Programmi a buste chiuse
di Laura Gioventù
La principale preoccupazione di tutte le liste civiche e dei partiti che si presentano alle elezioni è la stesura dei programmi elettorali.
Spesso sono riassunti di vecchi propositi, altre volte sono solo delle fotocopie sbiadite di antiche dispute elettorali, quasi sempre si somigliano per la loro banalità, e solo la presentazione tramite comizi o tramite interviste, grazie alle capacità personali o carisma dei vari leader, li rende diversi ove nella realtà non lo sono.
Ci sono stati anche casi in cui non si presentano affatto rimandando il tutto a dopo gli scrutini elettorali, in caso di sconfitta è una fatica in meno, ed in caso di vittoria è solo una soddisfazione che non costerà nulla tanto si è già vinto.
Nelle recenti elezioni di Fermo si arrivò addirittura a chiedere agli elettori stessi di compilare un programma così da mascherare proprie debolezze e dando, nello stesso tempo, la colpa di una eventuale incompiutezza non a se stessi ma agli elettori.
Quindi per evitare sia la suggestione dovuta all’appartenenza partitica, che per valutare asetticamente i programmi presentati, si potrebbe usare lo stesso metodo di giudizio di quello che da anni usano i sommelier e le varie esposizioni di vini nel mondo…una valutazione a bottiglia coperta.
Praticamente per una certa selezione si presentano i migliori vini di una certa categoria con delle bottiglie coperte, senza cioè conoscerne il produttore né la gradazione, e neppure il colore. Una giuria di esperti assaggia, assapora il prodotto, e poi senza farsi condizionare dalla marca nè dalla zona di produzione, stabilisce una graduatoria quanto più vicina al reale valore del vino proposto. Dopo le prime contestazioni, è diventata una pratica sempre più apprezzata, in quanto arriva a premiare vini e produzioni minori e poco conosciute solo per la qualità del prodotto e non solo per la notorietà di chi lo produce.
Lo stesso meccanismo si potrebbe applicare ai programmi delle liste e dei partiti che si presenteranno alle elezioni di Porto San Giorgio, mettendo cioè i loro programmi in buste chiuse e senza riferimenti di appartenenza partitica, sottoporli al vaglio di una commissione di esperti che li giudichi per la loro concretezza e fattibilità mediante parametri concreti e non ideologici, eleggendo alla fine quello che per loro è il miglior programma senza poterne conoscere il partito estensore.
Per cui non una indicazione di voto, ma una valutazione sulle credibilità di chi lo proponga, e grazie alla quale gli elettori potranno farsi una idea quanto più aderente la realtà, e non solo in base alla loro fede politica.
Molti anni fa in uno dei primi concorsi internazionali a bottiglia chiusa, si doveva valutare lo Champagne migliore fra i dieci proposti, la giuria dopo una approfondita selezione scelse il vincitore, liberarono la bottiglia dalla sua copertura e, fra le sorprese sbigottite dei Francesi, comparve l’etichetta di uno Spumante, e per giunta Italiano. La casa di produzione è famosa oggi e poco conosciuta allora…Ferrari. Per cui la vittoria arrise ad un prodotto non Francese e non Champagne, ma molto ben confezionato e apprezzato anche oggi. A volte oltre gli involucri si celano sorprese incredibili sulle quali è bene riflettere.
Articolo pubblicato su
www.informazione.tv
Il commento del prof. Umberto Curi
Programmi politici da scoprire. Una proposta niente male.
sabato 5 novembre 2011
sabato 22 ottobre 2011
Il Palio dei Partiti
Il Palio dei Partiti
di Laura Gioventù
Fra le tradizioni popolari più apprezzate e seguite della Provincia di Fermo c’è il Palio dell’Assunta, ma in molte altre città Italiane si celebra con un Palio un momento particolare della comunità, la supremazia di una contrada sulle altre.
