lunedì 12 settembre 2011

Gioventù … per Porto San Giorgio

Valorizzare per crescere
di Laura Gioventù 



La situazione in cui si è venuta a trovare la città di Porto San Giorgio, priva di una giunta e forse anche di idee chiare, impone ad ogni cittadino di prendere coscienza che certe scelte elettorali vanno ponderate meglio e con migliore e maggiore informazione possibile.

Ritrovarsi senza un governo della città, ma con una serie di gruppi e sottogruppi politici, in lotta fra loro per determinare chi abbia meno torto degli altri, è una penalità che nessun Sangiorgese si merita e che impone a tutti un commissariamento mortificante perché arrivato dopo inutili diatribe personali e partitiche.

Credo di interpretare il sentimento di molti Sangiorgesi dicendo che occorrerebbe una nuova forma rappresentativa, o lista civica che, superando gli inutili steccati localistici e clientelari, faccia vivere a Porto San Giorgio una nuova primavera di speranza e di collaborazione reciproca fra Porto San Giorgio stesso e tutti i paesi e le città limitrofe, così da creare le premesse concrete di cooperazioni e alleanze adatte, sia per superare la crisi economica, sia per rendere tutto il territorio Fermano della costa vivibile e coordinato, per ciò che riguarda i servizi e le attività umane locali.

A tale scopo ho intenzione di dare vita ad una serie di incontri con la finalità di fondare una lista civica dinamica e funzionale che abbia come priorità quella di non disperdere i valori umani ma al contrario di valorizzare tutte quelle  capacità ed i talenti, specialmente del mondo giovanile, presenti nel nostro territorio.

A tale lista vorrei, e non per personalismi inutili, il nome di:

                    GIOVENTU’ … PER SAN GIORGIO

sia per identificarne l'entusiasmo dei partecipanti, sia per non ripetere parole spesso inflazionate e mai significanti con gli scopi per cui vengono inventate.

Per tanto chiedo a tutti coloro interessati al nuovo progetto, di partecipare alla stesura di un programma che abbia come argomento centrale il miglioramento e lo sviluppo di Porto San Giorgio dal punto di vista culturale, turistico, ambientale e umano.

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno prendere parte a questo progetto. Spero in una partecipazione numerosa di tutti e specialmente delle donne per evidenziarne la sensibilità per ciò che riguarda i valori umani.

Per info: gioventupersangiorgio@gmail.com


Pubblicato anche su ...  informazione.tv e su lindiscreto.it



martedì 14 giugno 2011

CRONACHE FERMANE

Lettera Aperta a Francesco Trasatti, 
Assessore alla Cultura del Comune di Fermo                              
di Laura Gioventù



Francesco Trasatti scrive: “Io al Comune questa settimana ci sono andato tutti i giorni con la mia macchina e l'unica agevolazione che ho è quella di un permesso per parcheggiare nei posti riservati di fronte al palazzo comunale. Venerdì ho preso la mia macchina per andare a rappresentare il Comune a San Benedetto del Tronto in una iniziativa letteraria e così sto continuando a fare sempre dove serve. Quanto a Broccoli, visto che mi sto interessando della questione come Assessore alla Cultura, vi informo che a carico del Comune la cosa viene a costare più o meno 30.000 Euro. A prescindere dall'aspetto politico della cosa (secondo me non è così che facciamo promozione al territorio e il programma, pur se importante, non si rivolge a quel target giovanile che invece serve per "svecchiare" Fermo), non ci sono proprio i soldi in bilancio e quel poco che c'è stato lasciato dalla precedente amministrazione preferirei darlo alle iniziative che l'associazionismo della nostra città ha messo in campo per l'estate. Comunque se qualcuno di voi ha delle idee migliori sulla questione sarò lieto di prenderle in considerazione e può venirmi a trovare in assessorato o scrivermi qui su FB, in privato o in pubblico. Un saluto.”
Domenica (12 giugno 2011) alle 19.12
http://www.facebook.com/home.php?sk=group_131264140268588


