegata in ruoli secondari. Questo dipende da una scarsa conoscenza delle Vostre mansioni, oppure dal fatto che il potere lo incarnano i primi mentre ai sindaci si pensa solo come a dei fanti sempre in prima linea, senza moschetto e senza cartucce, ma con una fascia messa di traverso che sembra un bersaglio su cui sparare?

Rutili
È vero, il Sindaco è meno importante dell’Onorevole, del Ministro  e del Presidente ed è sempre quello più “bacchettato” e criticato dai cittadini perché è quello più vicino ai cittadini ed è quindi la figura cui tutti i cittadini fanno sempre riferimento. Se un cittadino ha un problema non va certo a bussare alla porta dell’Onorevole, ma si rivolge alla porta del Sindaco. Il parlamentare è distante, mentre il Sindaco è sempre in prima linea. Questo però non significa che il Sindaco debba essere il capro espiatorio di tutto…

Brambatti
A mio avviso questo nasce dal fatto che, indipendentemente dalle competenze specifiche di un Sindaco e di un’amministrazione comunale, i cittadini comunque si rivolgono al Sindaco anche per problematiche che non sono direttamente di sua competenza. C’è anche la normale familiarità del vissuto quotidiano della persona che viene eletta, il Sindaco resta normalmente inserito nel contesto comunale, il Sindaco rimane un collega di lavoro, il Sindaco rimane comunque un cittadino. Tutto questo ha naturalmente degli elementi positivi, ma è chiaro che, essendo il Sindaco la persona più vicina al cittadino è anche quello che più facilmente può essere bersagliato ed oserei direi anche “impallinato”… per restare in tema con la domanda.  Mentre un Onorevole o un Ministro resta lontano dal vissuto quotidiano. Una distanza sostanziale  determinata dalla non conoscenza della persona stessa, ma spesso anche dalla non conoscenza del lavoro svolto per cui percepita dal cittadino come inarrivabile.

 Il candidato eletto giura sulla Costituzione, alcuni da come si comportano dopo l’elezione sembra abbiano giurato su Pinocchio…Lei, a parte la Bibbia, su quale libro giurerebbe in alternativa?

Rutili
…su Topolino! Non sceglierei mai Pinocchio, preferisco scegliere Topolino. Non è che con questa risposta voglio rendermi ridicola, ma è chiaro, se diventerò Sindaco ovviamente giurerò fedelmente sulla Costituzione e non sarò certo Pinocchio. Poi sotto alla Costituzione metto Topolino, anche il Manuale delle Giovani Marmotte è un libro formativo… (sorride)

Brambatti
Giuro sulla Costituzione perché ci si deve sempre rivolgere ai suoi principi fondamentali di guida. Ad essi però non si deve ispirare solo il politico, ma anche ogni singolo cittadino.
Comunque “giurare” è una parola che io non uso mai. Io non giurerei mai su niente perché quello che dico è quello che sento ed avere conferme su qualcos’altro mi metterebbe già nella condizione di dire che la cosa non la sento proprio mia!

Se l’Avv. Fabrizio Cesetti è Alì Babà, i comuni della provincia di Fermo(40) sono i ladroni...da sindaco di Fermo lei si sentirebbe come il genio della lampada o come il tappeto volante?

Rutili
Non saprei…dunque, io volo in alto per cui ... mi sentirei come il tappeto volante! Così sto sopra a tutti….

Brambatti
Sinceramente mi resta difficile vedere il Presidente Cesetti come Alì Babà e i colleghi sindaci come i ladroni. Tutti quanti dovremmo avere una lampada per realizzare le cose e non un tappeto volante. Anche perché  il tappeto volante potrebbe significare che si ha voglia di andarsene….mentre invece ci farebbe molto piacere avere un genio della lampada che ci aiuti soprattutto in questi momenti di disagio economico, compreso anche l’avere il tesoro della caverna! Per cui direi genio, genio ma con una condivisione da parte di tutti! Ognuno deve fare la propria parte, sentiamoci tutti geni o, quantomeno, sarebbe bello avere tutti insieme un genio che ci protegga! In questo senso mi metterei nel gruppo per poter contare su qualcuno che ci dia una mano!

Orario è maschile, puntualità è femminile, come mai le due cose non vanno mai d’accordo? Lei è molto puntuale, ma le donne in genere si fanno attendere, lei quanti uomini nella sua vita ha fatto aspettare?