In cosa consista un Palio lo sanno in tanti, in sintesi ci sono delle contrade o quartieri, che gareggiano fra loro, e per eleggere il migliore o soltanto il meno peggio, usano occupare un luogo aperto, assoldare dei fantini professionisti e dare loro dei cavalli di pregio e in grado di gareggiare al meglio, si stabiliscono delle regole e poi si procede, con divertenti espedienti, a dare il via alla gara. Nel tempo si sono affinate le regole e si è arrivati alle attuali che in pratica determinano l’accoppiata cavallo-cavaliere tramite sorteggio. È di certo un modo originale e folkloristico per definire chi sia il migliore. Ora proviamo a considerare il palio anche sotto forma di evento turistico, è innegabile che per vederlo accorrano molti turisti e che più questo Palio abbia tradizioni e aspettative di spettacolo e più il numero dei visitatori è destinato a salire. Le elezioni altro non sono che una gara, i partiti sono come le contrade, le strategie sono come i fantini, ma mancano i cavalli se vogliamo avere un Palio degno di questo nome, ed i cavalli nel caso di Porto San Giorgio sarebbero sostituiti da imbarcazioni. La Città di San Giorgio potrebbe mettere in scena il suo palio/regata dei Partiti, partendo dall’accoppiare tramite sorteggio i partiti a barche da regata e relativi skipper, e dare vita ad una gara vera dal punto di vista nautico, da svolgersi nelle acque di fronte la città, e come “scuderie” utilizzare ognuno uno Chalet diverso, sorteggiati anch’essi fra coloro che si candideranno per ospitare le varie tifoserie, così da rendere il lungomare colorato e, visto dal campo di gara, un meraviglioso spettacolo da immortalare con video promozionali e foto pubblicitarie, veicolo adeguate per le future campagne pubblicitarie a scopo turistico. Una regata alla quale potrebbe anche essere abbinata una lotteria, oppure una raccolta di denaro fra gli spettatori a scopo benefico. Lo scopo è inaugurare una tradizione che coniughi l’impegno politico con le esigenze di rendere le elezioni un modo per incrementare sia lo sviluppo del territorio, sia per rendere la regata una attrazione di turismo sostenibile, dato che al termine della regata, oltre alla sfilata delle barche, si potrebbe ripristinare la tradizionale festa della padella. Insomma, non un modo per spettacolarizzare la politica, ma un pretesto per rendere la politica parte del contesto ambientale e parte dei costumi della città e non solo una delle peggiori cause di separazione fra i cittadini di Porto San Giorgio.
Info all'indirizzo: gioventupersangiorgio@gmail.com
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e su ... laprovinciadifermo.it
di Laura Gioventù
Elio Lonardoni - Olio su tela 35 x 50 " Regata velica" |
Fra le tradizioni popolari più apprezzate e seguite della Provincia di Fermo c’è il Palio dell’Assunta, ma in molte altre città Italiane si celebra con un Palio un momento particolare della comunità, la supremazia di una contrada sulle altre.
In cosa consista un Palio lo sanno in tanti, in sintesi ci sono delle contrade o quartieri, che gareggiano fra loro, e per eleggere il migliore o soltanto il meno peggio, usano occupare un luogo aperto, assoldare dei fantini professionisti e dare loro dei cavalli di pregio e in grado di gareggiare al meglio, si stabiliscono delle regole e poi si procede, con divertenti espedienti, a dare il via alla gara. Nel tempo si sono affinate le regole e si è arrivati alle attuali che in pratica determinano l’accoppiata cavallo-cavaliere tramite sorteggio. È di certo un modo originale e folkloristico per definire chi sia il migliore. Ora proviamo a considerare il palio anche sotto forma di evento turistico, è innegabile che per vederlo accorrano molti turisti e che più questo Palio abbia tradizioni e aspettative di spettacolo e più il numero dei visitatori è destinato a salire. Le elezioni altro non sono che una gara, i partiti sono come le contrade, le strategie sono come i fantini, ma mancano i cavalli se vogliamo avere un Palio degno di questo nome, ed i cavalli nel caso di Porto San Giorgio sarebbero sostituiti da imbarcazioni. La Città di San Giorgio potrebbe mettere in scena il suo palio/regata dei Partiti, partendo dall’accoppiare tramite sorteggio i partiti a barche da regata e relativi skipper, e dare vita ad una gara vera dal punto di vista nautico, da svolgersi nelle acque di fronte la città, e come “scuderie” utilizzare ognuno uno Chalet diverso, sorteggiati anch’essi fra coloro che si candideranno per ospitare le varie tifoserie, così da rendere il lungomare colorato e, visto dal campo di gara, un meraviglioso spettacolo da immortalare con video promozionali e foto pubblicitarie, veicolo adeguate per le future campagne pubblicitarie a scopo turistico. Una regata alla quale potrebbe anche essere abbinata una lotteria, oppure una raccolta di denaro fra gli spettatori a scopo benefico. Lo scopo è inaugurare una tradizione che coniughi l’impegno politico con le esigenze di rendere le elezioni un modo per incrementare sia lo sviluppo del territorio, sia per rendere la regata una attrazione di turismo sostenibile, dato che al termine della regata, oltre alla sfilata delle barche, si potrebbe ripristinare la tradizionale festa della padella. Insomma, non un modo per spettacolarizzare la politica, ma un pretesto per rendere la politica parte del contesto ambientale e parte dei costumi della città e non solo una delle peggiori cause di separazione fra i cittadini di Porto San Giorgio.