Avendo intervistato l’anno scorso e avendo visto di persona oltre all’assoluta professionalità del Professor Broccoli, sia la trasmissione, sia la grande affluenza del pubblico Fermano in molte puntate, mi è dispiaciuto sapere che la città di Fermo, tramite il suo assessore alla Cultura, non reputi tale trasmissione adatta come veicolo promozionale per il territorio Fermano stesso, ma molto di più mi sorprende come un assessore possa decidere, se una trasmissione radiofonica sia giusta, in via politica, per un ipotetico target giovanile che, a suo dire dovrebbe "svecchiare Fermo", senza dire cosa significhi la sua frase, se in merito ad una possibile invasione di turisti adolescenti oppure come reclusione per ogni cittadino non giovane che circoli per le strade del centro.
Ma a parte le riflessioni personali sulla trasmissione, che non solo a mio giudizio, ma per il giudizio di molti critici radiofonici nazionali, è da ritenersi fra le migliori possibili, sia per il suo scopo storico-didattico sia per la persona che la conduce, la cosa che mi ha fatto riflettere è la “tipologia” delle possibili scelte alternative che l’assessore, di recente nomina, intende fare, e cito testualmente…”preferirei darlo ( il denaro) alle iniziative che l'associazionismo della nostra città ha messo in campo per l'estate.”, a parte che quel …preferirei darlo…suona malissimo e sembra che l’assessore decida per come gli gira a lui singolarmente e non come decisione collegiale se dare o meno del denaro come se fosse il suo personale, e spero non sia così, ma si fa cenno ad un associazionismo della nostra città che sinceramente non riusciamo a vedere, ne come possibile strumento di promozione giovanile, ne come laboratorio culturale in grado di poter attirare l’interesse artistico di eventuali turisti. C’è nella frase una neppure tanto velata “Autarchia Culturale” molto pericolosa, si potrebbero scorgere cenni di protezionismo artistico nemico giurato della Cultura stessa come scambio di pensieri e di idee, sembra l’anticamera di una totale chiusura ad esperienze artistiche e a modelli culturali di altre città o Nazioni che non avremo mai il piacere di vedere a causa dei soldi che mancano, ma anche a causa di una totale mancanza di volontà di cercarne in maniera diversa dal solito. Oltretutto aprirsi all'esterno è vitale anche e specialmente alle associazioni locali che, senza un confronto con le altre esperienze culturali, potrebbero correre il rischio di inaridirsi culturalmente...
Non ci sono i soldi in bilancio, è vero, ma allora come possiamo continuare a garantire i servizi stradali, i servizi scolastici, gli asili anche se non ci sono i soldi? A livello culturale bisogna avere coraggio ed investire, esattamente come si investe negli altri settori pubblici. Come un servizio minimo urbano va garantito al di là dei soldi disponibili…anche un servizio minimo alla cultura dovrebbe essere altrettanto garantito.
 Nel messaggio che lo stesso assessore scrive, egli fa cenno ad ipotetici incontri privati o a invii di idee o di proposte che, semplici cittadini o forse associazioni , sempre della nostra città beninteso, possano avanzare, e su questo vorrei aprire un confronto serio. In genere chi si candida ha delle proprie idee e difficilmente lo si sceglie per idee che non ha, oltre tutto in questo caso la giovane età e l’esperienza maturata ci avevano illuso che il nuovo assessore potesse essere quel “nuovo” che aspettavamo, ma ora davanti a quelle parole ci dovremmo ricredere se, e lo dice lui stesso, dessimo a lui che dovrebbe averne, spunti o idee circa la sua specifica attività politico-amministrativa, ma oltre tutto c’è un aspetto molto delicato che l’assessore non tratta nella sua richiesta…posto che qualcuno abbia una idea brillante che si realizzi e grazie alla quale si riescano anche a farci degli incassi notevoli, alla persona che ha dato l’idea cosa si riconoscerà di materiale per averla data?, e non crediate sia un argomento da sottovalutare visto che le manifestazioni hanno costi e ricavi e sono spesso questi i motivi che stanno alla base della loro realizzazione.
Se da una idea originale ne nasce una manifestazione con ritorni economici, culturali e turistici per tutto il territorio e su cui altri lucrano, vorrei capire a che titolo si dovrebbero spendere le proprie idee senza percepire nulla? Non esiste un volontariato delle idee quando da queste nascono manifestazioni dalle quali altri ci guadagnano in termini economici e di prestigio personale.
Le idee originali sono un prodotto che come tale ha un mercato specifico soggetto alle leggi della domanda e dell’offerta. Per cui l’assessore chiedendo l’aiuto dei cittadini ha presente questa cosa oppure crede che le idee vengano regalate o peggio prese senza riconoscerne i diritti d’autore?
Mi piacerebbe che invece di chiedere singolarmente l’aiuto dei cittadini, l’assessore organizzasse un convegno aperto su questi temi, coinvolgendo tutte le associazioni del luogo, di modo che pubblicamente si possa decidere l’andamento culturale della città prossima a venire, e si riesca a superare quell’individualismo imperante per cui ogni associazione organizza micro iniziative senza una vera e propria programmazione coordinata costringendosi ad una condizione locale deleteria ed insuperabile...ed inoltre restando piccole le associazioni non riescono da sole ad intercettare quei finanziamenti possibili che migliorerebbero la situazione.
Forse in quel caso non sarebbero in pochi a chiedere di mantenere la collaborazione con Broccoli, forse per non ritrovarsi una tavola culturale priva di broccoli ma con tante verdure senza nessun sapore…. 