Rutili
Professionalmente non ho mai fatto aspettare nessuna persona, personalmente invece ti puoi rivolgere alle mie amiche per avere la lista completa… A parte gli scherzi, io sono una persona molto puntuale. Quando non lo sono è perché non dipende da me, e comunque in caso di ritardo avviso sempre …

Brambatti
Mai nessuno! La mancanza di puntualità negli impegni è una cosa che proprio non sopporto perché non è solo una mancanza di rispetto ma diventa anche una dispersione del tempo che viene sottratta a chi deve aspettare.  Il mio lavoro mi ha portata spesso ad insegnare in paesi di montagna molto distanti ma non per questo sono mai arrivata tardi. Il fatto di arrivare in ritardo mi avrebbe messa in imbarazzo oltretutto perché avendo degli alunni minori questo avrebbe significato una mia mancanza di responsabilità nei confronti di coloro che andavano tutelati.
Nei rapporti di lavoro come in quelli personali non ho mai fatto aspettare nessuno. Qualora facessi attendere qualcuno potrebbero pure pensare liberamente che mi sia successo qualcosa e questa è una cosa che mi innervosisce molto, non mi piace! Preferisco partire con tanto anticipo per fare le cose quando debbo farle. Ho bisogno di una pianificazione.
Purtroppo invece negli incontri politici, specialmente se si svolgono dopo cena, si accumula sempre ritardo con il conseguente spostamento in avanti dell’orario di inizio ecco perché poi in queste occasioni si cerca volutamente di dare sempre mezz’ora di anticipo.
Io ricordo che molti anni fa, durante una vacanza a Londra andai a vedere Rudolf Nureyev - a quei tempi era ancora vivo - che ballava con Margot Fonteyn in un teatro vicino Trafalgar Square e rimasi colpita dall’orario di inizio dello spettacolo. Lo spettacolo cominciava alle 19.30 proprio per consentire alla gente di una grande città come Londra, specie nei giorni feriali, di rientrare a casa in un orario dignitoso che permettesse poi al mattino seguente di riprendere il normale lavoro. Oggi invece anche l’orario di inizio degli spettacoli non viene più rispettato e c’è sempre quello dell’ultimo minuto che nei concerti arriva con mezz’ora di ritardo, fa alzare le persone già sedute e disturba.
Dovremmo cercare di essere tutti più puntuali e per esserlo basterebbe solo organizzarsi meglio.

Una campagna elettorale è anche pranzi e cene, cose pericolosissime per la linea, dovendola proseguire sempre più intensamente, la sua preoccupazione è per la tenuta della linea fisica o per la tenuta della linea politica del suo schieramento?

Rutili
Mi preoccupo per la tenuta della mia linea fisica perché nel giro di dieci giorni ho già messo su tre chili!!!  Comincio ad essere seriamente preoccupata perché la mia forma fisica già risente degli effetti negativi di questa campagna elettorale e quando mi hanno detto che Nino Di Ruscio durante l’ultima campagna è ingrassato diciotto chili sono rimasta davvero sconvolta!

Brambatti

Io lavoro per lo schieramento anche perché sotto il profilo della dieta non ho nessuno problema, quando ho impegni dopo cena non mi concedo più di uno jogurt e non mangio alle cene. Ho bisogno di restare leggera per cui evito proprio, sono presente ma non mangio a meno che dopo la cena non abbia degli incontri da fare. Diciamo che preferisco più la mente che lo stomaco, cerco di limitarmi molto.
Il rischio di ingrassare c’è sempre, per me però gli impegni politici sono un buon motivo per fare più attenzione, per non stare a tavola oppure per alzarsi prima… nella speranza che tutto questo possa funzionare!

È tempo di sacrifici, Lei che cosa sarebbe disposta a sacrificare del suo mondo attuale per riuscire a diventare Sindaco?…ovvio che se fosse eletta dovrà metterlo in atto!

Rutili
Sto già sacrificando la mia professione di ingegnere edile. Non uso il condizionale perché lo sto già facendo da due mesi e sicuramente qualora diventassi il Sindaco della città la mia professione sarà accantonata e non solo per ovvi motivi di tempo ma anche per un chiaro conflitto di interessi…

Brambatti
Sono disposta a sacrificare qualche impegno casalingo. Oltretutto in casa sono abbastanza esigente ma è comunque quello che mi riesce più facile delegare, ma già sto rinunciando a molto del mio tempo libero ed anche alla cura del giardino. Chiaro che quello cui non vorrei mai rinunciare, ma che inevitabilmente dovrà essere sacrificato, oltre al tempo per la lettura, sarà il tempo per qualche viaggio. Mi pensavo pensionata per cui nella condizione di poter partire come e quando volevo ed invece le cose stanno andando da tutt’altra parte….(sorride)  