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Porto San Giorgio
sabato 15 ottobre 2011
Manifestodromo
Come tradurre la voglia di manifestare in una occasione di sviluppo. Di Laura Gioventù
Le esibizioni esteriori della Politica e delle Organizzazioni sociali, sindacali o umanitarie che siano, sono anche occasioni di sviluppo, oltre che merce per dibattiti televisivi. In genere questo particolare settore della promozione ideologica si concretizza in manifestazioni, adunate, incontri che hanno spessissimo come sfondo o come luogo fisico Roma o le maggiori città Italiane. È un rituale ormai consolidato ma che se guardato per il verso giusto potrebbe dare un grande impulso al settore turistico e commerciale di Porto San Giorgio. Come?... Porto San Giorgio si potrebbe candidare per divenire la sede stabile di tutte quelle manifestazioni medio piccole che hanno bisogno di una location sempre a disposizione, organizzata e facile da raggiungere. Con un minimo di studio urbanistico si potrebbe delineare un percorso, un tracciato per canalizzare le numerose persone che confluiranno per le manifestazioni, adibire uno spazio per il parcheggio dei pullman con i quali i manifestanti arriverebbero - parcheggio a pagamento anche se a prezzo politico - con una cooperativa fatta da persone di Porto San Giorgio che lavorino per questo scopo. Il percorso potrebbe essere studiato sia per rispondere alle necessità dei manifestanti, sia per soddisfare le necessità dei commercianti, per cui lungo il tracciato posizionare dei gazebo con l’esposizione di prodotti tipici, oppure spingere il corteo a passare davanti a quanti più esercizi commerciali possibili. Altra cosa che potrebbe risultare interessate è quella di creare lungo il tracciato delle zone “fotografabili” ossia dei punti specifici per scattare le foto dei vari cortei, e noleggiare le aree per riprese televisive. Anche l’accoglienza dei molti manifestanti potrebbe generare lavoro, una società di hostess fatta da ragazze di San Giorgio potrebbe -sempre a prezzi politici - fornire l’assistenza con personale qualificato e duttile. Lungo il percorso si potrebbero ipotizzare anche due aree definite istituzionali, tramite una scenografia apposita si potrebbe ricreare il “Palazzo” del governo verso il quale tutti i manifestanti potrebbero inveire, e in altra parte del corteo perfino un luogo di scontri virtuali, che con barricate ricreate appositamente e con sagome di poliziotti da colpire per i manifestanti più esagitati. Il tracciato configurandosi ad anello e con una lunghezza omogenea potrebbe diventare anche luogo per esibizioni diverse, in fondo se a Rio il Carnevale lo si mette in mostra in un Sambodromo, nulla vieta a chi voglia usare il tracciato per esibizioni spettacolari, di farlo. Parlando di percorso alla mente arriva subito l’idea di piedi che si muovono, per cui scarpe, e visto che siamo nel distratto più famoso la mondo per le scarpe, si potrebbero unire gli sforzi e creare una scarpa “da manifestazione” progettata e realizzata in loco e proposta ai partecipanti come indispensabile strumento di comodità e di affidabilità per ogni manifestazioni. L’ideazione di tale percorso non intaccherebbe il paesaggio, nè contribuirebbe all’inquinamento ambientale, ma porterebbe a Porto San Giorgio molte persone e una notorietà molto apprezzabile. Si potrebbero anche studiare pacchetti ospitalità che gli alberghi potrebbero praticare, sarebbe un traino notevole per far conoscere sia la bellezza del litorale, sia i prodotti e le bellezze dell’entroterra tramite spazi appositi per queste finalità. Se guardiamo la situazione economica, di manifestazioni nel prossimo futuro ce ne potrebbero essere tante, l’incremento potrebbe essere notevole, ma anche restando al numero delle attuali, basterebbe veicolare verso Porto San Giorgio una percentuale possibile di esse per pronosticare centinaia di migliaia di eventuali nuovi turisti, che per il nostro territorio sarebbero quel serbatoio di consumatori che sta mancando per lo sviluppo futuro della città.
