Lucia Interlenghi
48 anni
Insegnante di L2 (Italiano per stranieri)
Sinistra Ecologia Libertà
“Non è vero che vi sia una così grande richiesta di candidature, a volte esse sono forzate, esclusivamente formali (per far numero); altre volte sono serie e credibili, sono preparate e vengono da lontano. A volte vincono i personaggi più strani…” (Renzo Interlenghi – PdCI)
DOMANDA 1
La vostra che tipo di candidatura è?
Quest’anno con 20 liste e quasi 600 candidati penso che la composizione delle liste sia stata difficile un po’ per tutti e quindi il ruolo del riempi lista o il ruolo del capolista è relativo perché comunque quella che va apprezzata è la grande disponibilità e la grande generosità di tutti i candidati in un momento in cui la disaffezione per la politica è ai massimi livelli. Insomma, Fermo rappresenta comunque un’oasi felice perché entrambe le coalizioni (di centro sinistra e di centro destra) sono riuscite a coinvolgere tantissimi cittadini e speriamo di arginare da entrambe le parti il non voto. L’astensionismo è il fenomeno che dovremmo contrastare tutti quanti. Per quello che mi riguarda io ho una lunga militanza politica, un po’ per l’età, un po’ perché la politica è la mia passione da sempre. Sono cresciuta politicamente nel PC, sono rimasta iscritta fino al 1984 ma poi non ho aderito ai partiti successivi che si sono susseguiti. Dal ‘98 al 2008 sono stata iscritta la Partito dei Comunisti Italiani e da due anni sono approdata al SEL che è il partito di Nichi Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, perché penso possa rappresentare una novità e un’occasione di crescita per tutta la Sinistra Italiana e Fermana. Questa non è la mia prima candidatura, ne ho avute altre candidature, sei anni fa sono stata candidata per le regionali, e sono stata candidata alle provinciale e alle comunali diverse volte però devo dire che questa è la prima campagna elettorale che faccio veramente convinta al fianco di una candidata sindaco in cui credo moltissimo.
“Spesso però succede che ci si candida per avere una visibilità per le proprie professioni anche con la speranza di ottenere un domani dei benefici sul proprio lavoro grazie alle conoscenze ed alla possibilità di allargare il proprio pacchetto clienti.” (Mirko Steca – FLI)
DOMANDA 2
Oltre la spinta ideologica perché ci si butta nell’arena pur sapendo, anche, di non poter essere eletti? Chi e/o che cosa ve lo ha fatto fare? Lo si fa solo per spirito di sacrificio e per poter dare il proprio contributo di idee ad un livello più alto?
Che cosa crede o spera di guadagnarci e quanto ci perderà?
Io sono candidata con SEL intanto per spirito di servizio perché il partito l’ha chiesto agli iscritti e nessun candidato si è offerto e questa è già una procedura che io ritengo corretta, siamo tutti alla pari. E per quanto mi riguarda ho accettato molto volentieri perché intanto penso che la presenza delle donne nelle liste sia un fattore determinante di grande apertura, di grande civiltà e di grande trasparenza e dovremmo essere più numerose anche se nel territorio questo è uno sforzo che richiede ancora un ulteriore impegno. La mia motivazione è quella di poter portare un contributo, quella di poter essere presente al di là del risultato. Comunque una lista formata è sempre una squadra che parte al di là di quanti saranno i candidati eletti. Abbiamo gettato le basi, contattato persone che generosamente sono entrate a far parte e quindi si costruisce giorno per giorno e questo è un grande valore aggiunto in un partito. Si accetta di partecipare ad una campagna elettorale perché c’è una competizione, comunque ci si mette alla prova, perché comunque quando si ha la possibilità di confronti anche come questa sera è sempre positivo. Sottrarsi ad un confronto è un limite e quindi è qualcosa che ci preclude la conoscenza di altri punti di vista. Si cresce sempre, a qualsiasi età. Che cosa ci si guadagna? Io ho sempre militato in partiti poco popolari e non ci ho mai guadagnato nulla, però mi sono candidata sempre e soltanto quando ero assolutamente convita di quello che facevo come in questo caso. Ci ho guadagnato sempre molto in soddisfazione personale e non c’ho rimesso mai niente, assolutamente, e poi è la passione che ti spinge a fare questo e più gente partecipa e più la democrazia è al sicuro, secondo me. I partiti dovrebbero aprirsi, dovrebbero, al di là delle campagne elettorali, essere dei luoghi aperti di incontro, di scontro e di confronto, sempre. Non siamo comitati elettorali anche se in due anni abbiamo già fatto tre campagne elettorali e ogni campagna ci porta ad affrontare nuove questioni. Ben venga, se c’è gente ancora disposta non per motivi personali riferiti in queste dichiarazioni, cioè non ci si candida per se stessi, ci si candida per la cittadinanza, ci si candida per un territorio, ci si candida per un ideale, ci si candida per migliorare una situazione, per apportare un contributo dall’opposizione o dalla maggioranza. Comunque ben venga aggregare gente che porta risorse ad un territorio.
