mercoledì 17 novembre 2010

CRONACHE FERMANE

Cronache dei candidati, ovvero come bruciano i gregari.
Di Laura Gioventù



Arrivo di Baldini alle Olimpiadi


Ieri sera parlando con mio marito, specialista di pallone praticato seduti sul divano, mi veniva in mente una buffa riflessione…come, dopo appena qualche gara di campionato, si inizi a licenziare allenatori poco o per nulla vincenti, anche se in teoria praticano un buon calcio spettacolo...ma la cosa veramente curiosa è che  per trovarne il sostituto si cerchi di placare gli animi dei tifosi e nello stesso tempo eccitarne il desiderio di rivalsa, auspicando o facendo finta di essere già in accordo con un nuovo e più stimato tecnico del precedente, mentre nella realtà non ci sono accordi e chi  verrà candidato per sostituirlo spesso non diventerà mai il nuovo allenatore, e questa cosa si riassume, mutuandola dal gergo ciclistico, con la frase…lanciare la volata al campione bruciando i gregari…ed è propriamente quello che sta accadendo in questi giorni fra i partiti per le prossime elezioni per la carica di Sindaco a Fermo.
Abbiamo di recente intervistato gli esponenti dei partiti e delle liste civiche cercando di farci spiegare le regole che si usano per la scelta dei candidati nelle liste elettorali e, chi più chi meno, hanno sottolineato tutti i soliti buoni propositi,  salvo dimenticarsi, tutti, di dire che le regole che valgono per i candidati gregari non valgono per il candidato campione, per costui si operano altre strategie, altre dinamiche vengono elaborate, e sono logiche di opportunità politica, strategie e dinamiche spesso astruse insite nel sistema partitico stesso, nelle quali i cittadini elettori non possono, anche volendo, più intromettersi, fino ad arrivare al punto che lo scoraggiamento per non poter essere quelli che decidono delle candidature stesse genera l’astensionismo dilagante a cui tutti i sondaggi prestano la massima attenzione. Chi saranno i due o tre o cento candidati finali per la carica di sindaco è cosa che i partiti stessi rivendicano come privilegio acquisito tramite accordi a volte sotterranei e non come risultanza elettorale, ormai noi elettori siamo chiamati a confermare e non più a scegliere, e questa cosa invece di avvicinare alla politica sta allontanando sempre di più i cittadini dalla politica stessa, i giovani specialmente. Se una risultante dal dossier sui candidati doveva emergere è emersa, per quanto nomine pulite e in molti casi anche condivisibili, sono cosa interna ai partiti e non più dibattito o dialogo con gli elettori, e chiunque venga candidato e poi eletto non sarà mai completamente libero di svolgere il suo incarico senza che le segreterie dei tanti partiti e delle tante liste non ne condizioni le decisioni.
Triste declino per chi ha creduto nella fede politica come impegno elettorale, ma di sicuro un modo meno astioso e più edulcorato per affermare sempre di più la predominanza degli apparati organizzativi sul carisma personale e sulla preparazione culturale dei potenziali candidati…forse la sola cosa che in questo andazzo va vista in maniera positiva è proprio il non sentire più nessuno dire che la ragione è solo da una parte visto che il torto è dappertutto…