Post pubblicato su informazione.tv 

mercoledì 18 maggio 2011

CRONACHE DI FINE ELEZIONI



CRONACHE DI FINE ELEZIONI
I muscoli di Nella

di Laura Gioventù
  


Si parte!!!


Non ce lo aspettavamo ma le luci si sono spente senza neppure il bisogno di un ballottaggio. Neppure il tempo di ambientarci che la musica è finita, gli amici che se ne vanno verso le quotidiane importanze, e per tutti l’appuntamento è fra cinque anni. Non se lo aspettavano i tipografi pronti con altri “santini” da stampare, ne se lo aspettavano gli elettori da qualche settimana viziati per le continue attenzioni che i tanti candidati avevano verso di loro, e non se lo aspettavano neppure gli impiegati del Comune che ora devono sbrigarsi per ricevere il nuovo, la nuova sindaco della città. Confessiamolo, non ce lo aspettavamo e la cosa ci ha lasciati con la fame di parole che da una parte come dall’altra fluivano a torrenti in piena autunnale, e ci siamo rimasti male che non ci siano stati ulteriori giorni per “fare” politica, altri giorni per continuare a parlarsi addosso avendo l’impressione di dire parole importanti, e con la scusa delle riunione serali scoprire la città illuminata dalle stelle camminandoci dentro con una scusa che non era la solita. È come un urlo strozzato in gola, come una dichiarazione senza più innamorati, è come un colle oltre il quale qualcosa è finito e per il prossimo infinito ci toccherà aspettare altri anni, e per quando sarà avremo tutti altre stagioni sulle spalle e altre persone che ci riproveranno senza sapere cosa li aspetterà. E inevitabili le polemiche seguiranno, come schiuma del mare, il piroscafo che finita la crociera salpa per la navigazione amministrativa, e mentre il mare si richiude coprendone la scia si sente l’orchestrina che a bordo della nave sta suonando mentre il capitano, dritto sul cassero fuma la pipa, e stavolta è una capitana che ha muscoli d’acciaio e in questa alba di fine elezioni, mentre tutti noi salutiamo avversari e rivali, amici e compagni, estranei e conoscenti che con noi hanno viaggiato, sognando ed imprecando, guardando o applaudendo, fra le tante promesse elettorali, lei senza scomporsi per l’emozione della partenza, strilla in tono molto silenzioso, Fermani…"c’è un po’ di nebbia che annuncia il sole,  andiamo avanti tranquillamente."

venerdì 6 maggio 2011

TUTTI INSIEME ELETTORALMENTE

Tutti insieme elettoralmente
La carica dei 600
di Laura Gioventù



Da sinistra: 
Bianca M. Brillantini, Riccardo Properzi, Marco Gradassi, Daniele Colò, Luca Petruzzelli e Lucia Interlenghi