In un recentissimo film si narra di un uomo che, eletto per un compito unico nel suo genere, nel momento di accettare l’incarico viene preso dalla paura di non essere all’altezza…..è vero che quello è solo un incarico da maschi, ma lei sente di poter avere la stessa paura oppure è certissima di saperla vincere con un semplice sorriso? (riferimento al film di Moretti)

Rutili
Ho avuto il timore di non essere all’altezza nel momento in cui mi sono venuti a cercare per candidarmi, ma nel momento in cui ho deciso di accettare ho pensato di essere all’altezza! Sì, anche con un sorriso so già di essere all’altezza del ruolo altrimenti non avrei mai accettato. Non si può arrivare dopo, bisogna pensarci prima. Non si può arrivare e poi dire …”oh, mi sono sbagliata, non sono valida, me ne torno a casa”!
È come fare una maratona, sarebbe impensabile cominciare a “correre” senza avere la certezza di arrivare alla fine perché si è troppo stanchi…so benissimo quello che mi attenderà, so bene quello che andrò a fare. Indubbiamente incontrerò delle difficoltà iniziali perché per me è un’esperienza del tutto nuova, ma come ripeto sempre io non sarò sola. Al mio fianco avrò una squadra composta da persone valide e competenti che faranno il lavoro insieme a me. Il sorriso ci vuole sempre,  è indispensabile per sdrammatizzare le situazioni difficili…

Brambatti
Non dico di non essere all’altezza ma dire di non avere timore, se si ha la piena consapevolezza di quelle che sono le responsabilità future, significa veramente essere degli incoscienti senza testa.
Non si può partire con l’idea di andare a fare una gita in barca, no, questa è una cosa seria!
Penso però che questa paura possa essere tranquillamente superata dal momento che come Sindaco non sarò sola, avrò un contesto di supporto formato da personale qualificato, ci sarà uno staff costituito dalla giunta che coniugando la progettualità politica e l’esecutività darà a me la sicurezza di lavorare bene.

Le Marche sembrano una lunga città che parte da Gabicce Mare e finisce a San Benedetto del Tronto, Fermo in questo contesto sembra un’area di sosta ancora tutta da costruire, oppure sarà il casello più transitato grazie ad un futuro ancora tutto da realizzare?

Rutili
Secondo me fino ad oggi Fermo è stata un’area di sosta ed è giunto il momento che diventi un casello molto transitato. Proprio l’altro ieri mi è capitato di leggere su facebook un commento della parte opposta che diceva “Fermo per andare avanti paradossalmente ha bisogno di fermarsi”. Mi si è accapponata la pelle leggendo quelle parole. Se non ricordo male le ha pure scritte un ragazzo, quindi una persona giovane. Non è possibile, non esiste che Fermo per andare avanti debba fermarsi. Secondo me questa città è già stata ferma per troppo tempo. Fermo e, con il nuovo casello autostradale anche Fermo Nord, dovrà essere super transitata, transitatissima, osservata, visibile e anche chiacchierata!!!

Brambatti
Io sono sicura più che propensa per la seconda ipotesi. Fermo, per quanto riguarda la zona costiera può aver avuto dei ritardi e deve ancora risolvere molte problematiche. L’accoglienza turistica si configura in maniera diversa da quella attuale per una migliore qualità di servizi, per parcheggi, per aree verdi. Ma abbiamo anche una grande potenzialità costituita dalla zona di Marina Palmense, rimasta in sonno troppo a lungo ma che consente la possibilità di un intervento di ampio respiro. Se vogliamo partire da Gabicce Mare fino a San Benedetto del Tronto, escludendo il Conero, quello di Marina Palmense è infatti l’unico territorio che ha mantenuto e conservato intatto il suo aspetto naturale. Questa à un’area che ha anche una sua continuità con il bosco del Cugnolo e con la zona di Torre di Palme e lavorare per farsi che ci sia una profonda valorizzazione di questa zona  significa creare in quell’area un’oasi speciale rispetto alla configurazione della costa Adriatica. Un progetto questo che permetterebbe di pensare a questa città come una città del turismo. Fermo potrebbe offrire al turista la possibilità di fruire di due tipologie di spiaggia molto diverse fra loro a poca distanza l’una dall’altra se messe in comunicazione con una serie di infrastrutture semplici come una pista pedonale e una pista ciclabile. Considerando poi che c’è anche la città monumento che è Fermo. Fermo non ha dei monumenti, Fermo è monumento, nella sua interezza. Per cui, se ben valorizzata, questa città potrebbe intercettare diverse tipologie di turismo. È troppo riduttivo puntare solamente al turismo balneare perché troppo circoscritto al solo periodo estivo!