Pubblicato su ... Informazione.tv

venerdì 22 ottobre 2010

CRONACHE FERMANE

Motodromo & dintorni.
di Laura Gioventù


Adriana and Casey Stoner


Ieri ho preso la bici per andare a vedere il nuovo panorama, mi sono fermata in cima al colle ed ho lasciato la bici cadere dolcemente sull’erba, poi mi sono seduta ed ho immaginato di vedere oltre il “colle” la nuova forma di “Infinito” che presto diventerà realtà in questa Marca Fermana sempre in movimento. Ho raccolto le gambe fra le braccia e appoggiando il mento sulle ginocchia ho chiuso gli occhi, e la proiezione è iniziata.
All’inizio ho visto inaugurare il nuovo casello autostradale di Porto Sant’Elpidio, che con la terza corsia modificherà tutto il territorio circostante, perché oggi la localizzazione dei posti, dei luoghi geografici, ma anche di quelli dell’anima, non avviene più per vie, per piazze o per contrade, oramai ci si orienta a fermate della metropolitana e si ragiona per uscite di caselli dell’autostrada. È in prossimità di questi luoghi che nascono e si sviluppano le più importanti concentrazioni commerciali basta guardare Roma, Milano, ma anche altre regioni Italiane … oppure anche la nostra più vicina Civitanova Marche. Ed è quello che presto, molto presto accadrà anche da noi …. tutta la zona vicina allo svincolo autostradale si svilupperà notevolmente … verrà costruito un grande centro commerciale e tutto si sposterà a Porto Sant’Elpidio.
E mentre il vento si infila nei miei capelli penso che Io voto a Fermo … abito vicino Porto San Giorgio e prenderò l’autostrada a Porto Sant’Elpidio, sono già vittima delle localizzazioni urbanistiche.
In effetti vado anche al cinema a Porto Sant’Elpidio e Sere, la mia amica… quella un po’ invadente… quella che fa casini con gli sms, insomma avete capito … quella lì, lei si è anche comprata casa a Porto Sant’Elpidio… PSE fa pure più abitanti di Porto San Giorgio e PSG non ha nemmeno il cinema. Però ha il teatro! Sì … vabbè … ma non ci sono paragoni … quello di PSE è molto più grande per non parlare poi del teatro dell’Aquila di Fermo.. La realtà è che PSG è destinata a scomparire. Piccola e chiusa, senza possibilità di sviluppo resterà praticamente isolata. E quando PSE si organizzerà con la darsena, che cosa succederà? … Porterà via anche i turisti da PSG? ... a quel punto la nostra “perla” dell’Adriatico resterà solo un annoso bijou…
Il vento si allontana e inizio a percepire ora il motodromo, il tanto chiacchierato motodromo pensato nella zona di San Marco alle Paludi.  Sembra perfetto, è l’anello di congiunzione che mancava per lo sviluppo di un unico grande centro urbano che inizia  da Civitanova Marche  per finire a Fermo. E senza il motodromo? Senza rischiamo di essere tagliati fuori proprio come Porto San Giorgio?
Ad occhi chiusi c’ho pensato molto … il motodromo di San Marco alle Paludi è certamente una grande opportunità di sviluppo economico e turistico per tutto il territorio.
C’è chi sin da subito si è detto favorevole all’ipotesi e chi si ostina a non voler dialogare … e  dopo mesi di polemiche i toni della discussione non accennano a calare. La questione resta ancora  molto controversa.
Del resto si tratta di una scelta importante … che deve essere ben ponderata … studiata … valutata …  perché la decisione finale inciderà sulle prossime generazioni …. insieme con le altre strutture che si svilupperanno, insieme all’autostrada, il multisala, i centri commerciali e le zone industriali … si cambierà irrimediabilmente il futuro assetto di tutte le Marche Sporche … poi non si torna indietro ….ma la decisione è politica, e lo sanno tutti  … i tempi della politica sono molto strani … persino più lunghi dell’indecisione di una donna!
Ma alla fine Volontà Politica, Bene Comune ed Interessi Economici riusciranno ad incontrarsi?  Forse sì … forse so … non lo so. Staremo a vedere.
Ma se ci penso bene,  di che cosa si è parlato fino ad ora? Ci siamo fossilizzati sulla tutela ambientale e paesaggistica della valle … tutti a pensare all'impatto ambientale ma nessuno ci spiega cosa avverrà dopo che l’impianto sarà stato costruito...gli alberghi basteranno?....ed i ristoranti?...e per assurdo le prostitute saranno sufficienti per questa invasione di centauri in piena tempesta motoristica e ormonale?...sono domande sciocche? Chissà…
Il paradosso è che per andare veloci serve andarci piano con le parole e con le intenzioni politiche perché il motodromo è una preda elettorale mica una risposta ad un bisogno. L’impressione è che ci stiamo perdendo dietro ripicche politiche mascherate da ipocrite preoccupazioni ambientali …. La realtà è che la politica vive di pregiudiziali, e solo dopo essersi messi d'accordo su cosa ci si guadagna dal punto di vista politico si iniziano i lavori, ma se chi spinge a costruire ci guadagna troppo in termini elettorali, allora chi spinge per non costruire si impunta e non dà il suo permesso...