Le chiamano Campagne Elettorali, ma a volte sono delle vere e proprie battaglie campali, con tanto di armate e truppe, generali e soldati, strategie ed improvvisazione, intuito e mestiere. Nelle campagne elettorali appaiono sempre i generali, sono i condottieri che rappresentano gli eserciti quelli che parlano, vengono cercati, intervistati e fotografati. Abbiamo per primi formulato le nostre domande ai generali, in alcuni casi generalesse, e le abbiamo anche messe a confronto, ma qualcosa ancora non ci soddisfaceva nel voler spiegare questa campagna elettorale per le elezioni comunali di Fermo. C’era qualcosa che non capivamo, poi scorrendo l’elenco dei tanti candidati abbiamo capito. Mancava la voce di chi rappresenta la truppa, di coloro i quali si devono conquistare anche un solo voto, di chi mantiene la trincea accada quel che accada, e abbiamo capito che era a loro che dovevamo far domande, ai comuni candidati, alle seconde o terze linee delle liste presentate, a chi spesso deve sobbarcarsi l’onere della propaganda porta a porta senza andare in televisione da Vespa, a chi si fa il famoso “mazzo” per ottenere dei consensi. Per trovarli ed invitarli per un caffè collettivo ci abbiamo messo poco, sono stati tutti ben felici di confrontarsi, seduti al bar di Piazza del Popolo a Fermo, davanti ad un registratore e non sul palco e con la folla davanti, e abbiamo scoperto le brave persone che sono, e fra loro c’è stata una sorta di complicità che li accomunava, era la solidarietà del grado, dell’essere truppa anche se sotto bandiere diverse, e per loro, gli altri, non erano nemici ma semplici avversari da rispettare e a cui comunque stringere la mano. E se non ve ne eravate accorti a noi questi candidati sono molto piaciuti, e facciamo volentieri il tifo per tutti loro proprio in virtù di quell’essere normali persone che, con passione e sacrificio, si stanno dedicando al bene pubblico sapendo di non essere quelli del mega manifesto o quelli dalle tante interviste. Grazie ragazze e ragazzi, oltre ad aver fatto con soddisfazione una intervista collettiva ci siamo anche divertiti. Comunque vada sarà un successo diceva anni fa un comico di fama, e questa battuta si adatta perfettamente a queste persone e alla presente situazione. Magari in prossime tornate elettorali uno di loro sarà un assessore o magari anche il sindaco, forse lo meriterebbero fin da adesso per la passione con cui stanno affrontando questa sfida.

Grazie a tutti i candidati che hanno avuto la coscienza civica di presentarsi, è a tutti i 600 che è dedicata questa intervista collettiva!

Di seguito riportiamo i nomi dei candidati che hanno partecipato:

Bianca Maria Brillantini - Popolo della Libertà
Daniele Colò Partito Democratico
Marco GradassiItalia dei Valori  
Lucia InterlenghiSinistra Ecologia Libertà
Luca PetruzzelliFuturo e Libertà
Riccardo Porperzi - Lega Nord


Nota a margine: Prima di ogni domanda abbiamo inserito delle citazioni tratte dal nostro dossier "Candido ergo sum" relativo alle interviste rilasciate dai responsabili organizzativi dei vari partiti e delle liste civiche, prima della compilazione delle liste dei candidati per le elezioni comunali di Fermo 2011.


Pubblicato su Informazione.tv ... Prima parteSeconda parte ; Terza parte

Le risposte di Bianca Maria Brillantini - Popolo della Libertà

 
Bianca Maria Brillantini
38 anni
Libera professionista
Popolo della Libertà



“Non è vero che vi sia una così grande richiesta di candidature, a volte esse sono forzate, esclusivamente formali (per far numero); altre volte sono serie e credibili, sono preparate e vengono da lontano. A volte vincono i personaggi più strani…” (Renzo Interlenghi – PdCI)

DOMANDA 1
La vostra che tipo di candidatura è?

La mia candidatura non è da riempi lista. Probabilmente la mia prima candidatura proveniva da un numero non proprio completo per comporre la lista di appartenenza nelle amministrative del 2006 anche se comunque all’interno del nostro partito cerchiamo sempre di far entrare in lista gente che abbia un certo entusiasmo per il proprio territorio oltre che per la politica. La candidatura attuale invece proviene da una esperienza di cinque anni per cui il partito ritiene opportuno non farsi sfuggire quella che è un’esperienza acquisita, sicuramente da migliorare e da approfondire, perché nessuno è perfetto, ma sicuramente un’esperienza di cinque anni che ha portato dei buoni risultati per il territorio, perlomeno per la mia circoscrizione.