In centri locali, come Fermo, la politica nazionale è percepita come distante e la buca sul corso principale della città ha la stessa rilevanza di una guerra mondiale. Dipende dal nostro atavico provincialismo oppure perché nonostante internet il mondo esterno è sempre più esterno e ciò che veramente ci interessa è solo il nostro piccolo orticello quotidiano?

Rutili
Perché è quello che vivi. È la quotidianità. I cittadini notano quello che vedono dalla finestra. Infatti durante gli incontri che ho avuto con la cittadinanza posso confermare che la gente chiede le cose piccole, chiede il marciapiede davanti casa, che gli pulisci il fosso, che gli mantiene la strada perché la città deve essere mantenuta come la propria casa. A casa propria si fanno le pulizie e si tinteggiano le pareti, allo stesso modo anche per la città deve essere fatta la stessa identica cosa. Queste non sono piccolezze, ma necessità quotidiane…  certo, il Sindaco non si deve limitare solo a questo ma deve saper guardare anche oltre la manutenzione ordinaria della città.
Internet è tanto carino ma…Internet non ti porta il pane a casa. Devi uscire, attraversare la strada e schivare la buca per comprare il panino. Insomma, nella vita quotidiana c’è anche internet, la rete ti fa sentire vicina alla Cina, ma anche i cinesi al mattino devono attraversare la strada per andare a comprare il pane…

Brambatti
Non penso ci sia un sostanziale atteggiamento di provincialismo e non credo nemmeno si pensi solo al piccolo orticello. Certamente in una città ogni problema, pur piccolo che possa essere, rappresenta per un cittadino un ostacolo, un disagio ed una privazione perché lo si vive in prima persona. Per cui la difficoltà a camminare in maniera sicura per le vie di un centro storico come pure un ritardo in un servizio hanno una forte rilevanza per il cittadino anche se non possono essere certamente paragonate a questioni più importanti che accadono nel resto del paese e nel resto del mondo. Tuttavia i cittadini, anche se si lamentano per la buca nella strada, percepiscono le grandi questioni nazionali ed internazionali come la morte di un soldato italiano, sentono il problema dell’immigrazione  e sono sensibili ai temi della guerra…molti ci sono passati, in tanti ricordano bene cosa sia significato … non siamo poi così disinteressati!

“Nulla è più indispensabile del superfluo” Jean-Jaques Russeau
In una città come Fermo qual è l’indispensabile e qual è il superfluo?


Rutili
L’indispensabile per Fermo è la piccola manutenzione della città e tutte quelle piccole cose che un cittadino vede appena esce da casa. Tra le priorità rientra però anche il lavoro, ma questo non significa che il comune debba offrire posti di lavoro, significa invece che l’amministrazione comunale deve lavorare per creare le condizioni affinché si sviluppino nuove opportunità di lavoro ed è proprio in quest’ottica che noi diciamo “sì” al motodromo, “sì” al campo da golf, “sì” a tutte le varie infrastrutture perché creeranno indotto e  porteranno sicuramente lavoro. Non si può dire “no” a prescindere come fanno gli ambientalisti oppure solo perché ci sono interessi privati. Il motodromo non è solo la corsa settimanale, ma molto di più.
Il superfluo per Fermo sono senz’altro le chiacchiere e le polemiche. Se si abbassassero i toni e si pensasse solamente a risolvere i problemi sarebbe meglio per tutti!

Brambatti
Indispensabile per Fermo è ristabilire un dialogo tra l’istituzione Comune  e il territorio. Il dialogo è fondamentale e poi essere sempre presenti nella vita di tutti i cittadini. Essere vicini e dare sicurezza, dall’assicurare la vivibilità di un quartiere all’esserci laddove si verifichino situazioni problematiche verso i giovani e verso gli anziani… una vivibilità per tutti!
Per il superfluo non saprei….forse le sterili polemiche. Quelle sì che sono davvero superflue, Fermo non ne ha proprio bisogno.

Ci dia il suo pronostico sull’attuale crisi economica, vinceremo, pareggeremo, oppure ci stiamo avvicinando allegramente ad una sonora sconfitta? Qual è il sistema per uscire dalla crisi in modo innovativo, e soprattutto con quali ingredienti?