… ma non basta avere i permessi per costruire, servono anche i servizi, le fogne, le strade, l’illuminazione stradale, le indicazioni di percorso, la raccolta dei rifiuti e tutto il resto. Queste cose chi le farà? sono di competenza comunale, provinciale oppure addirittura regionale???.. e ti pare che chi costruisce ha bisogno solo di permessi per cementificare e non anche di contributi economici a fronte dei quali non verrà data nessuna garanzia per almeno i primi cento anni di gestione???....poi serve sapere anche una cosa, ma gli alberi quanto tempo ci metteranno a crescere per neutralizzare l’impatto ambientale ed acustico?...e chi costruisce che cosa darà in cambio alla comunità?... si promette lo sviluppo dell’intero indotto oppure solo assunzioni di personale?...e se poi la gestione risulta fallimentare, nell’ipotesi che il motodromo venga chiuso, chi lo prenderà in gestione per non mandare a casa le persone che ci lavorano...la Provincia, il Comune, la Regione oppure lo Stato...?
Ora che il nuovo panorama mi appare chiaro la domanda che mi sorge è:... chi gestirà il Motodromo dopo la fine dei lavori?... oppure questo diluvio di cemento nasconde una speculazione umana per mascherare la mancanza di idee imprenditoriali?
Non basta riflettere sull’utilità dell’impianto, se chi gestirà ha le competenze per farlo ed è bravo allora la struttura sarà utile, ma se chi gestirà non sarà in grado di farlo, che cosa succederà? … diventerà la classica cattedrale nel deserto?....e in questo caso è meglio che parlino i futuri gestori e non gli architetti, gli ingegneri o gli ambientalisti che già tanto hanno detto!
Il motodromo è un prodotto, come le scarpe, un prodotto che si deve vendere … ma nessuno sembra saperlo. Danno tutti per scontato che una volta costruito arrivino immediatamente mille moto al giorno per correre, pagando l'affitto e la benzina, dando per certo che i loro conducenti spenderanno milioni di euro fra alberghi e svaghi faraonici che non ci sono. Una volta costruito chi lo pubblicizzerà e come lo si deve "vendere" al meglio?....sarà promosso come la solita  sagra paesana che ha stufato pure i vecchi, oppure verranno chiamati i soliti guru da Milano per indicare la via verso la promozione motoristica come se noi fossimo tutti degli emeriti deficienti manco in grado di accendere le luci???...
E poi … se la gestione non sarà all'altezza, i soldi per non farlo ammuffire ce li dovrà mettere l'intera comunità e senza avere la minima idea di cosa farci con un ex motodromo....a meno che non si studi tutta una serie di manifestazioni per sfruttare oltre le proprie potenzialità tutto l’impianto …. a meno che non ci si organizzi la festa nazionale di Miss Ombrellino, avete presente quelle gentili ragazze che prima della partenza tengono in mano un ombrellino per riparare dal sole i corridori…oppure la gara annuale dei barellieri con un premio al più veloce soccorritore … e perché no, anche una corsa per tricicli per bambini … oppure la corsa a piedi degli ubriachi per vedere chi raddrizza le curve … o invece cene tematiche del tipo “donne & motori, gioie & dolori” con le più belle donne e i centauri di tutta Italia. Nel caso succedesse gli enti pubblici avrebbero la capacità imprenditoriale per gestire il Motodromo?
Una volta che hanno corso moto e macchine si potrebbero pensare mille altre situazioni alternative …. per esempio una scuola di meccanica che organizzi corsi teorico-pratici su come si riparano le moto da competizione per la formazione professionale dei meccanici motoristi … penso ad un’Accademia Nazionale che nasca come un distaccamento della facoltà di ingegneria meccanica del politecnico di Ancona per la formazione di “meccanici da gara”  altamente qualificati … nuove figure professionali che potranno poi trovare collocamento all’interno dei migliori Team sportivi regionali e nazionali, oppure all'interno di aziende produttrici di motociclette in genere, oppure in officine meccaniche specializzate. Non solo motodromo quindi, ma un vero e proprio centro di eventi e ricerche!
E mentre inizio ad immaginare Gran Premi, pistoni e marmitte, camion stratosferici con le gigantesche scritte aziendali e il rumore delle moto che corrono simile a quello dei calabroni in volo, sento il primo refolo di vento freddo dell’autunno che arriva, mi rimetto in piedi e prendo la bici, salgo e inizio a pedalare contenta di essere stata per una volta la donzelletta che, anche venendo dalla campagna, ha avuto la voglia di vedere cosa ci sia dietro il colle. Forse Giacomo Leopardi non sarà contento, ma sono figlia di questa terra e, come è sempre stato, razionale e concreta, e se è vero, come è vero, che per fare le pagnotte servono tante molliche è anche vero che immaginarci il futuro non significa realizzarlo ma per realizzare il futuro serve anche immaginarlo.