“Spesso però succede che ci si candida per avere una visibilità per le proprie professioni anche con la speranza di ottenere un domani dei benefici sul proprio lavoro grazie alle conoscenze ed alla possibilità di allargare il proprio pacchetto clienti.” (Mirko Steca – FLI)

DOMANDA 2
Oltre la spinta ideologica perché ci si butta nell’arena pur sapendo, anche, di non poter essere eletti? Chi e/o che cosa ve lo ha fatto fare? Lo si fa solo per spirito di sacrificio e per poter dare il proprio contributo di idee ad un livello più alto?
Che cosa crede o spera di guadagnarci e quanto ci perderà?


Credo che alla base di una candidatura ci siano molte motivazioni ma quella preminente, soprattutto per chi come me sono solo cinque anni che milita nella politica. Posso dire che all’inizio è stata la curiosità di vedere anche il tipo di ambiente e il tipo di mondo che ti si apre. Mondo inteso in tanti sensi, personale, civile, e anche mondo politico fine a se stesso. Quindi credo che la prima motivazione sia la curiosità di capire, ovviamente ci deve essere anche una spinta ideologica perché la curiosità vale poco se non hai un idea su cui credere e per cui lavorare a favore del territorio. Certamente ci si guadagna, a livello personale ci si guadagna in stima personale, è una questione di ambizione e di amor proprio perché comunque nella politica ti devi confrontare a tanti livelli, ti devi confrontare con il tuo stesso collega candidato così come ti devi confrontare con un candidato dell’opposizione e sopratutto ti devi confrontare con i cittadini che ti si propongono e che possono far parte della politica ma che sono anche semplici cittadini e che hanno comunemente le idee di chi vive la realtà quotidiana. E’ una sfida anche con se stessi e credo che questa sia una motivazione fortissima per chi si avvicina a questo mondo perché al di là del lavoro che fai ti aiuta ad avere una personalità diversa da quella che ognuno di noi esprime nel lavoro. Io vengo da un lavoro impiegatizio e sei sempre un po’ costretta in un certo ordine di idee, sei stipendiata e non puoi esprimerti liberamente anche per il tipo di lavoro, credo che la parte politica sia anche una parte di personalità e questo è un punto di forza. Cosa ci si possa perdere, credo nulla, perché comunque è una sfida con se stessi e come va va, bisogna accettare il risultato.


“..la scelta dei candidati deve avvenire soprattutto attraverso il grado di radicamento che le persone hanno nella loro comunità, quindi nel territorio.” (Giuseppe Buondonno – PD)

DOMANDA 3
A voi come vi hanno scelto, oppure vi siete proposti da soli? Hanno messo dentro solo quelli che voleva il partito in base ad una attenta selezione,  in base alle vostre capacità, in base hai voti che portereste portare, oppure si sono accontentati dei primi trentadue nomi che hanno trovato? L’attenta selezione tanto vantata nelle interviste del dossier sui candidati è rimasta soltanto un buon proposito perché si sono accorti che le belle intenzioni non bastavano …????
Perché dovremmo votarvi? Quali sono le caratteristiche che più vi contraddistinguono? Definitevi con tre aggettivi …

La candidatura mi è stata proposta dal partito per la semplice ragione che in questo primo mandato ho espresso tutte la mie motivazione nell’espletare l’incarico che mi è stato affidato dal partito con la prima candidatura grazie ai cittadini che mi hanno dato fiducia e che mi hanno chiesto con il loro voto di rappresentarli sul loro territorio. Credo che il partito abbia riconosciuto con la mia candidatura il lavoro svolto sul territorio. I tre aggettivi che mi contraddistinguono sono la trasparenza, la coerenza nell’esprimere le mie idee e i miei progetti per il mio territorio e soprattutto la forte motivazione. Vorrei fare riferimento alla candidata del SEL (Lucia Interlenghi) quando dice che sono ancora troppo poche le donne in politica, perché la motivazione per una donna deve essere tanta soprattutto per restare in politica. Entrare può anche essere facile, per uno spirito di curiosità, questa è una motivazione ovviamente personale che va unita al senso del dovere di poter servire la propria città, ma restare all’interno della politica per una donna non è affatto facile parchè comunque si deve combattere con i diversi ruoli che la donna riveste nella società e spesso la donna viene sottovalutata nelle proprie capacità anche imprenditoriali di se tessa. Secondo me la capacità imprenditoriale nella politica è essenziale e la donna la può esprimere molto bene. Spero che i cittadini capiscano veramente il valore della presenza dell’elemento femminile nell’amministrazione di una città perché la donna ci mette quella stessa sensibilità che ha per la propria famiglia e la città per una candidata donna è una famiglia allargata. Fermo è una famiglia allargata.