“..la scelta dei candidati deve avvenire soprattutto attraverso il grado di radicamento che le persone hanno nella loro comunità, quindi nel territorio.” (Giuseppe Buondonno – PD)
DOMANDA 3
A voi come vi hanno scelto, oppure vi siete proposti da soli? Hanno messo dentro solo quelli che voleva il partito in base ad una attenta selezione, in base alle vostre capacità, in base hai voti che portereste portare, oppure si sono accontentati dei primi trentadue nomi che hanno trovato? L’attenta selezione tanto vantata nelle interviste del dossier sui candidati è rimasta soltanto un buon proposito perché si sono accorti che le belle intenzioni non bastavano …????
Perché dovremmo votarvi? Quali sono le caratteristiche che più vi contraddistinguono? Definitevi con tre aggettivi …
Sinistra Ecologia e Libertà ha fatto le candidatura rispettando dei criteri che ci siamo dati ed i criteri erano prevalentemente qualitativi e non quantitativi. Non abbiamo fatto il discorso di chi porterà più voti a prescindere dalla storia personale ma abbiamo privilegiato le qualità delle singole persone ed abbiamo aggregato le persone in base al criterio territoriale, quindi alla rappresentanza del territorio, in base alla professione, in base al genere e in base all’età ed abbiamo cercato di rappresentare la composizione della cittadinanza e mi pare che ci siamo riusciti. La cosa bella nella composizione della lista è che spesso siamo stati noi del partito a chiedere la candidatura ma qualche volta qualcuno ha manifestato il piacere di mettersi a disposizione e lo abbiamo apprezzato, questo ci gratifica molto. Per quanto mi riguarda ho partecipato a questa lista con molto entusiasmo e molta convinzione. Mi sento molto coinvolta. Posso dire che sono una persona leale, una persona abituata a pensare con la propria testa al di là dei propri convincimenti, nessun confronto mi mette in difficoltà, anzi, qualsiasi confronto con chiunque per me è un’occasione di crescita. Quindi la lealtà, la coerenza e l’onesta, assolutamente, l’onesta prima di qualsiasi altra cosa.
“Molte volte, ed è questo il bello della democrazia, vince chi ha i consensi e non chi ha le idee. …
La democrazia è questo. Qualcuno mi vorrebbe far credere che questa è un po’ la degenerazione della democrazia, cioè che quando la democrazia degenera valgono solo i numeri e poco le idee. Rispetto i bombardamenti dei media, rispetto a certe armi “scorrette” che vengono utilizzate in politica questo dà da riflettere, ma alla fine contano solo i numeri. Se noi accettiamo questo dato la democrazia è il 50+1% dei voti favorevoli e quindi dobbiamo inchinarci agli elettori. Non vince il più bravo, quello che ha più idee e che farà sicuramente più cose con impegno e capacità. Vince quello più mediatico. Vince quello che è più conosciuto, quello che ha più voti. Ma avere più voti non significa necessariamente avere più capacità: non farei mai l’equazione voti uguale capacità. (Adolfo Marinangeli – IDV)
DOMANDA 4
Se visibilità è uguale a possibilità di voto, a prescindere dalle capacità individuali,
quanto conta essere popolari?