Pubblicato su .. informazione.tv

venerdì 15 ottobre 2010

I partiti e le liste civiche alle prese con le liste elettorali.

Candido Ergo Sum
di Laura Gioventù



...la corsa sta per iniziare...


“Il segreto di un candidato politico è di sembrare stupido come chi lo ascolta, così che gli ascoltatori si sentano intelligenti come lui.”

Siamo il paese che è sempre in campagna elettorale, i nostri partiti sono sempre con le prossime elezioni da preparare, se non quelle nazionali ma locali di certo.Votiamo a ritmi forsennati e partiti e liste civiche hanno lo stesso problema insormontabile: i candidati.
Dove trovarli, come convincerli a presentarsi, come a non presentarsi, come arginare il loro impegno e come stimolarne l’interesse, come sceglierli e come evitare errori nelle liste elettorali….sono queste alcune delle domande che riguardano il rapporto fra partiti e liste civiche da una parte, e l’esercito dei candidati dall’altra. Con questo dossier abbiamo voluto capire meglio la posizione di chi li propone e in che rapporto siano costoro con questa massa di variegati apprendisti politici oppure navigati statisti. Abbiamo rivolto le domande ai responsabili dei partiti o delle liste con la speranza di chiarire i sospetti oppure di spiegare le dinamiche relative alla scelta, non sempre facile, di chi dovrebbe rappresentare il “Popolo”. Sono emerse cose curiose e divertenti, ma anche spiegazioni in politichese che andrebbero tradotte con i risultati definitivi alla mano, ma del resto si sa, la politica è anche l’arte di non dire assolutamente nulla anche dopo ore che se ne parla.

Di seguito riportiamo i nomi e le cariche politiche di chi ha risposto, ma anche i nomi e le cariche politiche di chi ha ritenuto giusto non rispondere o non dare nessuna spiegazione per non aver partecipato al dossier. Ognuno è libero di scegliere cosa sia meglio o peggio per se e per i propri elettori, ma certo non se ne ricava una buona impressione da chi neppure risponde ad un invito. Non ci resteremo male per questo, saranno i lettori a decidere se costoro hanno fatto bene o male, noi gli abbiamo invitati ma loro non si sono presentati, amen!

Ci piacerebbe sviluppare altri dossier sulla politica, ma vista in modo meno tecnico e più umanizzato, magari in un prossimo futuro lo faremo, e non sappiamo se questa sia una promessa o una minaccia: parlare di politica non è difficile, è parlare con i politici che è molto faticoso.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, e a tutti coloro che vorranno leggere il dossier.


I BUONI (quelli che hanno risposto)


Avv. Renzo Interlenghi (coordinatore provinciale) per il PdCi

Daniele Fortuna per il Partito Socialista

Prof. Giuseppe Buondonno per il Partito Democratico

Ing. Adolfo Marinangeli (coordinatore provinciale) per l’Italia dei Valori

Arch. Guidomassimo Postacchini per Con Fermo Di Ruscio (Lista Civica)

Dott. Michele Rastelli per Fermo Libera (Lista Civica)

Luciano Romanella  per Pro Territorio R.e C. (Lista Civica)

Mirko Steca per Futuro e Libertà

Andrea Mandolesi per Lega Nord 



E I CATTIVI (quelli che non hanno risposto)


Dott. Gaetano Massucci per Il Centro del Fermano (Lista Civica)

Dott. Fabio Pagnotta (coordinatore regionale) per l’UDC

Avv. Pietro Alberto Brugnoni (coordinatore provinciale) per il PDL


Pubblicato su informazione.tv


(Proprietà letteraria riservata)

Le risposte di Andrea Mandolesi


Domanda 1)
«Il potere logora chi non ce l'ha.» Giulio Andreotti
E’ per questo che tutti vogliono candidarsi, per ottenere il potere per non logorarsi?
E voi come riuscite a capirlo?