“Molte volte, ed è questo il bello della democrazia, vince chi ha i consensi e non chi ha le idee. …
La democrazia è questo. Qualcuno mi vorrebbe far credere che questa è un po’ la degenerazione della democrazia, cioè che quando la democrazia degenera valgono solo i numeri e poco le idee. Rispetto i bombardamenti dei media, rispetto a certe armi “scorrette” che vengono utilizzate in politica questo dà da riflettere, ma alla fine contano solo i numeri. Se noi accettiamo questo dato la democrazia è il 50+1% dei voti favorevoli e quindi dobbiamo inchinarci agli elettori. Non vince il più bravo, quello che ha più idee e che farà sicuramente più cose con impegno e capacità. Vince quello più mediatico. Vince quello che è più conosciuto, quello che ha più voti. Ma avere più voti non significa necessariamente avere più capacità: non farei mai l’equazione voti uguale capacità. (Adolfo Marinangeli – IDV)

DOMANDA 4
Se visibilità è uguale a possibilità di voto, a prescindere dalle capacità individuali,
quanto conta essere popolari?
Essere candidato significa farsi vedere, dimostrarsi visibile, voi che cosa vi siete inventati per esserlo sempre di più? Quante cene e quanti pranzi organizzate? Partecipate a comizi, dibattiti e incontri pubblici? Vi aiuta qualcuno a contattare la gente?


Infatti, premettendo che indipendentemente dalle proprie capacità, di sicuro una campagna elettorale basata su una buona pubblicità sortisce un effetto migliore perché è fondamentale avere idee e progetti per la propria città ma non riuscire a diffonderli in qualche maniera ti fa escludere a priori dalla competizione. La mia campagna elettorale ho pensato di gestirla all’inizio tramite face book perché comunque  è un canale di massa facilmente raggiungibile in qualsiasi momento ed in qualsiasi posto, poi ovviamente ho fatto i classici santini lasciati porta a porta e negli ultimi giorni ho pensato anche di utilizzare il canale della comunicazione radiofonica con degli spot ed anche il manifesto. Anche se sul manifesto ci sono ovviamente delle difficoltà per il numero di candidati…per cui cercherò di mantenere la correttezza e di non pestare i piedi agli altri. Non mi piace fare una campagna elettorale scorretta nei confronti dei miei colleghi della coalizione. Insomma una buona campagna elettorale gestita su più canali di comunicazione con l’intento di raggiungere tutti i diversi strati sociali della popolazione. Face book è più rivolto a un pubblico giovanile, il manifesto lo legge anche la persona anziana che passa per strana, ben tenendo presente però che se non c’è un lavoro fatto a monte, una tua messa in gioco precedente, una campagna elettorale mediatica poco fa. Se si viene già da una esperienza politica dove poco si è reso credo che il cittadino insomma non abbia gli occhi chiusi per cui potresti essere poco credibile se hai già avuto un’opportunità di lavorare per la città e non l’hai saputa sfruttare bene, nessuna campagna elettorale, per quanto mediatica possa essere, riesce a superare questo limite.


DOMANDA 5
Per Fermo c’è un alto numero di pretendenti (quasi 600 candidati)  e sarà una lotta senza esclusione di colpi. Come in tutte le competizioni, anche in quella elettorale è previsto che alla fine della gara ci saranno concorrenti che saliranno sul podio e altri no.
Quanti voti vi servono per diventare un Consigliere Comunale e quanti voti in più sperate di ricevere?


Onestamente non ne ho proprio idea, non me ne sono mai interessata. Credo che cambino anche in funzione del monte complessivo dei candidati…quest’anno sono diminuiti. Se non sbaglio il nostro ultimo candidato nella scorsa tornata amministrativa è entrato con 100 voti e forse quest’anno ne serviranno anche meno perché siamo meno candidati. Per i voti che spero di ricevere, io non mi fisso l’obiettivo del voto, spero di avere quel monte di voti che io so appartenere alla gente che veramente mi è stata accanto. Non ne sono tantissimi ma neanche pochi ma confermerebbero la stima che sino ad oggi mi hanno dimostrato…è il riconoscimento per le attività concrete svolte per il mio territorio  in questi cinque anni.  Avere quei voti lì, che non sono tantissimi, ripeto, e che forse probabilmente non saranno nemmeno sufficienti per essere eletta, per me sarebbe sufficiente.