Essere candidato significa farsi vedere, dimostrarsi visibile, voi che cosa vi siete inventati per esserlo sempre di più? Quante cene e quanti pranzi organizzate? Partecipate a comizi, dibattiti e incontri pubblici? Vi aiuta qualcuno a contattare la gente?
La campagna elettorale è la sintesi di quello che uno fa durante la propria vita, sempre, ed è quindi un po’ il riscontro dei rapporti personali che si sono costruiti durante la giornata anche fuori dalle campagne elettorali. Io, per quanto mi riguarda, sono assolutamente minimal, santini quanto basta, face book e qualche sms anche se la metà dei miei amici sono candidati. Quest’anno sarà una prova della prova e quindi sarà molto difficile… il riscontro c’è perché c’è molta aspettativa nei confronti di questa lista e personalmente nel mio piccolo darò il mio contributo e mi spenderò per quello che posso fare contattando le persone che conosco, che ho incontrato e che ho incrociato in vari ambienti ma assolutamente senza strafare perché non mi piace apparire diversa da come sono. Per quanto riguarda i pranzi e le cene, quelli sì, certo, anche le colazioni e le merende, tutti i giorni a casa mia per la mia famiglia!
DOMANDA 5
Per Fermo c’è un alto numero di pretendenti (quasi 600 candidati) e sarà una lotta senza esclusione di colpi. Come in tutte le competizioni, anche in quella elettorale è previsto che alla fine della gara ci saranno concorrenti che saliranno sul podio e altri no.
Quanti voti vi servono per diventare un Consigliere Comunale e quanti voti in più sperate di ricevere?
Noi non abbiamo riscontri precedenti, siamo un partito nuovo e come partito nuovo non possiamo fare una previsione…è chiaro che noi ci auguriamo di ottenere a Fermo un buon risultato complessivamente come lista e molto dipenderà da come andranno le elezioni in generale ed è per questo che ognuno si impegna al massimo perché l’obiettivo è quello di far raggiungere un buon risultato alla lista e se la lista fa un buon risultato ogni candidato avrà contribuito e far bella figura anche lui. Quanti voti spero di avere? Spero di averne più di uno…perché non sono sicura di riprenderli in famiglia visto che anche mio nipote è candidato; ci stiamo riproducendo e la tradizione continua e questa è una grande soddisfazione. Io sono molto felice di questo, perché comunque lo schieramento è lo stesso… per cui anzi, in bocca al lupo a Francesco!
DOMANDA 6
Come si supera la ritrosia di chiedere i voti agli amici, ai parenti, agli amici degli amici ed ai conoscenti? Sicuramente vi sarà capitato di restare infastiditi da persone che avevate perso di vista e che poi in prossimità della scadenza elettorale si sono fatti di nuovo vivi per chiedervi il voto ma ora che dall’altra parte ci siete voi come vi sentite? E chissà quanti di voi avranno buttato via i santini e cestinato immediatamente i volantini elettorali, ma ora che siete voi che li avete pagati vi dispiacerebbe vederli gettati via, come ci rimanete, che effetto vi fa?