Il nostro è un partito che si rivolge soprattutto ad un elettorato giovane che forse non è così attaccato al potere.
Poi, se parliamo di elezioni comunali, non ci sono grandi guadagni. Posso dirlo perché ho anche fatto il consigliere comunale e c’ho anche rimesso di tasca propria. A livelli più alti indubbiamente non è così però nella Lega, prima di venir candidati sono necessari tre anni di militanza attiva all’interno del partito, che è anche il tempo necessario non solo per fare esperienza ma anche per capire le reali intenzione delle persone. 

Domanda 2)
Il candidato ideale lo si riesce a trovare setacciando tra la sabbia sperando di trovare la pepita d'oro, oppure è un lento lavoro di cesello fra il cercare il migliore ma dovendosi alla fine accontentare del meno peggio?


Noi cerchiamo di “cesellare” il più possibile. Li plasmiamo …

Domanda 3)
Ci sono stati molti casi in cui i candidati una volta eletti cambiassero casacca, per evitare ciò non sarebbe giusto farli decadere automaticamente oppure le elezioni sono cose diverse dalle scelte dei partiti?


Anche se mi trova molto d’accordo, questo indubbiamente non sta a me deciderlo, ma al legislatore. Nello statuto non è previsto. A livello nazionale non abbiamo mai avuto politici che hanno cambiato casacca tranne nell’ultima legislatura, dove un deputato è passato al gruppo misto.
La Lega seleziona bene il propri candidati e per candidarsi alle politiche c’è bisogno di almeno tre anni e mezzo di militanza nel partito. Ed in tre anni e mezzo si riesce a capire di che pasta è fatta la persona.

Domanda 4)
Quando iniziate a stilare la prima lista dei candidati e vedete in quanti vorrebbero concorrere per risultare eletti, il vostro pensiero è quello di orgoglio per l'entusiasmo che costoro emanano oppure vi chiedete attoniti come mai abbiano chiuso i manicomi visto l'alto numero di pazzi che circolano liberi di credersi statisti della politica???


Siamo un partito giovane a Fermo perché ci siamo solo da due anni e mezzo. Stiamo lavorando per comporre la lista completa per le prossime comunali e indubbiamente la nostra reazione è di orgoglio nel ricevere nuovi candidati e nel vedere un interesse crescente per i nostri ideali.

Domanda 5)
Una volta i candidati venivano scelti fra certe caste, oppure sorteggiati, altre volte era l'età o la professione che li faceva diventare eletti, al giorno d'oggi la democrazia impone una gara per consensi. Secondo lei, in un prossimo futuro che tipo di soluzioni si potrebbero adottare per cambiare il modello elettorale, un esame teorico-pratico in scienze politiche per chi volesse candidarsi oppure una specie di quiz televisivo per decretare il vincitore?...l'assurdo di eleggere candidati improponibili potrebbe ispirare certe degenerazioni?


Dipende da quale livello di politica si parla. A livello comunale è logico che questa domanda non è pertinente. Noi siamo rappresentanti locali e per quanto concerne altre candidature non siamo deputati a farlo.  E comunque non vedo bene nessuna delle due soluzioni ipotizzate. Bisogna militare all’interno del partito e guadagnarsi la fiducia dei livelli più alti. Esperienza quindi, più che esami e quiz.

Domanda 6)
Lei sente la responsabilità degli insuccessi dei candidati che ha incluso nelle liste elettorali oppure alla fine è come alle olimpiadi dove l'importante è partecipare?


Per la poca esperienza politica qui a Fermo, abbiamo comunque sempre vinto le elezione quindi siamo stati sempre soddisfatti. Speriamo che vada sempre bene. Indubbiamente chi stila le liste se ne assume anche la responsabilità.

Domanda 7)
Spesso il candidarsi è visto come la scorciatoia all'impegnarsi seriamente in un lavoro, ma per alcuni la politica è un vero e proprio lavoro. Lei consiglierebbe questo lavoro oppure indicherebbe altre occupazioni per essere più felici oppure meno oppressi dai problemi altrui?


Tutti aspirano a fare i politici ad alti livelli, quindi di professione. Sicuramente non è così negativo riuscire ad essere eletti. Io dico sempre che la meritocrazia dipende dalle capacità che si hanno e solo chi ne ha le capacità potrà fare il politico di professione.

Domanda 8)
Se una persona volesse provare l'ebbrezza di vedere il proprio nome nella sua lista elettorale, che cosa dovrebbe fare e voi nel caso si presentassero di loro spontanea volontà, cercate di dissuaderli proponendogli solo problemi oppure cercate di non farli scappare raccontandogli solo le mille soluzioni?...e per le donne, servono anche truccatore ed estetista o bastano tempo libero e disponibilità a fare tardi la sera?