DOMANDA 6
Come si supera la ritrosia di chiedere i voti agli amici, ai parenti, agli amici degli amici ed ai conoscenti? Sicuramente vi sarà capitato di restare infastiditi da persone che avevate perso di vista e che poi in prossimità della scadenza elettorale si sono fatti di nuovo vivi per chiedervi il voto ma ora che dall’altra parte ci siete voi come vi sentite? E chissà quanti di voi avranno buttato via i santini e cestinato immediatamente i volantini elettorali, ma ora che siete voi che li avete pagati vi dispiacerebbe vederli gettati via, come ci rimanete, che effetto vi fa?

Io in effetti non ho mai contattato persone che conoscevo ma nel tempo avevo perso di vista perché veramente sarebbe stato solo per la richiesta del voto. Mi avrebbe fatto piacere sentirle sicuramente ma proprio in quell’occasione non le avrei mai chiamate per non dare spunto a questa cosa. Non l’ho fatto la prima volta che mi sono candidata e non l’ho fatto nemmeno quest’anno. Ovviamente mi sono rivolta agli amici e alla famiglia in senso allargato (i parenti), perché non è così scontato che ti votino. La ritrosia credo la si può superare solo con molta ironia perché comunque dall’altra parte ti conoscono e quindi comprendono il tuo imbarazzo nel chiederli e quindi ti anticipano e magari sono loro che ti dicono …”tranquilla, tranquilla!” Per i santini io onestamente non li ho mai buttati, anche quando non ero candidata. Non ho precedenti appartenenze politiche ma onestamente ogni volta che me li davano non li ho mai buttati,  da entrambe le parti. Credo sia veramente la democrazia il fatto di voler conoscere le persone candidate che fanno parte dell’intero schieramento di destra e di sinistra. Il confronto è importantissimo, perché le idee le portano prima di tutto gli uomini e poi i partiti che sono composti di uomini, basta che le idee siano buone! E se buttassero via i miei santini mi dispiacerebbe.


DOMANDA 7
Quando finisce la “gavetta” in politica?

Penso proprio non finisca mai, è un continuo mutamento della società e di conseguenza della politica, ogni atto, ogni progetto, ogni idea è sempre nuova.


 “I partiti non ti vogliono perché se uno come me entra in un qualunque partito fa primo. I partiti ti mandano via, così come nella tua stessa coalizione, quando prendi molti voti e non rispondi a nessuno ti debbono far fuori. Sei scomodo, è normale. Qui c’è la caccia ... come per il prato inglese, a tagliarlo come uno va su … il problema grosso è questo. Più voti si hanno e più si prendono le bastonate. Chiunque vuole gestire il potere, destra e sinistra è indifferente. Gli altri sono solo soldati.” …. ”Se avrei voluto fare il soldatino lo avrei potuto anche fare, bastava che mi mettevo lì e stavo buono e zitto.” (Luciano Romanella Movimento Civico Pro Territorio Romanella e C.)

DOMANDA 8
Cosa ne pensate di questa dichiarazione?

Non credo sia una questione di voti, probabilmente è una questione di coerenza nelle idee. Io ho sempre pensato che non sia una buona norma uniformarsi alle idee perché comunque la società muta quindi, in linea di massima, è giusto essere ”elastici” nella propria visione delle idee per seguire le esigenze di una società mutevole ma a livello partitico la coerenza è assolutamente necessaria nel senso di appartenenza. Se tu hai un tuo senso di appartenenza hai una propria identità e ti puoi riconoscere nella società per cui vai a lavorare. Credo che non sia proprio un problema di voti, credo che sia proprio un problema di coerenza nel seguire le proprie idee probabilmente portate per altri scopi che spesso non coincidono con il bene comune.