gioventupersangiorgio@gmail.com
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Le esibizioni esteriori della Politica e delle Organizzazioni sociali, sindacali o umanitarie che siano, sono anche occasioni di sviluppo, oltre che merce per dibattiti televisivi. In genere questo particolare settore della promozione ideologica si concretizza in manifestazioni, adunate, incontri che hanno spessissimo come sfondo o come luogo fisico Roma o le maggiori città Italiane. È un rituale ormai consolidato ma che se guardato per il verso giusto potrebbe dare un grande impulso al settore turistico e commerciale di Porto San Giorgio. Come?... Porto San Giorgio si potrebbe candidare per divenire la sede stabile di tutte quelle manifestazioni medio piccole che hanno bisogno di una location sempre a disposizione, organizzata e facile da raggiungere. Con un minimo di studio urbanistico si potrebbe delineare un percorso, un tracciato per canalizzare le numerose persone che confluiranno per le manifestazioni, adibire uno spazio per il parcheggio dei pullman con i quali i manifestanti arriverebbero - parcheggio a pagamento anche se a prezzo politico - con una cooperativa fatta da persone di Porto San Giorgio che lavorino per questo scopo. Il percorso potrebbe essere studiato sia per rispondere alle necessità dei manifestanti, sia per soddisfare le necessità dei commercianti, per cui lungo il tracciato posizionare dei gazebo con l’esposizione di prodotti tipici, oppure spingere il corteo a passare davanti a quanti più esercizi commerciali possibili. Altra cosa che potrebbe risultare interessate è quella di creare lungo il tracciato delle zone “fotografabili” ossia dei punti specifici per scattare le foto dei vari cortei, e noleggiare le aree per riprese televisive. Anche l’accoglienza dei molti manifestanti potrebbe generare lavoro, una società di hostess fatta da ragazze di San Giorgio potrebbe -sempre a prezzi politici - fornire l’assistenza con personale qualificato e duttile. Lungo il percorso si potrebbero ipotizzare anche due aree definite istituzionali, tramite una scenografia apposita si potrebbe ricreare il “Palazzo” del governo verso il quale tutti i manifestanti potrebbero inveire, e in altra parte del corteo perfino un luogo di scontri virtuali, che con barricate ricreate appositamente e con sagome di poliziotti da colpire per i manifestanti più esagitati. Il tracciato configurandosi ad anello e con una lunghezza omogenea potrebbe diventare anche luogo per esibizioni diverse, in fondo se a Rio il Carnevale lo si mette in mostra in un Sambodromo, nulla vieta a chi voglia usare il tracciato per esibizioni spettacolari, di farlo. Parlando di percorso alla mente arriva subito l’idea di piedi che si muovono, per cui scarpe, e visto che siamo nel distratto più famoso la mondo per le scarpe, si potrebbero unire gli sforzi e creare una scarpa “da manifestazione” progettata e realizzata in loco e proposta ai partecipanti come indispensabile strumento di comodità e di affidabilità per ogni manifestazioni. L’ideazione di tale percorso non intaccherebbe il paesaggio, nè contribuirebbe all’inquinamento ambientale, ma porterebbe a Porto San Giorgio molte persone e una notorietà molto apprezzabile. Si potrebbero anche studiare pacchetti ospitalità che gli alberghi potrebbero praticare, sarebbe un traino notevole per far conoscere sia la bellezza del litorale, sia i prodotti e le bellezze dell’entroterra tramite spazi appositi per queste finalità. Se guardiamo la situazione economica, di manifestazioni nel prossimo futuro ce ne potrebbero essere tante, l’incremento potrebbe essere notevole, ma anche restando al numero delle attuali, basterebbe veicolare verso Porto San Giorgio una percentuale possibile di esse per pronosticare centinaia di migliaia di eventuali nuovi turisti, che per il nostro territorio sarebbero quel serbatoio di consumatori che sta mancando per lo sviluppo futuro della città.