Per le donne servono sicuramente disponibilità a fare tardi la sera ed impegno costante in tutte le problematiche che si affrontano nella politica. Però in un mondo come quello in cui viviamo, fatto di immagine, c’è bisogno di un po’ di tutto … quindi una bella donna avrà sicuramente più successo. Bella ed intelligente sarebbe la candidata ideale.

Poi, chi si presenta da noi, ha volontà di impegnarsi in politica. Noi li accogliamo e ne valutiamo le capacità e mettiamo a disposizione la nostra esperienza per cercare di formare soprattutto quelle persone che non hanno molta conoscenza politica. Poi dipende dalle esigenze che il partito ha. Lo statuto prevede la prima iscrizione con una “tessera sostenitore”, un anno di militanza attiva verificata dalla sezione dove si richiede la candidatura, poi si può passare a militante e si può iniziare a svolgere politica attiva. Ma a livello comunale qualche deroga la si può fare anche perché il nostro partito è ancora in una fase costituente qui a Fermo e certe regole ferree possono essere derogate non avendo ancora fatto un congresso e con ancora pochi militanti attivi.

Domanda 9)
Candidare è un potere sublime oppure è una rottura di scatole, è il massimo dell’orgasmo politico oppure la solita minestra riscaldata?


Né l’uno e né l’altro. È una soddisfazione se, in un periodo come quello che stiamo vivendo, di disaffezione verso la politica, vedere che qualcuno abbia voglia invece di partecipare alla vita politica. Cerchiamo sempre di favorire questo inserimento e la composizione della lista fa parte di questa soddisfazione se il percorso che si è intrapreso dà buoni risultati … ma anche sufficienti.


Pubblicato su informazione.tv
(Proprietà letteraria riservata)

Le risposte di Mirko Steca

Domanda 1)
«Il potere logora chi non ce l'ha.» Giulio Andreotti
E’ per questo che tutti vogliono candidarsi, per ottenere il potere per non logorarsi?
E voi come riuscite a capirlo?


Non è facile capirlo, la speranza è che non sia così. Uno si candida per portate il proprio contributo per il bene della collettività. La speranza è questa poi spesso la realtà ci dimostra tutt’altro …. Non lo confermo ma potrebbe essere così. E lo si capisce attraverso l’azione politica ed amministrativa.

Domanda 2)
Il candidato ideale lo si riesce a trovare setacciando tra la sabbia sperando di trovare la pepita d'oro, oppure è un lento lavoro di cesello fra il cercare il migliore ma dovendosi alla fine accontentare del meno peggio?


Buona la seconda! Naturalmente all’inizio si cerca tra i propri iscritti, si studia il curriculum, si guarda il territorio. L’utopia è questa, poi spesso succede che a metà della composizione della lista si mette dentro di tutto e di più! L’obiettivo è coprire tutte le fasce di età e tutte le zone di un territorio, provinciale o comunale che sia, cercando all’interno delle associazioni, sia sociali sia produttive, ed anche tra non iscritti. Si parte sempre dagli iscritti, poi la disponibilità è sempre poca, e per allargare il consenso c’è proprio la strategia di trovare persone di area ed a volte si va addirittura alla ricerca di persone provenienti da altri schieramenti.

Domanda 3)
Ci sono stati molti casi in cui i candidati una volta eletti cambiassero casacca, per evitare ciò non sarebbe giusto farli decadere automaticamente oppure le elezioni sono cose diverse dalle scelte dei partiti?


No, ci vorrebbe un vincolo molto più forte tra il mandato e l’esercizio del proprio mandato e non sarebbe male inserirlo come regolamento interno al partito. Certo, poi le vicissitudini nel corso della legislatura sono tante e lo vediamo attualmente anche a livello nazionale purché sia però sempre all’interno di un filone programmatico di schieramento.
Quelli che cambiano di “casacca” sono dei mercenari. Spesso si cambia perché non si va d’accordo con il proprio gruppo o con l’amministrazione. Poi bisogna vedere da che cosa è dettato il cambiamento, se per ideali, per valori oppure perché non è stata passata la propria pratica oppure quella di qualche amico. Spesso poi succede proprio questo, che un consigliere essendo indispensabile numericamente in consiglio comunale riesca in qualche modo a farlo pesare con il proprio voto.