La ritrosia da parte mia ce n’è molta perché io personalmente non amo l’invadenza non amo le persone che ti vengono addosso con la propaganda e quindi adesso che mi trovo dall’altra parte faccio veramente quello che posso con i santini. Li distribuisco con molta discrezione e poi sono soprattutto le amiche e gli amici che mi dicono…”ma forza, ma datti da fare, ma non stai facendo niente, ancora stai a casa, ancora sei con le ciabatte mentre dovresti correre porta porta”. Mi dicono …”sai, dovresti fare i condomini” … i condomini??? Non è per me, per carità, va benissimo chi lo fa, ma non è nella mia natura perché mi infastidisce, perché non lo sopporto, capisco che è una modalità che da risultati e quindi poi in genere le persone che vengono elette sono proprio quelle che magari si sono date più da fare in questo senso e non sempre sono le persone più capaci però è più forte di me, non ce la faccio… quindi l’aiuto delle amiche e delle persone vicine è una bella risorsa. La cosa bella è non chiedo voti agli amici però ultimamente alcuni di loro sono venuti da me e mi hanno detto “non ti preoccupare perché c’è sempre il voto disgiunto” e questa è una cosa che a me allarga il cuore perché avere l’apprezzamento e la stima i persone che io so essere dello schieramento opposto è un bel riconoscimento. Farò del mio meglio in questi ultimi giorni e comunque i santini io li butto, anche i miei!
E comunque i santini io li butto, anche i miei!
DOMANDA 7
Quando finisce la “gavetta” in politica?
La gavetta come gli esami non finisce mai e chi pensa di essere arrivato perché ha fatto delle cose è solo un presuntuoso che probabilmente non riuscirà nemmeno a fare il bene comune. Rappresentare gli altri pensando di essere già arrivati è un segno di debolezza che non mi attira per niente.
“I partiti non ti vogliono perché se uno come me entra in un qualunque partito fa primo. I partiti ti mandano via, così come nella tua stessa coalizione, quando prendi molti voti e non rispondi a nessuno ti debbono far fuori. Sei scomodo, è normale. Qui c’è la caccia ... come per il prato inglese, a tagliarlo come uno va su … il problema grosso è questo. Più voti si hanno e più si prendono le bastonate. Chiunque vuole gestire il potere, destra e sinistra è indifferente. Gli altri sono solo soldati.” …. ”Se avrei voluto fare il soldatino lo avrei potuto anche fare, bastava che mi mettevo lì e stavo buono e zitto.” (Luciano Romanella Movimento Civico Pro Territorio Romanella e C.)
DOMANDA 8
Cosa ne pensate di questa dichiarazione?
Io sono preoccupata perché sono quasi sempre d’accordo con Properzi … sarà per via della sua origine partigiana, forse qualche gene …niente, che dire, non condivido questa impostazione del partito e della partecipazione nel partito perché appunto la sindrome della prima donna è proprio questo, il personalismo, il fatto che il candidato che prende più voti riesca a condizionare un partito, poi come li prende li prende. Questa impostazione è esattamente sbagliata come è sbagliata l’impostazione grammaticale, penso che l’analisi logica sia una cosa importante perché saper parlare e scrivere bene aiuta anche a pensare bene e pensare bene aiuta anche a fare bene.
"Per restare sempre dello stesso partito bisogna cambiare spesso opinione."