"Per restare sempre dello stesso partito bisogna cambiare spesso opinione."
(Jean-Francois Paul Retz)

DOMANDA 9
Durante la campagna elettorale avrete degli input suggeriti dalla coalizione o dal partito…qual è la cosa che stona passando dall’ideologia ai fatti concreti? Un cavallo di battaglia della propaganda elettorale è il lavoro, come anche la questione sanità anche se in realtà né il lavoro né la sanità sono materie di competenza comunale…ma serve spesso solo per ingraziarsi gli elettori…

Il programma della nostra candidata sindaco per il centro destra è un programma che è stato portato avanti come sintesi dei programmi dell’intera coalizione. È un programma che non ha grandi pretese e che non fa grandi promesse per il territorio perché ovviamente ci sono limiti di budget di bilancio quindi è inutile fare una campagna elettorale con grandi sfarzosità quando poi sappiamo benissimo che non potranno essere concretizzate. Il lavoro e la sanità sono argomenti che vengono correlati al programma di base perché nella realizzazione delle opere comuni, se il cittadino vive bene in un territorio che lo fa vivere bene, si sviluppa anche il lavoro e l’economia e di conseguenza si vive bene per cui anche la sanità può avere un risvolto diverso. Benché queste due problematiche, il lavoro e la sanità, sono di competenza di altre istituzioni (provinciali e regionali) la classe politica che andrà a gestire questo territorio si può comunque far portavoce verso queste istituzioni preposte. È inteso solo in questo senso, e comunque no, non c’è nulla che stoni tra l’idea e la concretezza dei fatti. Ripeto, il nostro è un programma molto semplice che si avvicina al cittadino con semplicità.


“La donna…la donna…io sono un cultore delle donne….si dice…si sa...Romanella, le donne e quantaltro…ma in politica ci vuole la testa. Le belle donne non servono. Purtroppo io contesto questo fatto anche a livello nazionale. Capisco che una bella donna può essere più appetibile, ma in politica bisogna guardare la testa delle persone. Per quel che mi riguarda, nel mio movimento ho già tre quattro donne con grandi teste ma di aspetto normale. Non mi fido della bella donna….le belle donne servono in altri settori.” (Luciano Romanella – Movimento Civico PRO TERRITORIO Luciano Romanella e C.)
DOMANDA 10
Le donne e la politica, cosa ne pensate di questa dichiarazione?

Una donna in politica è qualcosa in più, quel quid necessario, quella sensibilità in più nel trattare certe tematiche specifiche come magari il sociale. La donna nella politica può dare molto, come ho già espresso prima, per quella sensibilità che ha nel trattare la propria famiglia e che manifesta nei vari aspetti della vita, lavorativo, di mamma, anche di figlia perché credo che nella politica la donna guardi la società come fosse l’allargamento della propria famiglia. La donna ha una praticità e una determinazione superiore accentuata  anche dal fatto che ci siano poche donne in politica. Quelle poche sono ancora più determinate perché vogliono dimostrare il valore della donna nella politica e nell’amministrazione di una qualsiasi istituzione per cui l’impegno che mettono è doppio.
Cosa dire in merito all’espressione citata? È disarmante, spero e mi auguro che non sia l’equazione “bella donna uguale stupida”. È una dichiarazione assolutamente inqualificabile … non trovo proprio le parole per definirla.


DOMANDA 11
Prima della fine di questa campagna elettorale che cosa potrebbe stravolgere, oltre ogni previsione, in maniera determinante il risultato elettorale, l’arrivo di un marziano, l’arrivo del Presidente della Repubblica oppure del nostro Presidente del Consiglio?

Penso che alla fine non incida. Non credo ci possa essere un ultimo evento in grado di poter condizionare la volontà del cittadino. Sono onesta, non è questo quello che cambia la volontà del cittadino. Il cittadino sa già cosa vuole, vuole la persona che gli è vicino. Sul territorio non si vota il partito, si vota la persona. Io sono fiera di appartenere al PDL e di far quarte di questo partito che ha come Presidente Silvio Berlusconi ma è sciocco dire che una presenza, seppur così importante, possa sviare la volontà di un cittadino. Il cittadino se è per il PDL vota PDL al di là che Silvio possa esserci o meno. Chi non è del PDL lo vota anche se non lo vede ma chi ha già deciso per chi voterà,  se dovesse arrivare il Presidente del Consiglio in persona non cambierebbe nulla perché non muoverebbe altre coscienze.