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Porto San Giorgio
sabato 8 ottobre 2011
Format siamo tutti noi
Elezioni per categorie
di Laura Gioventù
Ennio Flajano affermò che l’Italia nel futuro, ed ora noi siamo in quel futuro, non sarebbe stata come l’avrebbero fatta i governi, ma come l’avrebbe plasmata la televisione.
Si chiama format quell’apparato di regole che determinano lo svolgersi di un programma attraverso uno specifico procedimento (vedi Wikipedia). Per cui format è un soggetto politico, come format sono le alleanze nelle quali convergono certe liste elettorali, format è la continua ricerca di una ideologia migliore e più aggiornata, come format è una opposizione che svaria le sue critiche da zero a 360 gradi, fino ad arrivare a dire, senza alcun dubbio, che la politica stessa come gestione del sociale è un format in continuo cambiamento. E per ottenere il format migliore o per verificare la tenuta dei format esistenti, ogni tanto si fanno elezioni, (altro format niente male), e a queste elezioni partecipano dei format di varie grandezze e con varie ampiezze chiamati partiti o liste civiche. Ma siccome non sono con identico peso specifico, (il peso specifico non è un format) è quanto mai deleterio che possano partecipare al format chiamato elezioni tutti insieme e con la stessa speranza di vittoria. Non possiamo dire che fra un partito politico a livello nazionale ed una lista civica non ci siano differenze, dove l’uno può vantare una pubblicità (altro format pesante) di una certa rilevanza, l’altro spera in un radicamento sul territorio meno aleatorio possibile, e comunque fra le due compagini esistono differenze notevoli. Per cui ci si chiede come si possa pensare che tutti questi format si possano presentare per la stessa categoria e non invece farli concorrere in categorie diverse, sia per avere alla fine una rappresentanza degli elettori quanto più varia possibile (rappresentanza come format), sia per non far morire certe istanze portate avanti soltanto da piccoli gruppi di cittadini. Premesso ciò, il tradizionale sistema elettorale dovrebbe tenere conto di queste disparità e, partendo dalle elezioni di San Giorgio, optare per una tornata elettorale a due gironi, in uno e con il 50% dei posti di consigliere a disposizione, il gruppo dei partiti a carattere nazionale, minori come numero ma più organizzati e più pubblicizzati, nel secondo gruppo, più numeroso di certo ma anche meno attrezzato in quanto ad organigramma e penetrazione di mercato, invece le liste territoriali, meno conosciute a livello nazionale e per questo bisognose di una loro quota di posti di consigliere a disposizione, quindi il 50% del totale. Nel caso di Porto San Giorgio al primo gruppo andrebbe la nomina di 8 consiglieri e per il secondo gruppo la nomina degli altri 8 consiglieri. Ma le percentuali possono essere suscettibili di modifiche a seconda del numero dei consiglieri da eleggere. Del resto le consuete gare canore o sportive (Festival e Olimpiadi sono altri format) non mettono sullo stesso piano artisti o atleti di diversa preparazione o notorietà, ma distinguono per categorie, regalando comunque per ognuno una vittoria con i loro pari grado e con l’assoluto rispetto per la dignità agonistica dei partecipanti. Concretamente si può stabilire questa diversità anche votando nello stesso giorno, magari differenziando le schede (altro format), per categorie e poi eleggere i vincitori in base ai voti ottenuti per ogni categoria, questo per ciò che comporta il consiglio comunale. Nel caso di ballottaggio fra due candidati, (altro format) saranno le classiche alleanza a categoria unica ad essere presentate, ma senza aggiungere o sottrarre consiglieri a chi li ha già ottenuti di suo. Insomma, pari dignità anche se le categorie sono obiettivamente diverse.
Sembrava un futuro lontanissimo quello che Flajano (un format assolutamente unico) descriveva, ma ci accorgiamo sempre di più che è un presente troppo presente, e non avendo escogitato altri antidoti o altre contromisure adatte a combatterlo, non ci resta che viverlo nel modo più disincantato possibile, magari scrivendo sui muri…. Format di tutti i canali trasmettete!
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di Laura Gioventù
Ennio Flajano affermò che l’Italia nel futuro, ed ora noi siamo in quel futuro, non sarebbe stata come l’avrebbero fatta i governi, ma come l’avrebbe plasmata la televisione.