Domanda 4)
Quando iniziate a stilare la prima lista dei candidati e vedete in quanti vorrebbero concorrere per risultare eletti, il vostro pensiero è quello di orgoglio per l'entusiasmo che costoro emanano oppure vi chiedete attoniti come mai abbiano chiuso i manicomi visto l'alto numero di pazzi che circolano liberi di credersi statisti della politica???


Sia un bene sia un male. È un bene perché comunque più concorrenza porta più consensi e più voti e quindi la possibilità stessa di avere più seggi. In questo senso è meglio mettere dentro quante più persone possibili. L’aspetto negativo è che questo potrebbe poi portare alla nascita di litigi, alla concorrenza esasperata, a parlarsi male a vicenda. Può succedere che in una famiglia si vada in quattro a chiedere il voto elettorale, ognuno dei quali parlando male degli altri. Parlo sinceramente, questo è quello che capita. Un alto numero di persone che partecipano ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci preoccupa per quello che successivamente potrebbe verificarsi, dalle incomprensioni all’interno delle proprie liste a quelle all’interno dei gruppi consiliari.

Domanda 5)
Una volta i candidati venivano scelti fra certe caste, oppure sorteggiati, altre volte era l'età o la professione che li faceva diventare eletti, al giorno d'oggi la democrazia impone una gara per consensi. Secondo lei, in un prossimo futuro che tipo di soluzioni si potrebbero adottare per cambiare il modello elettorale, un esame teorico-pratico in scienze politiche per chi volesse candidarsi oppure una specie di quiz televisivo per decretare il vincitore?...l'assurdo di eleggere candidati improponibili potrebbe ispirare certe degenerazioni?


Qui gli aspetti sono diversi. A mio avviso chi dovrebbe filtrare le candidature e garantire una buona politica sono i partiti entrando anche nel merito del dibattito sull’attuale legge elettorale nazionale che condividerei qualora i partiti funzionassero. Si potrebbero fare le liste bloccate qualora esista una reale meritocrazia interna. Se il partito riuscisse veramente a selezionare una classe dirigente in base alle capacità ad al merito si potrebbero anche fare le liste bloccate. Parlo un po’ da utopista della politica. Siccome però i partiti hanno tradito il loro mandato e sono solo centri di potere o mezzi per arrivare a qualcosa, a questo punto occorre una scelta con metodi di selezione democratica. Anche se nella preferenza, a volte può capitare che i vecchi marpioni, il conservatorismo e il potere prevalgono su certe preferenze a discapito della qualità politica. Nelle liste spesso le persone brave ma con meno esperienza e meno conoscenze non riescono ad essere elette a differenza di chi già fa il consigliare da anni, ha un gruppo di consenso ed è più conosciuto e avvantaggiato nel prendere voti.

Domanda 6)
Lei sente la responsabilità degli insuccessi dei candidati che ha incluso nelle liste elettorali oppure alla fine è come alle olimpiadi dove l'importante è partecipare?


Nelle liste comunali il problema non sussiste perché poi nessuno verrà escluso perché servono tanti candidati. Tutti vengono messi dentro. La responsabilità è finale ed è del cittadino che ha votato. Nelle provinciali dove c’è un solo candidato, solo in quel caso possiamo parlare di responsabilità. Se viene scelto un candidato che perde dispiace per lui ma anche per il partito stesso e per chi ha fatto quella scelta.

Domanda 7)
Spesso il candidarsi è visto come la scorciatoia all'impegnarsi seriamente in un lavoro, ma per alcuni la politica è un vero e proprio lavoro. Lei consiglierebbe questo lavoro oppure indicherebbe altre occupazioni per essere più felici oppure meno oppressi dai problemi altrui?