(Jean-Francois Paul Retz)
DOMANDA 9
Durante la campagna elettorale avrete degli input suggeriti dalla coalizione o dal partito…qual è la cosa che stona passando dall’ideologia ai fatti concreti? Un cavallo di battaglia della propaganda elettorale è il lavoro, come anche la questione sanità anche se in realtà né il lavoro né la sanità sono materie di competenza comunale…ma serve spesso solo per ingraziarsi gli elettori…
Per quanto riguarda questa citazione, se uno è coerente non deve per forza cambiare opinione, se il partito non rispetta più certi principi si esce dal partito, si cambia. E nei partiti dove c’è una democrazia partecipata, dove si discute, dove le decisioni sono prese nei congressi, il partito cambia dopo che c’è stato un congresso e chi vuole rimanere rimane e chi vuole andarsene se ne va, per cui non necessariamente bisogna adeguarsi sempre al vento che cambia. Questo per un fatto di coerenza, e per quanto riguarda la mia esperienza personale, io, nel momento in cui non ho più condiviso la linea ufficiale del partito sono uscita senza troppi drammi. Quando potevo mediare e quando potevo contribuire l’ho fatto, questa è una legge nei partiti dove funziona la democrazia. Dove invece non si fanno congressi, dove le decisioni sono prese solo nelle segreterie e nei vertici chi vuole rimanere nel partito segue la corrente e si adatta, ma non è il mio caso. Come conciliare i principi generali alla pratica, faccio riferimento al fatto che uno dei nostri principi è “Think Global, Act Local” ovvero pensare globalmente ed agire localmente. Questa è una regola che dovrebbe essere presa in considerazione per una buona amministrazione perché è vero che noi non abbiamo competenze per quanto riguarda il lavoro, la sanità o altre questioni però qualcosa possiamo fare anche noi. Per la salute, se noi ci facciamo carico di mantenere un ambiente pulito e migliore, controlliamo il livello delle polveri sottili e limitiamo le fonti di avvelenamento e di inquinamento, se manteniamo un territorio pulito ed in ordine facciamo del bene alla salute perchè facciamo opera di prevenzione. Per quanto riguarda il lavoro è chiaro che non possiamo incidere sulle grandi questioni dell’economia perché non possiamo cambiare il sistema economico, però un comune si può far carico di mettere in relazione vari ambienti con le varie agenzie lavorative per risolvere i problemi dell’occupazione e fare la sua parte in tutti i settori.
Il programma della coalizione del centro sinistra è stato condiviso sin da subito ed è stata fata la scelta di non fare subito un programma precotto, preconfezionato e statico ma è stato volutamente lasciato aperto per presentarlo alla cittadinanza durante tutti gli incontri che si sono svolti in tutti i quartieri di Fermo per poterlo poi integrare con i contributi che venivano dai cittadini. È stato un buon lavoro che abbiamo svolto nelle migliori condizioni perché si è creata subito la situazione favorevole di essere stati tutti immediatamente d’accordo sul nome della candidata. Abbiamo guadagnato tempo per cui il programma è stato elaborato, ricamato, rifinito, metabolizzato e quindi lo sentiamo veramente nostro .
“La donna…la donna…io sono un cultore delle donne….si dice…si sa...Romanella, le donne e quantaltro…ma in politica ci vuole la testa. Le belle donne non servono. Purtroppo io contesto questo fatto anche a livello nazionale. Capisco che una bella donna può essere più appetibile, ma in politica bisogna guardare la testa delle persone. Per quel che mi riguarda, nel mio movimento ho già tre quattro donne con grandi teste ma di aspetto normale. Non mi fido della bella donna….le belle donne servono in altri settori.” (Luciano Romanella – Movimento Civico PRO TERRITORIO Luciano Romanella e C.)
DOMANDA 10
Le donne e la politica, cosa ne pensate di questa dichiarazione?
Quanto tempo ho per rispondere? Intanto le donne nel paese rappresentano più del cinquanta per cento e le istituzioni invece non rispettano questa proporzione quindi c’abbiamo un deficit di rappresentanza spaventoso perché i partiti stessi sono molto maschilisti, non sono includenti ma sono escludenti. E non è vero che le donne non si interessano di meno.
Le donne comunque hanno il diritto il voto, non ce lo dimentichiamo questo e dovrebbero essere rappresentate in maniera proporzionale. Le donne sono capaci, sono brave, sono competenti, hanno grinta e da millenni stanno dimostrando di resistere nonostante il maschilismo che impera, si ripropone e che ritorna. Un maschilismo che proviamo a contrastare ma non è facile tant’è vero che spesso le donne si adeguano ad un modello maschile per poter fare politica mentre la politica non va incontro alle donne perché ha dei tempi, delle modalità e dei contenuti che veramente sono respingenti. Una donna è abituata a fare più cose contemporaneamente e quindi i tempi della politica o le cenette, le sedute che non finiscono mai, gli appuntamenti mancati, la scarsa puntualità, tutte queste cose sono penalizzanti ed una donna ha altro e di meglio da fare ed in politica abbiamo lasciato il posto a tanti uomini che spesso sono meno competenti di noi. In questo momento a Fermo c’è un’oasi felice, perché entrambe le coalizioni hanno messo in campo due donne e questo risveglio al femminile di Fermo diventa un valore aggiunto per entrambi gli schieramenti.