Si chiama format quell’apparato di regole che determinano lo svolgersi di un programma attraverso uno specifico procedimento (vedi Wikipedia). Per cui format è un soggetto politico, come format sono le alleanze nelle quali convergono certe liste elettorali, format è la continua ricerca di una ideologia migliore e più aggiornata, come format è una opposizione che svaria le sue critiche da zero a 360 gradi, fino ad arrivare a dire, senza alcun dubbio, che la politica stessa come gestione del sociale è un format in continuo cambiamento. E per ottenere il format migliore o per verificare la tenuta dei format esistenti, ogni tanto si fanno elezioni, (altro format niente male), e a queste elezioni partecipano dei format di varie grandezze e con varie ampiezze chiamati partiti o liste civiche. Ma siccome non sono con identico peso specifico, (il peso specifico non è un format) è quanto mai deleterio che possano partecipare al format chiamato elezioni tutti insieme e con la stessa speranza di vittoria. Non possiamo dire che fra un partito politico a livello nazionale ed una lista civica non ci siano differenze, dove l’uno può vantare una pubblicità (altro format pesante) di una certa rilevanza, l’altro spera in un radicamento sul territorio meno aleatorio possibile, e comunque fra le due compagini esistono differenze notevoli. Per cui ci si chiede come si possa pensare che tutti questi format si possano presentare per la stessa categoria e non invece farli concorrere in categorie diverse, sia per avere alla fine una rappresentanza degli elettori quanto più varia possibile (rappresentanza come format), sia per non far morire certe istanze portate avanti soltanto da piccoli gruppi di cittadini. Premesso ciò, il tradizionale sistema elettorale dovrebbe tenere conto di queste disparità e, partendo dalle elezioni di San Giorgio, optare per una tornata elettorale a due gironi, in uno e con il 50% dei posti di consigliere a disposizione, il gruppo dei partiti a carattere nazionale, minori come numero ma più organizzati e più pubblicizzati, nel secondo gruppo, più numeroso di certo ma anche meno attrezzato in quanto ad organigramma e penetrazione di mercato, invece le liste territoriali, meno conosciute a livello nazionale e per questo bisognose di una loro quota di posti di consigliere a disposizione, quindi il 50% del totale. Nel caso di Porto San Giorgio al primo gruppo andrebbe la nomina di 8 consiglieri e per il secondo gruppo la nomina degli altri 8 consiglieri. Ma le percentuali possono essere suscettibili di modifiche a seconda del numero dei consiglieri da eleggere. Del resto le consuete gare canore o sportive (Festival e Olimpiadi sono altri format) non mettono sullo stesso piano artisti o atleti di diversa preparazione o notorietà, ma distinguono per categorie, regalando comunque per ognuno una vittoria con i loro pari grado e con l’assoluto rispetto per la dignità agonistica dei partecipanti. Concretamente si può stabilire questa diversità anche votando nello stesso giorno, magari differenziando le schede (altro format), per categorie e poi eleggere i vincitori in base ai voti ottenuti per ogni categoria, questo per ciò che comporta il consiglio comunale. Nel caso di ballottaggio fra due candidati, (altro format) saranno le classiche alleanza a categoria unica ad essere presentate, ma senza aggiungere o sottrarre consiglieri a chi li ha già ottenuti di suo. Insomma, pari dignità anche se le categorie sono obiettivamente diverse.
Sembrava un futuro lontanissimo quello che Flajano (un format assolutamente unico) descriveva, ma ci accorgiamo sempre di più che è un presente troppo presente, e non avendo escogitato altri antidoti o altre contromisure adatte a combatterlo, non ci resta che viverlo nel modo più disincantato possibile, magari scrivendo sui muri…. Format di tutti i canali trasmettete!