La politica non è un lavoro, ma una passione ed una missine per il bene pubblico. Spesso però succede che ci si candida per avere una visibilità per le proprie professioni anche con la speranza di ottenere un domani dei benefici sul proprio lavoro grazie alle conoscenze ed alla possibilità di allargare il proprio pacchetto clienti.
Ma la politica non deve essere assolutamente un lavoro. Certo, io qui vado un po’ controcorrente, nel senso che tutti dicono che gli stipendi dei politici sono troppo alti. Siccome io credo nella politica e penso che chi fa l’amministratore deve comunque percepire uno stipendio adeguato perché sottrae molto tempo al proprio lavoro. Quindi, secondo me, chi dice che un consigliere regionale oppure un parlamentare prende troppo non è giusto, devono invece fare di più per il bene pubblico. Se rispettano il loro mandato alla fine quella che si percepisce è una retribuzione adeguata perché fare il parlamentare per 5 anni significa smettere di fare il proprio lavoro e trascurare la famiglia. E dopo 5 anni? Comunque è un discorso complicato. L’importante è svolge il proprio dovere, ritornando al già citato senso etico. Sono ben altre le spese superflue che dovrebbero essere eliminate a cominciare dagli enti inutili.

Idealmente e moralmente mi sento di consigliare l’esperienza politica. Poi però dipende dal carattere della persona. In politica sicuramente ci sono molte più delusioni che successi, per chi ci crede seriamente. Si entra con molto entusiasmo poi si vedono i meccanismi … ndr … può succedere che qualcuno lo faccia per aumentare le proprie entrate, altri che la scelgano come lavoro perché non ne ha uno. E spesso la politica è stressante perché non si riesce ad arrivare ad una soluzione. La politica spesso è solo tanta chiacchiera e pochi fatti concreti. Tante persone e quindi tanti modi diversi di pensare e di fare. Le riunioni fumose nelle sedi di partito spesso altro non sono che un parlar male degli altri piuttosto che discutere sull’utilità dell’arretramento dell’autostrada.

Domanda 8)
Se una persona volesse provare l'ebbrezza di vedere il proprio nome nella sua lista elettorale, che cosa dovrebbe fare e voi nel caso si presentassero di loro spontanea volontà, cercate di dissuaderli proponendogli solo problemi oppure cercate di non farli scappare raccontandogli solo le mille soluzioni?...e per le donne, servono anche truccatore ed estetista o bastano tempo libero e disponibilità a fare tardi la sera?


Li accogliamo a braccia aperte valutando insieme la situazione politica, quella del partito e gli obiettivi che si prefigge la lista. Innanzitutto dovrebbero contattarci. Poi partecipare comunque alle riunioni e creare una comunità individuando gli obiettivi comuni, i problemi e le possibili soluzioni. Se si concordano e c’è un minimo comune denominatore bene, altrimenti si è sbagliato lista. La tessera al partito non è indispensabile, almeno inizialmente. È comunque un “vincolo” e può essere fatta in un passaggio successivo. L’iscrizione al partito non è una condizione indispensabile per poter essere candidati. Come ho già detto, per fare le liste, spesso si parte dagli iscritti  che sono sempre la parte minoritaria di una lista perché nessuno ha, come nel caso di Fermo, 32 iscritti disposti a candidarsi. Nessun partito, credo. Poi anche l’ obiettivo di allargare il consenso porta a cercare fuori dal partito stesso.

Per le donne servono tempo libero, meno estetista e sicuramente più passione!

Domanda 9)
Candidare è un potere sublime oppure è una rottura di scatole, è il massimo dell’orgasmo politico oppure la solita minestra riscaldata?


Candidare è difficile e comunque il potere ce l’hai in base al sistema elettorale. Se è maggioritario, ripeto, allora hai potere perché sei costretto a fare una scelta. Se è proporzionale con liste da 30 persone non hai nessuno potere perché metti dentro tutti e forse li devi anche andare a cercare. Si avrebbe potere se tanti vorrebbero entrare ed i posti fossero limitati ma questo non succede nelle liste comunali. Capita invece nelle provinciali dove in ogni collegio un partito candida una sola persona ed è facile che all’interno di uno stesso gruppo politico ci siano più persone che si vogliono candidare. Chi deve scegliere il candidato ha in questo caso delle responsabilità ed è una gran rottura di scatole perché ti prendi pure le colpe che non hai.
Poi succede che chi verrà escluso non aiuta il candidato del proprio partito, ma tradisce per vendetta e va a sostenere i candidati degli altri partiti come è successo per le provinciali di Fermo.
E purtroppo capita spesso che chi fa le liste il giorno dopo le elezioni viene completamente dimenticato  da chi viene eletto ed ecco poi perché i partiti non funzionano e ci sono i “corti circuiti”...


Pubblicato su informazione.tv

 (Proprietà letteraria riservata)