Le istituzioni devono aprirsi alle donne, dobbiamo sanare questo deficit di rappresentanza. Il problema è che le donne sono presenti nelle liste ma quante verranno votate? È questo il problema. Se una donna non ha un partito che la sostiene difficilmente riuscirà da sola a farcela. È questo lo scatto che devono fare tutti i partiti, tutti quanti, non parlo solo per la mia coalizione. Certo mi farebbe molto piacere se i partiti della mia coalizione prendessero atto del fatto che le donne vanno sostenute non perché soggetto debole ma perché c’è una resistenza della società a votare per le donne e quindi le donne sono penalizzate…quindi ben vengano i confronti, ben vengano le occasioni in cui le donne possano dimostrare di essere capaci di parlare non solo di argomenti che sono loro più vicini per natura ma anche di tutte le altre questioni. Portare le modalità delle donne nelle istituzioni, nel fare politica, nel discutere è sicuramente una risorsa della politica e se la politica italiana si trova in impasse, perché questa è la situazione, è perché ci sono poche donne e quelle che ci sono si sono stupidamente adeguate ad un sistema maschilista. Quindi io auguro per Fermo una grande rappresentanza di donne invitando a votare per le donne.
Proprio ieri c’è stata una manifestazione organizzata con il Movimento delle donne in rete per la rivoluzione gentile ed è venuta a Fermo la responsabile nazionale del movimento delle donne che hanno sostenuto la candidatura di Nichi Vendola in Puglia. L’esperienza pugliese che cosa ha dimostrato? Che di donne nelle liste ce n’erano tantissime ma ne sono state elette solo due su settanta consiglieri. Vendola, nel momento in cui ha composto la Giunta regionale ha scelto la parità di genere nominando sette assessori donne e sette assessori uomini. Il governatore, per sua coerenza, ha fatto questa forzatura. Noi ci troviamo a Fermo, capoluogo di Provincia, in una Provincia dove non c’è neanche un assessore donna, in una Provincia di centro sinistra dove le donne non sono rappresentate!!! E questo io lo denuncio e lo dichiaro e me ne vergogno e mi imbarazza moltissimo perché io sono una elettrice del centro sinistra. Spero che l’amministrazione comunale di Fermo tenga conto della parità di genere perché, come dice Vendola, è un principio che si enuncia la domenica ma si dimentica il lunedì.
DOMANDA 11
Prima della fine di questa campagna elettorale che cosa potrebbe stravolgere, oltre ogni previsione, in maniera determinante il risultato elettorale, l’arrivo di un marziano, l’arrivo del Presidente della Repubblica oppure del nostro Presidente del Consiglio?
Sono abituata a pensare che a ogni azione segue una conseguenza ed un risultato e noi avendo fatto le cose abbastanza bene, in maniera corretta, trasparente e lineare ci aspettiamo un risultato al di là delle suggestioni che potrebbe suscitare un personaggio che arriva a Fermo e magari scompiglia la situazione. Come penso abbia fatto anche l’altra coalizione, noi abbiamo lavorato su territorio e noi che lo conosciamo bene sappiamo cosa abbiamo davanti … forse qualche indeciso che ancora non sa bene chi votare sicuramente c’è …ma non credo che un evento possa veramente sconvolgere un esito elettorale che potrebbe già profilarsi in qualche modo. Per quanto ci riguarda noi siamo tranquilli perché abbiamo veramente fatto un buon lavoro. Se viene un marziano ben venga, se viene il Presidente della Repubblica ci farebbe un grande piacere e se viene Berlusconi … ben vena anche lui, per noi del centro sinistra non cambia nulla.