Rutili
Vinceremo! Nella vita bisogna essere sempre positivi. Da ingegnere posso dire che una soluzione potrebbe essere quella di inserire all’interno delle aziende del territorio un ingegnere gestionale che razionalizzi le minori risorse con il massimo risultato, in questo modo potrebbero essere gestite molte situazioni di crisi.
Se vogliamo poi prendere in considerazione la derivazione greca della parola e intendere la crisi come cambiamento, il modo migliore per farlo è cambiare le esigenze. Per cui non badare più al superfluo, piuttosto vediamo che cosa effettivamente si più fare con le poche risorse a disposizione, risparmiando e cercando di sviluppare fonti alternative di energie. La crisi non deve essere vista solamente in maniera negativa, ma come opportunità di cambiamento e di modifica delle proprie esigenze per andare avanti anche con i pochi mezzi che si hanno a disposizione.

Brambatti
Io mi auguro che ci sia la possibilità di uscire prima possibile da questa situazione estremamente critica. Dobbiamo venirne fuori. Assolutamente, perché da questa situazione dipenderà la nostra vita, il lavoro, il futuro dei giovani. Bisogna soprattutto trovare delle modalità per tornare a dare valore al lavoro. Il lavoro è un diritto di tutti, e soprattutto bisogna dare una speranza ai giovani che in questo momento si vedono negate molte possibilità e chiuse troppe porte. Oltre ai giovani bisogna dare una speranza a tutte quelle famiglie che si trovano in difficoltà, a coloro che hanno perso il lavoro e a tutti quelli che per età temono di non poterlo più trovare. La sicurezza economica è fondamentale perché da prospettive di studio per i figli, il diritto ad avere una casa… Spero davvero che chi ha in mano le sorti di questo paese faccia del tutto per  mettere in atto ogni possibile strategia per risolvere questo problema importantissimo. È chiaro che gli investimenti possono aiutare a superare la crisi, se non si investe nella formazione e nella ricerca diventa tutto più difficile. Laddove non si è propositivi, innovativi e stimolanti si diventa anche meno competitivi ed è tutto più difficile… La ricerca è un elemento fondamentale, la ricerca è la base per l’innovazione.  Senza ricerca non c’è innovazione e senza innovazione non c’è sviluppo.

Ci dica, per concludere….nel caso vincesse potrebbe includere nella sua compagine anche la sua antagonista, con incarichi di responsabilità, riconoscendole le doti umane e professionali necessarie per superare i problemi della città, oppure è una situazione nuova ma che non verrebbe mai accettata dai suoi alleati?

Rutili
Mi dispiace ma se io devo essere il nuovo e il giovane purtroppo non c’è spazio per persone navigate. La volta scorsa se non sbaglio mi hai chiesto che opposizione farei qualora vincesse la mia avversaria … purtroppo in squadra con me non la vorrei…non me la posso prendere…. Se si parla del nuovo e del giovane purtroppo non posso portare con me una di sessantacinque anni che sta in pensione…
Ne riconosco comunque i meriti. Io non la conosco ma ho sentito parlare molto bene di lei. Avrà senz’altro doti umane e professionali altrimenti non sarebbe la candidata sindaco per la città e non si troverebbe dove sta …anche se poi a fare la direttrice del conservatorio ce l’ha messa Di Ruscio. Quello infatti non è un incarico che si ottiene per nomina, ma indubbiamente se ce l’ha messa il sindaco uscente sarà sicuramente per merito. Ma io purtroppo ho già in mente come sarà composta la mia squadra. Mi circonderò di persone tecniche che conosco e di cui mi fido. E lei non la conosco...

Brambatti
Io penso che creerebbe molta confusione nei cittadini.
Se ci sarà un ballottaggio la candidata o il candidato con il quale dovrò misurarmi sarà una persona che avrà una grande responsabilità nel momento in cui dovrà fare bene l’opposizione. Con l’opposizione non ci si litiga e non ci si prende a schiaffi, con l’opposizione si dialoga e non necessariamente l’opposizione è castrante e negativa per una amministrazione comunale. L’importante è che ci sia però un doveroso e giusto riconoscimento dell’opposizione.

Alla prova della fascia si sono dimostrate entrambe preparate, con i dovuti distunguo ma entrambe conscie dell'impegno che le attende, ed entrambe in cuor loro certe di vincere. Come sempre ne vincerà solo una, e noi, che facciamo sempre il tifo per le donne, ora ci asteniamo dall'esprimere un parere per non influenzare i lettori, ma di una cosa sono certa...stavolta per i maschietti sarà proprio dura.....