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Porto San Giorgio
sabato 1 ottobre 2011
La Politica come Merce
Ovvero, venditori e acquirenti di fronte alle offerte elettorali.
di Laura Gioventù
Prendendo spunto dalle prossime elezioni comunali di Porto San Giorgio del 2012, la riflessione che per prima si fa è che ormai ogni anno, a vario titolo e per diversi motivi, si tengano elezioni, Nazionali o Locali che siano, Regionali o Comunali secondo le circostanze, assistendo sempre più spesso ad una esorbitante proposta della politica come merce, ad una spropositata offerta amministrativa nella quale la promozione ideologica e le svariate tematiche territoriale vengono presentate come negli scaffali dei supermercati si fa con le offerte speciali di detersivi o di mozzarelle, determinando alla fine una situazione paradossale quasi che gli elettori fossero dei semplici acquirenti di fronte a ripiani affollati da prodotti che troppo spesso si rivelano soltanto come saldi di fine stagione, o peggio come scarti di magazzino.
Trattandosi quindi di Politica come merce, e di conseguenza i politici come venditori e gli elettori come acquirenti,
a tutti i soggetti elettorali coinvolti per le prossime elezioni comunali di Porto San Giorgio, di partecipare in maniera comune alla realizzazione di una giornata in cui, fra dibattiti e relazioni filosofiche, fra esposizione di gadget elettorali e strategie di comunicazione politica, si faccia il punto sullo stato dell’arte circa il tema stesso della giornata:
Una sorta di “fiera” della Politica in cui gli elettori potrebbero confrontare, direttamente e senza intermediari, le varie proposte e chiedere direttamente ai soggetti elettorali ragguagli e delucidazioni su come intendano gestire in futuro il bene comune. Una visione diretta e tangibile del “prodotto politica”, come del resto si fa in tutte le fiere di altri settori che si svolgono nel mondo. Quindi non un modo di ridimensionare o di ridicolizzare le proposte politiche, ma un modo nuovo di canalizzarne i contenuti e di ottimizzare le informazioni per permettere sia ai semplici cittadini di non sentirsi ignoranti ma informati, sia per quelle associazioni di categoria che volessero dare ai loro iscritti dei “consigli sull’acquisto” meno vaghi del solito.
Fino ad oggi per fare questo i soggetti politici, partiti, liste civiche o semplici movimenti popolari, hanno usato sistemi che appartengono alla preistoria della promozione politica, come i celebri “santini” oppure i manifesti appesi, spesso in modo abusivo, al muro del palazzo, oppure i comizi di piazza o i passaggi radiofonici o/e televisivi, mentre la nuova società delle comunicazioni offre loro nuovi strumenti e nuove strategie per promuoversi e per non restare un corpo estraneo nel panorama produttivo nazionale.
Quindi una iniziativa che, fra l’esposizione fieristica e il convegno istituzionale, ponesse le basi per un utilizzo meno ideologicamente chiuso per un prodotto, il partito e la scelta elettorale, sempre meno scontato e sempre più elaborato.
Alla nostra proposta possono partecipare, oltre ai già citati partiti e/o soggetti elettorali, anche tutte quelle aziende che producono strategie e oggettistica elettorale, come gli studi di comunicazione, gli organi di stampa locali, le società di informatica e anche tipografie e allestimenti grafici. La sede della manifestazione sarà giocoforza a Porto San Giorgio e sarà congeniata come una giornata di proposte elettorali, di tavole rotonde, con una parte iniziale costruita come una Lectio Magistralis sul tema, a cura di filosofi e studiosi, e con la partecipazione aperta a studenti universitari interessati all’argomento.
In concomitanza una sorta di pubblica esposizione di promozioni politiche, attraverso la visione di programmi elettorali, editoria partitica, manifesti storici e di video promozionali, di studi di fattibilità politica e gadget elettorali che ogni partito politico o società del settore intenda far visionare ai suoi potenziali elettori.
Nel pomeriggio “Test d’ingresso”.
Convegno-dibattito-tavola rotonda che, partendo dalle eventuali selezioni per i candidati della lista “Gioventù per San Giorgio”, affronti il problema della Politica come merce, grazie ai contributi di politici locali, giornalisti, imprenditori ed esperti nella comunicazione aziendale che si confrontassero circa il ruolo della politica e la sua presenza sul mercato in quanto merce e non solo in quanto ideologia.
Nella speranza che le forze politiche si dimostrino disponibili per una organizzazione collegiale, proponiamo per la fine di novembre la data giusta per tale iniziativa.
gioventupersangiorgio@gmail.com
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di Laura Gioventù
Prendendo spunto dalle prossime elezioni comunali di Porto San Giorgio del 2012, la riflessione che per prima si fa è che ormai ogni anno, a vario titolo e per diversi motivi, si tengano elezioni, Nazionali o Locali che siano, Regionali o Comunali secondo le circostanze, assistendo sempre più spesso ad una esorbitante proposta della politica come merce, ad una spropositata offerta amministrativa nella quale la promozione ideologica e le svariate tematiche territoriale vengono presentate come negli scaffali dei supermercati si fa con le offerte speciali di detersivi o di mozzarelle, determinando alla fine una situazione paradossale quasi che gli elettori fossero dei semplici acquirenti di fronte a ripiani affollati da prodotti che troppo spesso si rivelano soltanto come saldi di fine stagione, o peggio come scarti di magazzino.
Trattandosi quindi di Politica come merce, e di conseguenza i politici come venditori e gli elettori come acquirenti,
“Gioventù…per San Giorgio” propone
a tutti i soggetti elettorali coinvolti per le prossime elezioni comunali di Porto San Giorgio, di partecipare in maniera comune alla realizzazione di una giornata in cui, fra dibattiti e relazioni filosofiche, fra esposizione di gadget elettorali e strategie di comunicazione politica, si faccia il punto sullo stato dell’arte circa il tema stesso della giornata:
“La politica come merce, ovvero, venditori e acquirenti di fronte alle offerte elettorali.”
Una sorta di “fiera” della Politica in cui gli elettori potrebbero confrontare, direttamente e senza intermediari, le varie proposte e chiedere direttamente ai soggetti elettorali ragguagli e delucidazioni su come intendano gestire in futuro il bene comune. Una visione diretta e tangibile del “prodotto politica”, come del resto si fa in tutte le fiere di altri settori che si svolgono nel mondo. Quindi non un modo di ridimensionare o di ridicolizzare le proposte politiche, ma un modo nuovo di canalizzarne i contenuti e di ottimizzare le informazioni per permettere sia ai semplici cittadini di non sentirsi ignoranti ma informati, sia per quelle associazioni di categoria che volessero dare ai loro iscritti dei “consigli sull’acquisto” meno vaghi del solito.
Fino ad oggi per fare questo i soggetti politici, partiti, liste civiche o semplici movimenti popolari, hanno usato sistemi che appartengono alla preistoria della promozione politica, come i celebri “santini” oppure i manifesti appesi, spesso in modo abusivo, al muro del palazzo, oppure i comizi di piazza o i passaggi radiofonici o/e televisivi, mentre la nuova società delle comunicazioni offre loro nuovi strumenti e nuove strategie per promuoversi e per non restare un corpo estraneo nel panorama produttivo nazionale.
Quindi una iniziativa che, fra l’esposizione fieristica e il convegno istituzionale, ponesse le basi per un utilizzo meno ideologicamente chiuso per un prodotto, il partito e la scelta elettorale, sempre meno scontato e sempre più elaborato.
Alla nostra proposta possono partecipare, oltre ai già citati partiti e/o soggetti elettorali, anche tutte quelle aziende che producono strategie e oggettistica elettorale, come gli studi di comunicazione, gli organi di stampa locali, le società di informatica e anche tipografie e allestimenti grafici. La sede della manifestazione sarà giocoforza a Porto San Giorgio e sarà congeniata come una giornata di proposte elettorali, di tavole rotonde, con una parte iniziale costruita come una Lectio Magistralis sul tema, a cura di filosofi e studiosi, e con la partecipazione aperta a studenti universitari interessati all’argomento.
In concomitanza una sorta di pubblica esposizione di promozioni politiche, attraverso la visione di programmi elettorali, editoria partitica, manifesti storici e di video promozionali, di studi di fattibilità politica e gadget elettorali che ogni partito politico o società del settore intenda far visionare ai suoi potenziali elettori.
Nel pomeriggio “Test d’ingresso”.
Convegno-dibattito-tavola rotonda che, partendo dalle eventuali selezioni per i candidati della lista “Gioventù per San Giorgio”, affronti il problema della Politica come merce, grazie ai contributi di politici locali, giornalisti, imprenditori ed esperti nella comunicazione aziendale che si confrontassero circa il ruolo della politica e la sua presenza sul mercato in quanto merce e non solo in quanto ideologia.
Nella speranza che le forze politiche si dimostrino disponibili per una organizzazione collegiale, proponiamo per la fine di novembre la data giusta per tale iniziativa.
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